
Venerdì 11 aprile
u.s. il sindaco, dott. Francescantonio Crudo, la sua giunta e i consiglieri di
maggioranza del Comune di Limbadi hanno annunciato le dimissioni in polemica
con la Presidente della Commissione parlamentare antimafia, on. Rosy Bindi, e
con la Presidente dell’associazione “Riferimenti”, Adriana Musella. Si
sarebbero sentiti offesi dall’intervento della Presidente Bindi sul mancato
scioglimento per infiltrazione mafiosa e per le dichiarazioni di Adriana
Musella sul problema di alcuni beni confiscati di quel Comune.
Sinceramente mi sono
subito apparse quale alibi le motivazioni avanzate dal sindaco dimissionario,
giacché lo stesso sa benissimo che, oltre alle risultanze della Commissione d’accesso,
si poteva ritenere del tutto ingiustificato il mancato scioglimento del Comune
di Limbadi, anche alla luce di quanto emerso dall’inchiesta “Purgatorio”, in
parte riportata su alcuni quotidiani regionali fin dal marzo 2013.
Con sincerità,
personalmente, ho rivissuto il mancato scioglimento per infiltrazione mafiosa
del Consiglio comunale di Limbadi, con lo stesso animo con cui ho vissuto,
sotto il Dicastero dell’Interno guidato dall’on. Roberto Maroni, il mancato
scioglimento del Comune di Fondi (LT).
Non mi sembra di
aver riscontrato alcun “insulto” ma di aver, al contrario, preteso “chiarezza”,
anche perché personalmente reputo non più accettabile che per l’applicazione
della legge sullo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazione mafiosa
vengano suddivisi i Comuni in serie A e in serie B, a seconda della valenza o
meno dei “padrini politici”.
Mi sia, altresì,
consentito aggiungere che considero inappropriato l’intervento odierno del
consigliere regionale Alfonso Grillo, ex sindaco del Comune di Gerocarne,
eletto nella lista “Scopelliti Presidente”, e, quindi, grande supporter dello stesso, più che mai in
questo momento. L’intervento del consigliere regionale, Alfonso Grillo, mi ha
stupita e ha destato in me qualche perplessità; sinceramente mi appare un’”accusatio manifesta“ che potrebbe voler
raggruppare un consociativismo non utile a debellare quel “sistema malato” che
imperversa nel territorio vibonese.
Ricordo a me stessa
che assecondare sistemi di malaffare e corruzione, mettersi a disposizione di
contesti ambientali particolari, vuol dire accettare lucidamente la possibilità
di farsi asservire agli interessi criminali mafiosi.
On Angela Napoli
Presidente Associazione
“Risveglio Ideale”
Consulente Commissione Parlamentare
Antimafia
Taurianova, 15
aprile 2014
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