Beatrice Lento - 10 marzo 2016
In una mattinata luminosissima, alla presenza di tanti Studenti,
Operatori Scolastici e Rappresentanti delle Agenzie Formative del territorio si
è realizzata la consegna del Premio Donne Libere 2016 all’onorevole Angela
Napoli. Il riconoscimento, ideato dall’Istituto Superiore di Tropea, giunto
alla sua terza edizione, è stato già conferito, negli anni scorsi, alla
neourologa di fama mondiale, notissima per le sue illuminate ricerche
sull’Alzheimer, Amalia Bruni e alla” Chiara di Tropea” Irma Scrugli, altrettanto
nota per il suo cammino di fede e di servizio agli ultimi a fianco del santo
sacerdote Don Francesco Mottola. Un bel tris di donne, lo ha definito la
dirigente Lento. una scienziata, una santa, una guerriera. “Mi piace pensare a
Lei” ha dichiarato la dirigente scolastica nel dare avvio alla manifestazione
“Come a una novella Giovanna D’Arco che non ha paura di scontrarsi con un
esercito pericolosissimo perché mimetizzato, in parte, tra il fogliame delle
complicità, delle ambiguità, delle omertà e delle connivenze” – Lento ha
ribadito l’esigenza di emarginare la mafia anche attraverso la cultura e
l’etica partendo dalle giovani generazioni che, come affermava Paolo
Borsellino, sono le più adatte a sentire la bellezza del profumo fresco e
inebriante della libertà. La studentessa Justina Adavidoae si è fatta portavoce
di tutti gli Studenti ed ha espresso ammirazione verso la Napoli sottolineando
l’impegno dell’Istituto verso la cultura della legalità attraverso un costante
e variegato impegno progettuale. La giovane ha fatto particolare riferimento ai
Campus della legalità, l’evento che si ripete ormai da 9 anni consentendo agli
studenti di esercitarsi in un’ autentica palestra di democrazia.
A porgere i saluti sono intervenuti il Sindaco Giuseppe Rodolico,
l’Assessore Maria Stella Vinci, don Ignazio Toraldo di Francia, il presidente
dell’Associazione “Drapia in Europa “ Rodolfo Mamone e l’ex Sindaco di Tropea
Domenica Cortese.
L’onorevole Napoli, nel suo appassionato intervento, ha
sottolineato i suoi forti legami con la città di Tropea e con L’Istituto
Superiore di Tropea con il quale ha mantenuto costanti rapporti a partire dal
primo incontro avvenuto nel 2005 nel contesto del progetto scolastico di
educazione alla legalità “ L’isola che non c’è”.
La Napoli ha espresso la sua gratificazione affermando: “ Questo
Premio mi ripaga di tanti sacrifici perché non è facile condurre determinate
battaglie in un sistema in cui la ‘ndrangheta ha una pervasività tale da
mettere in pericolo la libertà”.
L’on.le ha apprezzato molto lo sforzo della scuola anche in
direzione dei figli della mafia:” Il progetto deve essere valido per tutti,
occorre far capire a chi cresce nella mafia che non bisogna rinunciare a
scegliere che è necessario imboccare la strada giusta anche se in certe
situazioni può risultare difficile. A tutti i giovani dico nulla si conquista
senza sacrificio”.
La Napoli ha ribadito che non è vero che la mafia è invincibile
e alle domande degli Studenti sulle difficoltà da parte dello Stato ad arginare
il fenomeno non ha esitato ad affermare che la politica ha delle grandi
responsabilità, le leggi ci sono e sono le migliori ma il problema è che la
politica con la mafia fa affari, non c’è una precisa volontà di combatterla,
c’è sempre chi tenta di ostacolare il cammino delle leggi antimafia.
Molte le domande sulle donne in politica e l’on.le ha
evidenziato il cambiamento in positivo registrato negli ultimi tempi che rende
meno difficile alla donna il percorso anche se al genere femminile è sempre
richiesto uno sforzo maggiore e un maggiore impegno” Noi donne dobbiamo sempre
sgomitare e dimostrare che siamo più brave, non è tanto questione
di leggi a tutela della donna quanto di cambiamento culturale che implica
più rispetto e riconoscimento”.
Anche il tema della meritocrazia è stato al centro del dibattito
che ha evidenziato la esigenza del rispetto dei doveri ma anche dei diritti
perché i nostri giovani non siano costretti a partire. Critica anche
all’amministrazione della cosa pubblica in Calabria “Lo Stato c’è ed è ora di
rendersi conto che ognuno di noi è Stato, non deleghiamo più e pretendiamo ciò
che ci è dovuto. A non aver fatto è lo Stato Centrale o chi ha amministrato a
livello periferico? Prendiamo la sanità: è lo Stato centrale il responsabile o
chi ha governato il settore della sanità nella nostra Regione sperperando?”
Poco prima della consegna del Premio è intervenuto all’evento
anche il Questore Filippo Bonfiglio che ha espresso la sua ammirazione
alla premiata.
La conclusione della mattinata, ricca di emozioni condivise, è
stata segnata dalla consegna del Premio che ha il senso di un
riconoscimento alle donne che, nonostante i condizionamenti negativi di una
cultura maschilista ancora imperante, riescono ad emergere in campi
tradizionalmente preclusi al genere femminile: Angela Napoli ci è riuscita nei
campi della politica e dell’antimafia.
“Nell’incontro “ dichiara la dirigente Lento “Abbiamo voluto
rendere omaggio anche alla figura di Peppino Impastato che, pur essendo figlio
della mafia, è riuscito a scegliere un percorso di vita diametralmente opposto
e a sua madre Felicia che lo ha sostenuto. Le pietre d’inciampo, il
monumento alla memoria di Peppino, che i nostri Studenti hanno disposto nella
sala del Museo Diocesano, siano di sprone alla riflessione per ognuno di noi
perché tutti insieme si possa lottare per la convivenza democratica e assieme
ad Angela Napoli si possa dire: Ne è valsa la pena!”
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