La sottoscritta chiede di interpellare il ministro della Giustizia
– Per sapere – Premesso che:
nei giorni scorsi, durante le indagini legate all’operazione “Tsunami”, che ha coinvolto il clan degli zingari di Cassano Jonio (CS), è stato scoperto il progetto mirante ad uccidere Vincenzo Luberto, Magistrato della DDA di Catanzaro e valoroso titolare di numerose inchieste contro importanti clan della ‘ndrangheta dell’Alto Ionio cosentino;
oltre al preoccupante e grave atto è emersa la “drammatica situazione” nella quale versa la DDA di Catanzaro, competente per ben 4 province calabresi (Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia), a causa della carenza di uomini e mezzi;
il Procuratore Aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, ha parlato di “condizioni di estremo disagio in cui si trova ad operare la Procura di Catanzaro”;
sul fronte dei Magistrati la DDA conta sei PM nel mentre ne necessiterebbero il doppio; sul versante amministrativo, a fronte di 110 computer, lo scorso anno ne sono stati sostituiti soltanto 5; per l’informatizzazione dell’archivio, i tecnici, solo due per Calabria e Sicilia, hanno impiegato ben 8 mesi;
inoltre, la Procura di Catanzaro è l’unica in Italia a non aver avuto alcun tipo di accesso ai fondi strutturali dell’Unione Europea, per motivi non del tutto chiari;
allarme viene lanciato anche dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo: “ manca la carta per le fotocopie ed incontriamo gravi difficoltà nel rilasciare copie di atti all’utente che ha pagato i diritti; i fondi per l’acquisto del toner coprono appena il 50% del fabbisogno, la dotazione della benzina è di 20 buoni per due autovetture, una delle quali, blindata, e destinata a Magistrato sottoposto a misure di protezione, le sezioni di PG non hanno computer, carta, toner e materiale di consumo e la Procura, che aveva fin ora sopperito al problema, non è più in condizioni di intervenire”;
sempre nella Procura di Vibo Valentia nell’ultimo anno è arrivato un solo computer nuovo e manca la manutenzione di quelli vecchi ed ormai usurati;
anche le Case Circondariali di Vibo Valentia e di Reggio Calabria, così come tutte le altre calabresi, non hanno più soldi e non riescono a trasferire i detenuti in udienza, con il rischio di far saltare migliaia di processi, proprio in una Regione dove la ‘ndrangheta imperversa, minaccia ed impéra:
quali urgenti iniziative intenda attuare per sopperire alle condizioni di estremo disagio che regnano presso la DDA di Catanzaro, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, le Case Circondariali di Vibo Valentia e di Reggio Calabria e le altre di quella Regione.
On. Angela NAPOLI
Roma, 15 giugno 2011
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