giovedì 26 aprile 2012

L'On. Alfano si faccia scoprire tutte le carte in Calabria


Nel mentre il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, richiama i Partiti con l’affermazione “Ripulitevi o vince il demagogo di turno”, buona parte del PDL Calabria continua a non scomporsi pur innanzi a vicende che non farebbero dormir “sonni tranquilli” nemmeno a coloro privi di “scheletri nell’armadio”.

E così succede che arriva in Calabria l’on. Angelino Alfano, Segretario Nazionale del PDL, e difende il buon governo del Governatore della Regione ed autorizza, persino, il Sindaco di Reggio Calabria a dire che “ la commissione d’accesso è un fatto assurdo figlio di una campagna d’odio orchestrata da 4 cialtroni”.
Ad Angelino Alfano, ex ministro della giustizia, tutto gli si può attribuire tranne
quello di essere uno sprovveduto e di non conoscere, quindi, le reali situazioni dei territori che va a visitare.
Ed allora trovo impossibile che Alfano, ribadisco ex ministro della giustizia, disconosca i contenuti delle inchieste giudiziarie “Meta” e “Il Crimine” ed i personaggi politici che all’interno delle stesse sono coinvolti. Così come trovo inimmaginabile che il Segretario Nazionale di un Partito possa disconoscere vicende giudiziarie che hanno coinvolto personaggi del Consiglio Regionale calabrese e del Consiglio e Giunta Comunale di Reggio Calabria.
Del tutto inammissibile lasciare poi offendere le massime Istituzioni dello Stato da un Sindaco che ritiene che una Commissione d’Accesso possa essere autorizzata solo perché “figlia di una campagna d’odio”. Probabilmente avranno occultato ad Alfano sia la relazione di 170 pagine predisposta dai dirigenti dei servizi ispettivi del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, inviati a Reggio Calabria dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sia la relazione predisposta dai periti della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nominati per accertare la situazione dell’ente, anche alla luce del suicidio di Orsola Fallara, dirigente del settore finanze e tributi del Comune di Reggio Calabria, sia le vicende “Multiservizi”, ex “Italcitrus” e delle due cartelle di “Equitalia”, da 17 milioni di euro, giunte il 1° marzo 2012, per mancati pagamenti Irpef ai dipendenti.
E che dire ad Alfano delle elezioni di Catanzaro, comune capoluogo di Regione, dove troviamo candidati, nelle liste che fanno capo proprio al Governatore calabrese, di persone che proseguono tranquillamente la campagna elettorale pur essendo state condannate per concussione, anche se con sentenza di primo grado.
Altro che “modello Reggio”, altro che “modello di Governo”.
Credo che sia opportuno che l’on. Angelino Alfano si faccia scoprire dai suoi tutte le carte, prima di affrontare la prossima visita in Calabria.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 26 aprile 2012

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