Per sapere – premesso che:
- nella giornata di ieri due ergastolani, Giuseppe e Pasquale Zagari di Taurianova (R.C.), Comune sciolto per ben due volte per infiltrazione mafiosa, hanno tentato l’evasione durante la loro traduzione dal carcere di Palmi al Tribunale Misure di Prevenzione di Reggio Calabria per un udienza a loro carico;
- solo il coraggio e il valido intervento dei quattro Agenti della Polizia Penitenziaria, due dei quali sono rimasti feriti, hanno evitato il peggio ed hanno fatto fallire il piano di fuga dei due pericolosi ergastolani;
- durante il trasferimento da Palmi a Reggio Calabria a bordo dell’autoblindo, nel tratto autostradale Palmi – Sant’Elia, uno dei due detenuti Giuseppe, ha chiesto aiuto agli Agenti paventando un finto malore del detenuto Pasquale ed appena aperta la porta della celletta interna al furgone, i due ergastolani hanno iniziato a sparare e ferito gli Agenti, i quali nonostante il ferimento subìto sono riusciti ugualmente a bloccare i due detenuti;
- i due detenuti Giuseppe e Pasquale Zagari, sono fratelli ed importanti elementi dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Taurianova ed hanno, altresì, una sorella fidanzata con il latitante Ernesto Fazzalari, anche lui di Taurianova e ricercato dal 1992;
- i due fratelli Giuseppe e Pasquale Zagari, condannati all’ergastolo per associazione mafiosa, omicidio e altri delitti, sono stati responsabili di una guerra tra due cosche taurianovesi, Avignone – Zagari – Viola e Asciutto – Grimaldi – Neri, che negli anni tra il 1988 e il 1991 hanno portato a ben 20 omicidi e 10 tentati omicidi e che ha fatto rimbalzare sulle cronache nazionali l’intera Città di Taurianova per aver portato nel 1991 all’omicidio di Rocco Zagari, padre di Giuseppe e Pasquale, ed ex consigliere comunale della DC e nel giorno successivo di altre tre persone, ad una delle quali è stata staccata la testa dal tronco a fucilate;
- i due ergastolani Giuseppe e Pasquale Zagari, detenuti presso il carcere di Voghera (Liguria), sarebbero giunti presso il carcere di Palmi (R.C.) sabato scorso e, lo scorso mese, sarebbero stati accompagnati a casa della madre, a Taurianova, quale premio per la “buona condotta” tenuta durante la detenzione;
- a parere dell’interrogante sembra assurdo continuare a premiare per “buona condotta” detenuti, quali i fratelli Zagari, che hanno alle spalle un curriculum criminale tale ad averli portati all’inflizione dell’ergastolo;
- ma sicuramente appare preoccupante ed assurdo che i due ergastolani Zagari fossero, a bordo dell’autoblindato penitenziario, in possesso di due pistole calibro 6,35:
- se non ritengano di dover fare avviare la procedura per sottoporre i due ergastolani Zagari all’applicazione del regime del 41 bis ;
- se non ritengano di dover informare il Parlamento su come i due detenuti siano riusciti ad entrare in possesso di ben due pistole calibro 6,35;
- se non ritengano di dover rivisitare la norma ed il sistema di benefici di cui godono i detenuti per la cd. “buona condotta”;
- se non ritengano, infine di poter incoraggiare all’uso delle video conferenze per le fasi processuali che riguardano in particolare i detenuti condannati per associazione mafiosa.
On. Angela NAPOLI
Roma, 25 novembre 2009
- nella giornata di ieri due ergastolani, Giuseppe e Pasquale Zagari di Taurianova (R.C.), Comune sciolto per ben due volte per infiltrazione mafiosa, hanno tentato l’evasione durante la loro traduzione dal carcere di Palmi al Tribunale Misure di Prevenzione di Reggio Calabria per un udienza a loro carico;
- solo il coraggio e il valido intervento dei quattro Agenti della Polizia Penitenziaria, due dei quali sono rimasti feriti, hanno evitato il peggio ed hanno fatto fallire il piano di fuga dei due pericolosi ergastolani;
- durante il trasferimento da Palmi a Reggio Calabria a bordo dell’autoblindo, nel tratto autostradale Palmi – Sant’Elia, uno dei due detenuti Giuseppe, ha chiesto aiuto agli Agenti paventando un finto malore del detenuto Pasquale ed appena aperta la porta della celletta interna al furgone, i due ergastolani hanno iniziato a sparare e ferito gli Agenti, i quali nonostante il ferimento subìto sono riusciti ugualmente a bloccare i due detenuti;
- i due detenuti Giuseppe e Pasquale Zagari, sono fratelli ed importanti elementi dell’omonima cosca della ‘ndrangheta di Taurianova ed hanno, altresì, una sorella fidanzata con il latitante Ernesto Fazzalari, anche lui di Taurianova e ricercato dal 1992;
- i due fratelli Giuseppe e Pasquale Zagari, condannati all’ergastolo per associazione mafiosa, omicidio e altri delitti, sono stati responsabili di una guerra tra due cosche taurianovesi, Avignone – Zagari – Viola e Asciutto – Grimaldi – Neri, che negli anni tra il 1988 e il 1991 hanno portato a ben 20 omicidi e 10 tentati omicidi e che ha fatto rimbalzare sulle cronache nazionali l’intera Città di Taurianova per aver portato nel 1991 all’omicidio di Rocco Zagari, padre di Giuseppe e Pasquale, ed ex consigliere comunale della DC e nel giorno successivo di altre tre persone, ad una delle quali è stata staccata la testa dal tronco a fucilate;
- i due ergastolani Giuseppe e Pasquale Zagari, detenuti presso il carcere di Voghera (Liguria), sarebbero giunti presso il carcere di Palmi (R.C.) sabato scorso e, lo scorso mese, sarebbero stati accompagnati a casa della madre, a Taurianova, quale premio per la “buona condotta” tenuta durante la detenzione;
- a parere dell’interrogante sembra assurdo continuare a premiare per “buona condotta” detenuti, quali i fratelli Zagari, che hanno alle spalle un curriculum criminale tale ad averli portati all’inflizione dell’ergastolo;
- ma sicuramente appare preoccupante ed assurdo che i due ergastolani Zagari fossero, a bordo dell’autoblindato penitenziario, in possesso di due pistole calibro 6,35:
- se non ritengano di dover fare avviare la procedura per sottoporre i due ergastolani Zagari all’applicazione del regime del 41 bis ;
- se non ritengano di dover informare il Parlamento su come i due detenuti siano riusciti ad entrare in possesso di ben due pistole calibro 6,35;
- se non ritengano di dover rivisitare la norma ed il sistema di benefici di cui godono i detenuti per la cd. “buona condotta”;
- se non ritengano, infine di poter incoraggiare all’uso delle video conferenze per le fasi processuali che riguardano in particolare i detenuti condannati per associazione mafiosa.
On. Angela NAPOLI
Roma, 25 novembre 2009
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