giovedì 20 marzo 2008

LA LOTTA ALLE MAFIE NON HA COLORAZIONE POLITICA

In questi giorni in Calabria alcuni candidati alle elezioni politiche stanno facendo la campagna elettorale all’insegna dell’antimafia, quasi a voler dimostrare che l’emergenza ‘ndrangheta è emersa solo dopo l’approvazione unanime, da parte della Commissione Parlamentare, della relazione su questa organizzazione criminale. Qualcuno forse ritiene di poter porre il vessillo dell’antimafia sul proprio simbolo elettorale, immaginando così di raccogliere consensi, senza rendersi conto che nel frattempo la ‘ndrangheta continua a spadroneggiare, a gestire le sue attività illecite e a colludere “tranquillamente” con il potere politico ed economico.
Qualche quotidiano calabrese, in barba alla “par condicio”, sembra essere diventato di “proprietà” di singoli candidati.
Non sarà certamente una relazione sulla ‘ndrangheta, peraltro non coraggiosa fino in fondo, ad abbattere il fenomeno e le sue collusioni. Non si può essere “garantisti” quando si siede in Parlamento e poi pensare che siano sufficienti gli “sbandieramenti acclamati” per mettere da parte i mafiosi.
La moralizzazione della politica non può avvenire solo attraverso codici etici, certamente positivi come proposte, ma del tutto inefficienti perché privi di qualsiasi tipo di sanzione. La moralizzazione della politica deve essere supportata da iniziative legislative utili ad abbattere quel “patto scellerato e perverso” tra mafia e politica che nasce quasi sempre, e gli interventi giudiziari di questi giorni, me ne danno ragione, durante le campagne elettorali.
Ed allora, perché, ad esempio, i rappresentanti del PD, dell’Arcobaleno e dell’IDV, maggioranza nell’attuale Parlamento, non hanno convertito in legge la proposta “Lazzati”, da me ripresentata alla Camera dei Deputati nel maggio 2006, e che avrebbe impedito in concreto l’intreccio perverso che, proprio nel momento elettorale, si realizza tra potere mafioso e uomini politici, con effetti devastanti sulle Istituzioni e sulla loro credibilità.
Perché votare per l’indulto che ha finito col favorire anche qualche mafioso.
Perché non approvare l’abolizione del patteggiamento in appello per i mafiosi.
Perché non abolire gli sconti di pena per i mafiosi.
Perché non rendere efficiente la normativa sul voto di scambio.
Perché non approvare una legge sull’inversione dell’onere della prova, necessaria per aggredire i patrimoni illeciti, quasi tutti affidati a prestanomi.
Perché non abolire il gratuito patrocinio per i mafiosi.
Perché, perché, perché………
Non ci si può ricordare della lotta alla mafia solo in campagna elettorale e continuare a garantire un Consiglio regionale la cui maggioranza sembra essere divenuta tale con il supporto elettorale della ‘ndrangheta, per come continua ad emergere dalle varie inchieste giudiziarie.
Non ci si può ricordare della lotta alla mafia solo in campagna elettorale e contemporaneamente lasciar apparire la sanità condizionata dalla ‘ndrangheta solo in provincia di Reggio Calabria, con l’unico fine di non aiutare ad emergere le responsabilità dei soliti “intoccabili”.
Non ci si può ricordare della lotta alla mafia solo in campagna elettorale senza essersi spesi per indagare sulle vere motivazioni che hanno portato al delitto Fortugno.
Non ci si può servire dell’antimafia senza impegnarsi per garantire la sicurezza dei cittadini e la dignità di tutti gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine che quotidianamente, e con grande difficoltà, prestano il loro servizio a tutela di tutti.
La battaglia contro il potere mafioso la si fa sul campo quotidianamente, senza chiudere gli occhi dove conviene, con la consapevolezza di apparire, a volte, impopolari, ma con la certezza di essere garanti dei cittadini onesti.
On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova, 20 marzo 2008

4 commenti:

ucceo goretti ha detto...

Voglio augurarmi ed augurare ai calabresi che:
l'abolizione del patteggiamento, degli sconti di pena (la giustizia non è una mercanzia da vendere o svendere),approvazione del DDL Lazzati,inversione dell'onere della prova ed abolizione del gratuito patrocinio, siano temi condivisi da tutti i politici onesti ed oggetto di un PDL urgente se veramente si vuole combattere la mafia.
Il patrocinio gratuito ai mafiosi è l'ennesima umiliazione ed offesa ai famigliari delle vittime della mafia per i quali mancano sempre i fondi per il risarcimento.
Attraverso questo perverso meccanismo, i soldi dello stato ritornano ai mafiosi con l'accordo di qualche avvocato disonesto,che spesso è anche postino dei mafiosi in carcere se non portatore inconsapevole (spero) di sentenze di morte.
La parcella,con l'imprimatur dell'ordine degli avvocati,che non può non prendere atto del sistema,viene diviso al 50% con i mafiosi.
Senza la certezza della pena e della espiazione della stessa,ai mafiosi facciamo solo il solletico.
L'ergastolo torni ad essere quello che leggiamo sul vocabolario"CARCERE A VITA CON LAVORO".
La mafia non ha colore.Non lo abbia nemmeno chi la deve combattere.
Ucceo Goretti

Anonimo ha detto...

La mafia ha il colore della politica e la politica ha il colore della mafia. Esiste un intreccio così fitto che è impossibile individuare cosa dobbiamo lottare, se la mafia o la politica.
Fino a quando il politico sarà strumento della malavita allora non c'è lotta che possa risultare vincente.

Carlo

Marko ha detto...

La mafia non ha colorazione politica?
Sarà ma date un'occhiata a cosa scrivevano negli anni 90 quelli della Lega Nord (oggi alleati di Berlusconi) sulla Padania
http://www.brianzapopolare.it/sezioni/politica/berlusconi_mafioso_lega_2001feb16.htm
Dovreste anche dare un'occhiata a tutti i processi e le accuse dai gip che ha avuto Silvio Berlusconi.
Qua li trovate quasi tutti
http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/berlusconi/processi.html
Infine vorrei che guardaste l'ultima intervista fatta a Paolo Borsellino, 48h prima che venisse ucciso il giudice Giovanni Falcone dove parla di Berlusconi e dice espressamente che è un mafioso. http://www.youtube.com/watch?v=YVQ1kmOOBrw
Marcello dell'Utri è il fondatore del partito "Forza Italia" di cui Silvio Berlusconi è il leader
Marcello dell'Utri ha commesso i seguenti reati:
frode fiscale, tentata estorsione con l'appoggio della mafia, concorso esterno in associazione mafiosa.
I suoi rapporti con i boss della mafia sono ampiamente stati documentati.
Io mi chiedo veramente come può questo blog schierarsi apparentemente contro le mafie e poi chiedere di votare il PDL.
Nessuna persona minimamente informata la può prendere sul serio.
Se non sapete quale alternativa ci possa essere potete guardare questo:
http://www.youtube.com/watch?v=GrnfK5m0CXY

Marko ha detto...

O meglio, questo:
http://www.youtube.com/watch?v=_Jx4g29SZvg