Il gesto con il quale, nella giornata di ieri, il testimone di giustizia calabrese, Giuseppe Grasso, ha inteso urlare la sua disperazione e l’abbandono della località protetta, senza scorta, da parte dell’altro testimone di giustizia calabrese, Giuseppe Masciari, per recarsi nella nostra Regione, come forma estrema di protesta per la mancata risposta delle Istituzioni, non possono non richiamare l’attenzione di chi è preposto a garantire tutti coloro che, come Grasso e Masciari, con grandi coraggio e senso civico, hanno contribuito ad assicurare alla giustizia importanti pezzi della criminalità organizzata. Giuseppe Grasso, insieme alla moglie, Francesca Franzè, sono stati preziosi testimoni nei processi contro i Mancuso, principali clan della ‘ndrangheta vibonese; Giuseppe Masciari ha testimoniato in numerosi processi penali contro la criminalità organizzata calabrese; entrambi i testimoni non hanno mai risparmiato nelle loro denunzie i richiami alle collusioni politico-mafiose-istituzionali esistenti in Calabria. La gravità delle proteste di Grasso e Masciari evidenziano il disagio dei testimoni di giustizia e le numerose criticità esistenti nell’attuale gestione degli stessi, sia sotto il profilo della sicurezza, sia sotto i profili connessi con il soddisfacimento dei bisogni materiali, psicologici, economici e sociali riferibili alle stesse figure ed ai rispettivi nuclei familiari. Disagi e criticità emerse durante l’attività d’inchiesta sui testimoni di giustizia svolta dal I Comitato, coordinato dall’on. Angela Napoli, e che hanno portato la Commissione Parlamentare Antimafia, ad approvare una specifica relazione, trasmessa al Parlamento, contenente proposte di riforma dell’attuale sistema. L’indagine ci ha portati a proporre “un mutamento di mentalità e metodo, una diversa filosofia nell’approccio alla figura del testimone che va visto non come un peso ma come una risorsa”. Il testimone di giustizia non può acquisire tale status e poi non essere seguito “passo passo” per la soluzione di tutte le sue necessità; non può essere privato dell’effettivo mantenimento del pregresso tenore di vita goduto, né dell’aiuto necessario per il suo reinserimento lavorativo, né di un adeguato sistema di protezione che assicuri la sua incolumità fisica e quella dei suoi familiari. Molte delle proposte contenute nella citata specifica relazione della Commissione Antimafia non avrebbero bisogno di interventi normativi, ma semplicemente di un diverso approccio e valutazione dei singoli casi da parte della Commissione Centrale e del Servizio Centrale di Protezione, istituiti con decreto-legge n. 8/91, ed è proprio a questi due Organi che sento di fare appello al fine di chiedere un adeguato intervento sui due casi, Grasso e Masciari, congiunto con la salvaguardia di tutti i Testimoni di giustizia, preziosi per garantire alla giustizia i mafiosi.
On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Taurianova, 08 aprile 2008
8 commenti:
Da quello che leggiamo e sentiamo, oggi il cittadino deve essere protetto da tutti quei magistrati che invece di fare giustizia la calpestano. Quando un malavitoso esce dal carcere per decorrenza termini o assoluzioni varie di chi è la colpa? Di chi il cittadino deve avere più paura: del mafioso o del giudice che lo ha lasciato libero?
On.Napoli il mondo si è rivoltato e non ci sono più quei riferimenti che un tempo ci proteggevano e ci facevano capire la differenza tra il bene e il male.
Carlo
On.Napoli, da noi in Calabria (continuando così)anche l'ultimo della lista ha possibilità di essere eletto.
Io mi chiedo veramente come può questo blog schierarsi apparentemente contro le mafie e poi chiedere di votare il PDL.
Nessuna persona minimamente informata la può prendere sul serio.
Sentirsi inutile non le dà il diritto di giudicare,perchè sarebbe un giudizio inutile, soprattutto quando si giudica una persona che non si conosce.
Non mi sembra che l'on.Napoli abbia invitato la mafia a votare il PDL (come lei sostiene nel suo commento).
Lei di certo non è neanche minimamente informato sull'attività dell'on.Napoli ed in politica, non si dovrebbe fare di tutta l'erba un fascio, perchè all'interno di una coalizione, sia essa essere di destra o di sinistra, c'è sempre chi fa la differenza.
La libertà di pensiero è sacra e intoccabile, ma cerchiamo di essere tutti più seri quando tocchiamo argomenti così delicati come quello della mafia.
Caro inutile commentatore (perchè così è chiamato il suo blog), le auguro una buona giornata e si ricordi sempre che nessuno è inutile su questa Terra.
Andrea
Caro Marko,avere lasciato un commento su questo blog ti è servito per farti solo pubblicità e quindi lo hai utilizzato e quindi non è stato inutile farlo e quindi..............
Riconosco che una certa politica è mafia ma sostenere che l'on.Napoli invita a votare la mafia allora sei lontano anni luce dalla verità.
Se tutti, come te, pensano questo allora devo credere che Totò Riina presto sarà santificato.
Magari fossero tutti come l'on.Napoli.
Franco Colica (CS)
Non ho detto che l'onorevole Napoli invita la mafia a votare qualcuno o dica qualcosa anche lontanamente favorevole alla mafia.
L'on. Napoli sembrerebbe sinceramente schierata contro la criminalità organizzata. Per questo ho messo tempo fa questo blog fra i miei preferiti.
Però l'on. Napoli fa adesso campagna elettorale per il PdL, e questa francamente non mi pare una posizione coerente.
Il PdL ha candidato 56 persone aventi problemi con la giustizia (numero più alto di tutte le altre forze politiche messe insieme).
Quelle che verranno elette avranno l'immunità parlamentare.
Come si sente l'on. Napoli in loro compagnia?
.........
On. Napoli, a cosa serve essere definito un testimone di giustizia? a cosa serve rovinarsi la propria vita e quella dei familiari per dare un contributo di giustizia allo Stato? Lo Stato come ci risponde?
La risposta è solo una...............ci abbandona....
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