mercoledì 28 aprile 2010

L'ennesimo ringraziamento alle Forze dell'Ordine ed alla DDA di Reggio Calabria

Ritengo che i cittadini della Piana di Gioia Tauro debbano un sentito ringraziamento a tutte le Forze dell’Ordine reggine per l’encomiabile attività di contrasto che da mesi stanno portando avanti nei confronti delle cosche della ‘ndrangheta di quel territorio.
L’operazione di questa mattina garantisce un ulteriore colpo inferto alla cosca Pesce di Rosarno dominante in tutte le attività illecite non solo nella Piana di Gioia Tauro ma in altre parti d’Italia, Lazio compreso.
Credo che dopo quest’ennesima meritoria attività delle Forze dell’Ordine e della DDA di Reggio Calabria i cittadini dell’intera provincia di Reggio debbano finalmente uscire dalla cappa dell’omertà ed unirsi nella denunzia per rendere finalmente libero dal cancro malavitoso l’intero territorio.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

NIZZA, 28 aprile 2010

martedì 27 aprile 2010

Arresto boss Tegano: abbattere la subcultura mafiosa di parte della Calabria

Nel compiacermi per l’ultimo ed ennesimo importantissimo colpo che la Squadra Mobile di Reggio Calabria, su boimpulso della locale DDA, ha messo in atto contro la ‘ndrangheta, con l’arresto del super boss Giovanni Tegano, non posso sottacere sulla subcultura mafiosa che ancora pervade alcuni cittadini calabresi. Infatti, l’applauso che alcuni hanno riservato al boss Tegano, familiari o no che siano stati, differenzia sicuramente in negativo la Calabria dalla vicina Sicilia, dove, al contrario, civilmente e correttamente vengono applaudite le Forze dell ‘Ordine che catturano in mafiosi.
Questa subcultura mafiosa che, purtroppo, c’è ancora in parti del territorio calabrese, non solo favorisce tutti gli appartenenti alla ‘ndrangheta, ma sicuramente incoraggia tutti gli iscritti alla borghesia mafiosa la quale favorisce i malavitosi e, come tale, mi auguro possa essere colpita al più presto.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 27 aprile 2010

giovedì 15 aprile 2010

Fini: Berlusconi deve governare fino a termine legislatura


di Gianmario Mariniello

Rispetto per gli elettori: ”Berlusconi deve governare fino al termine della legislatura perche’ cosi’ hanno voluto gli italiani”. E grande fiducia nei confronti del Popolo della Libertà “che ho contribuito a fondare, e’ lo strumento essenziale perche’ cio’ avvenga”.
Lo ha affermato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, in seguito al pranzo tenutosi oggi con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
“Pertanto – continua Fini – il Pdl va rafforzato, non certo indebolito”. Il Presidente della Camera “vola alto”: “Cio’ significa scelte organizzative ma soprattutto cio’ presuppone che il Pdl abbia piena coscienza di essere un grande partito nazionale, attento alla coesione sociale dell’intero Paese, capace di dare risposte convincenti ai bisogni economici del mondo del lavoro e delle famiglie, garante della legalita’ e dei diritti civili, motore di riforme istituzionali equilibrate e quanto piu’ possibile condivise”.
La partita è ovviamente ancora aperta e nei prossimi giorni vi saranno sviluppi decisivi per il futuro della Legislatura e del Paese: “Ho rappresentato tutto cio’ al Presidente Berlusconi. Ora egli ha il diritto di esaminare la situazione ed io avverto il dovere di attendere serenamente le sue valutazioni”, ha concluso Gianfranco Fini.
In seguito, il vice capogruppo del Pdl, Italo Bocchino, conversando con i cronisti fuori Montecitorio, ha messo il punto sulle voci che da ieri parlano di gruppi autonomi “finiani” sia alla Camera che al Senato: ”I gruppi autonomi possono esserci nel caso in cui arrivassero risposte negative ai problemi posti”.

L'appello alla proprietà di Telespazio Calabria per la trasmissione Perfidia

Ho sempre partecipato volentieri alla trasmissione “Perfidia” su Telespazio Calabria, condotta dall’encomiabile giornalista Antonella Grippo, perché garantita da un confronto libero e democratico. La trasmissione era ben recepita dai cittadini calabresi, e non solo, i quali avevano modo di conoscere le posizioni di ciascun partecipante e le valutazioni sulle varie problematiche che investono la Calabria. La conduttrice si è saputa sempre porre al di sopra delle parti, il che ha consentito l’apprezzamento degli ascoltatori, ma anche l’incoraggiamento ai loro interventi in diretta telefonica. Ritengo conseguente l’apprezzamento alla stessa Azienda, Telespazio Calabria.
Pertanto, congiuntamente al personale rincrescimento, reputo inspiegabile la decisione assunta dall’Azienda televisiva calabrese con la chiusura della trasmissione ”Perfidia”.
La solidarietà ad Antonella Grippo, va da sé. Ma reputo di dover fare appello alla proprietà di Telespazio Calabria affinché non privi i calabresi della trasmissione televisiva “Perfidia”, tanto necessaria alle libertà di confronto e di informazione.

On. Angela NAPOLI

Roma 14 aprile 2010

mercoledì 14 aprile 2010

I Giovani della Cooperativa "Valle del Marro" non saranno lasciati soli

La confisca dei patrimoni illeciti dei mafiosi e la loro destinazione per scopi sociali è sicuramente l’attività di prevenzione che incide sulla ostentazione di comando dei criminali. E che la “potenzialità” dei malavitosi venga offuscata proprio con la confisca dei loro beni illeciti, lo si evince anche dall’ennesimo atto vandalico contro la cooperativa “Valle del Marro” nel Comune di Gioia Tauro (R.C.).
Nel dare atto ai giovani dell’Associazione “Libera” che gestiscono quella cooperativa, della bontà con la quale stanno prestando la loro opera, li invito a proseguire nell’impegno assunto con maggiore coraggio e determinazione sapendo che non verranno lasciati soli.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 14 aprile 2010

I necessari approfondimenti sulla fuga del boss Pannunzi

Al Ministro della Giustizia:
- Per sapere – Premesso che:

- l’evasione dalla clinica romana del boss della ’ndrangheta, Roberto Pannunzi, nel mentre era sottoposto agli arresti domiciliari, ha destato grande preoccupazione e perplessità, ed ha, altresì, evidenziato alcune “crepe” esistenti nella legislazione italiana che impediscono l’espiazione della certezza della pena per molti mafiosi;

- Roberto Pannunzi, broker della ‘ndrangheta, arrestato in Spagna nel 2004, già detenuto nel centro clinico del carcere di Parma, con il regime della sorveglianza speciale, aveva ottenuto la detenzione domiciliare per gravi motivi di salute;

- La fuga del Pannunzi dalla clinica romana, dove si trovava ricoverato, è stata scoperta dalle Forze dell’Ordine, dopo una quindicina di giorni dall’avvenimento, tempo sicuramente più che sufficiente per consentire al boss un suo trasferimento all’estero;

- Gli investigatori ritengono che Roberto Pannunzi possa essere considerato “la più alta espressione del narcotraffico” della ‘ndrangheta ed interlocutore privilegiato dei produttori di cocaina colombiani; avrebbe dovuto scontare una pena definitiva di 16 anni e mezzo di reclusione e risulta, altresì, detentore di un’ulteriore condanna, in primo grado, inflittagli dal Tribunale di Reggio Calabria, per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti;

- Il Pannunzi 11 anni fa era già evaso da una struttura sanitaria romana;

- Nonostante la “caratura criminale” del Pannunzi, nonché la sua capacità di fuga dalle strutture sanitarie, il boss della ‘ndrangheta aveva soltanto una sorveglianza saltuaria, tanto che non sarebbe definibile la data esatta della sua ultima fuga dalla clinica romana:

- Se non ritenga di avviare adeguate iniziative ispettive sui Tribunali di Sorveglianza di Bologna e di Roma, per verificare se le decisioni assunte sui regimi e sugli spostamenti del boss Roberto Pannunzi anche considerata una precedente fuga del Pannunzi da una clinica romana presentino profili di abnormità e quali iniziative intenda assumere in proposito;

- per quali motivi la notizia della nuova evasione del pericoloso criminale sia stata resa nota a distanza di oltre un mese dall’avvenimento e quando si è venuti ufficialmente a conoscenza dell’evasione in questione;

- se durante il periodo di degenza nella struttura sanitaria privata i responsabili della stessa siano mai venuti a conoscenza dello status giudiziario del boss e quante volte, durante la stessa degenza, il Pannunzi abbia ricevuto le visite di controllo da parte delle Forze dell’Ordine;

- quali iniziative intenda assumere al fine di rendere idoneo il regime carcerario per i boss che versano in particolari condizioni di salute;

- quali urgenti iniziative normative intenda proporre perché venga garantita l’espiazione della pena per tutto il tempo inflitto ai mafiosi.

On. Angela NAPOLI

Roma, 14 aprile 2010

martedì 6 aprile 2010

Mons. Luigi Renzo risvegli la coscienza di tutti i cittadini onesti di Sant’Onofrio (VV)

E’ stato necessario l’intervento decisionista di mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto – Nicotera – Tropea, al quale va il mio plauso, per rendere pubblica la capacità della ‘ndrangheta nel riuscire ad invadere persino le rappresentazioni religiose in Calabria.
Nell’apprendere quanto è successo a Sant’Onofrio, Comune del Vibonese, non posso sottacere ciò che accade in altri Paesi della Calabria, allorquando, la statua del Santo Patrono del luogo, viene fatta sostare dai portatori persino dinanzi alle case di noti ‘ndranghetisti.
D’altra parte, va ricordato che nei bunker o nei nascondigli dove vengono catturati i latitanti della ‘ndrangheta non manca mai la presenza di immagini sacre.
Corretta ed esemplare, pertanto, la scelta assunta da don Franco Fragalà, Parroco di Sant’Onofrio, di negare il rito annuale dell’ Affruntata, in un Comune, già sciolto per infiltrazioni mafiose, dove impera il clan Bonavota, che alcune inchieste hanno persino visto colluso con il potere politico.
Spero che tale grave episodio, dopo la dura presa di posizione della Chiesa, risvegli la coscienza di tutti i cittadini onesti di Sant’Onofrio.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Taurianova, 06 aprile 2010