La sottoscritta chiede di interpellare i Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche sociali
– per sapere – premesso che:
- Il Porto di Gioia Tauro sta registrando un preoccupante momento di crisi occupazionale poiché la MCT, dopo anni di successo, avrebbe già chiesto l’applicazione degli ammortizzatori sociali per 400 lavoratori ed avrebbe altresì previsto il licenziamento per il personale con contratto a termine;
- Ai sopra citati si aggiungeranno i lavoratori delle aziende esterne impiegate nel Porto di Gioia Tauro;
- La MCT ha perso lo scorso anno su Gioia Tauro 610 mila teus e tuttavia lo stesso terminalista ha incrementato i flussi di movimentazione a Cagliari con 448 mila teus ed a Tangermed con 578 mila;
- Appare quindi chiaro che la MCT si sia avvalsa dell’alibi della crisi internazionale delle movimentazioni per fare altre scelte e posizionare diversamente il traffico, il che non giustifica le sue richieste di licenziamento dei lavoratori, peraltro, anche alla luce del fatto che il terminal di La Spezia, sempre gestito dal gruppo Contship, guadagna movimentazione feeder a dispetto dell’evidente calo dei traffici nel Mediterraneo;
- Non v’è dubbio quindi che la richiesta di Cigo da parte della Contship non è assolutamente giustificabile e che, pertanto, ad avviso dell’interpellante, la società terminalista dovrebbe lasciare le aree attrezzate dallo Stato del Porto di Gioia Tauro e che, pur con il blocco del mercato, pretenderebbe mantenere in concessione monopolistica per i prossimi trenta anni;
- L’interpellante pur prendendo atto dell’intervento del Governo con la possibile diminuzione delle tasse portuali e di ancoraggio, la cui scelta, peraltro, è demandata all’Autorità portuale, ritiene immotivata la proroga della durata in carica del commissario delegato di cui al comma 3, dell’articolo 22-sexies del decreto legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito con modificazioni nella legge 28 febbraio 2008, n. 31, fino al 31 dicembre 2010, con un onere di ben 140.000 euro per l’anno 2010 e senza avere definite le prerogative di tale commissario delegato:
- Se ritengano doveroso non autorizzare la richiesta Cigo da parte della Contship, ma anzi far mantenere i lavoratori ritenuti in esubero del Porto di Gioia Tauro negli altri terminal dove la stessa Contship ha aumentato i flussi di lavoro;
- Se non ritengano di imporre alla Contship la restituzione delle corrispondenti proporzionali aree attrezzate dallo Stato nel Porto di Gioia Tauro al fine di consentire all’Autorità portuale una seria ed equilibrata azione di marketing;
- Quanti siano i soldi pubblici investiti nel Porto di Gioia Tauro dalla sua nascita ad oggi e gli spazi, all’interno dello stesso, utilizzati per la crescita occupazionale;
- Se non ritengano necessario ed urgente considerare la struttura portuale di Gioia Tauro come priorità nazionale e creare quindi un unico tavolo di concertazione tra Governi nazionale e regionale e organizzazioni sindacali;
- Se non ritengano, infine, di dover accelerare l’iter della riforma dei Porti nazionali.
On. Angela NAPOLI
Roma, 23 febbraio 2010
- Ai sopra citati si aggiungeranno i lavoratori delle aziende esterne impiegate nel Porto di Gioia Tauro;
- La MCT ha perso lo scorso anno su Gioia Tauro 610 mila teus e tuttavia lo stesso terminalista ha incrementato i flussi di movimentazione a Cagliari con 448 mila teus ed a Tangermed con 578 mila;
- Appare quindi chiaro che la MCT si sia avvalsa dell’alibi della crisi internazionale delle movimentazioni per fare altre scelte e posizionare diversamente il traffico, il che non giustifica le sue richieste di licenziamento dei lavoratori, peraltro, anche alla luce del fatto che il terminal di La Spezia, sempre gestito dal gruppo Contship, guadagna movimentazione feeder a dispetto dell’evidente calo dei traffici nel Mediterraneo;
- Non v’è dubbio quindi che la richiesta di Cigo da parte della Contship non è assolutamente giustificabile e che, pertanto, ad avviso dell’interpellante, la società terminalista dovrebbe lasciare le aree attrezzate dallo Stato del Porto di Gioia Tauro e che, pur con il blocco del mercato, pretenderebbe mantenere in concessione monopolistica per i prossimi trenta anni;
- L’interpellante pur prendendo atto dell’intervento del Governo con la possibile diminuzione delle tasse portuali e di ancoraggio, la cui scelta, peraltro, è demandata all’Autorità portuale, ritiene immotivata la proroga della durata in carica del commissario delegato di cui al comma 3, dell’articolo 22-sexies del decreto legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito con modificazioni nella legge 28 febbraio 2008, n. 31, fino al 31 dicembre 2010, con un onere di ben 140.000 euro per l’anno 2010 e senza avere definite le prerogative di tale commissario delegato:
- Se ritengano doveroso non autorizzare la richiesta Cigo da parte della Contship, ma anzi far mantenere i lavoratori ritenuti in esubero del Porto di Gioia Tauro negli altri terminal dove la stessa Contship ha aumentato i flussi di lavoro;
- Se non ritengano di imporre alla Contship la restituzione delle corrispondenti proporzionali aree attrezzate dallo Stato nel Porto di Gioia Tauro al fine di consentire all’Autorità portuale una seria ed equilibrata azione di marketing;
- Quanti siano i soldi pubblici investiti nel Porto di Gioia Tauro dalla sua nascita ad oggi e gli spazi, all’interno dello stesso, utilizzati per la crescita occupazionale;
- Se non ritengano necessario ed urgente considerare la struttura portuale di Gioia Tauro come priorità nazionale e creare quindi un unico tavolo di concertazione tra Governi nazionale e regionale e organizzazioni sindacali;
- Se non ritengano, infine, di dover accelerare l’iter della riforma dei Porti nazionali.
On. Angela NAPOLI
Roma, 23 febbraio 2010
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