INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al ministro della Giustizia – Al Ministro dell’Interno
per sapere - premesso che:
in Calabria la potenzialità della 'ndrangheta, che emerge da tutte le relazioni antimafia e che purtroppo fa rimbalzare sulle cronache nazionali ed internazionali un’immagine negativa della Regione, richiederebbe una incessante e celere attività di contrasto, da parte di tutti i poteri dello Stato, (Governo nazionale, Regione, magistratura);
purtroppo la lunghezza dei tempi processuali contro le cosche della 'ndrangheta, la giurisprudenza dei Tribunali del Riesame e le "scarcerazioni facili” finiscono col rendere, in Calabria, spesso inutile l'attività di contrasto persino nei confronti dei grossi boss della criminalità organizzata ;
è di ieri la notizia della scarcerazione di Francesco Muto, presunto boss della 'ndrangheta, detto il " re del pesce", indicato dagli investigatori come il capo dell'omonima cosca di Cetraro (CS), decisa dal Tribunale del Riesame di Catanzaro;
Francesco Muto era stato arrestato nell'ottobre dello scorso anno nell'ambito dell'operazione "Missing 1" svolta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro;
l'arresto del presunto boss della 'ndrangheta era stato precedentemente confermato dallo stesso Tribunale della Libertà;
il presunto capo cosca di Cetraro era già riuscito in precedenti processi ad essere scagionato, nonostante dalle stesse rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia sia sempre emersa la sua figura di boss, peraltro unico calabrese che pare si sia addirittura seduto al tavolo dei corleonesi;
non si tratta purtroppo di un caso isolato in quanto spesso accade che brillanti operazioni di polizia che portano all’arresto di esponenti delle cosche della ‘ndrangheta si concludano in maniera analoga, ossia con la scarcerazione degli esponenti della malavita organizzata;
da notizie di stampa si apprende che si è recentemente svolto un vertice tra il Presidente del Consiglio ed i Ministri della Giustizia, dell’Interno e della Difesa con l’obiettivo, tra gli altri, di redigere un disegno di legge per affrontare i problemi della sicurezza e del contrasto della criminalità organizzata;
a tale incontro è intervenuto anche il Presidente della Regione Agazio Loiero, a testimonianza della rilevanza del problema della criminalità organizzata in Calabria che la “strage di Ferragosto” ha drammaticamente evidenziato;
è palese che un contrasto forte alla criminalità organizzata non possa essere assicurato se non si interviene con determinazione per ridurre le possibilità che personaggi legati alle cosche possano godere di regimi legislativi tanto garantisti in tema di benefici carcerari nonché nell’applicazione del carcere preventivo -:
quali misure di carattere generale e quali iniziative di carattere normativo si intendano assumere per contrastare efficacemente la criminalità organizzata ed in particolare per assicurare un maggiore rigore nell’utilizzo delle misure della carcerazione preventiva nei confronti degli esponenti della criminalità organizzata e la certezza della pena rendendo altresì più restrittivi i criteri per la fruizione dei benefici carcerari per gli affiliati alle cosche;
quali interventi siano in particolare previsti nel cosiddetto “pacchetto Calabria”, ed in che tempi essi saranno attuati.
Roma 12 settembre 2007
Al ministro della Giustizia – Al Ministro dell’Interno
per sapere - premesso che:
in Calabria la potenzialità della 'ndrangheta, che emerge da tutte le relazioni antimafia e che purtroppo fa rimbalzare sulle cronache nazionali ed internazionali un’immagine negativa della Regione, richiederebbe una incessante e celere attività di contrasto, da parte di tutti i poteri dello Stato, (Governo nazionale, Regione, magistratura);
purtroppo la lunghezza dei tempi processuali contro le cosche della 'ndrangheta, la giurisprudenza dei Tribunali del Riesame e le "scarcerazioni facili” finiscono col rendere, in Calabria, spesso inutile l'attività di contrasto persino nei confronti dei grossi boss della criminalità organizzata ;
è di ieri la notizia della scarcerazione di Francesco Muto, presunto boss della 'ndrangheta, detto il " re del pesce", indicato dagli investigatori come il capo dell'omonima cosca di Cetraro (CS), decisa dal Tribunale del Riesame di Catanzaro;
Francesco Muto era stato arrestato nell'ottobre dello scorso anno nell'ambito dell'operazione "Missing 1" svolta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro;
l'arresto del presunto boss della 'ndrangheta era stato precedentemente confermato dallo stesso Tribunale della Libertà;
il presunto capo cosca di Cetraro era già riuscito in precedenti processi ad essere scagionato, nonostante dalle stesse rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia sia sempre emersa la sua figura di boss, peraltro unico calabrese che pare si sia addirittura seduto al tavolo dei corleonesi;
non si tratta purtroppo di un caso isolato in quanto spesso accade che brillanti operazioni di polizia che portano all’arresto di esponenti delle cosche della ‘ndrangheta si concludano in maniera analoga, ossia con la scarcerazione degli esponenti della malavita organizzata;
da notizie di stampa si apprende che si è recentemente svolto un vertice tra il Presidente del Consiglio ed i Ministri della Giustizia, dell’Interno e della Difesa con l’obiettivo, tra gli altri, di redigere un disegno di legge per affrontare i problemi della sicurezza e del contrasto della criminalità organizzata;
a tale incontro è intervenuto anche il Presidente della Regione Agazio Loiero, a testimonianza della rilevanza del problema della criminalità organizzata in Calabria che la “strage di Ferragosto” ha drammaticamente evidenziato;
è palese che un contrasto forte alla criminalità organizzata non possa essere assicurato se non si interviene con determinazione per ridurre le possibilità che personaggi legati alle cosche possano godere di regimi legislativi tanto garantisti in tema di benefici carcerari nonché nell’applicazione del carcere preventivo -:
quali misure di carattere generale e quali iniziative di carattere normativo si intendano assumere per contrastare efficacemente la criminalità organizzata ed in particolare per assicurare un maggiore rigore nell’utilizzo delle misure della carcerazione preventiva nei confronti degli esponenti della criminalità organizzata e la certezza della pena rendendo altresì più restrittivi i criteri per la fruizione dei benefici carcerari per gli affiliati alle cosche;
quali interventi siano in particolare previsti nel cosiddetto “pacchetto Calabria”, ed in che tempi essi saranno attuati.
Roma 12 settembre 2007
5 commenti:
Carissima Onorevole Napoli, interrogare questo governo è difficile, ed ancora più difficile è ricevere risposte.L'unica possibilità che ci rimane, dopo i risultati del loro operato, è quello di rimandarli alla sessione di Aprile....!
Pasquale Creazzo
Il problema non sono tanto le "Scarcerazioni facili", quanto invece le "Incarcerazioni difficili",perchè nella nostra regione si aspetta da anni,che la giustizia punisca tutta quella gente corrotta, che della politica ha fatto solo i propri interessi.
I partiti,tutti,hanno bisogno di RINASCITA e RINNOVAMENTO.
Siamo con lei ON.Napoli.
Fratelli Romeo
Da quel maledetto 15 Agosto 2007 tutti i mass media hanno parlato di San.Luca e della sua faida. Abbiamo l'esigenza di fare chiarezza, per riuscire finalmente a ricominciare a vivere, in un paese che è stato ed è martoriato da tutti. Abbiamo letto e conosciuto tutto il paese di San Luca in ogni sua sfaccettatura: leggende e verità, nomi e cognomi delle famiglie etc... ma la politica locale e regionale, in tutto questo è semplice spettatore?
Si puniscono sempre i mafiosi perchè considerati il cancro della società (uno dei tanti),ma tutti quei "colletti bianchi" che li affiancano e li assecondano nei loro illeciti affari?
La 'ndrangheta esiste, perchè esiste una politica inesistente (quella onesta).
Ed allora,approfitto del suo blog On.Napoli che da sempre ha denunciato queste realtà,per fare un appello a tutti i media : "Prima di distruggere un'intero paese, dove c'è tanta gente che lavora onestamente,soffermatevi su quelle figure istituzionali che ricercano i propri consensi elettorali in queste realtà e che nulla hanno fatto perchè le cose cambiassero.Perchè nessun politico ha difeso la parte onesta di questo paese? Perchè San Luca è importante solo nei periodi elettorali?
Giuseppe S. Orgoglioso di essere di San Luca.
"Quando c'era Mussolini tenevamo le porte delle case spalancate", diceva mio nonno, ed oggi, dico io "Con Mastella e l'indulto,le stesse porte le abbiamo dovute murare" .
Siamo passati da un eccesso ad un altro,sinceramente
non so quale è quello
migliore, quello che so è che siamo arrivati al limite della dignità umana, dove un povero uomo per mangiare, deve andare a rubare. Ma si sta rendendo conto questo governo di come ha ridotto gli italiani e delle umiliazioni che devono subire.
Ma loro di vergogna non ne hanno?
Dobbiamo fermarli on.Napoli, al più presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Francesco Vottari (Torino)
Come possiamo sperare, che i cattivi politici pagano le loro malefatte, quando il nostro Ministro Mastella fa di tutto per tutelarli?
Dobbiamo urgentemente liberarci di questo governo che fa comodo alla destra e alla sinistra.
Avanti popolo...
Carmine Zelo
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