martedì 27 luglio 2010

“Orecchie per ascoltare” ed “occhi per leggere”.

Giovanna Cusumano, Monica Falcomatà, Antonella Freno e Tilde Minasi hanno sicuramente ragione nell’accusarmi per non avere “accorciato le distanze tra Taurianova e Reggio Calabria”, giacché di fatto quelle distanze ho preferito allungarle fino a Catanzaro per apprendere i nominativi di alcuni incarichi regionali che, se pur leciti, mi fanno comprendere le motivazioni dell’obbligato comunicato da loro rivoltomi nella giornata di ieri.
Non intendo replicare al contenuto dello stesso, mi riservo di farlo al momento opportuno, voglio, però, rassicurare le quattro Signore che, nel mentre attendo , così come tanti cittadini reggini, di conoscere le reali motivazioni che hanno portato il Sindaco Raffa ad annunciare le proprie dimissioni dall’incarico, continuerò ad impegnarmi in “filosofiche battaglie”, considerato che le stesse hanno già dato, e sono certa continueranno a dare, risultati noti a chi ha “orecchie per ascoltare” ed “occhi per leggere”.

On. Angela NAPOLI

Roma, 27 luglio 2010

martedì 20 luglio 2010

Intercettazioni: la saggezza della Presidente Bongiorno

La sapiente e ferma volontà dell’on. Giulia Bongiorno, Presidente della Commissione giustizia della Camera dei Deputati, sta aiutando a varare una legge sulle intercettazioni che contempererà l’efficienza e l’utilità delle stesse per la lotta alla criminalità organizzata e al crimine generalizzato nonché il rispetto della libertà di stampa e quindi del diritto dei cittadini ad essere informati sui fatti giudiziari penalmente rilevanti.
La Presidente Bongiorno è stata a volte criticata ed anche osteggiata, ma forse è giunto il momento di riconoscere che la sua corretta gestione della Commissione Giustizia ed il suo saggio comportamento di relatrice anche di questo provvedimento hanno portato lo stesso Governo nazionale a prendere in considerazione le istanze del Presidente della Repubblica, alcune proposte della minoranza politica e, quello che più conta, la seria valutazione dei punti di criticità emersi durante le varie audizioni di coloro che operano nel settore della giustizia e del contrasto al crimine.
A mio avviso non è stata solamente tutelata la maggioranza politica, ma l’intero mondo politico rispetto al contenuto di un provvedimento che avrebbe potuto rivelarsi negativo per il contrasto alle mafie tutte e per il mantenimento della dovuta libertà di stampa.

On. Angela Napoli

A quando l'abbattimento della "cappa grigia" in Calabria?

In Calabria non è necessario attendere l’approvazione della c.d. “legge bavaglio”, giacché ‘ndrangheta, massoneria deviata e poteri forti dettano legge, che puntualmente viene applicata!
Magistrati, giornalisti, politici minacciati! E chi di questi tocca “i fili”, è destinato, per un verso o per un altro, a cambiare “rotta” o ad abbandonare il “campo”.
Magistrati, politici e Commissione parlamentare antimafia, fin da prima delle ultime elezioni regionali, hanno detto che la ‘ndrangheta è solita votare e far votare; di fatto l’organizzazione criminale ha votato e fatto votare ed ha eletto i suoi rappresentanti in Calabria, in Lombardia, in Liguria ed ha chiesto consensi persino all’estero. Le varie inchieste e le ordinanze di custodia cautelare rivolte ad uomini della ‘ndrangheta, suggellano tutto ciò. E, personalmente , non ho mai ritenuto scandaloso che i cittadini venissero messi a conoscenza dei nomi dei responsabili, pur con il rispetto delle dovute garanzie.
In Calabria, per quanto encomiabili i risultati fin qui conseguiti, non appare più sufficiente continuare ad abbattere la sola area nera della ‘ndrangheta, occorre iniziare ad incidere sull’area grigia e punire coloro che concretamente si avvalgono del consenso elettorale mafioso. D’altra parte più volte la Magistratura calabrese ha evidenziato l’esistenza di filoni d’indagine in atto che investono l’area mafia – politica. A quando l’abbattimento di questa cappa sotto la quale tutto è consentito?

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Palermo, 20 luglio 2010

La risposta del Sottosegretario all'Ambiente On. Menia sulla Centrale a carbone di Rossano





martedì 13 luglio 2010

Operazione "Il crimine": adesso incidere sull'area grigia

Lo straordinario blitz che la notte scorsa ha portato 3.000 uomini dei Carabinieri e della Polizia di Stato ad eseguire circa 300 arresti in varie parti del territorio nazionale, colpisce sicuramente le cosche più importanti della ‘ndrangheta reggina ed evidenzia, altresì, il preoccupante dominio che le stesse hanno ormai acquisito nel Nord Italia.
L’Operazione ”Il crimine” fa emergere come gli uomini delle principali cosche della ‘ndrangheta dell’intera provincia di Reggio Calabria, mantenendo i rapporti con le rispettive case madri, siano riusciti ad infiltrarsi in buona parte dell’economia lombarda, acquisendo rapporti con il mondo politico ed imprenditoriale.
L’inchiesta evidenzia le inquietanti collusioni delle cosche calabresi, diversamente strutturate rispetto al loro percorso storico, con alcuni uomini del mondo politico e con funzionari della Sanità lombarda.
Ed in Lombardia è stato evidenziato come la ‘ndrangheta sappia e voglia dirigere il proprio consenso elettorale. E che tale capacità sia presente anche in Calabria è da tempo che è nel mio convincimento.
I numerosi consigli comunali calabresi, le aziende sanitarie di Locri e Melito Porto Salvo e l’Azienda Sanitaria Provinciale reggina, tutti commissariati per infiltrazione mafiosa, ed alcune inchieste non possono che far comprendere come anche in Calabria la ‘ndrangheta riesca a dirigere il proprio consenso elettorale per poi gestire insieme gli affari illeciti.
Mi auguro che in Calabria, così come avvenuto in Lombardia, possa al più presto essere incisa anche l’area grigia al fine di suggellare l’attività di contrasto al crimine organizzato che egregiamente è stata fin qui condotta da tutte le Forze dell’Ordine e da buona parte della Magistratura di quella Regione.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 13 luglio 2010

lunedì 12 luglio 2010

Un grande plauso alla Guardia di Finanza calabrese

L’imponente sequestro di beni che, ad opera del Gico e del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, è stato eseguito questa mattina nei confronti di Gioacchino Campolo, sottrae a quest’ultimo, un patrimonio illecito, certamente accumulato a nome delle cosche della ‘ndrangheta reggina.
Sento di dover esprimere un grande plauso a tutto il Comando regionale calabrese della Guardia di Finanza per l’importante attività investigativa che ha portato a questo odierno nuovo brillante risultato.
L’elenco dei patrimoni sequestrati al “re del videopoker” fa rabbrividire al pensiero di quanto ingente sia il patrimonio illecito della ‘ndrangheta che, ormai da mesi, le Forze dell’Ordine, coordinate dalla DDA di Reggio Calabria, stanno cercando di assottigliare giorno dopo giorno.

On. Angela Napoli

Taurianova, 12 luglio 2010

mercoledì 7 luglio 2010

Limitare i benefici per l'uscita dalle carceri degli accusati per associazione mafiosa

Al Ministro della Giustizia

– Per sapere – premesso che:

- l’inchiesta “The Goodfellas” che ha portato lo scorso 31 maggio 2004 all’esecuzione di 12 delle 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere, aveva ripristinato tranquillità e fiducia nella giustizia, tra i cittadini di Vibo Valentia e del suo territorio, grazie all’arresto, tra gli altri di Carmelo Lo Bianco, ritenuto il boss della cosca vibonese e Andrea Mantella, ritenuto l’organizzatore delle giovani leve della ‘ndrangheta vibonese ed indicato dagli inquirenti come elemento di spicco del clan Lo Bianco;

- per tutti gli arrestati l’accusa è di associazione di tipo mafioso dedita alle estorsioni e, a vario titolo, di detenzione illegale di armi comuni e da guerra, minacce, lesioni e fittizia intestazione di beni;

- vive preoccupazioni stanno suscitando le decisioni assunte dal Tribunale del Riesame di Catanzaro, presieduto da Adalgisa Rinaldo, relative alla revoca di ordinanza cautelare in carcere per cinque degli indagati tra i quali proprio Andrea Mantella, ritenuto dagli inquirenti l’organizzatore delle giovani leve della ‘ndrangheta ed elemento emergente e preoccupante nel panorama criminale del vibonese ed al quale, nel marzo del 2010 i Finanzieri del Comando provinciale di Vibo Valentia avrebbero sequestrato beni per 4,5 milioni di euro;

- sempre nel marzo del 2010 Andrea Mantella era già stato arrestato per violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale;

- il Tribunale del Riesame dovrà ancora pronunciarsi sulle restanti otto posizioni degli arrestati nell’operazione “The Goodfellas”:

- l’interrogante consapevole dell’impossibilità del Ministro della Giustizia di avviare un’adeguata indagine sul Tribunale del Riesame di Catanzaro, chiede, però allo stesso Ministro, se non ritenga necessario ed urgente, individuare norme legislative che impediscano, per gli accusati di associazione mafiosa, di continuare a beneficiare di interventi che consentano la loro uscita dalle carceri.

On. Angela NAPOLI

Roma, 7 luglio 2010

L'eterno commissariamento per l'emergenza ambientale in Calabria

Al Ministro dell’Ambiente e dell’economia e delle finanze

– Per sapere – Premesso che:

- La Calabria è una Regione da oltre 12 anni commissariata per l’emergenza ambientale ed è stata in tal senso destinataria di numerosi finanziamenti;

- alla Direzione dell’Ufficio del Commissario per l’emergenza regionale si sono alternati diversi Prefetti, alcuni dei quali hanno stilato relazioni puntuali e preoccupanti e sono stati anche auditi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti del tempo;

- la nuova Amministrazione regionale in Calabria ha, purtroppo, ereditato una situazione di sfascio ambientale, nonostante tutto il citato tempo di commissariamento;

- è dei giorni scorsi lo stanziamento, da parte della Giunta Regionale calabrese di 5 milioni per un piano “tampone” per fronteggiare la prevedibile emergenza depurazione nei comuni costieri in vista dell’estate ; servirebbero ben 300 milioni di euro per sopperire parte del degrado ambientale esistente in Calabria:

- quali gli interventi in materia di Commissariamento per l’emergenza ambientale in Calabria;

- se non ritenga di revocare la nomina in atto del Commissario per l’emergenza ambientale;

- di quali e quanti finanziamenti ha goduto la Calabria dal periodo di istituzione del Commissario per l’emergenza ambientale ad oggi.

On. Angela NAPOLI

Roma, 7 luglio 2010

I necessari controlli e l'efficienza nelle carceri

Al Ministro della Giustizia

–Per sapere – Premesso che:

- nei giorni scorsi un’ operazione della Polizia Penitenziaria di Vibo Valentia ha ritrovato due telefoni cellulari all’interno dell’Istituto penitenziario di quella Città;

- i due telefoni cellulari, completi di tre carica batterie, sono stati ritrovati nel reparto di media sicurezza, uno in un bagno e l’altro nella zona “aria”;

- i cellulari rinvenuti apparterrebbero a due detenuti napoletani;

- il ritrovamento dei due cellulari è avvenuto grazie al lavoro svolto dal personale di Polizia Penitenziaria, nonostante le difficoltà dovute alla notevole carenza di organico a fronte dell’elevato numero di detenuti;

- nell’Istituto penitenziario di Vibo Valentia rispetto a 210 posti disponibili, i detenuti sono 426, mentre gli Agenti penitenziari sono 175 (rispetto alle 201 unità previste in pianta organica) dei quali 40 distaccati a prestare servizio in altre sedi;

- nell’evidenziare la positività del lavoro della Polizia Penitenziaria, l’interrogante non può sottacere la preoccupazione sul rinvenimento dei due cellulari attraverso i quali i detenuti potevano tranquillamente scambiare notizie con l’esterno e probabilmente far utilizzare, con analogo scopo, gli stessi cellulari ad altri detenuti;

- tra l’altro sono di questi giorni le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vincenzo Marino che hanno svelato la possibilità, anche nel carcere di Palmi (R.C.), di far arrivare messaggi all’esterno:

- quali urgenti iniziative intende attuare perché vengano garantiti adeguati controlli in tutti gli Istituti penitenziari italiani;

- se non ritenga indispensabile ed urgente impinguare gli organici della Polizia Penitenziaria, al fine di garantire la totale efficienza del personale; - quale la situazione del Piano Carceri.

On. Angela NAPOLI

Roma, 7 luglio 2010

martedì 6 luglio 2010

Garantire la sicurezza del Sindaco e degli Amministratori di Isola Capo Rizzuto (KR)

Al Ministro dell’Interno

– Per sapere – Premesso che:

- l’intero territorio del Comune di Isola Capo Rizzuto è stato da sempre posto “sotto scacco” dal clan Arena della ‘ndrangheta crotonese;

- nel 2003 il Comune di Isola Capo Rizzuto, guidato da un Amministrazione di centrosinistra, è stato sciolto per infiltrazione mafiosa;

- purtroppo, negli ultimi giorni, un preoccupante numero di intimidazioni sta colpendo gli attuali amministratori di quel Comune;

- nella notte tra sabato 3 e domenica 4 luglio 2010 ignoti hanno incendiato l’auto della dott.ssa Carolina Girasole, Sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto;

- alcune ore prima erano state incendiate le auto del vicesindaco del Comune, Anselmo Rizzo, e del responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’Ente, Agostino Biondi;

- su quel territorio si snodano grossi interessi che non possono non far gola alle cosche della ‘ndrangheta ;

- sui terreni del boss Arena è stata insediata la centrale eolica più grande d’Europa e la società che la gestisce la “Venti Capo Rizzuto srl” è partecipata dalla “Purena”di Nicola Arena, nipote incensurato del capo clan;

- nello scorso mese di giugno, su denunzia di Don Luigi Ciotti, è dovuta intervenire la Prefettura per far partire la mietitura in un terreno di quel Comune confiscato alla ‘ndrangheta;

- nello stesso Comune molti sono i beni confiscati il cui riutilizzo è stato adibito per scopi sociali;

- sempre nello scorso mese di giugno è andata deserta la gara bandita dal Comune di Isola Capo Rizzuto per la demolizione di costruzioni abusive;

- nel decreto di scioglimento del 2003 si leggeva che “il 30 per cento dei dipendenti comunali annovera precedenti penali o pregiudizi di polizia” e proseguiva”…emerge come alcuni dipendenti risultino affiliati alla principale cosca locale, mentre altri, tra cui figura anche il responsabile di un settore strategico del Comune, hanno rapporti di affinità con esponenti mafiosi o appartenenti a famiglie malavitose”;

- le pressioni delle cosche locali sono state evidenziate anche durante la gestione della Commissione straordinaria nominata successivamente allo scioglimento dell’Ente per infiltrazione mafiosa:

- quali urgenti iniziative intenda assumere per garantire la sicurezza al Sindaco del Comune di Isola Capo Rizzuto e alle altre persone colpite dai gravi atti intimidatori degli ultimi giorni;

- se non ritenga necessario verificare se all’interno del Comune di Isola Capo Rizzuto risultano ancora presenti quei dipendenti che nel 2003 annoveravano precedenti penali o risultavano affiliati alla principale cosca locale;

- se non ritenga di dover avviare adeguate indagini per verificare se sono in corso, presso l’Ente locale di Isola capo Rizzuto, attività che possono attirare l’interesse delle cosche mafiose di quel territorio.

On. Angela NAPOLI

Roma, 6 luglio 2010

La solidarietà al Giornalista Pietro Comito

E’ davvero grave il contenuto del messaggio telefonico intimidatorio inviato al giornalista di Calabria Ora, Pietro Comito, in servizio nella redazione di Vibo Valentia.
A Pietro Comito, giornalista serio, professionalmente valido e coraggioso, esprimo sincera solidarietà convinta che anche questa intimidazione non lo scoraggerà nel proseguire nel suo impegno di corretta informazione per i cittadini calabresi.
Il contenuto del messaggio intimidatorio è sicuramente legato agli interventi giudiziari che in questi giorni vedono coinvolti gli eredi del clan Soriano di Filandari.
D’altra parte è del luglio dello scorso anno la missiva, recapitata alla Camera dei Deputati ed inviatami da Leone Soriano di Filandari con chiare minacce nei confronti della mia persona, e naturalmente prontamente denunciata.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 6 luglio 2010