martedì 27 gennaio 2009

L'alluvione in Calabria, i danni e l'urgenza di un piano per il riassetto idrogeologico del territorio

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, e ai Ministri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Infrastrutture e Trasporti dell’Economia e delle Finanze del Lavoro, Salute e Politiche Sociali
– Per sapere – Premesso che:
- l’alluvione dei giorni scorsi si è abbattuta sulla Calabria provocando morti, danni enormi a strade, case, attività commerciali, imprese e servizi; numerosi fiumi e torrenti della Regione sono tracimati; ponti crollati, porti distrutti lungomari cancellati; le colture agrumicole ed olivicole, già in crisi, sono state flagellate;
- una frana si è abbattuta sull’autostrada Salerno – Reggio Calabria, nei pressi di Rogliano (CS), provocando due morti e cinque feriti, uno dei quali versa in gravi condizioni;

- risultano a rischio numerosi monumenti storici, quale tra tutti l’antica Cattedrale di Gerace;
- la Giunta regionale della Calabria ha già chiesto al Governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza in seguito agli eventi alluvionali dei giorni scorsi;
- ancora una volta, come sempre in occasione di eventi calamitosi, la Calabria si rivela una Regione ad elevato rischio idrogeologico, a fronte del quale si registrano ingiustificabili ritardi da parte dei vari Governi regionali;
- nel 1996 l’alluvione ha causato 6 morti a Crotone, nel 2000, 13 vittime a Soverato, nel 2005 una frana ha distrutto buona parte del Comune di Cerzeto (CS), nel 2006 l’alluvione di fango a Bivona (VV), ha portato a 4 vittime: ferite ancora oggi aperte, aggravate dalle ultime 2 vittime sulla Salerno – Reggio Calabria;
- è decisamente individuabile l’uso dissennato ed incontrollato del territorio; non vi è stata un’oculata difesa del suolo; spesso è venuta meno la valutazione sull’impatto ambientale sia per la realizzazione delle infrastrutture sia per lo smaltimento dei materiali da riporto ; molte opere di difesa sono risultate inadeguate; fiumi e torrenti non sono mai stati messi in sicurezza;
- nessun piano contro il dissesto idrogeologico dell’intera Regione Calabria risulta essere mai stato attuato, nonostante gli allarmi più volte lanciati dall’Ordine dei geologi, da Legambiente e dalla Coldiretti della Calabria;
- nella mappa italiana del rischio alluvione redatta dal servizio geologico nazionale, la Calabria si colloca al terzo posto dopo Piemonte e Lombardia;
- puntualmente, dopo ogni alluvione vengono avviate le dovute richieste per lo stato di emergenza e per l’elargizione di adeguati finanziamenti, alle quali, però, non si dà mai seguito ad una corretta pianificazione né ad alcun riassetto idrogeologico del territorio:

- se non ritengano necessario ed urgente avviare, oltre alla decretazione dello stato di emergenza , le iniziative per chiedere alla Regione Calabria un accelerato monitoraggio utile a verificare i danni reali causati dall’ultima alluvione ed elargire gli adeguati finanziamenti su di una definita lista dei danni e su una programmazione di interventi;
- se non ritengano di relazionare al Parlamento in merito agli interventi fatti, in occasione di quest’ultimo evento calamitoso, da parte della Protezione Civile regionale calabrese e sulla efficacia della presenza di tale Dipartimento nelle varie occasioni anche in precedenza accadute;
- quali urgenti iniziative intendano assumere sia per portare la Regione Calabria alla definizione di un’oculata pianificazione del territorio e di un adeguato piano di riassetto idrogeologico del territorio.

On. Angela NAPOLI

Roma 27 gennaio 2009

lunedì 26 gennaio 2009

Nessuna Lega del Sud

Smentisco la notizia riportata oggi su “Il Quotidiano della Calabria”, in base alla quale “starei lavorando per mettere in piedi una sorta di lega del Sud”.
Subito dopo la mia uscita da Alleanza Nazionale ho dichiarato che sarei rimasta, da indipendente, nel gruppo parlamentare del PDL e da quella posizione avrei continuato a svolgere la mia attività nell’esclusivo interesse dei cittadini calabresi. E così sto continuando a svolgere il mio lavoro senza pensare alla creazione di nuovi Partiti, peraltro, a mio avviso ingiustificata nel momento in cui il sistema politico nazionale cerca di avviarsi verso il bipolarismo.
Proseguo con la mia attività parlamentare cercando di porre il massimo impegno per la soluzione dei tanti mali che affliggono la nostra Calabria.
Proprio ieri sera, con un’ assembla degli attuali soci, ho istituito l’ AssociazioneRisveglio Ideale”, con l’obiettivo di promuovere attività di carattere sociale, politico e culturale, sollecitando la partecipazione popolare, l’impegno sociale e civile dei cittadini, la diffusione della cultura della legalità e della giustizia. L’Associazione è aperta al democratico confronto e pronta all’impegno sociale, civile e politico con chiunque manifesti la reale volontà di intraprendere attività e promuovere progetti ed iniziative nell’interesse della collettività.
Nel mentre mi sembra di cogliere in particolare nei politici calabresi, iniziative volte solo a garantire personali posizioni politiche ed istituzionali ho l’impressione che non si attenzionino adeguatamente le situazioni emergenziali che quotidianamente accadono in Calabria.
Nessuna lega del Sud, quindi, progetto che non condivido, ritenendo che ogni rappresentante politico, indipendentemente dallo schieramento di appartenenza, dovrebbe farsi carico della risoluzione delle problematiche che investono questa parte del territorio italiano e trovare la forza di opporsi, al proprio interno, su scelte non condivisibili per il bene della Calabria.

On. Angela NAPOLI

Roma 26 gennaio 2009

sabato 24 gennaio 2009

Necessario salvaguardare la Riserva Marina di Isola Capo Rizzuto

Ai Ministri dell’ambiente dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i beni e le attività culturali
– Per sapere – premesso che:

- l’Amministrazione Comunale di Isola Capo Rizzuto (KR) ha autorizzato la concessione di un’area interna al porto peschereccio di “Le Castella” per la realizzazione di un impianto di lavorazione e commercializzazione del pescato SFOP, asse IV, misura 4.20 “protezione e sviluppo delle risorse acquatiche, acquicoltura, attrezzature dei porti da pesca, trasformazione e realizzazione”;
- il decreto interministeriale 27 dicembre 1991, tra le finalità istitutive della Riserva Naturale Marina di Capo Rizzuto, prevede “La conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale nazionale marino e costiero presente nell’area, con particolare riferimento alla qualità delle acque, alle caratteristiche geomorfologiche, alla flora e fauna marina”;
- il citato impianto di lavorazione ricade nella Zona “B” dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto dove insistono vincolo archeologici;
- l’impianto non è previsto nel piano delle attività antropiche approvate dall’Ente Gestore dell’Area Marina Protetta, cui, a norma del Decreto 15 gennaio 1998, compete la disciplina e l’ autorizzazione delle stesse attività della fascia territoriale costiera del demanio marittimo compresa nella riserva e nella zona dei trenta metri dal confine demaniale;
- il D. M. del 19 febbraio 2002, di modifica del D. Int.le del 27 dicembre 1991, all’articolo 4, per l’A.M.P. “Capo Rizzuto” in particolare persegue: a) la protezione ambientale dell’area marina interessata e b) la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche e geomorfologiche della zona ed il ripopolamento ittico;
- lo stesso citato D.M. del 19 febbraio 2002, all’articolo 5, vieta in particolare: alla lettera b) l’asportazione anche parziale e il danneggiamento di reperti archeologici, di formazioni geologiche e minerali e alla lettera c) l’alterazione con qualsiasi mezzo, diretta o indiretta, dell’ambiente geofisico e delle caratteristiche biochimiche dell’acqua, nonché la discarica di rifiuti solidi o liquidi e, in genere, l’immissione di qualsiasi sostanza che possa modificare, anche transitoriamente, le caratteristiche dell’ambiente marino;
- non v’è dubbio che l’escavazione e la raccolta di materiali inerti per la realizzazione dell’impianto autorizzato, comporta la modifica, pur transitoria, delle caratteristiche dell’ambiente marino;
- l’unico depuratore esistente nella frazione “Le Castella”, si trova in prossimità dell’Area Portuale e, allo stato, risulta non funzionante;
- l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto di lavorazione e commercializzazione del pescato SFOP, è stata data anche se per la Conferenza dei Servizi, convocata per l’esame del progetto il 18. 07. 2007 e il 12. 05. 2008 per il riesame dello stesso progetto, alcuni degli Enti interessati non avevano adottato alcun provvedimento in merito ed il Settore Geologico Regionale aveva presentato il parere con prescrizioni;
- l’opera manca della valutazione dell’impatto ambientale e della relativa pubblicità, così come previsto dal comma 3 dell’articolo 6 della legge n. 349/86 e manca, altresì, dell’autorizzazione dell’Autorità marittima, come prescritto dall’articolo 55 del codice navale, visto che l’impianto ricade nella fascia dei trenta metri dalla battigia:
- quali urgenti iniziative intendano attuare, per le parti di competenza, sia per verificare l’impatto ambientale dovuto alla costruzione dell’impianto di lavorazione e commercializzazione del pescato SFOP, quanto le responsabilità di coloro che hanno ovviato al rispetto delle norme ambientali e dei vincoli archeologici della Riserva Marina “Capo Rizzuto”, in provincia di Crotone.

On. Angela NAPOLI

Roma, 23 gennaio 2009

martedì 20 gennaio 2009

Il Presidente della Repubblica in Calabria: la DISILLUSIONE

La Calabria ha atteso con entusiasmo il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ma la sua visita credo abbia disilluso tutti coloro, me compresa, che attendevano quel segnale necessario a dare lo scossone dovuto ad una Regione che vive una pesante situazione emergenziale in ogni settore.
Appartengo sicuramente a coloro che credono nell’investimento della cultura e della ricerca ed ho, pertanto, condiviso la presenza del Capo dello Stato nei due principali Atenei calabresi, anche se non ritengo inferiore l’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Ma non posso sottacere sull’assenza del Capo dello Stato nella massima Assise regionale; qualcuno ha voluto considerare
un segnale indicativo di un Consiglio regionale che vede tra i suoi componenti un gran numero di persone in qualche modo coinvolte con la
giustizia; ma allora perché non scioglierlo? E perché mai privilegiare la sola Istituzione lametina, rispetto ad altre, magari quale quella dello stesso capoluogo calabrese?
Nessun cenno
, poi, al malaffare, alla corruzione, alla malasanità, alla malagiustizia (il Presidente della Repubblica è il Capo del CSM!), alla piaga degli attentati e atti intimidatori che quotidianamente viene inflitta ad amministratori pubblici, commercianti, imprenditori, agricoltori e professionisti. Così come nessun passaggio,
neppure un cenno di solidarietà
per quelle parti del territorio calabrese colpite dai recenti
danni alluvionali.

Nessun richiamo all’alto tasso di
disoccupazione
, agli oltre 200 milioni di euro di fondi comunitari frodati, alla giocata polifunzionalità del
Porto di Gioia Tauro, alla lentezza con la quale proseguono i lavori delle infrastrutture calabresi, alla obbligata fuga dei cervelli: tutto nella nostra Calabria.
Il Presidente della Repubblica a conclusione della sua visita in Calabria si è appellato ai giovani rispetto alla necessità di “rigenerare” la politica al fine di mettere da parte i politici cattivi. Mi auguro che nel fare tale appello, in parte anche motivato, il Presidente Napolitano, fosse a conoscenza che nel territorio vibonese rimbalzato alle cronache per i noti casi di malasanità e per l’incubo che sta minando la sicurezza dei cittadini, il PD sta rimettendo in auge le figure politiche dell’ex Presidente dell’Amministrazione Provinciale,
Ottavio Bruni e l’avv. Giovanni Vecchio, dei quali non dovrebbero essere dimenticate le rispettive storie!

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma 20 gennaio 2009

giovedì 15 gennaio 2009

Il territorio vibonese sotto l'incubo

Ai Ministri dell’Interno e della Giustizia
– Per sapere - Premesso che:

- una serie di intimidazioni ed attentati a catena, omicidi e scomparse stanno facendo ripiombare il territorio vibonese sotto l’incubo;

- il lavoro delle Forze dell’Ordine e della Magistratura ed il coraggio di alcuni Testimoni di Giustizia hanno portato negli Istituti penitenziari molti dei noti uomini dei clan malavitosi di quella provincia: Mancuso, Lo Bianco, Fiarè, Bonavota, La Rosa ed altri;

- tuttavia sembra che le “giovani leve” tendano ad impadronirsi del territorio con spregiudicatezza ed espandendo terrore e preoccupazione tra commercianti, imprenditori, professionisti ed amministratori pubblici;

- negli ultimi giorni un attentato esplosivo è stato fatto ai danni della macchina del Sindaco del Comune di Arena, Giosuele Schinella; è stata bruciata l’automobile dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Limbadi, Francesco Laureana; a Mileto un attentato incendiario ha distrutto il container della ditta “Geco”, che sta eseguendo i lavori per la realizzazione del nuovo Episcopio; sono state rinvenute tre cartucce nel cantiere dell’impresa “Cooper Poro Edile” di Rombiolo, appaltatrice dei lavori per la costruzione della Casa del Clero;

- durante i giorni delle festività natalizie, nel pieno centro della Città di Vibo Valentia, è stato fatto saltare il negozio di ottica Lory; a Pizzo è stata fatta esplodere una bomba contro il negozio del fratello di un testimone di Giustizia; a Ricadi è stato fatto un attentato contro il Palazzo Municipale e, nel mese di novembre 2008, contro l’abitazione di Franco Saragò, Presidente del locale Circolo di Legambiente;

- circa un mese fa, in Arena, Comune dove è avvenuto il già richiamato attentato ai danni dell’automobile del primo cittadino, è stato perpetrato un altro atto intimidatorio ai danni dell’ imprenditore, Ciccio Gerace, che sta realizzando i lavori di ammodernamento del locale Palazzo Municipale;

- il territorio vibonese, è, altresì, rimbalzato sulle cronache nazionali per la barbara vicenda che nella notte di capodanno ultimo scorso ha visto il 24 enne Cristian Galati di Filadelfia, picchiato, legato ad un albero e bruciato vivo; il giovane Cristian, peraltro, è fratello del ventenne Valentino, scomparso nel dicembre 2006, e che sembra essere stato vittima di “lupara bianca” come numerose altre persone della stessa provincia vibonese;

- non ultima anche la sparizione di Michele Penna di Stefanaconi, avvenuta nel mese di ottobre 2008;

- il 29 dicembre 2008 è stato trovato, nelle campagne di San Calogero, sempre nel vibonese, il cadavere del pensionato, Davide Caprino, ucciso con un colpo di arma da fuoco;

- in aggiunta a tutti i citati eventi delittuosi ed intimidatori, la provincia di Vibo Valentia ha registrato casi di malasanità che hanno portato alla morte di giovani vittime, tra le quali Federica Monteleone ed Eva Ruscio;

- sempre il territorio vibonese è stato soggiogato da eventi calamitosi, con conseguenti danni che a tutt’oggi mancano sia degli adeguati interventi di ripristino e risarcitori, nonché dell’individuazione dei responsabili del dissesto idrogeologico che ha provocato i danni stessi:

- se non ritengano necessario ed urgente attenzionare, per le parti di competenza, la tematica della sicurezza nella provincia di Vibo Valentia, anche con misure di presidi militari ed adeguamenti degli organici delle Forze dell’Ordine e della Magistratura al fine di potenziare le necessarie attività di controllo e di indagine.

On. Angela NAPOLI

Roma 14 gennaio 2009

martedì 13 gennaio 2009

Il primato del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti

Finalmente la Calabria conquista un primato “tutto positivo”: il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, raggiunge la vetta della classifica dei Sindaci italiani. Un primato che evidenzia il consenso per la capacità amministrativa del Sindaco Scopelliti, grazie alla quale è riuscito a dare lustro all’intera Città di Reggio Calabria, rimodernandola, non solo dal punto di vista estetico, ma anche sotto l’importante aspetto culturale. Va dato atto al Sindaco Scopelliti della dinamicità e del pragmatismo posti in essere nell’amministrazione della Città, non disgiunti dall’entusiasmo giovanile, a mio avviso, necessario per chi gestisce la vita pubblica nell’interesse della collettività.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma 13 gennaio 2009

domenica 11 gennaio 2009

La lodevole iniziativa dei Manifesti antiracket sui muri di Reggio Calabria

Considero lodevole l’iniziativa, assunta per il momento da ignoti, che ha portato all’affissione sui muri della città di Reggio Calabria di manifesti contenenti l’appello ai commercianti a denunziare gli estortori.
Ho sempre ritenuto assurdo il comportamento di coloro che, pur in presenza della dilagante piaga del racket, anticamera dell’usura, preferiscono avvalersi del silenzio. Cedere al racket e, quindi, alla paura, porta automaticamente a foraggiare il bilancio economico dei mafiosi. Le cifre appaiono indicative: in Calabria oltre 900 milioni di euro annui vengono “elargiti” dai commercianti alla ‘ndrangheta. Le indagini evidenziano che il 70% delle attività commerciali e/o imprenditoriali che operano nel territorio di Reggio Calabria è soggetto al racket delle estorsioni ed il restante 30% è riconducibile direttamente a gestioni di appartenenza mafiosa.
Nonostante queste preoccupanti cifre pochissime sono le reazioni e le denunzie presentate. Eppure alla legge n. 44/99 potrebbe appellarsi qualsiasi vittima di estorsione.
Credo che il coraggio dimostrato, nell’ultimo periodo, dall’imprenditore di Lazzaro (R.C.) e dai coniugi di Filandari (V.V.) contro la volontà dei malviventi determinati ad impadronirsi delle loro attività, sia riuscito a far emergere la capacità dello Stato nel porre in essere la relativa azione di contrasto.
I giovani palermitani di “Addio Pizzo” sono stati di grande incoraggiamento alle denunzie contro il racket e mi convince l’iniziativa, se pur ancora anonima, assunta a Reggio Calabria.
Coloro che si piegano alle pressioni del racket finiscono con l’avvalorare le perverse logiche mafiose tendenti ad impadronirsi delle libertà dei singoli e della collettività.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova, 11 gennaio 2009

Vive congratulazioni per la cattura del latitante Parrello

Formulo vive congratulazioni ai Ros dei Carabinieri di Reggio Calabria e Roma e al Procuratore della DDA reggina, Giuseppe Pignatone, per la cattura del noto latitante Candeloro Parrello.
L’arresto di Candeloro Parrello, boss dell’omonima cosca criminale palmese, avvenuto nella giornata odierna nella città di Roma, colpisce uno dei malavitosi ‘ndranghetisti della Piana di Gioia Tauro che è riuscito, da anni, ad avviare un’imponente attività di riciclaggio nella Capitale. Appare ormai allarmante l’insediamento di noti uomini delle cosche calabresi nella città di Roma ed in molte zone del territorio laziale, dove sono riusciti ad impadronirsi di attività commerciali ed imprenditoriali “di alto prestigio”, con il potere economico acquisito anche attraverso il narcotraffico internazionale.
L’indagine che ha portato all’individuazione e alla cattura di un boss di tale “calibro”, evidenzia quanto sia divenuto indispensabile aggredire gli investimenti illeciti che gli uomini della ‘ndrangheta, ormai da anni, stanno effettuando nelle Regioni del Centro e Nord Italia.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova, 11 gennaio 2009

giovedì 8 gennaio 2009

Le "agghiaccianti" responsabilità sulla morte di Federica Monteleone

Il direttore di Calabria Ora, nell’articolo di fondo del suo giornale del 6 gennaio 2009, ha definito “agghiacciante” quanto sta emergendo sulla morte della giovane Federica Monteleone, deceduta il 26 gennaio 2007. Ritengo non si possa trovare aggettivo più qualificante nello scoprire le tante verità che per troppo tempo sono state artatamente celate sulla tragica scomparsa della sedicenne Federica.
Troppe e per troppo tempo sono state negate le verità, incredibili le responsabilità di coloro che hanno ritenuto di poterle disperdere dietro la morte di una giovane innocente.
Gli atti ispettivi che normalmente indirizzo al Governo nazionale possono apparire, a volte, con contenuti eccessivi forse anche rigorosi, ma sono abituata a chiedere interventi che possano far emergere verità e giustizia. E’ proprio quanto ho ritenuto di fare con l’interrogazione parlamentare presentata il 2 agosto 2007, con la quale ho denunziato l’assurdo mancato sequestro da parte dell’autorità giudiziaria della sala operatoria nell’immediatezza dell’accaduto; ho segnalato sia che in quella sala sarebbero stati eseguiti lavori dopo il tragico intervento operatorio quanto l’anomala presentazione della denunzia, da parte dell’A.S. n. 8 di Vibo Valentia, soltanto a distanza di ben 24 ore.
Così come, a partire dal novembre del 2007, avendo avuto l’opportunità di leggere la relazione sull’A.S. di Vibo Valentia, stilata dall’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella Pubblica Amministrazione, vado chiedendo il commissariamento dell’intera A.S. per infiltrazione mafiosa. Il ché non mi desta meraviglia più di tanto nell’apprendere che da un nuovo troncone delle indagini emergerebbe che per cambiare il quadro elettrico della sala operatoria, fu chiesto l’aiuto della ‘ndrangheta.

Trovo, però, decisamente inaccettabile la disinvolta complicità
con la quale sarebbero state coperte le responsabilità di questa tragedia , così come trovo davvero assurdo che coloro che si sono macchiati di tale crimine continuino a rimanere al proprio posto.
Oggi, forse, è possibile evidenziare che le mie annose denunzie, tendenti ad infrangere quella coltre di potere trasversale perverso esistente nell’intero territorio vibonese, non erano per nulla peregrine.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 08 gennaio 2009

mercoledì 7 gennaio 2009

La lettera aperta agli Elettori di Taurianova (RC)

AI MIEI 17 ELETTORI DI TAURIANOVA

Lettera aperta

Più volte, nei diciotto mesi trascorsi dall’ultima tornata elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione comunale di Taurianova, sono stata derisa per la mia lampante incapacità di far seder anche un solo rappresentante di Alleanza Nazionale nel locale civico consesso.
Un risultato che rimbalzato negli uffici dei leader di Via della Scrofa mi bollò come una parlamentare senza voti e che, peggio ancora, indusse persino il vertice più illuminato a ”redarguirmi” per aver provocato, pur unico deputato di questa città, ma con comportamenti poco diplomatici, l’esclusione di An dal Consiglio comunale. Ad avviso di certi, una sconfitta ancora più bruciante visto che, candidata io stessa , avevo raccolto soltanto 17 preferenze.
Ai miei 17 elettori io oggi dico grazie per il loro voto e per la fiducia accordata a chi come me è scesa in campo da sola, unica strada possibile per assolvere il mio compito politico senza infangare il buon nome di Alleanza Nazionale nelle pieghe di un consenso instabile come quello che oggi sta riportando Taurianova, primo Comune sciolto in Italia per infiltrazione mafiosa, nell’incertezza che prende piede, quando si dileguano le regole della democrazia.
So bene che per le elettrici e gli elettori di An , non avendo io conseguito il risultato sperato, il non avere rappresentanti in Consiglio comunale li ha lasciati con l’amaro in bocca.
Alleanza Nazionale non è fra le componenti arrivate al traguardo con il vincitore ma è altresì chiarissimo a tutti, soprattutto dopo le ultime vicende abbattutesi su questa città, il perché per i candidati di Alleanza Nazionale, me compresa, non ci fosse alcuna possibilità di elezione. Non era possibile perché avendo curato io stessa il codice etico per la legalità e la trasparenza amministrativa che i candidati di An a Taurianova, unico comune d’Italia, erano invece obbligati a firmare, difficilmente avremmo potuto promettere, in cambio del voto, continuità con le pratiche perpetuate dalla precedente amministrazione.
Lo ricordo a voi cari taurianovesi che mi avete votato, ma anche a quei vertici di An che hanno trovato più semplice irridere un risultato di qualità, leggendo nella mia sconfitta una patologica incapacità e non la punizione inflittami dal territorio, per ripagarmi del mio costante impegno contro la criminalità organizzata e per l’attività politica sempre posta all’insegna dell’etica e della morale.
Una chiave di lettura che era però funzionale a quel castigo politico che si infligge ai “pesi morti senza voti” e che oggi mi vede, persino in Commissione Antimafia, una parlamentare senza incarichi di responsabilità, nonostante sieda legittimamente in Parlamento per la quinta legislatura, impegnata più di sempre nella militanza che mira a snidare la politica del malaffare.
Ad alcuni vertici romani di Alleanza Nazionale vorrei soltanto ricordare che è molto più difficile vivere in alcune parti del territorio calabrese e fare politica senza “compromesso alcuno”, sfidando e denunciando uomini della ‘ndrangheta che, magari, abitano a pochi metri dalla casa in cui si risiede; così come è difficile in un contesto socio-economico degradato qual è quello di Taurianova, fare politica ponendo prioritariamente gli interessi della collettività.
E a proposito dei “risultati” incassati dai più bravi di An in Calabria
, anche se è storia vecchia visto che secondo la legge vigente per il Partito delle Libertà tutto si risolve ormai con un tratto di penna su una lista da spuntare e che al momento delle candidature frulla in testa ad un qualsiasi leader organizzatore, è certamente fin troppo facile venire qui da altre regioni e, supportati dai quadri locali, fare “incetta” di voti, pur risiedendo altrove. Così come è molto facile gestire i vari “comparati” rimanendo al riparo delle scrivanie romane, mentre è sicuramente più difficile far comprendere al comune cittadino l’importanza di fare politica anteponendo la questione morale, in presenza di una mafia che non riuscendo ad eliminarti fisicamente convince persino il tuo Partito politico di appartenenza ad isolarti, tentando di sottrarti all’impegno verso la collettività nel quale ti sei cimentata a rischio della tua stessa vita.

Tanto Vi dovevo. Sinceramente

On. Angela Napoli

Taurianova, 07 gennaio 2009

sabato 3 gennaio 2009

Nuovo anno: il Governo Nazionale presti forte attenzione sulla Calabria

Ormai da tempo chiedo al Governo Nazionale una forte attenzione sulla Calabria, dove la mancanza di sicurezza per tutti i cittadini ha raggiunto livelli insostenibili. Non v’è giorno in cui non si sia costretti a registrare spargimento di sangue per qualche via del territorio regionale o atti intimidatori nei confronti di politici, imprenditori, commercianti, professionisti, agricoltori e, persino, giornalisti. Non c’è giorno in cui la Calabria non sia costretta a rimbalzare sulle cronache nazionali per episodi di violenza o di malaffare o di corruzione; persino nella notte dell’ultimo Capodanno ad un giovane, dopo aver fracassato il cranio, è stato appiccato il fuoco da vivo. Nella giornata di ieri al Sindaco del Comune di Taurianova (R.C.), dott. Domenico Romeo, già attenzionato nei mesi scorsi da ignoti malavitosi, è stato ucciso il cavallo di sua proprietà.
L’intero territorio calabrese, dove già imperversa la potenzialità della ‘ndrangheta, è diventato sede di immigrazione clandestina, che in parte diventa oggetto di lavoro nero ed in altra parte, quella maggioritaria, porta ad un aumento della criminalità.
Non c’è settore in Calabria che non sia costretto a vivere in stato di emergenza.
Nel plaudire al pragmatismo posto in atto dal Governo Berlusconi in termini di sicurezza, non posso, però, sottrarmi dall’evidenziare che la Calabria appare lasciata fuori dal contesto nazionale per la mancata adeguata attenzione, anche in termini di controlli. Va dato atto alle Forze dell’Ordine dell’impegno massimo profuso, ma non posso sottolineare che tale impegno appare disgiunto dagli interventi nazionali, che pur vengono messi in atto in altre Regioni, laddove, forse, la mancanza di sicurezza sembra inferiore.
Continuerò, con maggiore insistenza, a richiamare l’attenzione del Governo Nazionale sulla Calabria, ricordando, che questa Terra non può continuare ad essere considerata solo quale sede di raccolta di consensi elettorali, ma ai suoi cittadini onesti devono essere restituiti i crediti e le attenzioni dovute.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova, 03 gennaio 2009