martedì 30 luglio 2013

Felicitazioni all’On. ANGELA NAPOLI per il premio “AGENDA ROSSA”



Comunicato stampa

Felicitazioni all’On. ANGELA NAPOLI per il premio “AGENDA ROSSA”


Maria Maio, Consigliere Provinciale di Crotone, iscritti e simpatizzanti di
“Risveglio Ideale” di Isola Capo Rizzuto (KR) esprimono felicitazioni all’On. Angela Napoli, per l’attestato ricevuto a Palermo in occasione della manifestazione per il XXI^ Anniversario della Strage di Via d’Amelio dove furono uccisi il Magistrato Paolo Borsellino e cinque dei suoi agenti di scorta.


Diversamente non poteva essere. L’On. Napoli, Presidente e fondatrice di“Risveglio Ideale”,  sin dai primi passi in politica si è sempre battuta per la legalità ponendosi come baluardo per i più deboli.
Il riconoscimento a livello nazionale riempie di orgoglio ai tanti che hanno
aderito all’associazione.



Dott.sa Maria Maio, Consigliere Provinciale di Crotone
                                       e
Risveglio Ideale” Isola di Capo Rizzuto

Isola di Capo Rizzuto, lì 30 luglio 2013

lunedì 29 luglio 2013

Giustizia sociale ed onestà per una Calabria migliore



Di  | il 29 luglio 2013 |
La Calabria è terra di grandi ricchezze, innanzitutto umane, e dispiace vederle deturpate da criminali, i quali giorno dopo giorno perseverano nelle loro attività illecite ostentando spavaldamente sicurezza, come se fossero garantiti dalla certezza dell’impunità eterna.
Magistratura e Forze dell’Ordine in Calabria fanno emergere ormai quotidianamente i responsabili del cancro che avvolge questo territorio, ma assistiamo solo a cori di solidarietà per le persone colpite giudiziariamente e alla nascita di movimenti che certamente non hanno nulla di salvifico per la situazione.
Il Consiglio regionale calabrese, ormai colpito giudiziariamente in gran parte dei suoi componenti, con l’alibi “le responsabilità sono del singolo”, non trova nemmeno un pizzico di etica per esaminare la situazione al proprio interno ed assumere le conseguenze del caso, anzi sembra persino non veda l’ora di reintegrare qualche componente inviato nelle patrie galere con accuse non di poco conto.
Non ho mai individuato in Calabria alcun Sindaco di Comune sciolto per infiltrazione mafiosa che abbia onestamente recitato il “mea culpa”.
Sono note le difficoltà nelle quali è costretta a vivere la stragrande maggioranza dei cittadini onesti calabresi, eppure il mondo politico continua a delegare solo alla Magistratura gli interventi necessari, salvo poi colpevolizzarla appena questa tenta di incidere la c.d. zona grigia.
Noi componenti dell’Associazione “Risveglio Ideale” vogliamo gridare “Basta”, vogliamo aiutare a sradicare l’erba infetta che pervade la Calabria, vogliamo aiutare a far scorrere solo acqua limpida con la quale dissetare i cittadini che da anni sono alla ricerca di giustizia sociale e di verità!

venerdì 26 luglio 2013

Operazione "Perseo", palese come le varie 'ndrine calabresi abbiano scelto e supportato il proprio candidato nelle ultime elezioni regionali

 COMUNICATO STAMPA

Ho sempre sostenuto che, in particolare nella nostra Calabria, la c.d. "zona grigia" rappresenta l'humus vitale per le cosche della 'ndrangheta e ormai non c'è inchiesta giudiziaria dalla quale non emerga, purtroppo, questa verità.
L'odierna operazione "Perseo" condotta dalla DDA di Catanzaro, incide pesantemente sulle collusioni lametine tra la cosca Giampa', pezzi della politica e di professionisti. Da anni nella città di Lamezia, che tra l'altro ha subito lo scioglimento del Civico Consesso per infiltrazione mafiosa per ben due volte, e' noto il supporto della 'ndrangheta alla politica, ma dall'inchiesta "Perseo" emerge come ormai sono i candidati che chiedono l'aiuto elettorale della 'ndrangheta, la quale è ben contenta di offrirlo, sapendo di poter poi contare nei posti chiave per le sue attività illecite.
Il coinvolgimento dei politici nell'odierna operazione suggella, ancora una volta,la mia tesi denunciata prima dello svolgimento delle ultime elezioni regionali calabresi e per la quale sono stata umiliata, querelata, isolata e minacciata.Credo che ormai sia palese come le varie 'ndrine calabresi abbiano scelto e supportato il proprio candidato nelle ultime elezioni regionali e mi sembra davvero assurdo che proprio in questo periodo, anziché puntare su un'iniziativa legislativa che possa normare lo scioglimento dei consigli regionali per infiltrazione mafiosa, si osi far nascere movimenti di appoggio per far affossare la norma vigente sullo scioglimento degli Enti locali inquinate dalla presenza mafiosa. Così come penso si possa altresì comprendere il perché dell'ostinazione che ha portato un ramo del Parlamento Italiano ad approvare la modifica dell'attuale 416-ter sul voto di scambio, in modo tale da rendere difficile per gli inquirenti la responsabilità dei vari candidati che si servono del supporto elettorale mafioso!
Pensare che poi proprio questi politici hanno il barbaro coraggio di salire sui palchi del territorio calabrese per commemorare i caduti delle stragi del '92!
                            
                       on. Angela NAPOLI
         Presidente Associazione"Risveglio Ideale"

Roma,26 luglio 2013

giovedì 25 luglio 2013

Una persona speciale, a cui sono particolarmente legato, è l'unica persona di quella destra che oggi non esiste più alla quale io permetto di pronunziare il nome di Paolo Borsellino. Uno dei pochi politici che lavora per il bene dell'Italia". Così Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato il 19 luglio 1992 ha introdotto l'ex parlamentare Angela Napoli


Ad Angela Napoli il premio "Agenda Rossa" nel ricordo di Paolo Borsellino


napoliangela agendarossa
"Una persona speciale, a cui sono particolarmente legato, è l'unica persona di quella destra che oggi non esiste più alla quale io permetto di pronunziare il nome di Paolo Borsellino. Uno dei pochi politici che lavora per il bene dell'Italia". 
Così Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato il 19 luglio 1992 ha introdotto l'ex parlamentare Angela Napoli, premiata con il premio "Agenda Rossa" in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della morte del magistrato.

Breve, ma significativo l'intervento dell'ex deputata, che ha sottolineato l'importanza di continuare "la battaglia per la giustizia e la verità" per conoscere ciò che veramente è accaduto a in via D'Amelio: "Basta con la mancanza di verità. La parte sana della Sicilia e dell'Italia vuole avere verità e giustizia" ha detto Angela Napoli.
Parole, quelle dell'ex deputata calabrese, che si rivolgono al ricordo di Paolo Borsellino, ma che vanno a toccare anche "le parti alte", vero cervello della criminalità organizzata, che si fonda sul rapporto indissolubile tra la parte nera e la zona grigia, quelle ali criminali che abbracciano la politica, l'imprenditoria e la massoneria deviata, sia in Sicilia, sia in Calabria: "Quella trattativa che Paolo Borsellino aveva scoperto è ancora oggi in atto. La lotta deve essere rivolta alle collusioni tra mafie e politica, che hanno grande responsabilità nella ricerca della verità sulle stragi
Creato Giovedì, 25 Luglio 2013 09:05

venerdì 19 luglio 2013

VOGLIAMO UN’ITALIA LIBERA, UN’ITALIA DI VERITÀ E DI GIUSTIZIA






“ …. Io credo che questo popolo debba continuare a gridare per aiutare l’accertamento della verità e far capire a quelle persone immonde che noi davvero onoriamo questi uomini che sono morti nelle stragi, che noi DAVVERO vogliamo combattere la criminalità organizzata, ma che sappiamo che il cancro vitale di questa criminalità sta nelle parti alte. E quelle parti alte che noi dobbiamo aiutare a sconfiggere e lo dobbiamo fare noi, popolo di fede, Popolo delle Agende Rosse, popolo che porta veramente nel cuore, negli atti e nei propri sogni anche gli insegnamenti che gente come Paolo Borsellino e il sacrificio degli uomini della sua scorta hanno lasciato a tutti noi.
FACCIAMONE TESORO PERCHÉ VOGLIAMO UN’ITALIA LIBERA, UN’ITALIA DI VERITÀ E DI GIUSTIZIA….”

ANGELA NAPOLI, Palermo 19 luglio 2013

giovedì 18 luglio 2013

Targa AGENDA ROSSA all'ON. ANGELA NAPOLI

Comunicato stampa


LONOREVOLE ANGELA NAPOLI sarà premiata con la targa “AGENDA ROSSA” domani 19 luglio 2013 in occasione del Ventunesimo anniversario della strage di via d’Amelio nella quale furono uccisi il magistrato PAOLO BORSELLINO, ed i cinque agenti di scorta EMANUELA LOI, AGOSTINO CATALANO,EDDIE WALTER COSINA, VINCENZO LI MULI CLAUDIO TRAINA.



Ufficio Stampa
RISVEGLIO IDEALE

Taurianova, 18luglio 2013


lunedì 15 luglio 2013

Un risveglio ideale. Intervista ad Angela Napoli


A CURA DI GIULIA FARNETI


REGGIO CALABRIA, 15 LUGLIO 2013 -


Nata in Piemonte ma di origine calabrese, è ex Deputato Nazionale. È membro della Commissione parlamentare Antimafia. Sin dalla sua scesa nel campo della politica, ha portato avanti la bandiera della legalità e della lotta a tutte le mafie. Numerose sono state le sue proposte di legge e le sue interrogazioni parlamentari nate per ostacolare il potere delle associazioni di stampo mafioso, e che chiedono trasparenza nel mondo delle istituzioni. Vive da alcuni anni sotto scorta a causa del suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata.

Chi è oggi Angela Napoli?
Angela Napoli oggi è una cittadina calabrese, la quale dopo 19 anni di attività parlamentare, ha deciso di non rinchiudersi a fare la vita di pensionata, bensì di dedicarsi alla partecipazione attiva per continuare ad aiutare i cittadini calabresi, costretti a vivere sotto la cappa dell'emergenza riscontrabile in tutti i settori. Per questo motivo ha fondato l'Associazione "Risveglio Ideale", della quale è presidente, che ha a base dell'attività un manifesto di valori e di intenti che puntano sulla questione morale, sulla cultura etica, sull'affermazione della meritocrazia, sulla cultura del sapere, sul contrasto inflessibile alla criminalità organizzata e sull'isolamento di ogni "zona grigia".
Nel 2010 ha ricevuto una lettera scritta dal pentito Gerardo D’Urzo in cui si affermava che le cosche della Piana di Gioia Tauro stavano organizzando un attentato conto di lei. È da quel momento che ha capito che essere davvero in pericolo?
É proprio da quel momento, anche se in passato non ero stata immune da minacce, che ho compreso di essere davvero in pericolo. Infatti, subito dopo aver ricevuto le due lettere dal collaboratore di giustizia Gerardo D'Urzo, peraltro ritenuto attendibile dagli inquirenti, una sera sotto la mia abitazione di residenza a Roma, proprio in direzione del punto dove la scorta mi lasciava e mi prelevava, è stata individuata una macchina, definita dagli inquirenti, come predisposta quale possibile "obiettivo" nei miei confronti. E il fatto che mi ha lasciata ancora maggiormente perplessa è che nelle due lettere, dove venivano fatti nomi e cognomi dei criminali, il collaboratore di giustizia comunicava che il tutto sarebbe stato ordinato da un politico della mia stessa colazione (allora PDL), il cui nome non è stato mai individuato (o non lo si è voluto individuare) da parte dei Magistrati reggini.
Lei è un ex parlamentare nata in Piemonte ma di origini calabresi. Ha sempre avuto un grande obiettivo: combattere la ‘ndrangheta …
Effettivamente ho iniziato la mia attività politica da consigliere comunale di opposizione nella città di Taurianova (dove risiedo!), primo Comune d'Italia ad aver avuto lo scioglimento del consiglio per infiltrazione mafiosa. Da allora, anche da dirigente di Partito, avendo compreso che la 'ndrangheta è un cancro che devasta il territorio e mina la libertà dei cittadini, ho iniziato le mie battaglie. Basti pensare che nel 1991, da semplice dirigente provinciale di Partito, ho presentato una lista di sole donne (tutte non residenti) nel Comune di Platì, dove nessuno, per ben due successive tornate elettorali era riuscito a presentare liste per le competizioni amministrative. Naturalmente senza ottenere alcun risultato, perché la 'ndrangheta locale non intendeva essere "disturbata"! Dal 1994 ho continuato a combattere da Deputata Nazionale e da componente delle varie Commissioni Parlamentari Antimafia.
Le ultime minacce nel gennaio scorso; tuttavia le hanno revocato la scorta mettendo a repentaglio la sua vita. Come ha appreso questo provvedimento?
Nello scorso mese di gennaio del corrente anno dall'inchiesta giudiziaria, denominata "Purgatorio", è emerso che il boss Pantaleone Mancuso, uno dei capi dell'omonima cosca di 'ndrangheta di Limbadi, nel mentre si lamentava con un suo sodale di essere stato condannato ad otto anni di carcere in seguito ad una mia interrogazione parlamentare, veniva tranquillizzato dallo stesso sodale con le parole: "stai tranquillo perché stiamo vedendo come farla fuori quella scema di Angela Napoli". A distanza di soli tre mesi da quest'ultima preoccupante minaccia, il Comitato provinciale per la sicurezza di Reggio Calabria, mi comunicava la revoca della scorta. Fortunatamente l'Ufficio Centrale per la protezione Personale (UCIS) di Roma, non ha ratificato il provvedimento reggino e, al momento, tutto è tornato normale.
Questo avviene dopo la mancata candidatura in Calabria. Ritiene che la revoca della scorta sia collegata a questo?
Probabilmente la revoca della scorta è stata proposta proprio perché non più Deputata nazionale, senza però tener conto che la protezione per la mia sicurezza a suo tempo, oltre dieci anni fa, mi era stata affidata non per gli incarichi istituzionali, bensì per le minacce ricevute, fin dal secondo scioglimento per infiltrazione mafiosa, nel 2002, del Consiglio comunale di Lamezia Terme, per il quale scioglimento mi ero fortemente battuta. Qualcuno ritiene che la scorta possa essere uno status symbol, in realtà per chi ne è sottoposto per ragioni legate a minacce mafiose, diventa un vincolo alla propria libertà. Basti dire che da ben dieci anni trascorro le mie vacanze estive in casa, perché non ritengo di dovermi recare al mare con la scorta!
Si può fare politica avendo il fine di combattere la criminalità organizzata? Non deve essere semplice.
Ha proprio ragione! Non è semplice fare politica e combattere la criminalità organizzata. Ma la buona Politica non dovrebbe prescindere da questa battaglia, altrimenti si cade nell' interesse personale, nel malaffare e nella corruzione. Si, perché è proprio la corruzione che oggi imperversa e mina lo sviluppo dei nostri territori. E laddove regnano malaffare e corruzione le organizzazioni criminali trovano la loro linfa vitale.
Lei pensa che politica possa fare di più contro le mafie?
La politica avrebbe un grande compito nella lotta alle mafie! Non basta legiferare in termini di antimafia per avere la coscienza tranquilla! La lotta alle mafie passa innanzitutto dal prendere le distanze con i criminali fin dal momento elettorale, allorquando ci sono candidati che pur di ottenere il risultato vanno a bussare a casa dei boss. I Partiti politici dovrebbero, inoltre, puntare su candidati immuni da rapporti o parentele con i mafiosi. Come diceva il compianto giudice Paolo Borsellino, non è sufficiente candidare una persona affermando "questo è pulito perché non toccato dalla giustizia". Soprattutto nei piccoli Comuni si conoscono uomini e fatti e non basta quindi prendere le distanze quando uno viene intaccato dalla giustizia.
La mafia è un fenomeno molto difficile da sconfiggere. Ma se ognuno fa qualcosa, anche una piccola azione di legalità, riusciremo mai a porre fine a questo fenomeno?
La mafia è sicuramente un fenomeno difficilissimo da sconfiggere, ma può essere debellato! Basterebbero volontà e reale contrasto, senza delegare la lotta solo alla Magistratura e alle Forze dell'Ordine! Ognuno, senza per questo sentirsi o diventare eroe, dovrebbe agire sempre con il massimo rispetto della legalità, partecipare attivamente alla vita della propria Comunità, senza bendarsi gli occhi e tapparsi le orecchie.
 Giulia Farneti

lunedì 8 luglio 2013

Sconfiggere la mafia? Mai perdere la speranza. Intervista rilasciata a VORTEX news Calabria

Pubblicato Lunedì, 08 Luglio 2013 17:59
Scritto da Gabriella Lupi

Sconfiggere la mafia? Mai perdere la speranza. Intervista ad Angela Napoli

Era il 1999, quando, Roberto Pannunzi, legato alla cosca Macrì di Siderno pur non essendone strettamente affiliato evade da una clinica della capitale. Pannunzio, era per la ‘ndrangheta una gallina dalle “uova” d’oro, riusciva, infatti, a importare nel vecchio continente fino a due tonnellate di cocaina all’anno. Sin dalla prima evasione del boss, Angela Napoli, allora deputato Fli, presentò un’interrogazione parlamentare ponendo la questione, non superflua, dei domiciliari a personaggi che dovrebbero vivere il carcere a vita. Oggi, Angela Napoli, è presidente di Risveglio ideale e non è più parlamentare. Nonostante i tentativi di metterla a tacere continua le sue battaglie in primis per la legalità. Dal caso Pannunzi,alla politica spesso collegata al malaffare fino al terzo commissariamento del Comune di Taurianova: conversazione a largo raggio con Angela Napoli.



di Francesca Gabriele
                                        

La cattura del boss Pannunzi ritorna a far riemergere quei dubbi che lei si è posta in un’interrogazione parlamentare dell’aprile 2010 dopo la fuga del narcotrafficante da una clinica romana. Cos’è cambiato da allora a livello di gestione di determinati personaggi che nonostante la pericolosità vengono messi ai domiciliari?
Direi pressoché nulla è cambiato da allora, anzi mi sembra di poter affermare che continua a prevalere il garantismo assoluto, sicuramente lecito fino all'indicazione di colpevolezza per altri reati, ma non giustificato per i mafiosi.
Da tempo si parla di pene mitigate per chi regge le organizzazioni criminali. Lei ricorderà sicuramente il processo Crimine e quelle novantatre condanne che hanno lasciato con l’amaro in bocca l’accusa che chiedeva molto di più. Insomma, onorevole, come c’è speranza di sconfiggere la criminalità organizzata o si deve convivere con questa piovra?
Non mi sembra, infatti, ci sia stato o ci sia la volontà di intervenire nei confronti di coloro che certificano i "gravi motivi di salute" (quasi sempre inesistenti!), né ci sia una sollecitazione a controlli adeguati per coloro che sono sottoposti agli arresti domiciliari. E non mi sembra nemmeno che ci siano state adeguate indagini per accertare le eventuali responsabilità delle evasioni dei boss mafiosi da presidi ospedalieri o Case di cura.
Ne abbiamo discusso già nelle precedenti interviste, ma bisogna sempre ricordare, che non si può tirare fuori la politica da questo avanzare del malaffare. Lei ha sempre denunciato ed ha pagato con il tentativo di metterla in ombra. In questo Paese denunciare conviene?
Come dicevo prevale in Italia la legge del "garantismo", alla quale va associata la bravura professionale degli avvocati difensori dei mafiosi, con le conseguenze che diventa facile aggrapparsi a qualsiasi "cavillo" per facilitare la non detenzione in carcere. Guai però se perdessimo le speranze nella sconfitta delle organizzazioni criminali, guai se, anche per un solo istante, ci arrendessimo alla pervicacia dei potere criminale. Più che mai noi tutti, anche se da semplici cittadini, dovremmo sentire l'obbligo di stringerci intorno e aiutare i magistrati e le Forze dell'ordine che con sacrificio tentano di debellare questa piovra. La mancata denunzia non fa altro che consentire la crescita della pervasività delle organizzazioni mafiose e di tutte le loro collusioni. So bene che il coraggio della denunzia non lo si trova dietro l'angolo, ma occorre anche comprendere che non si può rimanere avvinti da questa piovra che mina la libertà di ciascuno di noi. Nessuno può sentirsi libero se costretto a vivere dove regnano lo strapotere, il malaffare e la corruzione. Purtroppo nella creazione di tale "status" c'è grossa responsabilità da parte del potere politico che, a volte, si è servita persino della 'ndrangheta come alibi per nascondere l'inefficienza e la cattiva amministrazione della cosa pubblica, nel mentre con il potere criminale continuava a gestire gli interessi.
Taurianova è al terzo commissariamento per infiltrazioni mafiose. Come lo commenta questo dato che merita un posto quasi d’onore, ovviamente in negativo, nelle statistiche?
Purtroppo quello conquistato da Taurianova, mia città di residenza, è davvero un triste primato negativo (del quale non si può essere contenti!), frutto di condizionamenti e intrecci politico-mafiosi che dominano la vita amministrativa di questo Comune. Fin dal primo scioglimento del civico consesso, nel 1991, continuano a essere presenti nello scenario politico di questa città i soliti personaggi o parenti degli stessi, i quali, appoggiati da potentati politici, hanno finito col far naufragare le potenzialità di questo che era stato in passato il centro più attivo della Piana di Gioia Tauro. Per onestà devo anche attribuire parte di responsabilità ai cittadini di Taurianova, i quali non sono stati d'aiuto per modificare la situazione ed hanno preferito assuefarsi, senza alcuna reazione a questo disastro.
Come si vive a Taurianova e più in generale nel Reggino?
La vita in queste realtà non è per nulla agevole: manca il lavoro, i giovani sono privi di prospettive, imperversano le emergenze sanità, rifiuti, trasporti, viabilità, ecc. Mi dispiace, però, continuare a notare l'assuefazione e la rassegnazione in tutti, un’incapacità a reagire, la mancanza di orgoglio di appartenenza a questo territorio!
Come guarda alla politica calabrese subito dopo le politiche?
In modo assolutamente negativo. I partiti politici, tra i quali, tra l'altro, non riesco a distinguere la maggioranza e l'opposizione, mi appaiono più interessati a mantenere o a conquistare poltrone, piuttosto che pensare alla risoluzione dei numerosi problemi che sovrastano la nostra Calabria.

domenica 7 luglio 2013

Sulla CATTURA di ROBERTO PANNUNZI



                                                   


 COMUNICATO STAMPA

Dopo tre anni di latitanza, ieri è stato catturato in Colombia, Roberto Pannunzi, il trafficante di droga più ricercato in Europa, e di questa notizia non possiamo che essere contenti.
Rimangono, però, prive di intervento le richieste da me indirizzate al Ministro della Giustizia, il 14 aprile 2010, dopo la seconda fuga del "Principe del narcotraffico".
Aveva, infatti, destato grande perplessità il fatto che Roberto Pannunzi, condannato ad una pena definitiva di 16 anni e mezzo di reclusione, e sottoposto al regime di sorveglianza speciale per gravi motivi di salute, fosse evaso da una clinica romana dove si trovava ricoverato e che la sua evasione fosse stata scoperta dalle Forze dell'Ordine dopo una quindicina di giorni dall'avvenimento, tempo sicuramente più che sufficiente per consentire al boss un suo trasferimento all'estero.
Tra l'altro il Pannunzi era già evaso, sempre da una struttura sanitaria romana, 11 anni prima, il ché rendeva davvero abnorme quella nuova seconda fuga.
A suo tempo avevo chiesto di sapere per quali motivi la notizia della nuova evasione del pericoloso criminale fosse stata resa nota a distanza di oltre un mese dall'avvenimento e se durante il periodo di degenza nella struttura sanitaria privata romana, i responsabili della stessa fossero mai venuti a conoscenza dello status giudiziario (sorvegliato speciale) del boss e quante volte, durante la stessa degenza il Pannunzi avesse ricevuto le visite di controllo da parte delle Forze dell'Ordine.
Non sono a conoscenza se ci siano stati accertamenti ed individuazioni di responsabilità sulle dinamiche che hanno consentito a Roberto Pannunzi la seconda evasione, nel 2010, sta di fatto che dopo la sua cattura di
ieri, c'è da augurarsi che il Parlamento elimini quelle "crepe" esistenti nella legislazione Italiana che impediscono la certezza dell'espiazione della pena per molti mafiosi.
                                                       

                                                    on. Angela Napoli
                                   Presidente Associazione "Risveglio Ideale"



Taurianova, 07 luglio 2013

venerdì 5 luglio 2013

SULLO SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE di TAURIANOVA

 COMUNICATO  STAMPA


La notizia era attesa: il Consiglio dei Ministri, in data odierna, ha decretato, per la terza volta, lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del Consiglio Comunale di Taurianova (R.C.), mia città di residenza.
Ancora una volta, ricordo che Taurianova è stato il primo Comune d'Italia ad essere sciolto per mafia nel 1991, la città è stata costretta ad essere commissariata al fine di sottrarre la sua vita amministrativa al condizionamento da parte della criminalità organizzata.
Da oggi Taurianova dovrà davvero dimostrare di saper "voltare pagina" una volta per tutte. I suoi cittadini dovranno collaborare con la nuova Commissione straordinaria, i cui componenti mi auguro possano essere designati con oculatezza, ed aiutare questo Comune a liberarsi da qualsiasi tipo di lacciuolo con il crimine organizzato, evidenziando che non sono sufficienti le targhe apposte sulle porte dei Municipi ad allontanare i condizionamenti mafiosi, ma che occorre davvero saper amministrare la vita di una Comunità, all'insegna della legalità e della trasparenza e scevri da interessi personali, parentali o politici elettorali.


                                            on. Angela Napoli
                        Presidente Associazione "Risveglio Ideale"


Taurianova, 05 luglio 2013

AUGURI dall'ON. ANGELA NAPOLI e di RISVEGLIO IDEALE a MONS. FIORILLO






                                             
 COMUNICATO   STAMPA
A nome mio personale e di tutti i componenti dell'Associazione "Risveglio Ideale" desidero formulare gli Auguri sinceri a Monsignor Giuseppe Fiorillo per i suoi cinquant'anni di sacerdozio.
Gli Auguri vanno associati ad un sincero ringraziamento perla valida e non facile attività pastorale che ha caratterizzato Monsignor Fiorillo nella Comunità Vibonese.
Il suo quotidiano impegno ha contribuito ad incoraggiare tutti al rispetto della legalità ed a mantenere vivi nelle nostre coscienze i valori della vita e della pace. Lo ha fatto sempre con grande umiltà e grande spirito di dedizione, senza mai arretrare innanzi alle innumerevoli difficoltà.
                     on. Angela Napoli
     Presidente Associazione "Risveglio Ideale"

Taurianova, 05 luglio 2013

martedì 2 luglio 2013

Trovo davvero assurdo che venga meno la tutela di quegli imprenditori onesti, i quali, pur in presenza di una 'ndrangheta pervasiva trovano forza e coraggio per rimanere onesti e garantire lavoro.

                                                                 




COMUNICATO STAMPA  
su CHIUSURA ATTIVITÀ NINO DE MASI
Da anni ho seguito l'attività imprenditoriale della famiglia De Masi di Rizziconi ed, in particolare, ho apprezzato sempre il coraggio di Antonino De Masi fin da quando, da solo, pur operando nella Piana di Gioia Tauro, territorio ad alta densità mafiosa, ha osato intaccare il"potere" delle Banche del Sud ed i loro tassi usurai.
Ritenevo che il coraggio di Antonino De Masi, quasi sempre vittorioso su Banche e 'ndrangheta, gli avrebbe garantito tutto ciò che è previsto dalla Costituzione Italiana e sancito dalla legge, supportato,peraltro, da un'ultima e 14° sentenza del TAR: nulla, nonostante i sacrifici economici ai quali si è da anni sottoposto Nino De Masi,pur di non licenziare un centinaio di lavoratori!
un mutuo antiusura, che avrebbe dovuto essergli erogato fin dal 2006, utile a far proseguire l'attività delle sue aziende in un territorio che registra il più alto tasso di disoccupazione. Ed invece a tutt'oggi
Trovo davvero assurdo che in Italia. e nel Mezzogiorno in particolare, venga meno la tutela di quegli imprenditori onesti, i quali, pur in presenza di una 'ndrangheta pervasiva (soltanto due mesi fa erano stati sparati 44 colpi di khalashnikov contro l'azienda di Antonino De Masi a Gioia Tauro), trovano forza e coraggio per rimanere onesti e garantire lavoro.
                                   on. Angela Napoli
                    Presidente Associazione "Risveglio Ideale"
Taurianova, 02 luglio 2013

La Calabria non interessa a nessuno





Di Angela Napoli | il 2 luglio 2013 
Questa volta intendo scrivere qualcosa che possa anche suscitare un dibattito.
Dobbiamo prendere atto che a tutti i Partiti politici presenti in Parlamento interessi poco o nulla il Mezzogiorno d’Italia ed, in particolare, la Calabria. È vero che questa Regione conta poco elettoralmente e non sono quindi i suoi elettori a determinare il risultato politico nazionale, ma è altrettanto vero che le varie Amministrazioni regionali calabresi, alternatesi nel tempo, sono solo riuscite a farla sprofondare nell’emergenza e nei conseguenti commissariamenti, che hanno finito con far allontanare l’attenzione dovuta da parte dei Governi e dei Partiti nazionali. In tutto ciò anche la ‘ndrangheta ha le sue buone responsabilità, se pur la pervasività e la potenzialità della stessa a molti amministratori è servita anche da “alibi”.
In tale contesto si parla della necessità di riforma della legge elettorale. Tutti i Partiti ne hanno fatto il proprio cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, ma oggi stanno purtroppo dimostrando che rimane utile tenere assecondati i parlamentari ai propri capi politici, i quali possono “imperare” a proprio piacimento.
Allora prima della legge elettorale credo vadano riformati i Partiti politici, i quali pur essendo stati allertati, prima dal Governo tecnico, poi dal consenso ottenuto dal M5S e dall’elevato astensionismo, oggi sembrano solo desiderosi di mantenere il potere per il potere, senza pensare quanto accade al loro interno e che, a mio avviso, non fa altro che continuare ad allontanare l’elettorato dalla politica.
Lo stesso M5S che aveva ottenuto un inatteso risultato, si è rivelato un movimento patronale ed è ormai in stato emorragico interno ed esterno.
Il PD, anzichè pensare di accelerare il proprio congresso nazionale al fine di unire le variegate frange interne, continua a governare supportando i “desiderata” di Berlusconi. Quest’ultimo intende rilanciare la nuova FI, con a capo la Santanchè (sulla quale è preferibile tacere!), sostenendo, però, di voler sempre essere “il numero uno” del PDL, Partito di coalizione nel quale dovrebbero entrare, oltre naturalmente la nuova FI, anche i nuovi Partiti costituenti di destra, FdI compreso. Alla faccia del rinnovamento!
Accanto a ciò ogni giorno assistiamo alla nascita di Movimenti, con i più disparati nomi e fini, ma sicuramente presenti con i propri simboli nelle prossime campagne elettorali. Pensare che in Calabria è nato il movimento “Liberi di ricominciare” con l’unico scopo di impedire l’applicazione della legge sullo scioglimento dei Consigli comunali per infiltrazione mafiosa!
Senza sottovalutare i Partiti dei Presidenti (Governatori!) che non sono stati bloccati in tempo e che hanno finito col far perdere consensi ai rispettivi Partiti di coalizione ed hanno portato ad inaccettabili situazioni, quale quella esistente in Calabria, dove le liste del Presidente Scopelliti hanno persino i propri eletti in Regione e lo stesso Presidente (peraltro plurinquisito!) mantiene anche l’incarico di coordinatore regionale del PDL. Cosa accadrà con la nascita della nuova FI?
Cosa accadrà dopo il Governo nazionale di coalizione nella prossima campagna elettorale, al di là della legge con la quale gli elettori verranno chiamati? Cosa dirà il PD del PDL e viceversa?
Come si vede senza una vera riforma dei Partiti politici non so come si potrebbe applicare quella delle legge elettorale!
E allora alla Politica si dovrebbe chiedere solo quella responsabilità che fino ad oggi non ha saputo evidenziare.