giovedì 29 novembre 2007

Il vergognoso Consiglio Regionale della Calabria ancora alla ribalta nazionale

Ancora una volta la Calabria viene sbattuta in prima pagina sulla stampa nazionale e regionale ed ancora una volta per responsabilità della sua “casta” consiliare regionale.
La Procura generale della Corte dei Conti di Catanzaro ha, infatti, deciso di indagare sul quasi certo “danno erariale” che il Consiglio regionale sta continuando a perpetrare nei confronti dell’intera Calabria. Ormai da circa due mesi la componente di Alleanza Nazionale calabrese “Risveglio Ideale”, che fa capo alla mia persona, ha avviato la petizione popolare per chiedere lo scioglimento del Consiglio Regionale. E tra i motivi della richiesta ha posto anche l’inattività dello stesso Consiglio a fronte di un’indennità mensile, percepita dai singoli consiglieri, che risulta tra le più alte d’Italia. Quanto sta emergendo dalle indagini della Guardia di Finanza aggrava certamente l’immagine del Consesso regionale calabrese e comprova la necessità di proseguire con la petizione avviata.
Già nel corso di una trasmissione televisiva, presso una rete calabrese, avevo riportato, circa due mesi fa, la vergognosa inattività, oltre che del Consiglio regionale, anche di molte Commissioni permanenti, a fronte di un’ ingiustificata spesa delle relative strutture, caratterizzate da numerosi dipendenti, collaboratori, esperti e consulenti, dei quali, peraltro, non è dato conoscere il tipo di lavoro profuso. Ieri il Consiglio regionale, riunitosi dopo un lungo periodo di inattività iniziato prima della pausa estiva ed interrotto solo il 5 settembre 2007 per riconfermarsi il mantenimento delle poltrone costituenti l’Ufficio di Presidenza consiliare, considerata l’indagine in corso, ha ritenuto, in modo alquanto spudorato, di approvare “l’interpretazione autentica da dare alla legge sulle strutture speciali”, varata ben 10 anni fa. Il tutto per chiarire che i vari collaboratori di fiducia “non hanno vincoli di orario se non quelli definiti dal capo struttura”.
Poveri contribuenti calabresi! Dopo questa nota del Consiglio regionale (frutto certamente di pesante lavoro!), oggi sono costretti ad apprendere che le 11 Commissioni regionali consiliari sono già costate, dall’inizio dell’attuale legislatura, più di 400 mila euro l’una e che il responsabile della struttura che ruota attorno ad ogni presidente di commissione percepisce ben 5.856 euro lordi. Sono, altresì, costretti a leggere che due commissioni non si sono mai riunite e che la commissione regionale antimafia, di una Regione così pressata dalla ‘ndrangheta, si è riunita solo 7 volte.
Naturalmente l’elenco dei citati costi non può essere affiancato da un elenco che riporti il frutto del lavoro prodotto, perché il relativo albero non è stato mai piantato.
E se accanto all’elenco dei costi venisse aggiunto quello dei consiglieri ed assessori regionali, diciamo solo controllati dalla Magistratura, davvero diventerebbe inconcepibile pensare che questo Consiglio regionale possa ancora rimanere saldo su quelle poltrone. Tra l’altro, il suo scioglimento contribuirebbe a togliere l’affanno con il quale il Governatore calabrese, Agazio Loiero, incurante di quanto sopra, sta cercando la sua sopravvivenza con la costituzione della quarta Giunta regionale, dopo due anni e mezzo di legislatura!

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 29 novembre 2007

L'On. Napoli contro la revoca del programma di protezione a Giuseppe Grasso

Dopo il lungo ed importante lavoro svolto da alcuni mesi, quale coordinatrice del Comitato sui Testimoni di giustizia della Commissione Nazionale Antimafia, sono fortemente preoccupata per la revoca del programma di protezione al Testimone Giuseppe Grasso. Da sempre sono stata convinta dell’importanza che hanno i testimoni di giustizia nel contrasto alla criminalità organizzata: la loro denunzia ed il loro coraggio sono risultati fondamentali per assicurare alla giustizia coloro che usurpano, attraverso racket ed usura, il bene altrui,quasi sempre conquistato con anni di lavoro e di sacrifici.
Le audizioni in Commissione Parlamentare di numerosi testimoni di giustizia mi hanno convinta della necessità di tutelare, con maggiori garanzie, di tali figure, rispetto a quanto previsto dalla apposita legge n. 45/2001 e proprio in tal senso ho approntato una relazione che verrà discussa e mi auguro approvata, entro il corrente anno dall’intera Commissione.
Ma proprio perché dovrebbe essere riconosciuta pienamente la specificità della figura del Testimone di giustizia e lo Stato dovrebbe essere maggiormente rispettoso di tale ruolo, non posso condividere la decisione della revoca del programma di protezione per Giuseppe Grasso. So che l’uomo non ha un carattere “facile”, ma come è possibile accettare la scelta della Commissione centrale, decisa l’8 novembre 2007, all’indomani della sentenza di condanna a otto anni di Pantaleone Mancuso, uno dei capi dell’omonima cosca, conseguente proprio all’accusa di Grasso? Non solo, ma Giuseppe Grasso, il 21 novembre u.s., ha ancora testimoniato nell’importante processo “Odissea” contro i La Rosa di Tropea, per ben 4 ore ed il 4 dicembre p.v., dovrà essere sentito, insieme alla signora Franzè Francesca, alla quale non è stato revocato il programma di protezione, sempre nel citato processo “Odissea”.
Saranno forse pure coincidenze le date di riunione e di deliberati della Commissione centrale, ma la decisone di revoca non può che apparire punitiva per il Grasso, negando quasi il coraggio che lo stesso ha avuto e sta continuando ad avere nel testimoniare contro gli uomini della ‘ndrangheta vibonese.
Continuerò ad essere a fianco di Giuseppe Grasso e di tutta la sua famiglia e dell’episodio, che, ripeto, reputo grave, ho già provveduto ad informare la Commissione Nazionale Antimafia, invitando il Presidente on. Forgione, ad intervenire per sanare la grave situazione.

On. Angela NAPOLI
Coordinatrice Comitato Antimafia sui Testimoni di giustizia


Roma 29 novembre 2007

mercoledì 28 novembre 2007

La solidarietà per gli autori del Libro "La società sparente"

Appaiono gravi e preoccupanti gli atti intimidatori subiti da Emiliano Morrone (giornalista, regista e autore teatrale) e Francesco Saverio Alessio (architetto), autori del libro “La società sparente”. Il libro racconta l’obbligata fuga dalla terra d’origine, causata, quasi sempre, dal mondo politico calabrese colluso ed affaristico, e non certamente garante delle esigenze della collettività. Nel libro, con grande coraggio, gli autori denunciano ciò che, a partire da San Giovanni in Fiore, sta avvenendo in Calabria in termini di malaffare, corruzione, traffici illeciti e di rapporti tra ‘ndrangheta e politica. Vengono analizzate parte delle cause che hanno contribuito a rendere la ‘ndrangheta l’organizzazione criminale più potente e più pericolosa.
Probabilmente le storie ed i fatti descritti nel libro non sono piaciuti a qualche “protagonista”, il quale ha pensato bene di mettere in atto tentativi per scoraggiare ed isolare coloro che sentono il dovere morale di abbattere quel muro, dietro il quale si intrecciano e si proteggono i vari interessi.
Non ama certo il proprio Paese chi ha paura delle verità,anche e soprattutto di quelle che fanno maggiormente male!
Nell’esprimere la mia sincera solidarietà ad Emiliano Morrone ed a Francesco Saverio Alessio, li sollecito a continuare nella loro meritoria opera, al fine di contribuire a quella rivoluzione culturale necessaria a creare un futuro di speranza per i nostri giovani.

On. Angela Napoli

Roma, 27 novembre 2007

La presentazione del Libro "LA SOCIETA' SPARENTE"

Domenica 11 novembre 2007, è stato presentato, presso l’Hotel Biafora a San Giovanni in Fiore (Cs), il libro su ‘ndrangheta e politica “La società sparente” (Neftasia Editore, Pesaro, 2007, prefazione di Gianni Vattimo e Angela Napoli), di Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio.
All’appuntamento sono intervenuti Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, Aldo Pecora, del movimento antimafia “Ammazzateci tutti”, Giorgio Durante, fondatore dell’associazione “Calabria libre”, i deputati Angela Napoli e Giacomo Mancini, membri della Commissione parlamentare Antimafia, Carlo Vulpio, giornalista del Corriere della Sera, Massimo Tigani Sava, direttore del quotidiano calabrese Il Domani, il parlamentare Franco Laratta e gli stessi autori.

IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI ANGELA NAPOLI


IL VIDEO INTEGRALE DELLA PRESENTAZIONE



mercoledì 21 novembre 2007

La malasanità in Calabria

L’on. Angela NAPOLI ha chiesto, con lettera scritta, alla neo Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario, di esaminare con urgenza i due casi di malasanità che, nel corso del 2007, hanno causato la morte dei due giovani Federica Monteleone e Flavio Scutellà.
Per Federica Monteleone, deceduta il 26 gennaio 2007 a Vibo Valentia, all’età di soli 16 anni, l’on. Napoli, in data 2 agosto 2007, aveva anche presentato un’interrogazione parlamentare, a tutt’oggi priva di risposta, per chiedere un’adeguata ispezione ministeriale necessaria per conoscere sia le risultanze delll’indagine interna al P.O. di Vibo Valentia sia le motivazioni in base alle quali la locale Procura della Repubblica non ha provveduto all’immediato sequestro della sala operatoria dove la giovane Federica era stata sottoposta ad una banale operazione di appendicite.
Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre 2007 è invece deceduto, nel P.O. “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria, a soli 13 anni, Flavio Scutellà, il quale dopo essere caduto da una giostra ha dovuto aspettare oltre quattro ore un mezzo di soccorso per essere trasferito da un ospedale ad un altro.
I due casi di malasanità e per i quali è stata richiesta l’attenzione alla citata Commissione parlamentare da parte dell’on. Napoli, evidenziano la drammaticità in cui versa la sanità in Calabria. L’on. Napoli ritiene improcrastinabile l’accertamento delle verità, poiché è inaccettabile che non vengano individuate le responsabilità di chi mette in gioco la vita umana senza scrupolo alcuno.
Roma, 21 novembre 2007

On. Angela NAPOLI

"Risveglio Ideale" e la reazione scomposta del Sindaco di Rende

La complessa e parimenti equivoca situazione che interessa il Comune di Rende richiede una sobrietà istituzionale di caratura certamente diversa da quella imposta dagli attuali attori.
L’oggetto dell’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Angela Napoli è di una preoccupante serietà: stabilire se l’azione amministrativa della massima istituzione rendese sia stata trasparente e devota alle regole.
Le esternazioni di alcuni protagonisti, prime donne e semplici comparse, hanno alimentato impressioni tutt’altro che rassicuranti: anziché entrare nel merito, gli stessi hanno ritenuto opportuno offendere la dignità politica ed istituzionale di una donna che si è sempre spesa e continua a farlo, senza se e senza ma, a favore della buona amministrazione della cosa pubblica. A favore di quelle elementari regole di democrazia e di legalità che alcuni disconoscono e che sono a fondamento di quella rivoluzione delle coscienze che tanti auspicano ma che pochi praticano.
Accertare eventuali commistioni tra politica ed affari è un dovere delle Istituzioni all’uopo preposte.
La funzione di un parlamentare è anche questa: verificare con i mezzi di cui dispone che le Istituzioni imprimano la propria condotta ai principi della corretta amministrazione.
Probabilmente a Rende le cose sono andate in modo diverso, non si spiega altrimenti la sequela di invettive e di banalità di dubbio decoro con le quale il primo cittadino ha inteso confutare l’iniziativa di Angela Napoli: un’interrogazione parlamentare che offende il consiglio comunale prodotta da chi è servile al potere. E’ questo in sintesi il giudizio indubbiamente miope ed assolutamente mediocre di Bernaudo.
In primis l’onorevole Napoli non è stata nominata (probabilmente il sindaco è avvezzo alla visione dei reality show) ma è stata eletta: termini assai diversi per forma e contenuto sul significato dei quali è veramente superfluo soffermarsi.
Spesso anche l’ovvio però necessita di supporti didascalici. Ma voglio sperare in un lapsus linguae di un primo cittadino facilmente suscettibile.
In secondo luogo è quanto mai azzardato affermare che l’On. Angela Napoli sia servile ai potenti di turno: la sua storia personale e le recenti cronache quotidiane dimostrano l’esatto contrario. Se così fosse, sarebbe libera di percorrere il territorio dello stato senza alcuna tutela.
Quanto allo scarso contatto con la gente sarebbe bastevole che il Sindaco desse uno sguardo all’attività politica ed istituzionale della Napoli per comprendere la stoltezza del suo dire. O che chiedesse conto, anche tra i suoi sodali, dello spirito super partes di assoluta abnegazione che la stessa dispensa da ben quattro legislature.
Si evitino le eresie e le valutazioni soverchianti di retorica: i rendesi, popolo laborioso ed ossequioso delle regole, dovrebbero ritenersi offesi non dall’interrogazione della Napoli ma se a seguito della stessa scoprissero che i loro rappresentanti abbiano amministrato considerando i propri interessi e non quelli della comunità.
Sarebbe stato più opportuno considerare l’interrogazione per quella essa intende essere nel caso in specie: uno strumento democratico teso ad accertare eventuali irregolarità. Nient’altro che il pane quotidiano di chi ha a cuore gli interessi generali. Nell’esprimere all’ Onorevole Angela Napoli la solidarietà politica e umana di tutta la componente invito il Sindaco Bernaudo a rivedere alcuni sue valutazioni certamente poco consone al ruolo ricoperto.


Mileto, 20.11.2007

Il portavoce regionale
Dott. Giancarlo Catanea

domenica 18 novembre 2007

ARRESTI AMMINISTRATORI DI SEMINARA E SUMMIT MAFIOSI A POLSI

Sento di dovere un sincero riconoscimento al prezioso lavoro svolto dalla DDA di Reggio Calabria, ed in particolare dal Sostituto Procuratore Roberto di Palma, e dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, col. Leonardo Alestra, e dai suoi uomini, e che ha portato ad assestare un duro colpo al rapporto tra politica e mafia nella Piana di Gioia Tauro.
Gli arresti di ieri degli amministratori del Comune di Seminara, accusati di associazione mafiosa, possono aver meravigliato solo coloro che ancora non hanno contezza della capacità con la quale la ‘ndrangheta è riuscita a penetrare nella Pubblica Amministrazione, al fine di diventare “potere decisionale” nella vita delle nostre Comunità.
Il consenso elettorale della mafia c’è sempre stato, ma mentre una volta avveniva in maniera riservata, oggi viene gestito in modo sfacciato ed aperto, non solo con l’ufficialità dell’esposizione in campagna elettorale, ma addirittura inserendo i propri rappresentanti nelle Amministrazione e nei Civici Consessi. Per tale motivo reputo più che mai necessaria ed improcrastinabile la conversione in legge della proposta del Centro Studi Lazzati, concernente il divieto di svolgimento di campagna elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione. Certamente questa proposta non risolverà il perverso intreccio tra malaffare e politica, tuttavia aiuterà i Partiti a prendere le distanze da coloro che ancora, purtroppo, pur di vincere ad ogni costo, accettano compromessi e consensi elettorali delle organizzazioni criminali.
Non posso, infine, nascondere la mia preoccupazione nell’apprendere la notizia del summit mafioso svoltosi a Polsi nello scorso mese di settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna. Anche una parte dei rappresentanti della Chiesa di quel territorio avevano tranquillizzato tutti coloro che sono attenti ai fenomeni mafiosi, ed in particolare dopo la strage avvenuta a Duisburg nello scorso mese di agosto, che Polsi non rappresentava più l’antico “sito” dei summit mafiosi. Siamo, purtroppo, costretti ad apprendere che la ‘ndrangheta, pur avendo cambiato in parte le sue strategie, continua a ricorrere alle abitudini ed alle protezioni di sempre.

On. Angela Napoli
Taurianova, 18 novembre 2007

sabato 17 novembre 2007

NECESSARIO LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE

Forza Italia si sta prodigando in questi due giorni a raccogliere le firme per chiedere lo scioglimento anticipato delle Camere: bene, non posso che condividere, anche se non avrebbe senso andare nuovamente alle urne con il sistema elettorale vigente che consente la creazione o la sopravvivenza di piccoli partiti, utili solo, quali “aghi della bilancia”, per far amministrare la vita dell’intera nostra Nazione sotto la costante arma del ricatto. Vorrei tuttavia augurarmi che i forzisti calabresi abbiano reso partecipe Berlusconi della necessità di sciogliere anticipatamente anche il Consiglio regionale della Calabria. Ed in tal senso spererei di vederli solleciti nel raccogliere le firme per la petizione avviata dalla componente calabrese di Alleanza Nazionale, “Risveglio Ideale”, che fa capo alla mia persona.
E’ pur vero che i calabresi sono costretti ad assistere all’assoluta indifferenza del gruppo forzista regionale rispetto ai fatti che coinvolgono Consiglio e Giunta e soprattutto rispetto alla stasi che avvolge l’intera Regione, ma è altrettanto vero che mi appare inaccettabile il silenzio di chi, eletto per rappresentare i cittadini, avrebbe il dovere etico e morale di esercitare il ruolo affidatogli senza “se” e senza “ma”.
Ed anche al gruppo consiliare regionale di Alleanza Nazionale sento di dover rivolgere un accorato appello nell’interesse della nostra collettività: muovetevi, fate opposizione dura! Di fronte ad una maggioranza che pensa solo a mantenere salde le proprie poltrone, non serve un’opposizione di sole parole! Non è più sufficiente sbandierare la mancata convocazione di Consiglio e Commissioni regionali da ben due mesi, durante i quali si è continuato a percepire le indennità più alte rispetto ai consiglieri delle altre Regioni. E’ troppo comodo questo tipo di opposizione, giustificato nella mia valutazione solo perché frutto di quel consociativismo e trasversalismo politico-affaristico, che da anni caratterizza la vita calabrese.
Continuerò, convinta più che mai, a supportare la petizione popolare per lo scioglimento del Consiglio regionale, indetta anche online sul mio sito e su quelli di altre persone che hanno ritenuto condivisibile la nostra iniziativa e che non posso che ringraziare.
Così come ringrazio le numerosissime persone che visitando quotidianamente questo blog riescono a conoscere la attività politica ed il mio pensiero. Non sempre ho risposto ai commenti generosamente apparsi sul blog, ma da oggi sarà mia cura farlo, per quel riconoscimento morale che io sento di dovere a ciascuno.

On. Angela Napoli

Taurianova, 17 novembre 2007

giovedì 15 novembre 2007

L'INTERROGAZIONE SULLA SPECULAZIONE EDILIZIA A RENDE...

Interrogazione a risposta scritta

Ai Ministri dell’Interno e della Giustizia – Per sapere – Premesso che:


- da un indagine avviata dal quotidiano calabrese “ La provincia cosentina” sulla speculazione edilizia che imperversa nei Comuni di Cosenza e Rende, è emersa un attività di delibere prodotte dai relativi Enti locali, che riguardano un eccessivo ed anomalo numero di lottizzazioni, espansioni d’area e variazioni di destinazioni d’uso;
- dalla stessa indagine è emerso che, in particolare, a Rende (CS) alcuni consiglieri, amministratori e dirigenti di quel Comune risultano contemporaneamente costruttori e, pertanto, diretti interessati alle delibere consiliari relative a lottizzazioni, espansioni d’area e variazioni di destinazioni d’uso;
- sarebbero ben 17 su 30 i consiglieri comunali rendesi che avrebbero, direttamente o indirettamente, rapporti con le costruzioni sull’area territoriale di quel Comune;
- ai 17 consiglieri si aggiungerebbe l’assessore Pino Caputo, ingegnere ed anch’esso impegnato nel campo della progettazione;
- ci sarebbero anche dirigenti comunali che avrebbero rapporti con alcune imprese edili della zona;
- il Consiglio Comunale di Rende (CS), il 7 agosto 2007, ha approvato i Piani Attuativi Unitari (PAU) con la partecipazione al voto di consiglieri titolari di interessi diretti e immediati sui terreni oggetto della deliberazione;
- l’oggetto della citata deliberazione consiliare ha riguardato ben 400 mila metri quadrati di costruzione per un volume, di affari superiore ai 250 milioni di euro, nella vecchia contrada contadina di Rende, trasformata appunto in grande business edilizio (Santa Chiara);
- contro la citata delibera consiliare del 7 agosto 2007, ritenuta “illegittima”, è stato prodotto ricorso al TAR da parte del gruppo consiliare Rete Democratica;
- la speculazione edilizia prosperata e favorita nel Comune di Rende ha portato all’avvio di un’indagine da parte della DDA di Reggio Calabria, paventando possibili infiltrazioni mafiose;
- ci sarebbe, infatti, stata una segnalazione da parte di un istituto di credito, insospettito dal flusso di movimenti bancari risalenti a tre famiglie, considerate prestanome di gruppi della ‘ndrangheta;
- perplessità desta all’interrogante il fatto che, in particolare, durante l’ultima competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Rende, siano scesi in campo diversi nomi importanti del mondo dell’edilizia e delle professioni nelle liste a supporto dell’attuale Sindaco e tra questi proprio il figlio del progettista del nuovo piano regolatore:

- se non si ritenga necessario ed urgente autorizzare una commissione d’accesso per verificare le eventuali incompatibilità presenti nel Consiglio comunale di Rende e le possibili collusioni che avrebbero di fatto autorizzato la speculazione edilizia in atto;

- se la Procura della Repubblica di Cosenza, anche alla luce di quanto denunziato specificatamente nei mesi scorsi dalla stampa, ha avviato un’adeguata indagine giudiziaria.

On. Angela NAPOLI

Roma 13 novembre 2007

... e la VECCHIA logica del NUOVO PD

FONTE: AGENZIA ANSA 14 NOVEMBRE 2007

COMUNI: RENDE; GRUPPO PD, SORPRENDENTE INTERESSAMENTO ON.NAPOLI

(ANSA) - RENDE (COSENZA), 14 NOV -

'' E' sorprendente la circostanza che il deputato Angela Napoli si interessi dello sviluppo urbanistico di Rende addirittura con una interrogazione parlamentare e una richiesta di intervento alla Commissione antimafia. E' sorprendente soprattutto perche' Angela Napoli non ha mai messo piede a Rende e non ne conosce ne' la storia, ne' lo sviluppo''. Lo sostiene, in una nota, il gruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Rende. ''E' molto probabile allora - aggiunge il gruppo del Pd - che i suoi interessati suggeritori siano annidati tra quegli esponenti della destra cosentina che sono stati responsabili del saccheggio edilizio della vicina citta' di Cosenza. Ma se il deputato Angela Napoli e' davvero convinta di quello che scrive, dovrebbe avere il buon gusto di fare i nomi e i cognomi dei 17 (!) consiglieri comunali che sarebbero anche costruttori a Rende. Cosi' come di quei dirigenti comunali che avrebbero interessi nel settore delle costruzioni''.''Il Comune di Rende inoltre - prosegue la nota del Pd - non e' a conoscenza di nessuna indagine portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria''. Secondo il gruppo del Pd, ''la sortita di Angela Napoli conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che un gruppo di potere riconducibile al centrodestra cosentino sta cercando maldestramente e in tutti i modi di mettere le mani su Rende per gestirne in prima persona lo sviluppo economico ed edilizio. Invitiamo Angela Napoli a fare visita a Rende. Potra' toccare con mano la regolarita' del suo sviluppo e le sue immense potenzialita' future''. (ANSA).

IL DISASTRO DEI TRASPORTI IN CALABRIA "FIGLIA PREDILETTA"

Due interrogazioni a risposta scritta.

Al Ministro dei Trasporti – Per sapere – premesso che:




- è pressoché cronico il ritardo che i viaggiatori sono costretti a subire dei voli Alitalia Roma – Lamezia Terme e viceversa e che, spesso, supera persino le due ore;
- da qualche giorno, però, i viaggiatori si vedono cancellato il volo Alitalia “ AZ 1162 delle ore 6,50, che collega l’aeroporto di Lamezia Terme con Roma;
- negli ultimi giorni il citato volo è stato cancellato ben 4 volte;
- lo scalo aereo di Lamezia Terme è fruito dalla maggioranza dei cittadini calabresi, i quali, peraltro con costi eccessivi e non riscontrabili su altre linee, si servono del volo AZ 1162 delle ore 6,50 per recarsi a Roma per ragioni professionali o anche di salute;
- all’interrogante appaiono del tutto ingiustificate le motivazioni adottate dalla compagnia aerea in questione, tanto per i ritardi quanto per la cancellazione dei voli:

- quali urgenti iniziative intenda attuare presso la Compagnia aerea Alitalia, al fine di far ovviare ai notevoli disagi che la stessa continua a provocare sui cittadini calabresi.

Al ministro dei trasporti – Per sapere – premesso che:

- giorno dopo giorno Trenitalia tende ad isolare sempre più la Calabria dal resto d’Italia e predispone ridimensionamenti dei collegamenti e tagli agli orari;
- da tempo Trenitalia penalizza la Calabria sia con il mancato intervento utile a rendere efficienti alcune stazioni ferroviarie, sia con la riduzione, ormai prossima alla soppressione dei collegamenti sulla tratta Jonica;
- oggi si apprende che dal prossimo 9 dicembre 2007, verrà definitivamente soppressa la tratta dei treni Intercity 566 da Crotone a Milano ed Intercity 553 da Milano a Crotone;
- sempre dal prossimo 9 dicembre 2007, i treni Intercity in partenza da Crotone e da Sibari, attualmente diretti a Torino, si fermeranno a Roma Termini;
- ancora dal prossimo mese i treni Espresso Reggio Calabria – Bari e viceversa, sopprimeranno molte delle fermate attualmente previste nel territorio calabrese;
- per quanto riguarda, invece, la tratta Tirrenica della Calabria, verranno aboliti gli Eurostar 9371, Roma – Reggio Calabria, 9378 Reggio Calabria – Roma e gli Intercity 507, Torino – Reggio Calabria e 530, Reggio Calabria – Torino;
- il ridimensionamento, previsto nel programma di Trenitalia, viene attuato proprio nel momento in cui occorrerebbe privilegiare il trasporto su rotaia, considerati i lavori di ristrutturazione della Salerno – Reggio Calabria e la mancanza di interventi sulla strada statale 106, definita “strada delle morte”, a causa dei numerosi incidenti mortali che accadono pressoché quotidianamente;
- alla soppressione di ben sei corse di collegamento ferroviario della Calabria con il Centro – Nord, due Eurostar e quattro Intercity, Trenitalia ha posto in atto un inaccettabile ridimensionamento degli investimenti in quella Regione:

- se non ritenga indispensabile ed urgente avviare gli opportuni interventi affinché Trenitalia cessi la costante penalizzazione della Calabria e per impedire che questa Regione cada in un pericoloso isolamento, che aggraverebbe il già difficile sviluppo dell’intero territorio.

On. Angela NAPOLI

Roma 15 novembre 2007

domenica 11 novembre 2007

PREGHIERA DEL GOVERNATORE LOIERO: SIGNORE FAMMI SEMPRE TROVARE UN PARTITO CHE MI GARANTISCA LA POLTRONA

Agazio Loiero, eletto nel 2005, nella coalizione dell’Unione, Presidente della Giunta Regionale della Calabria, ha sempre avuto un solo credo politico, quello della “poltrona”, se è vero come è vero che ha fatto parte dei seguenti partiti: Democrazia Cristiana, Partito Popolare, Patto per l’Italia, Centro Cristiano Democratico, Cristiani Democratici per la Repubblica, Unione Democratica per la Repubblica, Unione dei Democratici per l’Europa, Democrazia e Libertà – La Margherita, Partito Democratico Meridionale(da lui fondato) ed oggi Partito Democratico.
In tutti questi passaggi è riuscito sempre a garantirsi qualche poltrona: consigliere comunale dal 1980; segretario provinciale della DC dal 1984; deputato nel 1987 e riconfermato, per il secondo mandato, nel 1992; senatore nel 1996; sottosegretario ai Beni Culturali nel 1998 con il primo Governo D’Alema; ministro per i Rapporti col Parlamento nel 1999 con il D’Alema bis; nel 2000 assume l’incarico di ministro per gli Affari regionali nel Governo Amato; nel 2001 nuovamente eletto deputato e nominato vicepresidente del gruppo parlamentare della Margherita. Da deputato viene eletto, nel 2005, Presidente della Giunta della Regione Calabria e con questa carica, solo un anno dopo, fonda il suo Partito Democratico Meridionale; oggi, sempre da Governatore calabrese, viene proposto quale Presidente dell’Assemblea costituente del cosiddetto nuovo PD regionale.
Il tutto, naturalmente, con buona grazia di Prodi e Minniti!
Dimenticavo di ricordare la sua ultima vicenda giudiziaria: richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed alla turbativa d’asta nel settore della sanità calabrese.
Ma c’è l’ultimissima chicca: Loiero si sta accingendo a varare ben la sua quarta Giunta regionale, designando persino un magistrato quale vice presidente, naturalmente per continuare a garantirsi la poltrona!
E domani dove troveremo Agazio Loiero? Certamente su una poltrona di un qualsiasi partito che continuerà a garantirgliela!
Ecco chi governa questa povera Regione!

On. Angela Napoli
Taurianova, 11 novembre 2007

venerdì 9 novembre 2007

ANGELA NAPOLI INTERROGA CLEMENTE MASTELLA


Al Ministro della giustizia.-

Per sapere - premesso che: con atto ispettivo n. 4-04818 del 17 settembre 2007 l'interrogante aveva denunziato alcune perplessità su provvedimenti assunti dal Tribunale del Riesame di Catanzaro;

nei giorni scorsi il settimanale Panorama nell'articolo «Fondi UE all'indagato numero uno» riportava la notizia in base alla quale il giudice Adalgisa Rinardo, Presidente del Tribunale del Riesame di Catanzaro, avrebbe in passato annullato il sequestro dei conti correnti intestati ad Annunziato Scordo e Giovanna Raffaelli, decretato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro nell'ambito dell'indagine «Poseidone»;

sempre dalla stessa fonte si apprende che pochi giorni prima del provvedimento di dissequestro dei citati conti correnti, il figlio del Presidente del Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva festeggiato il matrimonio in una tenuta riconducibile proprio ai coniugi Annunziato Scordo e Giovanna Raffaelli -:

se non ritenga necessario ed urgente inviare una visita ispettiva presso il Tribunale del Riesame di Catanzaro per accertare eventuali responsabilità nel riesame di alcuni atti che, se corrispondenti al vero, risulterebbero di estrema gravità. (4-05553)
Alcuni risultati della ricerca internet sul giudice Adalgisa Rinardo:
(clicca sul titolo per leggere)

martedì 6 novembre 2007

Legge Finanziaria 2008: Mezzogiorno "figlio abbandonato"

In Sicilia vengono arrestati i nuovi vertici di cosa nostra e processati i collusi ed i fiancheggiatori, nel mentre in Calabria la ‘ndrangheta si consolida, con buona pace di una maggioranza politica che pensa solo ai giochi di potere.
Giustizia allo sfascio, sanità in ginocchio, costante emergenza ambientale, permanenza degli alti livelli di disoccupazione, elevata percentuale degli occupati in nero, imprese la cui vita non supera i 5 anni, mancanza di sicurezza, impunità della Pubblica Amministrazione, stallo dello sviluppo, sistema creditizio usuraio, truffe, illegalità diffusa: queste le drammaticità dell’odierna Calabria.
E dopo aver fatto incetta di suffragi elettorali in nome del cambiamento, coloro i quali attualmente governano questa Regione, garantiti nella loro staticità dagli alibi degli omicidi eccellenti e delle stragi, continuano a pesare esclusivamente a rinnovi di Giunte e spartizioni di poltrone.
Il Governatore Loiero è troppo impegnato a far quadrare i posti assessorili, per poter trovare il tempo di valutare una finanziaria nazionale dove il Mezzogiorno risulta “figlio abbandonato”.
Nella finanziaria, infatti, non si parla del Mezzogiorno se non relativamente alla fruibilità del credito d’imposta (con la vanificazione dello spirito della norma, visto che è prevista l’imposizione di un limite a 250 mila euro per la stessa fruizione) ed alla riallocazione dei fondi ex legge 488 non utilizzati (si tratta di circa 1, 5 miliardi di euro non utilizzati che vengono ridestinati a 5 nuove iniziative, nessuna delle quali ha specificità valide per il Sud).
Loiero non pensa forse che potrebbe avere ragione Ernesto Galli Della Loggia quando dichiara del suo “stupore per come una Regione abitata da tante persone perbene possa, però, sopportare condizioni generali di vita sconosciute ai paesi civili” ?

On. Angela NAPOLI

Roma 6 novembre 2007

RISVEGLIO IDEALE: prosegue la raccolta firme per lo scioglimento del Consiglio Regionale

La questione morale che non risparmia ambito alcuno della società calabrese, gli intrecci diffusi tra politica e criminalità organizzata, la sistematica incidenza della malavita comune nei settori della pubblica amministrazione, impongono una seria riflessione politica e sociale, ma soprattutto rappresentano un forte impulso a che l'azione di Risveglio Ideale prosegua con maggiore determinazione. Sono queste le ragioni per le quali la nostra petizione popolare per lo scioglimento del Consiglio regionale della Calabria ha riscosso adesioni non prevedibili ed al di là di qualsiasi immaginazione.
E' pertanto nostra ferma intenzione proseguire la raccolta della firme da inviare al Presidente della Repubblica, mantenendo così fede a quel patto iniziale, tacitamente sottoscritto con i nostri sostenitori, teso a porre i principi di una morale rigorosa al centro dell'impegno politico e sociale.
E' possibile aderire recandosi presso i centri di raccolta delle firme che di volta in volta verranno comunicati sul sito http://angelanapoli.blogspot.com oppure è possibile firmare on line seguendo le istruzioni presenti su detto blog.
Nei prossimi giorni l'Onorevole Angela Napoli, coordinatrice regionale di questa componente, presenzierà a dei veri e propri forum tematici con i quali ci proponiamo di raccogliere le istanze dei nostri concittadini su temi afferenti alla quotidiana attualità: la legalità e la sicurezza del territorio, il lavoro, la sanità pubblica. Alla luce dei recenti fatti di cronaca politica e non solo riteniamo infatti che siano questi le tre principali direttive sulle quali concentrare maggiore attenzione: non può esserci in effetti uno sviluppo economico equilibrato prescindendo dalla sicurezza dei cittadini e dalla efficienza delle Istituzioni.
Le guerriglie sul partito democratico prima e l'ennesimo rimpasto di giunta che scandirà l'azione politica delle prossime ore di un governo regionale oramai senza pudore hanno prodotto e proseguiranno a farlo l'inerzia più totale e danni di natura irreversibile. Non meritiamo questa classe politica; non è più possibile tollerare ancora.
Affinché Alleanza Nazionale si distingua sul piano sostanziale oltre che su quello formale, proporremo in sede di coordinamento regionale l'adozione di un codice etico: rendere comuni, maggiormente diffusi, ma soprattutto vigenti quei valori in cui i nostri elettori si riconoscono è un obiettivo di primaria importanza.
Così come lo è la costituzione di un'associazione socio-culturale che realizzeremo nei prossimi giorni, in grado di catalizzare l'impegno di coloro che intendano adoperarsi per promuovere i principi del sapere e della formazione. La promozione di quella cultura che troppo spesso è stata relegata ai margini dell'azione amministrativa ed istituzionale.

Giancarlo Catanea
Portavoce Componente "Risveglio Ideale"

giovedì 1 novembre 2007

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULL'ASL DI VIBO VALENTIA



DA TGR RAI CALABRIA DEL 31 OTTOBRE 2007

Ai Ministri dell’Interno, della Salute e della Giustizia
Per sapere;
premesso che:
- nei giorni scorsi è stato prorogato il Commissariamento dell’ASL n. 9 di Locri (R.C.), sciolto nel maggio 2006, per infiltrazione mafiosa;
- la relazione d’accesso che ha portato al citato commissariamento, ancora segretata, era stata tempo fa riportata, in parte, sulla stampa regionale e dalla stessa emergevano fatti molto gravi, oggi ancora al vaglio della Magistratura;
- nel mese di luglio dello scorso anno, l’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, attesa la natura delle singole Aziende sanitarie e del loro possibile condizionamento da parte delle organizzazioni criminali, ha disposto un indagine conoscitiva su alcune realtà regionali a maggiore influenza mafiosa, ad iniziare dall’ASL di Vibo Valentia , al fine di verificare l’eventuale esistenza di pericoli di condizionamento nella gestione degli appalti per opere, nonché per l’acquisizione di beni e servizi, nelle procedure di assunzione di personale e nel conferimento degli incarichi di qualsivoglia natura;
- l’Azienda Sanitaria di Vibo Valentia era già rimbalzata alle cronache nazionali per l’inchiesta Ricatto, avviata dalla locale Procura della Repubblica, che ha riportato alla luce una storia di tangenti, apparati para-massonici, concessioni, abusi,ricatti e colletti bianchi;
- l’indagine predisposta dall’Alto Commissario per la prevenzione è stata delegata alla Guardia di Finanza;
- nel febbraio del corrente anno Il quotidiano della Calabria ha succintamente riportato il contenuto del rapporto relativo all’ASL di Vibo Valentia, dal quale emergerebbero dati allarmanti;
- si fa riferimento alla borghesia mafiosa composta da tecnici, esponenti della burocrazia, professionisti, imprenditori e politici che o sono strumentali o interagiscono con la mafia in una forma di scambio permanente fondato sulla difesa di sempre nuovi interessi comuni;
- sempre nel rapporto emerge la capacità di infiltrazione della ‘ndrangheta nella collettività ed il suo farsi istituzione, il suo esondare dall’accaparramento di risorse, senza provvedere ai servizi correlati, fino alle nomine di primari e di direttori generali su cui il crimine organizzato influirebbe in modo determinante, ottenendo sempre nuovi e ulteriori vantaggi;
- l’interrogante, quale componente della commissione parlamentare antimafia ha avuto la possibilità di leggere l’intera relazione dell’Alto Commissario, acquisita agli atti della stessa, che confermano i dati allarmanti riferiti dal citato quotidiano calabrese, e ripresi anche da Il sole 24 Ore dell’8 marzo 2007;
- dalla stessa relazione emerge uno scenario di infiltrazione mafiosa non solo nel P.O. della stessa città di Vibo Valentia, ma anche in quelli di Tropea e Nicotera;
- il P.O. di Vibo Valentia è rimbalzato alla cronaca anche il 26 gennaio 2007, a causa della morte della giovane sedicenne, Federica Monteleone, avvenuta durante una banale operazione di appendicite, e per la quale a tutt’oggi non sono note le vere cause, né le responsabilità che pure andavano accertate anche da un inchiesta interna;
- quali siano i motivi che ad oltre un anno di distanza dal rapporto dell’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, non abbiano portato alla nomina di una commissione d’accesso presso la ASL n. 8 di Vibo Valentia;

se non ritenga necessario ed urgente far avviare tutte le procedure necessarie allo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’Azienda Sanitaria n. 8 di Vibo Valentia.

On. Angela Napoli