Gli annosi lavori di ammodernamento della Salerno – Reggio Calabria stanno continuando a produrre notevoli disagi non solo tra gli automobilisti ma anche tra alcuni lavoratori che, in un territorio ad alta disoccupazione quale quello calabrese, sono riusciti a trovare, proprio nei lavori di quest’opera, un’attività di sostentamento per le loro famiglie.
A parte i permanenti lavori della cui ultimazione appare impossibile conoscere la data, considerato, peraltro, che ci sono tratti sui quali i lavori iniziati risultano interrotti da anni, è della notte scorsa il nuovo disagio provocato agli automobilisti, costretti a rimanere bloccati per lunghe ore, a causa della programmata chiusura del tratto compreso tra Sicignano e Contursi ed il cui percorso alternativo è stato interrotto da un incidente.
Naturalmente non posso sottacere la rilevante presenza della ‘ndrangheta, le cui cosche, così come emerge dalle varie inchieste, si sarebbero addirittura suddivisi i tratti di “competenza”.
Su tutto, però, non va sottaciuto il disagio di quei lavoratori che, dopo aver prestato la loro opera, non percepiscono lo stipendio da ben quattro mesi, con tutte le palesi conseguenze ribaltabili sulle rispettive famiglie.
Proprio in nome di questi lavoratori mi sento di dover rivolgere l’appello all’ANAS affinché non ribalti i propri contenziosi in atto con le ditte subappaltatrici su coloro che hanno diritto di vedere risarcita tutta l’attività fino ad oggi prestata e bloccata da ben quattro mesi.
On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Roma, 17 giugno 2010
A parte i permanenti lavori della cui ultimazione appare impossibile conoscere la data, considerato, peraltro, che ci sono tratti sui quali i lavori iniziati risultano interrotti da anni, è della notte scorsa il nuovo disagio provocato agli automobilisti, costretti a rimanere bloccati per lunghe ore, a causa della programmata chiusura del tratto compreso tra Sicignano e Contursi ed il cui percorso alternativo è stato interrotto da un incidente.
Naturalmente non posso sottacere la rilevante presenza della ‘ndrangheta, le cui cosche, così come emerge dalle varie inchieste, si sarebbero addirittura suddivisi i tratti di “competenza”.
Su tutto, però, non va sottaciuto il disagio di quei lavoratori che, dopo aver prestato la loro opera, non percepiscono lo stipendio da ben quattro mesi, con tutte le palesi conseguenze ribaltabili sulle rispettive famiglie.
Proprio in nome di questi lavoratori mi sento di dover rivolgere l’appello all’ANAS affinché non ribalti i propri contenziosi in atto con le ditte subappaltatrici su coloro che hanno diritto di vedere risarcita tutta l’attività fino ad oggi prestata e bloccata da ben quattro mesi.
On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Roma, 17 giugno 2010
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