Plaudo, con vivo compiacimento, al lavoro del Procuratore Aggiunto della DDA di Catanzaro, Mario Spagnuolo, e dei Sostituti Domenico Fiordalisi e Raffaele Sforza, che questa mattina ha portato agli arresti del consigliere regionale Franco La Rupa e di altre tre persone.
Gli arresti in questione, che coronano l’operazione “Nepetia”, evidenziano l’alleanza esistente, anche nel Tirreno cosentino, tra la locale cosca Gentile e parte del mondo politico. Appare davvero grave, inammissibile e decisamente da contrastare, la copertura che alcuni personaggi politici osano prestare per gli illeciti affari dei malavitosi e per consentire agli stessi il dominio del territorio.
Proprio nella giornata di ieri, in un comunicato stampa, avevo richiamato i rapporti che in Calabria si instaurano, in particolare durante le campagne elettorali, tra mondi politico e mafioso.
Inoltre, pur riconoscendo il valido lavoro investigativo di tutte le Forze dell’Ordine calabresi, non si può sottacere la gravità dell’arresto di un sottufficiale dei Carabinieri e di un appuntato della Guardia di Finanza, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, a dimostrazione della capacità della ’ndrangheta di infiltrarsi ed avere “supporto” anche nel settore investigativo, intralciando decisamente la bontà del lavoro degli inquirenti.
L’arresto della dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Amantea, pone, poi, la necessità di una urgente rivisitazione della legge sullo scioglimento dei Consigli Comunali, in particolare, laddove non si fa alcun riferimento alle collusioni tra dirigenti amministrativi e criminalità organizzata.
Gli arresti in questione, che coronano l’operazione “Nepetia”, evidenziano l’alleanza esistente, anche nel Tirreno cosentino, tra la locale cosca Gentile e parte del mondo politico. Appare davvero grave, inammissibile e decisamente da contrastare, la copertura che alcuni personaggi politici osano prestare per gli illeciti affari dei malavitosi e per consentire agli stessi il dominio del territorio.
Proprio nella giornata di ieri, in un comunicato stampa, avevo richiamato i rapporti che in Calabria si instaurano, in particolare durante le campagne elettorali, tra mondi politico e mafioso.
Inoltre, pur riconoscendo il valido lavoro investigativo di tutte le Forze dell’Ordine calabresi, non si può sottacere la gravità dell’arresto di un sottufficiale dei Carabinieri e di un appuntato della Guardia di Finanza, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, a dimostrazione della capacità della ’ndrangheta di infiltrarsi ed avere “supporto” anche nel settore investigativo, intralciando decisamente la bontà del lavoro degli inquirenti.
L’arresto della dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Amantea, pone, poi, la necessità di una urgente rivisitazione della legge sullo scioglimento dei Consigli Comunali, in particolare, laddove non si fa alcun riferimento alle collusioni tra dirigenti amministrativi e criminalità organizzata.
On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Taurianova, 19 marzo 2008
3 commenti:
La vergogna del Consiglio Regionale della Calabria continua.
Possibile che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non faccia nulla?
E sicuramente non finisce qui ...
Andrea Cz
Che non finisca,me lo auguro anch'io, bisogna arrestarli tutti sia a DESTRA che a sinistra!
Il primo dramma è che in Calabria il PD ha candidato De Sena,un uomo che non ha nulla da dividere con questi ladroni.
Il secondo dramma è quello del silenzio di chi da tempo doveva fare la "voce grossa" e sciogliere l'intera giunta.
Ma cosa spera il PD calabrese di ottenere con questi esempi di "politica sana" dei suoi rappresentanti,spera forse di vincere?
Non riesco a capire come l'elettorato di sinistra possa accettare ancora, queste vergognose figure, di fronte alla nazione tutta e non solo.
Fabio
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