Il simbolo della giustizia è rappresentato da una bilancia, ad indicare che “la legge è uguale per tutti”, alcune volte, però, parte della Magistratura tende a sbilanciare i due piatti e quando qualcuno osa chiedere di verificare i motivi di tale sbilanciamento, si grida all’”untore” . Quanto oggi pubblicato nel documento diramato dal gruppo di Catanzaro di “Magistratura Indipendente” ne è la chiara dimostrazione.
Premetto che trovo personalmente quanto meno strana la coincidenza dell’emanazione del documento di “Magistratura Indipendente” catanzarese, a distanza di un mese dalla presentazione della mia ultima interrogazione parlamentare sul Tribunale del Riesame di quella città, con il rigetto, da parte dello stesso Tribunale, di un ricorso della DDA riguardante un uomo politico.
Non posso che respingere l’accusa di “sconsiderata iniziativa” rivoltami, ritenendo del tutto legittimo, nel rispetto che le prerogative parlamentari mi consentono, di poter chiedere all’Organo competente se alcune notizie riportate sulle cronache nazionali, e che potrebbero anche essere frutto di decisioni legittime, risultino veritiere o meno. Credo, altresì, di poter essere libera di pensare che, qualora determinate notizie, (ribadisco riferite dalla stampa nazionale!), quale ad esempio la scarcerazione del boss Francesco Muto, risultassero assunte nel pieno rispetto della legittimità giurisprudenziale, sarebbe doveroso da parte del legislatore assumere iniziative di carattere normativo per assicurare maggiore rigore. Relativamente poi ad altre notizie riguardanti lo sblocco di alcuni conti bancari, mi duole evidenziare che quanto da me richiesto, quale attività di accertamento, è stato ripreso integralmente da un articolo pubblicato sul settimanale “Panorama” e non era stato oggetto di alcuna smentita fino alla pubblicazione della mia interrogazione parlamentare.
Ritenevo che il discorso fosse già chiuso dopo la mia replica alla Presidente del Tribunale del Riesame di Catanzaro, pubblicata il 14 novembre 2007, ma alla luce di questo nuovo documento, contenente persino la richiesta di intervento dell’Anm, mi duole constatare che in Calabria non si è nemmeno liberi di accertare da quale parte pende il piatto della bilancia della giustizia ed il vincolo viene posto da una Istituzione che, se non erro, non è sottoposta a provvedimenti disciplinari di sorta.
Non credo che tali forme di corporativismo facciano bene al sistema Giustizia né che aiutino i calabresi ad avere fiducia nelle Istituzioni!
Premetto che trovo personalmente quanto meno strana la coincidenza dell’emanazione del documento di “Magistratura Indipendente” catanzarese, a distanza di un mese dalla presentazione della mia ultima interrogazione parlamentare sul Tribunale del Riesame di quella città, con il rigetto, da parte dello stesso Tribunale, di un ricorso della DDA riguardante un uomo politico.
Non posso che respingere l’accusa di “sconsiderata iniziativa” rivoltami, ritenendo del tutto legittimo, nel rispetto che le prerogative parlamentari mi consentono, di poter chiedere all’Organo competente se alcune notizie riportate sulle cronache nazionali, e che potrebbero anche essere frutto di decisioni legittime, risultino veritiere o meno. Credo, altresì, di poter essere libera di pensare che, qualora determinate notizie, (ribadisco riferite dalla stampa nazionale!), quale ad esempio la scarcerazione del boss Francesco Muto, risultassero assunte nel pieno rispetto della legittimità giurisprudenziale, sarebbe doveroso da parte del legislatore assumere iniziative di carattere normativo per assicurare maggiore rigore. Relativamente poi ad altre notizie riguardanti lo sblocco di alcuni conti bancari, mi duole evidenziare che quanto da me richiesto, quale attività di accertamento, è stato ripreso integralmente da un articolo pubblicato sul settimanale “Panorama” e non era stato oggetto di alcuna smentita fino alla pubblicazione della mia interrogazione parlamentare.
Ritenevo che il discorso fosse già chiuso dopo la mia replica alla Presidente del Tribunale del Riesame di Catanzaro, pubblicata il 14 novembre 2007, ma alla luce di questo nuovo documento, contenente persino la richiesta di intervento dell’Anm, mi duole constatare che in Calabria non si è nemmeno liberi di accertare da quale parte pende il piatto della bilancia della giustizia ed il vincolo viene posto da una Istituzione che, se non erro, non è sottoposta a provvedimenti disciplinari di sorta.
Non credo che tali forme di corporativismo facciano bene al sistema Giustizia né che aiutino i calabresi ad avere fiducia nelle Istituzioni!
On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Roma, 4 dicembre 2007
1 commento:
Io propongo di sostituire la scritta "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI" con "LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI".
L'ago della bilancia pende sempre verso chi ha la voce più forte.
Come èpossiamo sperare che ci lascino De Magistris se chi lo deve decidere è una persona di sinistra?
Mi domando:Dov'è questa Magistratura Indipendente?
Filippo Costarella
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