Al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri delle Comunicazioni dell’Interno e della Giustizia -
Per sapere – Premesso che:
- con atto ispettivo n.4-05331 del 19 ottobre 2007, l’interrogante ha denunziato l’anomala e grave decisione assunta dal Consiglio regionale, in data 27 settembre 2007, con il commissariamento del CORECOM Calabria;
- con lo stesso atto ispettivo l’interrogante oltre a chiedere la verifica delle motivazioni che hanno portato al commissariamento di un organo regionale di controllo così importante, aggiungeva la valutazione circa l’opportunità di impugnazione, ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007, contenente appunto il provvedimento di decadenza ed il conseguente commissariamento del CORECOM Calabria;
- il CORECOM Calabria, istituito con legge regionale n. 2 del 22 gennaio 2001, è un organo funzionale dell’Agicom per la concessione dei benefici alle televisioni locali ai sensi della legge n. 448/98; concessione che dovrebbe essere definita nel rispetto della piena autonomia ed indipendenza dell’organo regionale in questione;
- tra i cinque componenti del CORECOM Calabria erano nati palesi contrasti in occasione della formulazione della graduatoria per la concessione dei benefici relativi all’anno 2005, poiché la stessa graduatoria era divenuta oggetto di una delibera, datata 16 luglio 2007, a firma del solo Presidente del tempo, ed in disaccordo con quanto deliberato dal Comitato in data 2 luglio 2007;
- la scelta del Presidente del tempo era subito apparsa ai quattro componenti del comitato come rispettosa di esigenze formulate dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, durante una convocazione del 17 marzo 2007, piuttosto che della trasparenza rispetto alle documentazioni presentate;
- sulle ripetute violazioni commesse dal Presidente del Comitato del tempo, i quattro componenti dello stesso comitato hanno presentato più esposti alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sottolineando come lo stesso Presidente ed il dirigente della struttura abbiano omesso di denunziare alcuni rappresentati legali di imprese private per la violazione del DPR 445/2000, fornendo dichiarazioni false e mendaci;
- la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha aperto un inchiesta proprio relativamente a comportamenti omissivi nella gestione dei contributi alle televisioni locali;
- la decadenza ed il conseguente commissariamento del CORECOM Calabria, con l’assegnazione, peraltro, delle funzioni di delegato alla struttura del CORECOM Calabria, proprio allo stesso ex Presidente dell’organo ( non in possesso tra l’altro dei requisiti previsti dal DL.vo 165/2001) , appare chiaramente come provvedimento punitivo nei confronti dei componenti del CORECOM nonché poco garante per quanto riguarda l’erogazione dei fondi;
- la Presidente della Conferenza dei CORECOM Italiani ha censurato pesantemente l’iniziativa calabrese chiedendo formali spiegazioni, mai fornite, al Presidente del Consiglio regionale calabrese;
- non è la prima volta che il Consiglio regionale della Calabria, che presenta tra l’altro un elevato numero di suoi componenti inquisiti, interviene su organismi di controllo, quasi a dimostrazione di voler governare senza alcuna possibilità di contrasto o di legittima valutazione del proprio operato:
- se non ritengano necessario ed urgente verificare le motivazioni che hanno portato al commissariamento di un organo regionale di controllo così importante;
- se il citato commissariamento sia compatibile con la normativa nazionale vigente in materia;
- se l’erogazione dei benefici previsti dalla legge avvenuta sulla base di una graduatoria redatta dal solo Presidente dello stesso CORECOM sia avvenuta nel rispetto della normativa vigente e se siano stati salvaguardati solamente i diritti di tutte le emittenti che hanno provveduto a fornire relativa documentazione senza omissione alcuna.
On. Angela NAPOLI
Roma 10 gennaio 2008
- con atto ispettivo n.4-05331 del 19 ottobre 2007, l’interrogante ha denunziato l’anomala e grave decisione assunta dal Consiglio regionale, in data 27 settembre 2007, con il commissariamento del CORECOM Calabria;
- con lo stesso atto ispettivo l’interrogante oltre a chiedere la verifica delle motivazioni che hanno portato al commissariamento di un organo regionale di controllo così importante, aggiungeva la valutazione circa l’opportunità di impugnazione, ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della legge regionale n. 22 del 5 ottobre 2007, contenente appunto il provvedimento di decadenza ed il conseguente commissariamento del CORECOM Calabria;
- il CORECOM Calabria, istituito con legge regionale n. 2 del 22 gennaio 2001, è un organo funzionale dell’Agicom per la concessione dei benefici alle televisioni locali ai sensi della legge n. 448/98; concessione che dovrebbe essere definita nel rispetto della piena autonomia ed indipendenza dell’organo regionale in questione;
- tra i cinque componenti del CORECOM Calabria erano nati palesi contrasti in occasione della formulazione della graduatoria per la concessione dei benefici relativi all’anno 2005, poiché la stessa graduatoria era divenuta oggetto di una delibera, datata 16 luglio 2007, a firma del solo Presidente del tempo, ed in disaccordo con quanto deliberato dal Comitato in data 2 luglio 2007;
- la scelta del Presidente del tempo era subito apparsa ai quattro componenti del comitato come rispettosa di esigenze formulate dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, durante una convocazione del 17 marzo 2007, piuttosto che della trasparenza rispetto alle documentazioni presentate;
- sulle ripetute violazioni commesse dal Presidente del Comitato del tempo, i quattro componenti dello stesso comitato hanno presentato più esposti alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sottolineando come lo stesso Presidente ed il dirigente della struttura abbiano omesso di denunziare alcuni rappresentati legali di imprese private per la violazione del DPR 445/2000, fornendo dichiarazioni false e mendaci;
- la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha aperto un inchiesta proprio relativamente a comportamenti omissivi nella gestione dei contributi alle televisioni locali;
- la decadenza ed il conseguente commissariamento del CORECOM Calabria, con l’assegnazione, peraltro, delle funzioni di delegato alla struttura del CORECOM Calabria, proprio allo stesso ex Presidente dell’organo ( non in possesso tra l’altro dei requisiti previsti dal DL.vo 165/2001) , appare chiaramente come provvedimento punitivo nei confronti dei componenti del CORECOM nonché poco garante per quanto riguarda l’erogazione dei fondi;
- la Presidente della Conferenza dei CORECOM Italiani ha censurato pesantemente l’iniziativa calabrese chiedendo formali spiegazioni, mai fornite, al Presidente del Consiglio regionale calabrese;
- non è la prima volta che il Consiglio regionale della Calabria, che presenta tra l’altro un elevato numero di suoi componenti inquisiti, interviene su organismi di controllo, quasi a dimostrazione di voler governare senza alcuna possibilità di contrasto o di legittima valutazione del proprio operato:
- se non ritengano necessario ed urgente verificare le motivazioni che hanno portato al commissariamento di un organo regionale di controllo così importante;
- se il citato commissariamento sia compatibile con la normativa nazionale vigente in materia;
- se l’erogazione dei benefici previsti dalla legge avvenuta sulla base di una graduatoria redatta dal solo Presidente dello stesso CORECOM sia avvenuta nel rispetto della normativa vigente e se siano stati salvaguardati solamente i diritti di tutte le emittenti che hanno provveduto a fornire relativa documentazione senza omissione alcuna.
On. Angela NAPOLI
Roma 10 gennaio 2008
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