Varallo, 5 gennaio 2015
COMUNICATO STAMPA
BUON ANNO DALLA
BIBLIOTECA CON DUE PUBBLICAZIONI INTERESSANTI
Un capolavoro chiamato Italia
Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare,
proteggere e valorizzare
L’antimafia dei fatti. Libro intervista ad Angela
Napoli
Un capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di
un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare, il nuovo volume della Fondazione Enzo Hruby,
costituita a Milano nel 2007, per iniziativa della famiglia Hruby e di Hesa
S.p.A, il cui fondatore e attuale Presidente, Enzo Hruby, nella seconda metà
degli anni Sessanta introdusse per primo in Italia la sicurezza elettronica. La Fondazione Hruby
è ben conosciuta in Valsesia e a Varallo in particolare per due progetti di
protezione e valorizzazione: nel 2012 un nuovo sistema di videosorveglianza del
complesso monumentale al Sacro Monte di Varallo , che tutela le opere senza ledere
la privacy dei visitatori, mentre le
immagini riprese sono trasmesse in rete, consentendo a chiunque di realizzare
il proprio tour virtuale, e nel 2014 è stato realizzato un intervento in
Pinacoteca.
Nel volume, che nasce dalla
consapevolezza che il patrimonio storico e artistico nazionale rappresenta la
più importante risorsa e il bene più prezioso del nostro Paese, oltre trenta
tra i più autorevoli esponenti del panorama culturale italiano, direttori di
musei, rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, delle aree
archeologiche, del MiBACT,
sovrintendenti, membri delle Forze dell’Ordine, giornalisti, pubblici
amministratori e responsabili del patrimonio cosiddetto “minore” danno vita con
i loro contributi a proposte e testimonianze. Per la prima volta si instaura un
dialogo interattivo tra gli operatori della sicurezza e dei beni culturali,
incentrato sulle esigenze di tutela e di valorizzazione dei beni culturali e
delle soluzioni tecnologiche oggi disponibili: il risultato è un’opera corale
dove ciascun autore offre la propria voce e la propria esperienza per
sottolineare come il nostro straordinario patrimonio debba essere valorizzato e
fatto conoscere, ma anche adeguatamente tutelato, difeso e protetto.
La prefazione del Ministro
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini è un
chiaro segnale dell’attenzione che le Istituzioni, ai massimi livelli, riservano
al tema della sicurezza, e di conseguenza all’attività della Fondazione. Tra
gli autori compare anche Giacomo Gagliardini già primo Presidente dell’Ente di
Gestione Sacri Monti del Piemonte, oggi Delegato FAI per la Valsesia facente
parte della Delegazione FAI di Novara, che, partendo dalla motivazione con la
quale nel 2003 l’UNESCO ha iscritto il Sito Sacri Monti del Piemonte e della
Lombardia nella World Heritage List,
ha sviluppato un saggio dedicato a questo sito seriale, focalizzato sui sette
Sacri Monti Piemontesi e in particolare sul più antico: il Sacro Monte di
Varallo, sorto nel 1484, che conta quarantacinque cappelle, realizzate
nell’arco dei due secoli successivi, incentrate sul tema Vita Christi. Nel saggio viene citata anche la più antica guida dei
“Misteri del Sacro Monte di Varallo ”,
edita nel 1514: in occasione del cinquecentesimo anniversario il Professor Gianpaolo Garavaglia
presenterà un volume che segnala tutte le Guide del Sacro Monte pubblicate in
mezzo millennio. Gagliardini conclude evidenziando il forte legame tra il Sacro Monte e la città
sottostante: “Non due luoghi separati ma
uniti, non solo in senso materiale ma di dialogo continuo, con legami che già
nei diversi secoli si sono caratterizzati in senso non solo ambientale, storico
o religioso, ma anche artistico e più generalmente culturale”.
Il volume è stato
presentato venerdì 28 novembre, a Roma nella Sala della Crociera del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo da Carlo Hruby, Vice
Presidente della Fondazione e responsabile operativo insieme ad Armando Torno,
editorialista del “Corriere della Sera”
e prossimamente verrà presentato in Biblioteca a Varallo, unitamente ad un possibile
progetto della Fondazione riguardante questa prestigiosa Istituzione Culturale.
Negli ultimi giorni del
2014 è pervenuto in dono alla Biblioteca un libro-intervista all’onorevole
Angela Napoli, curato da Orfeo Notaristefano: Angela Napoli. L’antimafia dei fatti.
Angela Napoli è la nipote
di Luciano Scolaro, nata a Varallo, Deputato Nazionale per cinque legislature
(dal 1994 al 2013) e componente per quattro legislature della Commissione
Parlamentare Antimafia, nella quale ha ricoperto anche l’incarico di Vice
Presidente. Il libro è una testimonianza della vita di questa donna coraggiosa,
docente di matematica e di fisica, che da quattordici anni vive sotto scorta a
causa di numerosi atti intimidatori conseguenti alle sue battaglie contro le
organizzazioni criminali e contro il diffuso sistema di corruzione e di
illegalità. Al termine dell’esperienza parlamentare Angela Napoli ha dato vita
all’Associazione “Risveglio Ideale”
che: “Mantiene l’impegno antimafia come
bandiera, congiunto con l’impegno politico quale strada da percorrere affinché
venga ripristinato, nei vari territori, il rispetto della legalità”. La
lettura di questo libro-intervista è da proporre a chiunque voglia migliorare,
all’interno delle proprie competenze e responsabilità, il profilo etico del
nostro Paese. Angela Napoli vive a Taurianova (Reggio Calabria) e può essere
considerata un testimonial positivo
della Valsesia, terra con la quale ha mantenuto rapporti ed affetti.
Il fratello di Angela,
l’architetto Eugenio Napoli, vive a Firenze, e quest’anno, il 7 dicembre nella Sala Luca Giordano di Palazzo
Medici Riccardi, la Giuria Letteraria della Trentaduesima Edizione del
Premio Firenze, presieduta da Enrico Nistri, lo ha premiato con la più alta onorificenza culturale della Città: il Fiorino d’Oro per la poesia inedita: Ho rapito con gli occhi le tue mani.
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