mercoledì 17 febbraio 2016

Mia intervista su IL QUOTIDIANO DEL SUD


IL CASO COSENZA – Dito puntato contro gli intrecci tra crimine e massoneria deviata.
«Città malata, i magistrati si sveglino».
Angela Napoli li invita ad essere più rapidi nelle indagini sui politici.

di Marco Cribari



«Lo vado ripetendo da anni: a Cosenza c’è un fuoco che cova sotto la cenere. Sono molto preoCcupata».
Parola di Angela Napoli, pasionaria della destra calabrese, più  volte deputata e membro della commissione Antimafia. Interpellata per commentare le vicissitudini politiche cosentine, affronta l’argomento di petto, come di consueto, concependo un vero e proprio atto d’accusa contro la città e le forze che governano a ogni livello.

Onorevole, qual è esattamente il problema?
«è che qui è stato sempre occultato tutto. ed è stato fatto volutamente».

Anche per colpa delle istituzioni?
«NON C’è DUBBIO. COSENZA è OSTAGGIO DI UN SISTEMA MALATO, CORROTTO, INQUINATO, IN CUI GLI INTERESSI DELLA POLITICA, DELLA CRIMINALITà, DELLA MASSONERIA DEVIATA SI INTRECCIANO PER GESTIRE A PROPRIO USO E CONSUMO IL POTERE».

L’opposizione ha addotto motivazioni analoghe per disarcionare Occhiuto.
«ma anche loro fanno parte di questo sistema. io faccio fatica, a cosenza, a individuare maggioranza e opposizione che si formano e si sfasciano in base alle esigenze del momento».

A uscirne sfasciato, oggi, è il centrodestra cosentino che, per anni, ha avuto Mancini, Gentile e Morrone come principali interpreti.
«queste persone non sono mai state di destra, ma il problema in questo caso non è solo cosentino, bensì calabrese e addirittura nazionale. non esiste al momento una destra, ma solo imitazioni nate per gestire potere e occupare poltrone. ecco perché, tornando a occhiuto, non posso condividerlo dal punto di vista politico. gli riconosco, però, il merito di aver lavorato bene come sindaco e di aver fatto moltissimo per la sua città».

Le vere ragioni della sua caduta?
«la caduta è frutto di una volontà politica. che traspare, poi, alla luce della nuova coalizione che si sta andando a formare. credo che un ruolo decisivo lo abbiano giocato anche le indiscrezioni sulle presunte inchieste giudiziarIe in corso. credo che in molti siano andati un po’ in fibrillazione».

La magistratura cosentina è stata tirata in ballo molto spesso negli ultimi mesi. Non si corre il rischio di strumentalizzarne l’operato?
«la magistratura in questa città dovrebbe svegliarsi un po’: non è possibile attendere anni per conoscere i risultati di determinate inchieste. i cittadini hanno il diritto di sapere chi sono davvero alcuni politici che governano le sorti della comunità ».

Che accadrà alla prossime elezioni?
«due scenari possibili e mi preoccupano entrambi. il primo: una crescita dell’astensionismo. ma ancor più grave sarebbe una concentrazioNe di voti sul movimento cinque stelle. quello mi preoccupa ancor di più: non li ritengo capaci di gOvernare».

Come se ne esce?
«tocca ai partiti ora. devono prendersi la responsabilità di escludere tutte quelle persone che hanno inquinato la politica cosentina. tutto qua».


mercoledì 10 febbraio 2016

Mia intervista su "LA PROVINCIA di COSENZA"

la provincia. L’INTERVISTA
IL “MONUMENTO” DELL’ANTIMAFIA SI DICE CONVINTA
«A COSENZA SI SCOPRIRA’ LA PENTOLA»


«Le condizioni ideali ora per scoprire questa benedetta “pentola” a Cosenza ci sono tutte, proprio tutte. E devo dire finalmente, perché quello che si è visto in questa città, poi sistematicamente “coperto” da forze trasversali, ha dell’incredibile».

Angela Napoli non è più deputata e non siede più in commissione Antimafia, ovviamente. Ma ne è consulente, autorevolissima consulente.
In commissione Antimafia, da deputata, c’è stata per quattro legislature di fila, quindici anni. Una specie di “monumento” in materia. Oggi, però, guai a pensare che abbia
appeso al chiodo le “piastrine antimafia”, tutt’altro. Sabato la ritroveremo a Rogliano per la presentazione del suo libro “L’antimafia dei fatti”, un titolo uno stile di vita per
lei. E Cosenza, anche e soprattutto “questa” Cosenza che sta emergendo in queste ore, è stato da sempre un chiodo fisso...

«Una città che ho sempre “studiato”, soprattutto per le sue perversioni naturalmente...».

Città che ribalta il sindaco in una notte di sabato...
«E sì ma sbagliate a guardare il dito e non la luna. Dove la “luna” è l’ingresso di Gentile nel governo di Renzi. Tutto parte da lì, il progetto di rimozione di Occhiuto ha inizio in questo
trionfale ingresso del senatore Gentile nel governo».

Ma nessuno si aspettava la deflagrazione del fango in così poche ore...
«E questo è niente. Vedrà. Dalla politica alla giudiziaria, che se volete sono interscambiabili a Cosenza, il passo sarà breve, persino brevissimo..».

Dice?
«E certo. Le condizioni a Cosenza perché si scopra questa pentola ci sono tutte. Il clima da “copertura” non regge più. C’è un brillante investigatore Antimafia, Bruni, che sta lavorando
molto bene e ha superato la fase in cui rischiava di essere bloccato, congelato. Sul piano della magistratura ordinaria c’è Manzini, eccellente pubblico ministero.Cosenza, da questo punto di
vista e nonostante le congiure politiche di Palazzo da destra a sinistra, è cambiata».

Chi può bloccare il “coperchio”?
«Se arriva un nome che non sia Gratteri a Catanzaro. Con Gratteri la rivoluzione sarà totale. In
caso contrario invece...».

Mettiamo che scoppia il finimondo a Cosenza e ci sono i commissari dentro. Non arriva più la
commissione d’accesso?
«Certo che arriva invece. È un atto dovuto chiederla da parte del prefetto in presenza di presunti reati assai gravi».

Domenico Martelli


martedì 2 febbraio 2016