Ai Ministri dell’ambiente, tutela del territorio e del mare
- Per sapere – premesso che:
- dopo oltre dieci anni dalla permanenza dell’emergenza ambientale, la Calabria continua a non essere dotata di adeguati depuratori, di una efficiente raccolta differenziata dei rifiuti, esiste un solo termovalorizzatore per la raccolta dei rifiuti dell’intera Regione, poche sono le discariche autorizzate: a fronte di ciò non è dato conoscere quale sia stata l’utilizzazione degli ingenti fondi, nazionali ed europei, inviati in tale settore;
- dal rapporto Ecomafia 2008 si rileva che i maggiori introiti delle ecomafie sono quelli provenienti dalla “Rifiuti Spa”, la holding del crimine che avvelena il territorio smaltendo illegalmente i rifiuti;
- il drammatico resoconto del prefetto Antonio Ruggiero, ex commissario delegato per l’emergenza ambientale nella Regione Calabria, fatto il 26 febbraio 2007 alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, descrive la pesantezza della situazione ambientale in quella Regione;
- il Governo regionale della Calabria ha fatto poco o nulla nel settore, ma si è affrettato a chiedere, e ad ottenere dall’attuale Governo nazionale, la proroga dell’emergenza ambientale in quella Regione;
- la Regione Calabria, nonostante la necessità emergenziale, aggravata dalla chiusura di numerose discariche pubbliche e dell’impianto privato per rifiuti pericolosi di Crotone, quest’ultimo a causa della legittima applicazione della normativa antimafia, non si è premurata di provvedere all’ampliamento possibile di alcune discariche pubbliche, tantomeno ad individuare siti idonei alla costruzione di discariche nuove;
- nell’ambito del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, pubblicato nel novembre 2007, la Regione Calabria ha previsto la realizzazione di una discarica in Località Terrate Terratelle, nel Comune di Roccabernarda (KR);
- nel febbraio 2007 la ditta Danieco s.r.l., con sede in Roccabernarda, ha richiesto la pronuncia di compatibilità ambientale (non ottenuta) per la realizzazione in Località Terrate Terratelle di una discarica per rifiuti pericolosi;
- nel febbraio 2008 la ditta Enerambiente S.p.a., con sede in Malcontenta (Ve), ha richiesto la pronuncia di compatibilità ambientale per la realizzazione, sempre in Località Terrate Terratelle, di una discarica per rifiuti urbani assimilati non pericolosi;
- da un articolo, pubblicato sul “Quotidiano della Calabria” il 17 ottobre 2008, si apprende che fogli di mappa e particelle dei due progetti (Danieco s.r.l. ed Enerambiente S.p.a.) coincidono, ma soprattutto che due soci della Danieco s.r.l. sono fratelli di un funzionario, Nicola Daniele, che lavora presso il Commissariato per l’emergenza ambientale della Calabria;
- nonostante le ripetute osservazioni dei limitrofi Comuni di Roccabernarda e di Cutro, nonché della Provincia di Crotone, in merito all’incompatibilità dettata da norme ed all’incompatibilità con i vincoli ambientali – tra le altre il divieto di realizzare nuove discariche in ZPS, come quella del “Marchesato e fiume Neto” nella quale ricadrebbe la discarica – il Nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), in data 6 agosto 2008, ha espresso parere favorevole;
- in data 25 settembre 2008, il Dipartimento delle Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria ha preso atto del giudizio favorevole espresso dal VIA;
- a seguito di tale decisione i Comuni di Roccabernarda e di Cutro, i cittadini tutti ed i Comitati, appositamente costituiti, hanno assunto una giusta e decisa posizione contraria alla realizzazione di una discarica che, da progetto, dovrebbe avere un’estensione pari a 87.320 mq. Ed una capacità di abbanco pari a 910.000 mc., nonostante sia definita “discarica di servizio”;
- lo stesso Assessore regionale all’Ambiente, in una pubblica intervista ha chiesto l’intervento della Magistratura per far luce sull’intera vicenda;
- durante la Conferenza di Servizi, convocata il 23 ottobre 2008, nelle more della procedura per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), l’ingegnere rappresentante dell’Amministrazione Provinciale di Crotone, ha rilevato inquietanti discordanze con il progetto presentato in VIA, rispetto al quale sarebbero state inserite diverse tipologie di rifiuti pericolosi che non possono certamente fare parte delle tipologie di rifiuti non pericolosi assimilabili ai rifiuti urbani;
- ad avviso dell’interrogante, il tutto crea inquietanti perplessità circa la trasparenza del progetto in questione e l’intera gestione della questione da parte dei soggetti incaricati;
- anche l’ASP di Crotone ha prodotto parere negativo osservando che il sito individuato per la discarica è ubicato in un’area agricola all’interno della ZPS denominata “Marchesato e fiume Neto”, in un impluvio a monte dei pozzi di approviggionamento idrico ad uso potabile a servizio di diversi comuni e che confina con insediamenti produttivi agricoli di particolare pregio;
- ricordando che la recente operazione “ Black Mountains “ ha evidenziato il pericolo che le scorie della ex Pertusola di Crotone hanno portato all’intero territorio, l’interrogante sente il dovere di evidenziare che l’intera provincia, da anni, riceve i rifiuti da tutto il Nord della Calabria, in aperta violazione delle norme comunitarie e dello stesso Piano Regionale dei Rifiuti che prevedono l’apertura di discariche in ogni Ambito Territoriale Ottimale (ATO), ma che a tutt’oggi, non risultano aperte;
- la costruzione della discarica di Terrate Terratelle di Roccabernarda, aggraverebbe la già pesante situazione ambientale di quel territorio:
- se non ritenga necessario ed urgente monitorare gli ultimi interventi del Commissario per l’emergenza ambientale in Calabria;
- quali urgenti interventi intenda assumere per impedire la costruzione della discarica di Roccabernarda e per incitare la Regione Calabria ad attuare un Piano Regionale dei Rifiuti che possa evitare di portare quella Regione a situazioni ambientali assimilabili a quelli vissuti dalla Regione Campania.
On. Angela Napoli
Roma, 13 novembre 2008
- dal rapporto Ecomafia 2008 si rileva che i maggiori introiti delle ecomafie sono quelli provenienti dalla “Rifiuti Spa”, la holding del crimine che avvelena il territorio smaltendo illegalmente i rifiuti;
- il drammatico resoconto del prefetto Antonio Ruggiero, ex commissario delegato per l’emergenza ambientale nella Regione Calabria, fatto il 26 febbraio 2007 alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, descrive la pesantezza della situazione ambientale in quella Regione;
- il Governo regionale della Calabria ha fatto poco o nulla nel settore, ma si è affrettato a chiedere, e ad ottenere dall’attuale Governo nazionale, la proroga dell’emergenza ambientale in quella Regione;
- la Regione Calabria, nonostante la necessità emergenziale, aggravata dalla chiusura di numerose discariche pubbliche e dell’impianto privato per rifiuti pericolosi di Crotone, quest’ultimo a causa della legittima applicazione della normativa antimafia, non si è premurata di provvedere all’ampliamento possibile di alcune discariche pubbliche, tantomeno ad individuare siti idonei alla costruzione di discariche nuove;
- nell’ambito del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, pubblicato nel novembre 2007, la Regione Calabria ha previsto la realizzazione di una discarica in Località Terrate Terratelle, nel Comune di Roccabernarda (KR);
- nel febbraio 2007 la ditta Danieco s.r.l., con sede in Roccabernarda, ha richiesto la pronuncia di compatibilità ambientale (non ottenuta) per la realizzazione in Località Terrate Terratelle di una discarica per rifiuti pericolosi;
- nel febbraio 2008 la ditta Enerambiente S.p.a., con sede in Malcontenta (Ve), ha richiesto la pronuncia di compatibilità ambientale per la realizzazione, sempre in Località Terrate Terratelle, di una discarica per rifiuti urbani assimilati non pericolosi;
- da un articolo, pubblicato sul “Quotidiano della Calabria” il 17 ottobre 2008, si apprende che fogli di mappa e particelle dei due progetti (Danieco s.r.l. ed Enerambiente S.p.a.) coincidono, ma soprattutto che due soci della Danieco s.r.l. sono fratelli di un funzionario, Nicola Daniele, che lavora presso il Commissariato per l’emergenza ambientale della Calabria;
- nonostante le ripetute osservazioni dei limitrofi Comuni di Roccabernarda e di Cutro, nonché della Provincia di Crotone, in merito all’incompatibilità dettata da norme ed all’incompatibilità con i vincoli ambientali – tra le altre il divieto di realizzare nuove discariche in ZPS, come quella del “Marchesato e fiume Neto” nella quale ricadrebbe la discarica – il Nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), in data 6 agosto 2008, ha espresso parere favorevole;
- in data 25 settembre 2008, il Dipartimento delle Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria ha preso atto del giudizio favorevole espresso dal VIA;
- a seguito di tale decisione i Comuni di Roccabernarda e di Cutro, i cittadini tutti ed i Comitati, appositamente costituiti, hanno assunto una giusta e decisa posizione contraria alla realizzazione di una discarica che, da progetto, dovrebbe avere un’estensione pari a 87.320 mq. Ed una capacità di abbanco pari a 910.000 mc., nonostante sia definita “discarica di servizio”;
- lo stesso Assessore regionale all’Ambiente, in una pubblica intervista ha chiesto l’intervento della Magistratura per far luce sull’intera vicenda;
- durante la Conferenza di Servizi, convocata il 23 ottobre 2008, nelle more della procedura per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), l’ingegnere rappresentante dell’Amministrazione Provinciale di Crotone, ha rilevato inquietanti discordanze con il progetto presentato in VIA, rispetto al quale sarebbero state inserite diverse tipologie di rifiuti pericolosi che non possono certamente fare parte delle tipologie di rifiuti non pericolosi assimilabili ai rifiuti urbani;
- ad avviso dell’interrogante, il tutto crea inquietanti perplessità circa la trasparenza del progetto in questione e l’intera gestione della questione da parte dei soggetti incaricati;
- anche l’ASP di Crotone ha prodotto parere negativo osservando che il sito individuato per la discarica è ubicato in un’area agricola all’interno della ZPS denominata “Marchesato e fiume Neto”, in un impluvio a monte dei pozzi di approviggionamento idrico ad uso potabile a servizio di diversi comuni e che confina con insediamenti produttivi agricoli di particolare pregio;
- ricordando che la recente operazione “ Black Mountains “ ha evidenziato il pericolo che le scorie della ex Pertusola di Crotone hanno portato all’intero territorio, l’interrogante sente il dovere di evidenziare che l’intera provincia, da anni, riceve i rifiuti da tutto il Nord della Calabria, in aperta violazione delle norme comunitarie e dello stesso Piano Regionale dei Rifiuti che prevedono l’apertura di discariche in ogni Ambito Territoriale Ottimale (ATO), ma che a tutt’oggi, non risultano aperte;
- la costruzione della discarica di Terrate Terratelle di Roccabernarda, aggraverebbe la già pesante situazione ambientale di quel territorio:
- se non ritenga necessario ed urgente monitorare gli ultimi interventi del Commissario per l’emergenza ambientale in Calabria;
- quali urgenti interventi intenda assumere per impedire la costruzione della discarica di Roccabernarda e per incitare la Regione Calabria ad attuare un Piano Regionale dei Rifiuti che possa evitare di portare quella Regione a situazioni ambientali assimilabili a quelli vissuti dalla Regione Campania.
On. Angela Napoli
Roma, 13 novembre 2008
1 commento:
in effetti l'avv. faggiano di enerambiente, insieme al direttore zerbin hanno corrotto funzionari della regione calabria (commissario governativo per emergenza rifiuti - es. ing. adelchi ottaviano, ecc.), oltre che i dirigenti dell'asia di napoli. faggiano è anche socio occulto dell'ecologia saba e solo loro due hanno presentato offerte all'asia di napoli. è tutto un imbroglio.
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