giovedì 6 gennaio 2011

La “decantata” legalità di Scopelliti

Così, fingendo di ignorare di essere stato, e di esserlo tutt'oggi, il coordinatore regionale del PDL in Calabria, il bravo Governatore Scopelliti, ha il coraggio di scaricare la candidatura del consigliere regionale arrestato, Santi Zappalà, affermando: "Di Zappalà ne risponde chi l'ha voluto".
Scopelliti non è nuovo nello scaricare le persone, lo ha fatto anche con Orsola Fallara, con la quale ha condiviso ben 8 anni di gestione amministrativa del Comune, salvo poi ad accorrere, apparentemente commosso, al suo capezzale prima e al funerale poi.
Il grande Scopelliti, dopo aver lanciato gli strali contro la sottoscritta nell'incontro svoltosi a Bagnara e seduto accanto al consigliere Zappalà, oggi mostra solo coraggio nel prendere apparentemente le distanze, senza, peraltro fare il nome di chi ha voluto questa candidatura nelle liste del PDL. Ma le liste da chi sono state sottoscritte, chi era il coordinatore regionale, nonchè contemporaneamente candidato a Governatore della Regione?
Guarda caso Scopelliti rilascia questa dichiarazione su Zappalà a margine della presentazione della convenzione siglata tra l'Azienda Calabria Lavoro e la Procura generale di Reggio Calabria!
E, perchè si ostina a parlare di caso isolato, nel mentre, nella sola provincia di Reggio Calabria, risultano ad oggi arrestati 1 consigliere eletto e 5 candidati con accuse legate ai rapporti con la 'ndrangheta, e altri tre candidati hanno ricevuto gli avvisi di garanzia per voto di scambio ed un altro candidato risulta indagato, sempre nelle stesse inchieste.
L'anima nera della Calabria è Angela Napoli, dalla quale il Governatore si è sentito in dovere di prendere le distanze, ma guarda caso non sono tali questi personaggi le cui candidature sono state in buona parte da lui stesso avvallate.
E allora che la finisca di riempirsi la bocca di legalità, legga gli atti giudiziari e trovi il coraggio, innanzitutto di ammettere che anche i consensi elettorali portati da candidati ed eletti coinvolti giudiziariamente hanno contribuito alla sua elezione a Presidente della Regione, e successivamente finisca di essere garantista nei confronti di certi personaggi, ma anzi trovi la forza di prenderne le distanze; forza dovuta a chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica all'insegna della vera legalità e dell'assoluta trasparenza. Il resto son solo parole e rancori personali che, personalmente mi turbano relativamente, ma che sicuramente non contribuiscono ad aiutare la Calabria a sentirsi parte integrante del contesto Nazionale.