«Scopelliti
punta alle Europee perché è questa l’unica strada che gli è rimasta per
continuare a fare politica. Ma la cosa che trovo vergognosa è la distanza, che
vorrebbero far passare in Calabria, tra Forza Italia e il Nuovo centrodestra.
Fi
nella nostra regione finirà per non presentare candidati di peso perché
vogliono spianare la strada a Scopelliti. Jole Santelli e compagni sono d’accordo.
È tutto un bluff per ingannare gli elettori».
Sono
bastate le prime indiscrezioni su una possibile candidatura a Bruxelles di
Scopelliti a fare scoppiare le critiche da parte di Angela Napoli. Accuse
durissime anche contro Angelino Alfano che, dopo aver parlato tanto di
moralizzazione e pulizia nella politica, ha deciso di mandare a Bruxelles un
fedelissimo benché condannato in primo grado con l’accusa d’abuso d’ufficio e falso
in atto pubblico.
«Voglio
capire - ha aggiunto la consulente della Commissione parlamentare antimafia -
come il presidente
dell’Ncd giustificherà la candidatura di chi è condannato a sei anni ed è anche
interdetto dai
pubblici uffici. Se questa è l’immagine della legalità che gli alfaniani
vogliono trasmettere agli italiani
allora siamo di fronte a un paradosso inaccettabile per tutti. È una vergogna alla
quale la politica
ci ha abituato e che non possiamo continuare a subire in silenzio».
Angela
Napoli parla di giochi di potere per accaparrarsi le poltrone che contano, di
partiti disposti a
tutto, anche a perdere la faccia, pur di mettere le mani nella politica che conta
e dà potere. Questo, secondo
l’ex parlamentare, starebbe alla base del ripensamento di Scopelliti che, sino
a qualche giorno fa
aveva escluso categoricamente di puntare alle Europee e che ora, dopo il
ciclone giudiziario, ha improvvisamente
cambiato idea folgorato sulla via di Damasco.
«Speriamo
- ammonisce la Napoli – che i rumors di queste ore siano smentiti. Se così non fosse
dovranno essere gli elettori a dimostrare maturità escludendo le mele marce.
Quello che non hanno il coraggio di fare i partiti dovrà essere fatto dal
popolo. Ci vuole pulizia, trasparenza e coerenza …».
Quando
ricordiamo che Scopelliti, dopo la lettura della sentenza, ha parlato di una
magistratura troppo dura
nei suoi confronti dichiarando di essere vittima di un sistema marcio che l’avrebbe
“punito” perché
ha “osato” mettere mano nella Sanità toccando interessi “troppo alti e pericolosi”,
la Napoli non fa
un solo passo indietro nel suo ragionamento e rincara la dose. «La vittima non
è lui ma la città di Reggio
in primis e poi tutta la Calabria. Perché il devastante modello Reggio è stato
esportato in Calabria da
quando è diventato governatore e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. A
farne le spese non è Scopelliti ma quei calabresi che non hanno lavoro e non
hanno futuro. È anche per colpa di chi ha governato sinora che
abbiamo raggiunto il record della disoccupazione.
Scopelliti
ha fallito in Calabria e ha la faccia tosta di presentarsi in Europa?».
L’ultimo
affondo riguarda la polemica sulla mancata audizione di Scopelliti in
Commissione antimafia:
«Ma
per cortesia - tuona Angela Napoli – la Commissione non può sentire una persona
condannata e
interdetta dai pubblici uffici. Anzi è stato un vero e proprio abuso la
richiesta, avanzata dall’onorevole Dorina
Bianchi, sul caso Scopelliti. La Commissione aveva preso l’impegno di sentire
il presidente della
Regione quando ancora non era stata emessa una sentenza durissima seguita al
suicidio della
Fallara al termine di un processo di primo grado che evidenzia le cause reali
del disastro finanziario che
ha colpito il Comune di Reggio. Questa candidatura è una vergogna per la
Calabria e per tutta l’Italia ».
Francesco
Ferro
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