La Calabria e i suoi problemi, il neo
governo e i giovani, ne parliamo con Angela Napoli
Susanna Camoli maggio
23, 2015
L’ On. Angela Napoli, già parlamentare della Camera dei deputati
della Repubblica Italiana e Vicepresidente della Commissione parlamentare
Antimafia, presidente di Risveglio Ideale, da sempre attiva nella lotta alle
mafie, ha parlato con noi in questa intervista dei vari problemi che affliggono
la nostra terra, come sempre con chiarezza e forte senso di legalità,
spingendosi laddove non tutti oggi riescono. Proponiamo questa preziosa
intervista a ridosso dell’ evento di oggi, presso Altomonte (CS) dove sarà
presentato il volume:”L’antimafia dei fatti”, libro intervista a cura di Orfeo
Notaristefano.
Com'è essere donna nella lotta alle
mafie?
Il ruolo della donna non è facile, non è semplice già di per sé,
poi quando una donna si mette a contrastare le mafie con atti concreti, è molto
più determinata degli uomini. Non è sicuramente facile anche perché in questo
contesto e in questa battaglia la donna spesso è costretta ad individuare
collusioni del potere mafioso e a volte anche degli uomini della sua stessa
coalizione politica e naturalmente questo non è gradito agli uomini. Gli
uomini, quelli delle organizzazione mafiose hanno sempre visto la donna come l’
elemento debole della società, come una persona da asservire al potere, quindi
quando c’è un’iniziativa di contrasto da parte di una donna la si deve o
isolare o addirittura “eliminare”.
Come ha reagito al caso dell’ ex ministro Lanzetta, alla
rinuncia al suo incarico in Regione per la poca chiarezza sul caso De Gaetano?
Ho da subito sostenuto e espresso sincera solidarietà all’ ex
ministro Lanzetta, perché ho condiviso la sua fermezza nella scelta di non
andare a condividere un’ amministrazione regionale nella quale era stato
designato un assessore ad un ramo di non poco conto, come quello dei lavori
pubblici e dei trasporti, il dott. De Gaetano, il quale era stato coinvolto in
un ‘inchiesta riguardante famiglie della ‘ndrangheta reggina e proprio per
questo motivo non era stato candidato alle elezioni regionali precedenti. Io
stessa feci un’ interrogazione parlamentare nel 2010 e da me era già stato
attenzionato, anche se al momento non risulterebbe indagato, penso che sia una
questione di etica e moralità. Penso che se una volta per tutte la politica non
apre gli occhi e non mette da parte personaggi tanto discussi, da questa
situazione sarà difficile uscirne e non dobbiamo meravigliarci se poi in
determinate inchieste escono fuori nomi insospettabili, poi è troppo tardi. A
mio avviso la prima pulizia da fare è quella delle liste. L’ ex ministro
Lanzetta proprio per la sua storia, che l’ aveva vista protagonista di numerosi
attentati, quando era sindaco del comune di Monasterace, non poteva mettere da
parte questa storia per unirsi ad una giunta all’interno della quale risiedono
determinati personaggi.
Restando sul tema Regione Calabria,
lo scenario che ad oggi si presenta non è dei migliori, quali sono le sue
considerazioni?
Devo dire che lo scenario è molto negativo e deludente. Dopo la
precedente consigliatura regionale che aveva visto coinvolti diversi
personaggi, tra i quali lo stesso ex presidente Scopelliti, ci si aspettava che
i nuovi arrivati fossero all'altezza, indipendentemente dalla coalizione
politica di appartenenza, di dare segnali di positività, segnali che fino ad
oggi sono tutt’altro che positivi, a cominciare dalla nomina dell’ assessore De
Gaetano ma anche di altri due assessori che allo stato attuale risultano
indagati. Sono esempi che potremmo vedere giudiziariamente coinvolti. Non solo
queste presenze sono negative, ma anche le nomine che stanno facendo non sono
per niente nomine positive. Ad esempio è di questa mattina la nomina che è
stata fatta all’autista del capogruppo PD, un autista al 50%, altra nomina di
un personaggio molto discusso e questo solo per citare l’ ultima. Non si fa
pulizia ma si punta ad un’ attività di riciclaggio tanto per mandare via quelli
che erano designati dalla vecchia amministrazione e si fa un discorso di parte.
Senza guardare il fattore etico e morale non si va da nessuna parte, questo per
quanto riguarda l’ eticità e la moralità, ma segnali negativi sono anche
rispetto ai grandi problemi che investono la nostra Calabria, non c’è allo stato
attuale una sola problematica che sia stata presa in esame e risolta a livello
regionale. Viviamo in una regione che purtroppo è in stato emergenziale in ogni
settore, dall'ambiente alla sanità, i trasporti, la viabilità,l’ occupazione.
Fino ad oggi questa “mini” giunta, mini perché tra l’altro non è stata nemmeno
completata, si sono occupati solo di nomine e di salvaguardia di determinati
posti di potere. Prendiamo ad esempio il grave problema della sanità, intanto
bisognerebbe anche capire quale sia il rapporto tra l’ attuale governo
nazionale e quello regionale, perché la nomina del Commissario alla sanità non
è stata concretamente accettata dal governatore della Calabria. Se già si parte
in questo modo non so come si possa risolvere il problema del diritto alla
salute dei cittadini calabresi, quindi ci sono delle partenze, a pochi mesi
dalle elezioni, pochi per modo di dire, perché una regione come la Calabria ha
bisogno di urgenze, che non son state positive.
Pensa che sia possibile la caduta di
questa neo giunta?
C’è anche la situazione di questa nuova sentenza della consulta
che mette in forse la legge elettorale con la quale si è andati a votare,
quindi sorge anche questa problematica che aggiunta a quelle esistenti porta
molti rischi, certo io non sono tra coloro che vorrebbero vedere rivalse
politiche di altro genere, ma appartengo ai comuni cittadini calabresi che
vorrebbero vedere questa regione governata come tante altre regioni, in modo
tale da farle assumere il passo che le è dovuto rispetto alle altre regioni.
Sta di fatto che ad oggi la Calabria è la regione peggiore in termini di
sviluppo, sembrerebbe quasi che questa nostra regione, a volte, non faccia
parte del contesto nazionale. Sembrerebbe quasi che la Calabria meriti di
essere ignorata, ma questo dipende da chi amministra. La cosa pubblica
regionale che dovrebbe attirare l’ attenzione dovuta, capisco che la regione
abbia bisogno di supporti, ma quando la gestione, ad esempio, dei fondi
comunitari è stata lasciata confermata dall’ attuale governatore Oliverio, allo
stesso dirigente della precedente giunta, il quale era riuscito a spendere
neanche il 50% dei fondi, e che per questo era stato fortemente criticato dall’attuale governatore, qui mi rendo conto che non si vuole realmente cambiare, di
dare sviluppo e aiuto alla nostra Calabria, anche se quest’ aiuto viene dall’esterno, come appunto i fondi comunitari, allora si resta perplessi.
Qual’ è il consiglio che si sente di
dare ai giovani calabresi, sempre più scoraggiati, disinteressati o facilmente
“corruttibili”?
I giovani calabresi purtroppo, in questo momento attraversano
una fase di grande smarrimento perché non hanno certezze sul loro futuro e non
intravedono dalle programmazioni utili prospettive. Purtroppo in questa
regione, oltre al discorso occupazionale, la Calabria è la regione che
evidenzia il più alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, è stato
abbattuto il criterio della meritocrazia e quindi molti nostri giovani, che a
mio avviso costituiscono una risorsa fondamentale per la nostra terra, sono
costretti ad andar via per trovare spazi che vengono loro riconosciuti. Quando
gli incarichi vengono dati, nei vari enti nelle varie istituzioni, non per
meriti concorsuali, ma solo per appartenenza politica, quando si abbatte in
genere, la meritocrazia è chiaro che i giovani perdano le speranze e la
fiducia. A mio avviso vengono anche demotivati, perché non hanno punti di
riferimento e quando questi giovani valgono, e avrebbero la volontà di dare
qualcosa alla nostra comunità e vengono magari messi da parte, discriminati, è
chiaro che ciò scoraggia. Io però sono del parere che in questo momento
occorrerebbe recepire l’ appello che pochi giorni fa ha fatto Papa Francesco,
che rivolgendosi ai giovani ha detto:” Fate in modo che
non vengano uccise le vostre speranze”, quindi mi sentirei di dire di non
demordere, di non perdere fiducia, di continuare a combattere per aiutare la
nostra terra affinché risorga e non uccidere le speranze del loro stesso
futuro.
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