Nel
mentre
il
Presidente
della
Repubblica,
Giorgio
Napolitano,
richiama
i
Partiti
con
l’affermazione
“Ripulitevi
o
vince
il
demagogo
di
turno”,
buona
parte
del
PDL
Calabria
continua
a
non
scomporsi
pur
innanzi
a
vicende
che
non
farebbero
dormir
“sonni
tranquilli”
nemmeno
a
coloro
privi
di
“scheletri
nell’armadio”.
E
così
succede
che
arriva
in
Calabria
l’on.
Angelino
Alfano,
Segretario
Nazionale
del
PDL,
e
difende
il
buon
governo
del
Governatore
della
Regione
ed
autorizza,
persino,
il
Sindaco
di
Reggio
Calabria
a
dire
che
“ la
commissione
d’accesso
è
un
fatto
assurdo
figlio
di
una
campagna
d’odio
orchestrata
da
4
cialtroni”.
Ad
Angelino Alfano, ex ministro della giustizia, tutto gli si può
attribuire tranne
quello di essere uno sprovveduto e di non
conoscere, quindi, le reali situazioni dei territori che va a
visitare.
Ed
allora trovo impossibile che Alfano, ribadisco ex ministro della
giustizia, disconosca i contenuti delle inchieste giudiziarie “Meta”
e “Il Crimine” ed i personaggi politici che all’interno delle
stesse sono coinvolti. Così come trovo inimmaginabile che il
Segretario Nazionale di un Partito possa disconoscere vicende
giudiziarie che hanno coinvolto personaggi del Consiglio Regionale
calabrese e del Consiglio e Giunta Comunale di Reggio Calabria.
Del
tutto
inammissibile
lasciare
poi
offendere
le
massime
Istituzioni
dello
Stato
da
un
Sindaco
che
ritiene
che
una
Commissione
d’Accesso
possa
essere
autorizzata
solo
perché
“figlia
di
una
campagna
d’odio”.
Probabilmente
avranno
occultato
ad
Alfano
sia
la
relazione
di
170
pagine
predisposta
dai
dirigenti
dei
servizi
ispettivi
del
Dipartimento
della
Ragioneria
Generale
dello
Stato,
inviati
a
Reggio
Calabria
dal
Ministero
dell’Economia
e
delle
Finanze,
sia
la
relazione
predisposta
dai
periti
della
Procura
della
Repubblica
di
Reggio
Calabria,
nominati
per
accertare
la
situazione
dell’ente,
anche
alla
luce
del
suicidio
di
Orsola
Fallara,
dirigente
del
settore
finanze
e
tributi
del
Comune
di
Reggio
Calabria,
sia
le
vicende
“Multiservizi”,
ex
“Italcitrus”
e
delle
due
cartelle
di
“Equitalia”,
da
17
milioni
di
euro,
giunte
il
1°
marzo
2012,
per
mancati
pagamenti
Irpef
ai
dipendenti.
E
che dire ad Alfano delle elezioni di Catanzaro, comune capoluogo di
Regione, dove troviamo candidati, nelle liste che fanno capo proprio
al Governatore calabrese, di persone che proseguono tranquillamente
la campagna elettorale pur essendo state condannate per concussione,
anche se con sentenza di primo grado.
Altro
che
“modello
Reggio”,
altro
che
“modello
di
Governo”.
Credo
che sia opportuno che l’on. Angelino Alfano si faccia scoprire dai
suoi tutte le carte, prima di affrontare la prossima visita in
Calabria.
On.
Angela NAPOLI
Componente
Commissione Parlamentare Antimafia
Roma,
26 aprile 2012
Nessun commento:
Posta un commento