martedì 31 marzo 2009

La gestione clientelare degli incarichi esterni di Dirigenti alla Regione Calabria

Da www.Telereggiocalabria.it del 31 marzo 2009

Il Presidente della Giunta regionale della Calabria, nel mentre chiama a raccolta la minoranza consiliare per continuare a tacitarla sul “buco” finanziario della sanità, non contento dei già numerosi incarichi e consulenze date dall’Ente Regione, si prodiga nel deliberare ingiustificati incarichi “esterni”, aggravando il già pesante bilancio regionale, in un momento in cui il tasso di disoccupazione continua a crescere.
Il Presidente Loiero, infatti, con atto della G.R. n. 85, in data 23 febbraio 2009, su conforme proposta dell’Assessore al Personale, on. Liliana Frascà, formulata su designazione dell’Assessore, on. Michelangelo Tripodi, ha deliberato l’incarico a tempo determinato al dott. Arch. Mezzatesta Giuseppe, in posizione di comando presso la Giunta Regionale.
Premesso che considero assurda la chiamata ad incarico esterno da parte della Giunta Regionale del responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Gioia Tauro, attualmente retto da una Commissione straordinaria, perché sciolto per infiltrazione mafiosa.
Ma reputo altrettanto inconcepibile che venga affidato tale incarico esterno presso il Dipartimento n. 8 “Urbanistica e Governo del Territorio”, non solo senza specificarne le motivazioni e le esigenze, ma addirittura dopo che la Regione ha espletato, approvato le graduatorie definitive di merito e nominato i vincitori (come da pubblicazione sul B.U.R. del 19 dicembre 2008) di un concorso pubblico per titoli ed esami per il conferimento di 45 posti di Dirigente nella Regione Calabria, 13 dei quali per l’Area Tecnica. Perché, allora, questo comando? Perché, se davvero ci fossero le esigenze, non far scorrere la graduatoria del concorso appena espletato facendo ricorso agli idonei?
Di fronte a questa costante anomala gestione dei conferimenti di incarichi esterni da parte dell’Ente Regione della Calabria, non potrà non intervenire la Corte dei Conti, per porre fine ad una gestione clientelare, peraltro, a ridosso di una importante tornata elettorale.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 31 marzo 2009

La risposta del Governo all'interrogazione sui danni alluvionali in Calabria

Risposta scritta pubblicata venerdì 27 marzo 2009

nell'allegato B della seduta n. 154

All' Interrogazione 4-02163 presentata da ANGELA NAPOLI

Risposta. - Nei mesi di dicembre e gennaio 2009 l'intera penisola è stata interessata da una diffusa ondata di maltempo e, in particolare, la Calabria è stata caratterizzata da precipitazioni persistenti che, seppure con intensità relativamente modeste, hanno riversato sul territorio ingenti volumi di pioggia.

Questi ultimi hanno aggravato il preoccupante stato in cui versa il territorio regionale, determinando problematiche costituite non tanto dall'esondazione dei bacini, in grado di determinare le piene più rovinose se sollecitati da impulsi brevi ed intensi, ma da un dissesto idrogeologico di versante.

Già dalla serata del 9 dicembre, una perturbazione di origine atlantica ha generato sull'Italia una rilevante fase di maltempo, caratterizzata da manifestazioni nevose al nord e da precipitazioni, anche temporalesche, accompagnate da forti venti e mareggiate, al centro sud.

Nelle giornate dal 10 al 13 dicembre si sono verificate piogge moderate, localmente molto elevate, sulla regione Calabria che hanno superato, diffusamente, i 200 mm e, localmente, i 300 mm.

I quantitativi delle precipitazioni hanno comportato un superamento, seppure locale, delle soglie pluviometriche relative a livelli di criticità elevata, con tempi di ritorno almeno ventennali.

L'entità delle piogge ha determinato l'attivazione di dissesti idrogeologici ed idraulici dovuti a fenomeni di instabilità dei versanti di tipo superficiale di limitate dimensioni, nonché il generarsi di deflussi superficiali in grado di impegnare significativamente il reticolo idrografico secondario e, in condizioni di media saturazione dei terreni, come in questo caso, anche il reticolo principale. A ciò si sono aggiunti altri fenomeni in atto, quali venti e mareggiate, che hanno ulteriormente aggravato gli effetti sul territorio.

Anche dalla metà del mese di gennaio la regione Calabria ha continuato ad essere interessata da fenomeni meteorologici abbastanza persistenti, caratterizzati da precipitazioni estremamente abbondanti, accompagnate da un'intensa attività elettrica e da venti di burrasca.

Dopo una breve pausa concessa dal maltempo, a partire dal pomeriggio del 20 gennaio è ripresa una nuova importante fase temporalesca, caratterizzata dal succedersi di diversi impulsi perturbati, di cui il più rilevante si è manifestato nei giorni 24 e 25 gennaio.

L'evento più grave che, purtroppo, ha causato la perdita di due vite umane ed il ferimento di persone, si è verificato la sera del 25 gennaio su un tratto dell'autostrada A3 (Salerno-Reggio Calabria), dove un fenomeno di dissesto, iniziato come soil slip (scivolamento del suolo), si è evoluto in movimento franoso di tipo complesso, provocando il conseguente cedimento del muro di contenimento in cemento armato e delle barriere paramassi sopra di esso installate. Tale fenomeno ha determinato il blocco della circolazione all'altezza del km 283 in direzione sud, tra gli svincoli di Rogliano e Altilia-Grimaldi, con la deviazione del traffico verso l'uscita Cosenza nord...... [Leggi tutto]

giovedì 26 marzo 2009

Rispetto per il ruolo dei Parlamentari

Ho grande rispetto e ammirazione per il Presidente Berlusconi e per l’attività profusa nel risollevare le sorti della nostra Italia, ma quale ligia parlamentare non mi sento di condividere l’ultima dichiarazione relativa al ruolo del Parlamento. In tutta sincerità mi sento molto offesa, perché risulto quotidianamente presente nelle Commissioni e in Aula, studio e valuto attentamente tutti i provvedimenti ed anche i relativi emendamenti, che voto solo se condivido. Non sono una eletta dal popolo abituata a riscaldare la sedia del Parlamento Italiano; ritengo di saper svolgere il ruolo affidatomi nel rispetto della democrazia e soprattutto cercando di rendermi interprete delle istanze della gente della mia Calabria, forse un po’ troppo dimenticata.

On. Angela NAPOLI

Roma, 26 marzo 2009

Restauriamo l'ex Convento dei Cappuccini di Gerace (RC)

Al Ministro per i beni e le Attività Culturali

– Per sapere – Premesso che:

- Gerace (R.C.) è una storica cittadina della provincia di Reggio Calabria che conserva intatto il sapore medievale che si sprigiona dal meraviglioso panorama di rocce bianche in contrasto con le bellissime coltivazioni di ulivi;

- la Città di Gerace è meta di numerosi turisti anche per la vista alla stupenda Cattedrale;

- nei giorni scorsi il Movimento per la tutela e lo sviluppo di Gerace ha lanciato l’allarme per il mancato inizio dei lavori di ristrutturazione dell’ex Convento dei Cappuccini (XVI sec.) di località “Largo Piana”;

- con nota del 31 marzo 2006, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali del tempo, aveva comunicato al Vescovo della Diocesi Locri- Gerace, che nel programma triennale 2006-2008 dei lavori pubblici, erano stati inseriti i finanziamenti relativi a quella Diocesi e che per il Convento dei Cappuccini erano stati stanziati 200 mila euro per il 2006 e 300 mila euro per il 2007; a tale somma sarebbero stati aggiunti 500 mila euro erogati dalla Fondazione Cariplo;

- all’interrogante non appare, pertanto, plausibile il mancato inizio dei lavori di restauro dell’ex Convento peraltro, sede della Suore Carmelitane, le quali, a questo punto, verrebbero costrette al trasferimento fuori dalla Città di Gerace:

- quali urgenti iniziative intenda assumere per verificare i motivi del ritardo e sollecitare l’avvio dei lavori di restauro dell’importante ex Convento dei Cappuccini di Gerace.

On. Angela NAPOLI

Roma, 26 marzo 2009

mercoledì 25 marzo 2009

Perchè sono favorevole al federalismo fiscale

Desidero comunicare agli elettori calabresi il perché del mio voto favorevole al provvedimento sul federalismo fiscale. Ritengo che tutti gli Italiani abbiano compreso che i problemi dei conti derivano essenzialmente da un carico fiscale eccessivamente elevato oltre che da una sperequata allocazione delle risorse pubbliche. Risorse che vengono decisamente gestite in maniera, a dir poco inefficiente, a livello locale ed in particolare, in Calabria. Basti osservare i pletorici apparati clientelari che affollano la nostra Regione Calabria e molti Enti locali del territorio. Procedere, quindi, ad un decentramento politico, amministrativo e finanziario appare oggi una necessità. Occorre creare una maggiore vicinanza tra le politiche di entrata e le politiche di spesa. In altri termini, si tratta di “responsabilizzare” gli Enti locali permettendo loro di spendere, ma imponendo anche la raccolta delle risorse necessarie per l’effettuazione delle medesime spese. L’esperienza della nostra Calabria, in effetti, insegna che una separazione delle politiche di spesa da quelle di entrata determina, di fatto, un allargamento dell’area degli sprechi e delle disfunzioni. Mi appare quindi evidente che la devoluzione fiscale rappresenterà il primo indispensabile pilastro per un duraturo risanamento dei negativi conti pubblici calabresi. Certamente adesso dovrà essere la politica calabrese a trovare quel giusto equilibrio che coniughi l’efficienza e la trasparenza nella prestazione dei servizi con il principio della solidarietà.
Mi appare, altresì, ovvio che per ottenere i reali e duraturi benefici in Calabria, ma nel Mezzogiorno in genere, il federalismo fiscale dovrà essere accompagnato da una politica improntata alla sicurezza e alla lotta alla criminalità organizzata. Solo così si riuscirà a liberare le tante energie positive che si annidano in Calabria e si permetterà all’economia regionale di risolvere molti dei suoi problemi.
E’ una sfida che mi auguro, finalmente la Calabria possa vincere!
Infine, l’essere riusciti, in modo trasversale e con l’assenso del Governo nazionale, ad inserire Reggio Calabria tra le Città metropolitane, fa conseguire a questa parte del territorio calabrese un vero e meritato traguardo storico, i cui benefici saranno molteplici e notevoli.

On. Angela NAPOLI

Roma, 25 marzo 2009

Necessario salvaguardare la preziosa Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore (CS)

Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali

– Per sapere – Premesso che:

- l’Abbazia Florense è il più antico ed imponente monumento di San Giovanni in Fiore, la cui origine risale agli inizi del 1200;

- nonostante periodici rimaneggiamenti e pur tra alterne vicende, la struttura abbaziale florenze presenta ancora oggi molti degli elementi architettonici originali quali il portale e alcune murature, nonché i simbolici rosoni lobati, espressione piena della spiritualità tipicamente Gioachimita;

- nell’agosto 2007 sono iniziati i lavori di consolidamento, restauro e rifunzionalizzazione del monumento, finanziati col Pit Sila;

- con ordine della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio (Sbap) di Cosenza, in data 7 settembre 2007, sono stati sospesi i citati lavori, affidando al Sindaco del Comune di San Giovanni in Fiore l’incarico di richiamare i tecnici alle finalità e alla delicatezza dei compiti ad essi affidati, valutando che l’esecuzione dell’opera era stata predisposta senza “le cautele necessarie”;

- da quel momento sono iniziati diversi contenziosi tra Soprintendenza, Comune e Società appaltatrice che hanno portato al fermo, a tutt’oggi esistente, dei lavori e alla visione dell’Abbazia accerchiata da una impalcatura che il tempo ha anche reso pericolosa;

- il contenzioso ha contribuito a creare atteggiamenti pilateschi, non nuovi in Calabria, ma che stanno rischiando di far perdere, insieme ai finanziamenti, uno dei più importanti beni monumentali della Regione:

- quali urgenti iniziative intenda attuare per accertare le responsabilità del lungo fermo dei lavori e per promuovere la ripresa degli stessi e la salvaguardia della preziosa Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore.

On. Angela NAPOLI

Roma 25 marzo 2009

L'intervista all'On. Angela Napoli su Il Corriere dei Due Mari

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mercoledì 18 marzo 2009

La chiusura dell’Istituto “Papa Giovanni XXIII°“ di Serra d’Aiello: un’altra pagina nera per la Calabria

La chiusura dell’Istituto “Papa Giovanni XXIII°“ di Serra d’Aiello ha scritto un’altra pagina nera per la Calabria. A differenza di tanti non mi sento di stigmatizzare l’esecuzione dell’ordinanza emessa dalla Procura di Paola, ne la presenza del numero elevato di Forze dell’Ordine durante lo sgombero. Ma non posso non richiamare i vergognosi silenzi di tutti coloro che dietro questo Istituto hanno fatto le loro fortune finanziarie ed elettorali.
Anche l’amara conclusione di questo “fattaccio” è da ascriversi alle responsabilità delle varie Amministrazioni regionali, in particolare su quella attuale, le quali hanno gestito la sanità pubblica e privata solo per proprio tornaconto, e mai nell’interesse del cittadino , finendo col provocare il dissesto finanziario dell’intero settore, di fronte al quale non mi appare più comprensibile il motivo per cui il Governo nazionale si attardi sul dovuto commissariamento.
Di fronte alla gravità di questo scippo mi sarebbe piaciuto, innanzitutto, apprendere che don Alfredo, abituato a vivere nel lusso, avesse scelto un luogo da eremita ed in piena povertà, ed avesse restituito alla comunità quanto frodato sulla pelle dei poveri degenti.
Mi piacerebbe, inoltre, sapere perché la Regione Calabria non abbia “battuto ciglia” sulla situazione abbattutasi su degenti e lavoratori, lasciando decadere l’interessamento della società “Fiorile” e delegando automaticamente alle decisioni il dirigente dell’A.S.P di Cosenza, il quale, se non vado errata, ha alle spalle sentenze giudiziarie che non consentirebbero di occupare simili incarichi.
Credo andrebbe anche motivato il silenzio della Giunta regionale rispetto alla prospettiva di riconversione dell’Istituto Giovanni XXIII° avviata da un precedente assessore regionale alla salute, e che sicuramente avrebbe dato vita alla necessaria svolta per la ripresa del Centro di Serra d’Aiello. Quali e di chi gli interessi da salvaguardare?
La Magistratura paolana non potrà sicuramente ritenere chiusa la fase investigativa sull’intera vicenda: oltre ad individuare dove sono finiti ed in quali mani i fondi frodati negli anni, quali e di chi le responsabilità sui degenti scomparsi, credo che adesso occorra anche valutare se la scelta di trasferimento dei degenti in altri Centri specializzati sia esente da interessi particolari e privati.

On. Angela NAPOLI

Roma, 18 marzo 2009

Quali urgenti iniziative legislative per garantire la certezza della pena per i criminali

Al Ministro della Giustizia

– Per sapere – premesso che:

- nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Catanzaro ha decretato la scarcerazione di Pantaleone (Luni) Mancuso, personaggio di spicco dell’omonimo clan della ‘ndrangheta vibonese;

- la scarcerazione è stata decretata per decorrenza dei termini;

- Pantaleone Mancuso viene collocato dagli inquirenti ai vertici dell’omonima cosca ed è considerato il “braccio operativo” dello zio Cosmo Michele Mancuso, capo di una delle tre articolazioni in cui risulta attualmente diviso il clan;

- Pantaleone Mancuso è stato condannato lo scorso 10 febbraio a 12 anni per estorsione nei confronti di un imprenditore vibonese; è stato, altresì, condannato con sentenza definitiva, nel processo “Dinasty” a tre anni e quattro mesi per associazione mafiosa;

- Sempre Pantaleone Mancuso, nel processo “Dinasty 2 – Do ut des”, dove era finito coinvolto anche il magistrato vibonese Patrizia Pasquin, era stato accusato di aver beneficiato di alcuni atti di dissequestro dei beni, ma al termine del giudizio con il rito abbreviato, era stato assolto, anche se la sentenza è stata appellata dalla Procura Generale di Salerno;

- In data 8 luglio 2007 Pantaleone Mancuso era stato coinvolto nell’altra operazione “Arca”, ma l’ordinanza di custodia cautelare il 31 luglio 2007 era stata annullata dal Tdl di Reggio Calabria;

- Il 18 febbraio 2009 il PM della DDA di Reggio Calabria ha chiesto 14 anni di carcere per Pantaleone Mancuso, accusato di aver imposto imprese “amiche” nei subappalti e di aver intascato una tangente da un miliardo di vecchie lire dall’impresa appaltatrice dei lavori sull’Autostrada Salerno – Reggio Calabria, nel tratto Pizzo – Serre;

- Infine, sempre Pantaleone Mancuso, è fra gli imputati tutti a piede libero, del maxiprocesso per mafia “Genesi” in corso a Vibo Valentia, attualmente sospeso in attesa che la Corte d’Appello di Catanzaro individui un magistrato non incompatibile con la sua trattazione;

- All’interrogante appare davvero assurdo che tra norme legislative, lentezze giudiziarie e cavilli vari, un capo cosca della ‘ndrangheta possa essere libero:

- Quali urgenti iniziative legislative intenda attuare per garantire che gli uomini giudiziariamente conclamati come mafiosi, debbano espiare totalmente la pena inflitta.

On. Angela NAPOLI
Roma 18 marzo 2009
Al Ministro della Giustizia
– Per sapere – Premesso che:

- nei giorni scorsi è tornato in libertà il pregiudicato Girolamo Magnoli di Gioia Tauro, appartenente ad una nota di famiglia di narcotrafficanti;

- il Magnoli ha lasciato il carcere per decorrenza dei termini di custodia cautelare, poiché la Cassazione non è riuscita in tempo a definire il processo;

- il Magnoli, 20 mesi fa, era stato condannato, dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, a 6 anni e 4 mesi di reclusione nell’ambito di un processo sul traffico internazionale di droga nei confronti di un’associazione dedita all’importazione ed alla rivendita di ingenti quantitativi di cocaina:

- quali urgenti iniziative legislative intenda attuare per accelerare gli iter processuali e garantire che venga assicurata l’espiazione della pena per gli appartenenti alle organizzazioni criminali.

On. Angela NAPOLI

Roma 18 marzo 2009

martedì 17 marzo 2009

Le iniziative del Governo per incentivare il lavoro femminile in Calabria

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali , dell’Economia e delle Finanze e dei Rapporti con le Regioni

- Per sapere – Premesso che:

- il D. M. 18 novembre 2008, pubblicato in G.U. 29 dicembre 2008, n. 302, riguardante l’identificazione, per il 2008, delle Regioni in cui le imprese hanno diritto agli incentivi per l’assunzione di donne con contratti di inserimento, ha escluso la Calabria;

- sicuramente la Regione Calabria avrà grosse responsabilità nell’essere riuscita ad evidenziare, in un territorio dove si il più alto tasso di disoccupazione in generale, che il tasso di occupazione femminile è superiore almeno del 20% a quello maschile o che il tasso di disoccupazione femminile è superiore del 10% a quello maschile;

- in Calabria la mancanza di lavoro colpisce indistintamente uomini e donne, ma queste ultime in maniera particolare, considerata l’assenza quasi completa di alcuni comparti produttivi utili all’impiego al femminile;

- a seguito del citato D.M. di novembre 2008, l’INPS ha emanato, nel mese scorso, la circolare esplicativa in base alla quale tutte le imprese calabresi che hanno beneficiato dei contratti d’inserimento dovranno restituire il 75% dell’importo agevolato;

- L’interrogante nel dare atto al Governo della bontà degli interventi in tutti i settori economici, non può non evidenziare come in Calabria diverrà insostenibile il costo sopportato dalle imprese per migliaia di lavoratrici, le quali perderanno automaticamente il lavoro;

- Il tutto non può essere disgiunto dal richiamo al Trattato di Lisbona che prevede che entro il 2010 il tasso di occupazione femminile a livello europeo raggiunga il 60%:

- Quali urgenti iniziative intendano attuare per sollecitare anche il Governo calabrese ad aiutare le numerose piccole attività economiche e produttive della Regione nella quale gli effetti della crisi hanno assunto dimensioni mai registrate;

- Quali urgenti iniziative intendano attuare per incentivare l’occupazione femminile, in particolare, nelle Regioni del Sud, ed ancora più in particolare in Calabria, regione esclusa nel D.M. del 18 novembre 2008.

On. Angela NAPOLI

Roma 17 marzo 2009

venerdì 13 marzo 2009

Cattura Strangio e Romeo: la bravura e l'efficienza della Squadra Mobile, dello SCO, della Questura e della DDA di Reggio Calabria

Davvero bravi gli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria, guidati da Renato Cortese, e dello SCO di Roma, il Questore Santi Giuffrè e la DDA di Reggio, perché con la cattura in Olanda dei pericolosi latitanti Giovanni Strangio e Francesco Romeo, mettendo a frutto una grande capacità investigativa, hanno davvero assestato un coraggioso e duro colpo alla ‘ndrangheta di San Luca. In particolare, la cattura di Giovanni Strangio, da subito individuato quale presunto autore della strage di Duisburg, fa giustizia di chi si è reso promotore di una delle pagine più nere della storia della Calabria, facendo rimbalzare in negativo la nostra Regione sulle cronache internazionali e dando la dimostrazione del radicamento della ‘ndrangheta ormai anche all’estero.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma 13 marzo 2009

giovedì 12 marzo 2009

La manifestazione di Azzurro Donna: "Uno sguardo a difesa delle donne" - Diamante (CS)

Diamante. Per la festa delle donne

Un incontro sullo stalking


di MARIELLA PERRONE

DIAMANTE - “Uno sguardo a difesa delle donne”, è il tema dell’incontro organizzato dal circolo di Azzurro Donna di Diamante.
La sala consiliare, dove si è svolta la manifestazione, era gremita di pubblico.
Tema portante, il fenomeno dello stalking, recentemente configurato come reato e sanzionato penalmente anche con l’arresto.
Nutrito il tavolo dei relatori: Francesco Bartalotta, vicepresidente del club FI di Diamante, e il presidente Adriano Pedullà, hanno aperto il convegno con i saluti di rito.
Pedullà, in particolare ha letto una nota del ministro Giorgia Meloni, che non potendo partecipare all’iniziativa personalmente, nel congratularsi ha comunque voluto far arrivare il suo plauso all’iniziativa: «La recente approvazione del Decreto Legge – scrive il ministro - ha rappresentato un importante passo in avanti perché finalmente lo stalking è considerato un reato per la punizione del quale sono previste pene molto severe.
Siamo impegnatissime, innanzitutto come donne, e poi come ministri e parlamentari, nella lotta senza quartiere contro questi odiosi fenomeni criminali. Purtroppo essi si manifestano sempre più spesso anche nei confronti dei minori, una ragione in più per tenere sempre alta la guardia.
Un risultato molto importante è stato comunque quello di far percepire e recepire il significato di un termine dietro il quale si celano violenze inaudite ma che ora possiamo combattere».
Con gli interventi delle relatrici si è entrato nel merito della discussione: Maria Delia Mele, presidente del circolo Azzurro donna, ha parlato dell’importanza di dare rilievo alla legge e agli strumenti di tutela, mentre spesso si ha solo paura, anche solo di denunciare episodi di violenza.
Rosangela Manca, responsabile Giovani Azzurro Donna, ha definito tecnicamente il fenomeno dello stalking e le statistiche in merito.Rosa Pignataro, delegata all’assemblea costitutiva del Pdl, si è soffermata sul valore della libertà personale e sull’importanza sua tutela.Carmencita Mastromarchi ha invece approfondito l’aspetto normativo del fenomeno dello stalking.
Le conclusioni sono state affidate ad Angela Napoli che ha prima ringraziato gli organizzatori per averla invitata all’importante manifestazione, e poi entrata nel merito della normativa sullo stalking grazie anche alla sua competenza e alla particolare attenzione che da sempre mostra verso questo tipo di reati.

Antonio Nicolò: "la sanità calabrese va commissariata"

Perdincibacco, anche uno stupido capirebbe che la sanità calabrese và commissariata.
A fronte di una situazione disastrosa, ad un deficit di 2 miliardi di euro, vicino alla bancarotta, ad una gestione (a voler essere benevoli) “allegra”, alla commistione politico-mafiosa ed alla mancanza di adeguati controlli contabili, viene difficile capire cosa aspetta il Governo a mandare un commissario in Calabria.
Se si vuole, si può continuare a perdere tempo (tatticismo politico ?) ma sono certo che altra soluzione non può esserci.
Naturalmente (passatemi questa assurdità), do per scontato che, il commissario non dovrebbe essere Loiero !
Perché il commissariamento ? Risposta facile, logica e soprattutto scontata: i “nostri cari” politici passati-presenti (e forse anche futuri !?) non hanno alcuna credibilità ormai.
Se alla “mensa della sanità”, si sono seduti tutti “banchettando dionisiacamente” e consumando l’ “orrendo pasto” incuranti della salute altrui, se la “fame bulimica” non si sazia mai, ne consegue che dobbiamo allontanarli al più presto, prima che si “pappano” anche le ultime briciole
Analisi questa non fantasiosa ma reale, anzi, a tratti, surreale.
Consentitemi un garbato scetticismo verso chi manifesta e propone soluzioni adeguate (leggasi piano di rientro) e verso chi, dall’altra parte, si indigna (abbiano almeno il pudore di stare zitti !).
I musicanti sono cambiati la musica (purtroppo) è rimasta la stessa.
E già, perché in questa “orgia “ nessuno (destra e sinistra) ha disdegnato l’invito ! Neanche quelli che hanno avuto il ruolo di spettatori passivi.
E’ tempo di voltare pagina, di cambiare registro, di mettersi la mano sulla coscienza (Coscienza ? Chi è costei ?) e lasciare fare ad altri ciò che nessuno, sino ad oggi, è stato in grado di fare.
Perdonatemi, volevo dire che hanno fatto: danni ed anche enormi !
Gli ospedali “ad personam” (per usare un termine caro alla sinistra) quale fonte di serbatoio-voti sono un esempio tangibile.
Oggi questi ospedali hanno le sembianze di zombie se non di fantasmi.
Su cosa bisogna incidere (prestazioni ospedaliere, farmaceutica, beni e personale) e su cosa bisogna impegnarsi (garanzia di gestione, miglioramento dei servizi e “frattaglie varie”) è notorio a tutti e pertanto non continuate a “ciarlare”!
Ma se si sa come agire, sorge spontaneo chiedersi: perché non lo si è fatto prima, considerato che il disastro era già noto ?
Altrettanto spontaneo viene da chiedersi: se non lo si è fatto sino ad oggi, chi ci garantisce che in futuro ciò verrà fatto ?
La risposta è sempre la stessa: non certo questa classe politico- digerente (non dirigente).
Ci vuole una bonifica, una “derattizzazione” nella sanità, ed a farlo non possono essere certo gli artefici di questo disastro.
I Calabresi, oggi, sono privati dei servizi essenziali in linea con gli standard nazionali: non è più neanche sufficiente rivolgersi a Camillo de Lellis o ad altro santo similare.
Si è stufi di vedere delineare le linee, concertare le concertazioni, programmare la programmazione, invocare il rigore, minacciare le sanzioni per poi….. essere trattati da coglioni !
Ed a farlo in questo caso (la beffa del destino) sono degli eunuchi !
Ci vogliono risposte chiare, rapide, semplici, efficaci e soprattutto risposte i cui effetti siano immediatamente visibili: in primis commissariamento.
So anche che con il commissariamento, toglieremmo la patata bollente dalle mani di Loiero, ma una ustione palmare e poca cosa rispetto alla “carbonizzazione” cui è sottoposto il povero cristo di ammalato.
Sono certo che, lo stesso Loiero sarebbe felicissimo di disfarsi di questo “cadavere della sanità”, in avanzato stato di decomposizione, e che comincia ad emanare un odore nauseabondo.
A proposito di nausea, credo (se non lo si è ancora capito) che i cittadini siano stra-nauseati nel vedersi trattati (nella migliore delle ipotesi), come ospiti indesiderati della sanità: se non ci fossero gli ammalati a rompere, lor signori potrebbero lavorare (si fa per dire) indisturbati.
Cari amici miei, se non lo avete capito, siamo arrivati al capolinea: oltre non si può andare.
Azzeriamo tutto ! Ripartiamo, facendoci aiutare da chi non ha interessi (particolarti) da difendere se non quelli della salute del cittadino, selezioniamo personale qualificato (concorsi per i manager e non appendici del politico di turno), ridiamo vita alla meritocrazia, responsabilizziamo il personale, qualifichiamolo, incentiviamolo e gratifichiamolo, mettiamolo in condizioni di dare il meglio di se e soprattutto ……non badiamo a spese !
Almeno in questo (nelle spese) avete già dato ampia dimostrazione di essere bravi !
Antonio Nicolò
Capogruppo di Alleanza Nazionale al Comune di Reggio Calabria

mercoledì 11 marzo 2009

CPA di Isola Capo Rizzuto (KR): l'accoglienza sociale e l'ordine pubblico

Al Ministro dell’Interno

- Per sapere – Premesso che:

- L’interrogante si è recata nei giorni scorsi a visitare il CPA di Isola Capo Rizzuto (KR) il più grande d’Europa, in atto egregiamente gestito dalla locale Confraternita “ Misericordia”, appartenente alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia;

- il Centro ospita attualmente 1.171 immigrati, di ben 35 etnie diverse, più 99 in permanenza CIE; ben 625 unità risultano richiedenti asilo per cui si ritrovano a soggiornare in quel luogo per diversi mesi;

- purtroppo, però, l’eccessivo numero delle ore di uscita (dalle 8.00 alle 21.00), peraltro senza alcuna sanzione per il ritardato o mancato rientro, ha portato gli immigrati ad invadere i marciapiedi della Città di Crotone e quelli della piccola località di Sant’Anna (territorio nel quale insiste il CPA), ed a vagabondare sulla statale 106 e nella stazione ferroviaria della Città;

- conseguentemente sono aumentati sul territorio gli episodi di accattonaggio, di furti, di criminalità, di prostituzione; il tutto sta minando la sicurezza e l’ordine pubblico e sta mettendo a dura prova la convivenza;

- le locali Istituzioni pubbliche, a dispetto dei proclami di solidarietà conclamati ad ogni convegno, e al di la di una inutile ordinanza del Sindaco di Crotone che prevede multe impossibili da pagare da parte degli immigrati nulla tenenti e nulla facenti, non si sono prodigate per predisporre strutture di accoglienza diurna ne iniziative di aggregazione nella Città capoluogo;

- le Forze dell’Ordine chiamate a presidiare il territorio risultano sicuramente insufficienti, non solo per il Centro di Sant’Anna, ma anche per il controllo della Città di Crotone, se si pensa che l’organico è simile a quello definito nel 1995, allorquando è nata la Questura in Città;

- la Polfer di Crotone si sta ritrovando, con organico non adeguato (16 sole unità), a fronteggiare una situazione particolarmente aggravata, considerata la partenza e l’arrivo quotidiano di numerosi extracomunitari nonché la presenza di immigrati che si accampano nella stazione ferroviaria, creando pericolo anche per i comuni viaggiatori, in particolare nelle ore notturne;
- non va, altresì, dimenticato che l’intero territorio crotonese è sede di potenti cosche della’ndrangheta, le quali oltre alle illecite attività normalmente praticate dalla criminalità organizzata, stanno preoccupando i cittadini visto il pericoloso profilo di intimidazioni e attentati posti in essere:

- quali urgenti iniziative intenda attuare per adeguare alle necessità gli organici della Polizia di Stato e della Polfer di Crotone;

- se non ritenga, altresì, necessario ed urgente modificare la normativa vigente, tanto per diminuire le ore di uscita dal CPA quanto per prevedere adeguate sanzioni per i mancati o tardivi rientri;

- quali iniziative intenda, comunque, assumere al fine di scongiurare il crollo del già instabile equilibrio creatosi sul territorio crotonese tra la presenza di numerosi extracomunitari e la capacità di accoglienza e di accettazione sociale.

On. Angela NAPOLI

Roma, 11 marzo 2009

Risveglio Ideale e la classe dirigente "autentica" della Calabria

Mileto, 11.03.09

In un clima di dismissione generale che non lascia dubbio alcuno sulla condizione di precarietà amministrativa oltre che politica di un governo regionale che ha navigato a vista durante tutta la legislatura è oramai opportuno che, anche e soprattutto, nell’ambito del costituendo PDL si dia inizio ad una seria ed approfondita discussione sui futuri appuntamenti elettorali.
Risveglio Ideale, associazione nata sotto l’egida dell’On.le Angela Napoli, ritiene necessario, prima di dare seguito ad una mera querelle sui nomi di eventuali candidati alla guida della Regione Calabria, pratica mutuata da prassi azionarie e borsistiche, riannodare quel rapporto di fiducia con i cittadini prestando attenzione ai problemi reali e quotidiani che una società in continua evoluzione appalesa in modo del tutto rilevante.
A fronte di un Partito Democratico che si presenta privo di qualsivoglia contenuto e certamente con il pesante fardello di un’amministrazione Regionale a dir poco fallimentare in ogni settore, il centro destra deve saper contrapporre una piattaforma di argomentazioni programmatiche alternative e rispondenti a quei progetti di rinnovamento che gli elettori calabresi auspicano fortemente.
Lungi da sterili dibattiti forieri di quell’antipolitica che il centro sinistra ha contribuito a consolidare, ad ispirare queste brevi considerazioni è, al contrario, l’auspicio che la politica, intesa come la nobile arte del governare, possa recuperare appieno il proprio ruolo più alto e più utile per la crescita della collettività.
Una politica che abbia le capacità di concentrarsi su questioni fondamentali: sanità, lavoro, legalità, politiche del territorio, efficienza dei servizi, tutela ambientale e turismo, tanto per citare alcuni esempi.
Viviamo, senza tema di smentita, una fase di insipienza amministrativa conseguenza di una politica concentrata ad occuparsi di se stessa: una costante pratica della rappresentazione che non trova alcuna corrispondenza nella realtà.
La Calabria, in breve tempo, da “figlia prediletta” si è trasformata in “un peccato italiano”. Ciò grazie anche all’assenza di un convincente progetto di sviluppo che ha connotato gli ultimi anni di “disamministrazione” regionale.
Abbiamo assistito inermi all’implosione di un Pd regionale in cerca ancora di una precisa identità, la cui creazione ha confiscato il posto di un’azione programmatica mai iniziata, mai compiuta.
Da questo occorre fare tesoro: le scelte politiche imposte dall’alto, deficitarie di un vero e proprio dibattito interno, producono risultati inadeguati ed approssimativi. In questo come non dare ragione al Sindaco di Reggio Calabria che “auspica un vero e proprio cambiamento all’insegna delle sinergie e delle sintonie giuste”.
Ci sia consentita invero una sola precisazione: ancorché sia preferibile discutere di contenuti e volendo non prendere parte al gioco dei nomi, è, a nostro modesto avviso, possibile includere tra gli esponenti di “una classe dirigente autentica” anche e soprattutto l’On.le Angela Napoli. Ciò non fosse altro per quei meriti acquisiti sul campo che i nostri corregionali, a prescindere dalle ideologie e dai vincoli di appartenenza, quotidianamente le riconoscono.

Il Segretario di “Risveglio Ideale”
Dott. Giancarlo Catanea
giancarlocatanea@alice.it

venerdì 6 marzo 2009

L'articolo di Amantea.net sulla visita all'Istituto "Papa Giovanni" di Serra D'Aiello (CS)


Angela “cuor di Leone” Napoli insieme ai dipendenti del Papa Giovanni XXIII

Scritto da Giuseppe Marchese
giovedì, 05 marzo 2009 22:14

Mentre il Papa Giovanni XXIII compie quelli che sembrano i suoi ultimi passi nella indifferenza quasi generalizzata della politica calabrese, ecco che arriva Angela “cuor di Leone” Napoli. Non è solo un deputato impegnato nelle battaglie più ostiche e difficili.
E’ innanzitutto una donna e come tale appare più sensibile al dramma degli ospiti dell’Istituto e soprattutto a quello dei lavoratori e delle loro famiglie. E poi è una donna Calabrese, una di quelle donne all’antica, indomite al dolore ed alla sofferenza, eticamente ricca, moralmente inattaccabile e con tanto, tanto coraggio. Ascolta attentamente i rappresentanti dei lavoratori , ascolta il buon sindaco Antonio Cuglietta che parla della sua solitudine in questa vicenda . Poi prende la parola e traccia la “sua” analisi di una vicenda che definisce incomprensibile .La sua analisi è impietosa. Dichiara con forza, tra gli applausi di tutti i numerosissimi presenti, che la politica in Calabria ha troppe colpe, che la intera vicenda è una vergogna, che oltraggia non solo gli ammalati, non solo i lavoratori ma la intera Calabria. Non salva nemmeno le parti della politica calabrese. Non salva coloro che sono assenti e tanto meno coloro che delegano che stanno in silenzio ed omettono. Eppure, con totale onestà intellettuale, ricorda la correttezza della Lo Moro che aveva affrontato il problema del Papa Giovanni e sottoscritto perfino il capitolato d’oneri. Ma non basta, si chiede anche da cosa sia dipeso l’allontanamento della Lo Moro suo ruolo di assessore alla sanità della regione Calabria. Un dubbio che pesa come un macigno, in particolare se rapportato al fatto che dopo di lei la regione abbia cincischiato fino all’epilogo attuale. Nessuno escluso. Ed ancora, da atto dell’impegno del Prefetto di Cosenza che si sta prodigando fortemente alla ricerca di una soluzione ancora possibile, quella migliore per l’istituto, gli ospiti ed i lavoratori, ma che si vede disertato l’incontro proprio dalla regione. Dà, anche, atto della piena e totale correttezza della procura della repubblica di Paola ed in particolare del magistrato che segue la vicenda di Serra di Aiello. Ma se Napoli non salva la politica regionale non salva nemmeno la Chiesa. Dichiara che ci sono troppi lati oscuri in questa vicenda, troppi silenzi, troppe incertezze, e tante responsabilità Chiede che si faccia luce, che si cerchino i responsabili di questa situazione e invoca per coloro che hanno sbagliato la giusta punizione. Gli applausi si liberano uno dopo l’altro , non li vuole la deputata , non è venuta per fare passerella. Anzi capisce la rabbia dei lavoratori che sono stati abbandonati a se stessi e li prega di non fare passi sbagliati per non offrire a nessuno la opportunità di una giustificazione che oggi appare impossibile. Poi chiude con un cenno di speranza . Si impegna a continuare a seguire la vicenda e tutti le credono. I lavoratori si aprono al suo passaggio , sono stanchi, demoralizzati , ma in lei hanno fiducia. A lei appena arrivata si è anche rivolta una paziente che non vuole andare via. L’istituto è la sua famiglia, Serra di Aiello il suo paese. Lei è qui da tanti anni. Non saprebbe come vivere lontano da qui. Forse davvero ne morirebbe. E’ un elemento che sfugge a tutti, alla politica quanto alla stessa magistratura. Qui a Serra ci sono ammalati che sono assistiti non solo con professionalità ma anche con forte umanità. Ammalati che hanno trovato una “patria” , ammalati che vivono nelle famiglie del personale dello stesso istituto . Lo ricorda lo stesso sindaco Cuglietta ricordando del papà di una delle ragazze ospiti che ha dichiarato che da solo qui sua figlia è riuscita ad avere innegabili segno di miglioramento psico-fisico. Altro che lager. Qui l’umanità è di casa. Ci vuole però uno Stato giusto che trovi la soluzione migliore.