giovedì 20 novembre 2008

Truffe fondi UE: i risvolti dell'operazione "Symposium"

La Calabria è sicuramente ormai abituata ad apprendere che la sua mancanza di sviluppo nasce dalle numerose truffe allo Stato e all’Unione Europea. Forse i cittadini si sono talmente assuefatti a tale sistema, che hanno finito col sorvolare su tale tipo di notizie.
Non si può, però, non rimanere allibiti apprendendo dall’operazioneSymposium”, che in una presunta truffa di oltre 30 milioni di euro, c’è il coinvolgimento di qualche Docente dell’Università degli Studi della Calabria.
Non voglio assolutamente approfittare di questo ulteriore macigno che si abbatte sulla Calabria per pensare di affossare l’immagine di un Ateneo che ho sempre considerato all’avanguardia nell’istruzione universitaria italiana. Tuttavia non mi sentirei onesta se non evidenziassi che anche parte di questo Ateneo calabrese non è rimasta immune dall’appartenenza ad un sistema che ha fatto della Calabria una Regione dove tutto è consentito, con la parvenza della liceità.

On. Angela Napoli

Roma, 19 novembre 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma che immune. Appena qualche tempo addietro il QUOTIDIANO DELLA CALABRIA pubblicava, coraggiosamente, un ampio dossier sugli intrecci parentali nell'UNICAL tra professori, ordinari ed associati, ricercatori, assistenti e personale amministrativo. Anche fuori dalla linea retta: parenti con cognomi diversi (coniugi, cognati, zii, nipoti, amanti, ecc).
Forse, al contrario, sarebbe il caso di APPROFONDIRE con l'occasione LA SITUAZIONE DELL'ATENEO anche in altre operazioni similari.
Analogamente, approfondire anche per altri "affari", anche I SOGGETTI PRIVATI COINVOLTI anche oltre le denominazioni societarie.
Verrebbe fuori un bel po' di scempio della Calabria, non solo per le questioni, fiscali, ma anche politiche ai vari livelli (amministratori locali ed esponenti nazionali), urbanistiche ed ambientali, e tantoa ancora.
Vedremo se le Procure vogliono andare in fondo o si tratta solo di un regolamento di conti.