In queste ore gli strateghi demagoghi politici stanno dando la caccia
alla Commissione Parlamentare Antimafia, cercando di impedire l’attuazione di
uno dei suoi compiti principali, ossia quello di indagine sul rapporto tra
mafia e politica, circa l’infiltrazione negli organi amministrativi e riguardo
la selezione delle candidature.
Naturalmente sono quegli stessi strateghi demagoghi politici che, al
solo fine di ottenere cospicui consensi elettorali, ignorano sia il codice di
autoregolamentazione in materia di formazione delle liste dei candidati,
predisposto anche dall’attuale Commissione Parlamentare Antimafia, sia la legge
Severino (legge anticorruzione).
Con rammarico, sono costretta a prendere atto che, ancora una volta,
buona parte del mondo politico preferisce continuare a “delegare” alla
Magistratura la “pulizia” al proprio
interno, nonché quella degli Enti chiamati a gestire la vita amministrativa
delle nostre Comunità.
Così come non posso che prendere atto che in Comuni calabresi
sottoposti, anche in passato, allo scioglimento dei Civici Consessi per
infiltrazione mafiosa, in occasione delle prossime amministrative, continuano a
ruotare candidati o parenti di coloro che sono stati causa dei provvedimenti
amministrativi in questione.
Sinceramente credo sia ormai divenuto inutile il richiamo alla necessità
del ripristino dell’ etica pubblica, preferisco augurarmi che, almeno, i vari
responsabili dei Partiti politici richiamino i propri eletti in Parlamento,
nelle Regioni, Province e Comuni, al rispetto del secondo comma dell’articolo
54 della nostra Costituzione: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche
hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.
Presidente Associazione “Risveglio Ideale”
Angela Napoli
Taurianova, 29 maggio 2015
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