Sono sicura che queste mie riflessioni faranno urlare “all’invasione di campo” i difensori e i criminali, ma poco importa se sento di dover fare prevalere la sete di giustizia che investe i numerosi cittadini calabresi.
Ho seguito, autonominandomi difensore d’ufficio esterno alle aule giudiziarie dei vibonesi onesti, fin dalle sue fasi iniziali il processo “ Dinasty - Affari di Famiglia” che ha portato alla sbarra noti malavitosi e che ha contribuito a definire, per la prima volta, quale “mafioso” il clan dei Mancuso di Limbadi. E naturalmente non potevo esimermi dal seguire ogni relativa fase processuale. Proprio l’attenzione posta alla seconda fase processuale di “Dinasty – Affari di famiglia” mi ha portato ad avvallare il pensiero sull’uso “sconsiderato” che noti boss mafiosi hanno fino ad oggi fatto del cd. “patteggiamento in appello” , il ché ha sollecitato la mia proposta di legge per prevederne l’abrogazione .
Ho appreso con grande soddisfazione che quanto da me auspicato è stato introdotto dal Governo nazionale nel “decreto – sicurezza” . Tutto questo non può che aver destato grandi perplessità nel momento in cui sono stata costretta ad apprendere, dalla cronache regionali calabresi, che la Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto le richieste di concordato, per alcuni condannati in primo grado per associazione mafiosa nel processo “Dinasty” e che tale accoglimento è avvenuto proprio nel giorno in cui il Senato della Repubblica approvava il citato pacchetto sicurezza.
Per carità, non posso e non voglio in alcun modo interferire con la Corte d’Appello di Catanzaro, ma , una volta tanto, ho il dovere di escludere le responsabilità della “politica”!
Però vorrei tanto che qualcuno spiegasse a me, ai cittadini del territorio vibonese ed ai coraggiosi testimoni di giustizia di quella provincia, come mai tante indagini sulla ‘ndrangheta territoriale siano rimaste chiuse nei cassetti per anni; come mai siano stati trasferiti il Prefetto Paola Basilone, il Capo ed il Vice della Squadra Mobile, Rodolfo Ruperti e Fabio Zampaglione; come mai non sia ancora stata sciolta l’ASP di Vibo Valentia nonostante i comprovati interessi interni degli uomini della ‘ ndrangheta; come mai oggi la dottoressa Marisa Manzini sia portata a chiedere il trasferimento; come mai ci si ostini a parlare di costruzione del nuovo Presidio Ospedaliero di Vibo Valentia senza ancora essere riusciti a conoscere in quale “tasca” siano finiti i precedenti ingenti finanziamenti per tale opera; come mai alcuni Giudici della locale Procura abbiano chiesto il trasferimento; come mai non venga in alcun modo intaccato il connubio tra politica e ‘ndrangheta che invade tutta la provincia vibonese?
Non sarà per caso tutto frutto di quella “massoneria deviata” che rende impenetrabile la cappa che avvolge l’intera provincia di Vibo Valentia?
Ho seguito, autonominandomi difensore d’ufficio esterno alle aule giudiziarie dei vibonesi onesti, fin dalle sue fasi iniziali il processo “ Dinasty - Affari di Famiglia” che ha portato alla sbarra noti malavitosi e che ha contribuito a definire, per la prima volta, quale “mafioso” il clan dei Mancuso di Limbadi. E naturalmente non potevo esimermi dal seguire ogni relativa fase processuale. Proprio l’attenzione posta alla seconda fase processuale di “Dinasty – Affari di famiglia” mi ha portato ad avvallare il pensiero sull’uso “sconsiderato” che noti boss mafiosi hanno fino ad oggi fatto del cd. “patteggiamento in appello” , il ché ha sollecitato la mia proposta di legge per prevederne l’abrogazione .
Ho appreso con grande soddisfazione che quanto da me auspicato è stato introdotto dal Governo nazionale nel “decreto – sicurezza” . Tutto questo non può che aver destato grandi perplessità nel momento in cui sono stata costretta ad apprendere, dalla cronache regionali calabresi, che la Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto le richieste di concordato, per alcuni condannati in primo grado per associazione mafiosa nel processo “Dinasty” e che tale accoglimento è avvenuto proprio nel giorno in cui il Senato della Repubblica approvava il citato pacchetto sicurezza.
Per carità, non posso e non voglio in alcun modo interferire con la Corte d’Appello di Catanzaro, ma , una volta tanto, ho il dovere di escludere le responsabilità della “politica”!
Però vorrei tanto che qualcuno spiegasse a me, ai cittadini del territorio vibonese ed ai coraggiosi testimoni di giustizia di quella provincia, come mai tante indagini sulla ‘ndrangheta territoriale siano rimaste chiuse nei cassetti per anni; come mai siano stati trasferiti il Prefetto Paola Basilone, il Capo ed il Vice della Squadra Mobile, Rodolfo Ruperti e Fabio Zampaglione; come mai non sia ancora stata sciolta l’ASP di Vibo Valentia nonostante i comprovati interessi interni degli uomini della ‘ ndrangheta; come mai oggi la dottoressa Marisa Manzini sia portata a chiedere il trasferimento; come mai ci si ostini a parlare di costruzione del nuovo Presidio Ospedaliero di Vibo Valentia senza ancora essere riusciti a conoscere in quale “tasca” siano finiti i precedenti ingenti finanziamenti per tale opera; come mai alcuni Giudici della locale Procura abbiano chiesto il trasferimento; come mai non venga in alcun modo intaccato il connubio tra politica e ‘ndrangheta che invade tutta la provincia vibonese?
Non sarà per caso tutto frutto di quella “massoneria deviata” che rende impenetrabile la cappa che avvolge l’intera provincia di Vibo Valentia?
Chi ha il compito di intervenire con urgenza dimostri di esserci!
On Angela NAPOLI
Componente Commissione Giustizia
Roma 26 giugno 2008
On Angela NAPOLI
Componente Commissione Giustizia
Roma 26 giugno 2008
12 commenti:
nell'ultima tornata elettorale abbiamo ascoltato un motivetto che apriva gli incontri elettorali che gli esponenti del Popolo delle Libertà facevano nel territorio.
....ricordate???....."menomale che Silvio c'è"...........
menomale che Angela c'è!
menomale per il popolo calabrese,menomale per tutti noi che abbiamo voglia di giustizia,menomale che l'attenzione su Vibo Valentia e sulla calabria tutta Angela,la tiene sempre alta.
Angela,e mi scuso se non la chiamo onorevole,ma sarebbe diminuitivo del suo alto spessore definirla cosi,e quindi preferisco Angela,una di noi,una persona per bene,una coraggiosa,la sola e la unica voce che ascoltiamo nell'infinito ed assordante silenzio,quello si, dei tanti onorevoli,(quelli li definisco tali) perchè cosi sono,dei tanti onorevoli "impoltronati calabresi" che fanno di tutto per evitare di parlare di 'ndrangheta,di parlare di cosche,di parlare di massoneria,etc etc....
onorevoli loro.
Angela lei..e noi carissima Angela siamo con te.lo siamo e lo saremo sempre,perchè tra noi ed Angela c'è un solo modo di vedere le cose.
ossia la legalità,il rispetto,le regole,la rettitudine morale e civile.
ci sentiamo "Angela" e per quello che possiamo fare,finchè avremo un alito di respiro saremo sempre dalla parte giusta.
come possiamo assistere a quello che sta succedendo in questa nostra terra.
come si fà ad assistere in silenzio alla diminuzione della scorta ad un magistrato come la dott.ssa Manzini che ha colmato un vuoto ventennale in questo terriorio e nella Procura di Vibo.
come si fà a rimanere insensibili all'assalto che ancora una volta viene messo in atto dalla massoneria che mina a distruggere il lavoro di quel magistrato,costringendolo a chiedere il trasferimento.
la nostra indignazione è tanta.
la nostra voglia di stare in ogni modo vicini alla dott.ssa Manzini ed alla cara Angela Napoli non ha limite.
da calabrese,da familiare di una vittima innociente della 'ndrangheta spero che si ripensi a queste catastrofiche decisioni delle ultime ore da parte del comitato che ha ridotto la scorta alla dott.ssa Manzini.
che si rifletta sull'operato della Corte d'Appello di Catanzaro e che si diano risposte agli interrogativi che tutti noi poniamo.
un forte abbraccio alla dott.ssa Manzini,con l'auspicio che in questo momento di sconforto che ci stà tutto,ritorni sulla sua decisione di trasferirsi.
ed un abbraccio alla dott.ssa Angela Napoli "molto onorevole" davvero per quello che fà,instancabile e unica a cui rinnovo la stima e l'affetto.
E' davvero strano il modo in cui si vuole combattere la 'ndrangheta.
Vorrei che quanto avviene a Vibo venisse spiegato a tutti i calabresi onesti.
Sono tante le cose che non riusciamo a capire e che non ci fanno dormire alla ricerca di una soluzione che forse non c'è perchè non la si vuole.
Io per esempio,non capisco chi e perchè ha introdotto il rito abbreviato.
Uno strumento che concede uno sconto del 33% ai delinquenti in cambio di nulla.
E' di due giorni fa la sentenza che condanna a 77 anni di carcere la cosca costa imputata di associazione a delinquere di stampo mafioso ed altro.
Se non ci fosse stato l'abbreviato(io non odio le persone ma questo termine si)la sanguinaria cosca avrebbe avuto oltre cento anni.
Ma poi de 77 anni quanti ne faranno?
Fra quanti mesi li vedrò passeggiare sul corso di Siderno riveriti ed ossequiati da centinaia di persone?
Anche su questo vorrei che qualcuno ci rispondesse.
Mi voglio augurate che il capo di questo clan,Tommaso Costa ,imputato anche dell'omicidio di mio figlio Gianluca ed il cui processo si sta celebrando in Corte d'Assise a Locri,abbia una condanna esemplare altrimenti, altri calabresi si uniranno ai tanti che nella giustizia non ci credono più.
Mario Congiusta
(...)
come mai non venga in alcun modo intaccato il connubio tra politica e ‘ndrangheta che invade tutta la provincia vibonese?
Non sarà per caso tutto frutto di quella “massoneria deviata” che rende impenetrabile la cappa che avvolge l’intera provincia di Vibo Valentia?
(...)
Carissima onorevole Angela, in queste sue due domande, da rivolgere, credo, al ministro degli interni -del nord, il leghista Maroni che ha domicilio permanente a Varese e, a volte, non più giù di Roma...e all'Angelino ministro della giustizia (di Berlusconi, nel senso letterale del termine)...
Ecco, il problema sta tutto qui, in queste due domande che i due suddetti responsabili(?) lasciano senza risposta.
Ma, menomale che Angela c'è!!!
Una cittadina che ancora spera...
All'indomani dell'ennessima intimidazione compiuta ai danni di due miei amici amministratori pubblici mi e' venuto di getto di scrivere questo articolo.
Il passo in avanti
Partire o restare in Calabria, e’ il dubbio amletico che avra’ almeno una volta nella vita, attanagliato la mente, del giovane calabrese alle prese col proprio futuro. Ne siamo certi, poiche’ e’ inevitabile non avere di questi interrogativi quando si e’ ancora ad una certa eta’. Alla soglia dei trent’anni prendere certe decisioni equivale a dare una precisa e importante rotta alla propria vita.
E non andiamo lontano dal vero se sosteniamo che lavorare, acquistare una casa, crescere dei figli nella nostra amata e amara terra, sembra essere oggi diventato un azzardo, una assurda e impietosa roulette russa con cui fare i conti.
E’ inutile girarci attorno, lungi da facili catastrofismi e atteggiamenti autoassolutori, riteniamo essere la societa’calabrese, gravemente malata, incancrenita da piccole e grandi illegalita’ in ogni suo aspetto, dal settore della sanita’ all’amministrazione della giustizia, dalla questione del lavoro alla gestione della cosa pubblica.
Le cronache quotidiane sono zeppe di notizie sconcertanti che fiaccherebbero il morale anche alla persona dalla tempra piu’dura. Le eccellenze, gli episodi positivi di cui andare fieri sono ahinoi una sparuta minoranza o forse fanno fatica ad emergere nel contesto generale.
La puntuale ciclicita’ con cui i fatti incresciosi avvengono e’ fin troppo eloquente. All’indomani di una intimidazione, di un grave fatto di sangue, di un episodio di malasanita’, ci rialziamo in piedi, speranzosi che e’ stata l’ultima volta, salvo poi, accorgerci a riflettori spenti, che non era come auspicavamo, di essere ricaduti nello stesso, maledetto, baratro di sempre.
C’e’ un concorso di colpa di questo stato di cose: lo Stato centrale da una parte, il quale, ha ormai abdicato da tempo ad esercitare la propria sovranita’ sul territorio e i calabresi dall’altra, seppure con minore responsabilita’.
Per come si stanno mettendo le cose, nemmeno il governo attuale sembra aver posto al centro dei propri interessi la Calabria con le sue “perenni emergenze” (terra di ossimori, Vito Teti docet) e il suo precario Stato di diritto, preso com’ e’, ad attuare una politica legislativa che di prioritario e di interesse nazionale, ha ben poco.
Anzi, il Berlusconi quater sembra voler andare nella direzione opposta, stante l’ultimo e inopportuno tentativo di stornare i fondi destinati alle infrastrutture calabresi (sulla Statale 106 si continua a morire) e all’irragionevole limitazione dell’uso delle intercettazioni, che tanto hanno fatto, nella lotta alla criminalita’ organizzata.
E allora, come non dare ragione al coraggioso magistrato antimafia Nicola Gratteri, quando afferma che per risollevare le sorti della Calabria, sia necessario "una risoluta e decisa presa di posizione da parte dello Stato centrale", prima che l’eventuale passo in avanti dei calabresi verso la legalita’,come spesso succede, prenda le tristi sembianze della solitudine e del martirio.
Al momento, la situazione per la nostra Calabria, date le battute iniziali di questo Governo, non sembra presagire al meglio. Da giovani calabresi non ci resta che prenderne atto, rispolverare la vecchia valigia di cartone e partire, sperando in un futuro migliore altrove, persuasi come siamo che vivere onestamente in Calabria sia cosa inutile.
Free Calabria freecalabria@libero.it
Chiaramente il nostro e' un grido di dolore provocatorio che vorrebbe scuotere le coscienze di chi crede ancora che si possa fare a meno dello Stato per risollevare le sorti della Calabria.
La Calabria risorgera' dalle sue ceneri solo nel momento in cui ad una ripresa etica e civile dal basso si accompagnera' una energica azione dall'alto tesa a garantire, una volta per tutte, un ormai sconosciuto Stato di diritto.
w Angela Napoli, W Nicola Gratteri, w De Magistris, W Manzini
freecalabria@libero.it
La preccupazione più grossa dell'Italia è Berlusconi, la sua vita e le sue dichiarazioni. Mi soffermo su l'ultima preoccupazione italiana e firmerei qualsiasi documento che dichiari che la magistratura e i giudici sono politicizzati.
Non so se piangere o ridere quando ascolto Di Pietro sulla questione del magistrato sopra le parti... e lui allora che cosa ha dimostrato ieri e oggi? Lui fa parte del partito dei SUOI VALORI POLITICI e probabilmente non riuscendo a colpire Berlusconi da magistrato, sta tentando con le azioni politiche.
La dimostrazione che i giudici sono "corrotti" politicamente lo si vede da tutti quei processi pendenti e bloccati che vedono imputati politici e parenti.
Aspetto con ansia l'esito delle indagini del magistrato Facciolla e poi vedremo da che parte sta la ragione o ancora meglio le sorti di De Magistris....
Onorevole non abbiamo più speranza in Calabria. I nostri giudici dovrebbero ogni tanto ricordare il giuramento fatto alla giustizia " LA LEGGE é UGUALE PER TUTTI " e per tutti non s'intende solo Berlusconi.
Berlusconi ha fagocitato tutto il possibile. Tralasciando le sue traversie giudiziarie e sui modi per risolverle (sulle quali,ci vorrebbe un capitolo a parte) vogliamo togliere il prosciutto dagli occhi e vedere:
i 300 milioni di ricapitalizzazione Alitalia (in perdita di 495 milioni-bilancio 2007) a spese dei cittadini italiani;
i 318 milioni, ad oggi, per mantenere rete4 in analogico, a spese degli italiani;
il taglio indiscriminato dell'ICI, a danno (anche) dei comuni del sud, già al collasso?
L'unica cosa che arriverà, prossimamente, in Calabria sarà qualche migliaio di tonnellate di rifiuti dalla Campania...
L'attacco a Berlusconi è molto più facile perchè più pubblicizzato da una sinistra che non ha altra missione politica. Ma alle manovre silenziose di tutti quelli che, indisturbati, e protetti, continuano a gestire,comprare,truffare,dirigere dietro le quinte etc.....vedi società,affitti,banche,coperative,fallimenti di società italiane che ormai sono nel dimenticatoio......
Il caso Forleo e tanti altri non sono da sottovalutare. Si parla di intercettazioni e si leggono solo quelle dove la "raccomandazione" non dovrebbe sconvolgere più di tanto l'italiano perchè in Italia è pane quotidiano. Mi piacerebbe leggere al completo le telefonate di Fassino,D'Alema e La Torre e tutti coloro che discutevano di cose che al cittadino italiano, forse, avrebbero interessato di più.
Berlusconi non sarà un santo, ma credo che sono in pochi quelli non hanno
peccato.
On.Napoli, si dice che il futuro è in mano ai giovani, ma con quali riferimenti possono, un domani, creare un paese diverso. Oggi,se uccidi o rubi, sarai punito solo da Dio,perchè è scritto nei dieci comandamenti. Ma la religione sta cambiando.
Se rubi e uccidi la giustizia ti assolve!
Carlo
Gent.ma On. Napoli,
è necessario pubblicizzare il più possibile le Sue inziative politiche, per far capire ai tanti seguaci di Di Pietro e di Grillo dove veramente alberga il marcio e la connivenza con i delinquenti.
Nel libro di Marco travaglio,"Se li conosci li eviti",l'onorevole Angela Napoli è tra i venti parlamentari definiti onesti, impegnati,attivi,etc:segno che quando qualcuno fa davvero il proprio dovere questo gli viene, inevitabilmente,riconosciuto.
Il problema non è il presunto attacco della magistratura a Berlusconi, la magistratura politicizzata ed eversiva,metastasi della democrazia (berlusconi dixit), bensì gli attacchi ripetuti e gravissimi di un potere dello Stato,l'esecutivo, contro un altro potere dello Stato,il potere giudiziario, che dovrebbe essere indipendente ed autonomo da ogni altro potere.
La balla della magistratura politicizzata che vuole sovvertire,processando Berlusconi,il voto popolare,se la può bere soltanto chi non ha capacità di analisi e di critica rispetto ai FATTI,e si fa abbindolare dalla demagogia populista di un uomo che,per sottrarsi al suo processo,ne blocca 100.000.Un uomo che,per garantirsi l'immunità/impunità a vita(data l'età)insiste con il lodo schifani bis,violando l'art.3 della Costituzione che recita"tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge senza distinzione di..."
Un uomo che ha creato scontri tra i poteri dello Stato, inimmaginabili in una democrazia già martoriata dalle sue leggi vergogna, che insulta quotidianamente i giudici: giudici,anche in prima linea contro la mafia,che non hanno mezzi e risorse per combattere fino in fondo il crimine organizzato,e addirittura si vedranno proibite anche le intercettazioni!Un uomo che pensa a bloccare il suo processo Mills e non pensa che così facendo,blocca 100.000 tra processi per stupro, per pedofilia, e altri reati di tutti i generi...
Un uomo che vuole il bene dell'Italia,si ma la "sua" Italia, non certo quella dei cittadini onesti e perbene!!!
Ma,nonostante tutto,ancora spero...
Vi consiglio di leggere l'articolo del giornalista Facci sul quotidiano " IL GIORNALE " e poi possiamo discutere su Berlusconi uomo come tutti gli altri. Di Pietro dovrebbe nascondersi la testa sotto la sabbia per i suoi trascorsi nascosti e poco pubblicizzati.
L'onestà non si professa ma la si vede dall'operato professionale e soprattutto personale.
On.Napoli attivi una scuola dove si insegna l'onestà e l'operatività politica con i fatti. Avrebbe ,oggi, molti colleghi iscritti a recuperare molti crediti.
Buon lavoro e buone vacanze.
Maria
Cara Maria,
infatti... lo vada a dire al suo idolo Berlusconi gia' prescritto e oggi imputato per corruzione giudiziaria...
Freecalabria@libero.it
P.S. Angela Napoli e' diversa da tutti gli altri politici per questo la stimiamo a prescindere dal colore politico.
Posta un commento