martedì 27 agosto 2013

INTERVISTA RILASCIATA A PIERCARLO RIZZA




INTERVISTA ALL’ ONOREVOLE ANGELA NAPOLI

Pubblicato: 27 agosto 2013 in Cronaca e inchiesteINTERVISTA ALL'ONOREVOLE ANGELA NAPOLI,
L’Onorevole Angela Napoli è famosa per il suo impegno contro la mafia. Per i pochi che non lo sanno, è membro della Commissione parlamentare Antimafia e vive da alcuni anni sotto scorta , esattamente da quando è stato reso noto un piano della ‘Ndrangheta per assassinarla. Tra le sue tante battaglie, una delle più importanti è sicuramente quella sulle norme in materia di scioglimento dei consigli comunali e provinciali soggetti a condizionamenti e infiltrazioni di tipo mafioso o similare e in materia di responsabilità dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Attualmente è anche Presidente dell’ASSOCIAZIONE RISVEGLIO IDEALE. Ecco l’intervista che gentilmente mi ha concesso,mentre era impegnata a Taurianova il 27 Agosto 2013 :
PIERCARLO RIZZA- Lei che è stata minacciata di morte, lei a cui le vogliono revocare la scorta, dove trova il coraggio di continuare a denunciare?
ANGELA NAPOLI-  Non è facile rispondere a questa domanda che, a volte, pongo a me stessa. Penso che il coraggio nasca dalla voglia di giustizia che mi porta a disapprovare con forza e ad indignarmi per la presenza delle organizzazioni criminali, dell’ illegalità diffusa, del malaffare e della mancanza di giustizia sociale. Alla base, però, c’è senza dubbio l’amore per il territorio in cui vivo e per i numerosi cittadini onesti che vi abitano.
P- Secondo lei, gli attacchi alla magistratura da parte di giornali ed esponenti politici , rafforzano la mafia?
A. N.- Innanzitutto penso che non bisognerebbe mai accomunare tutti i Magistrati nello stesso calderone, nel senso che pur essendoci tra loro le “pecore nere”, la maggioranza fa di tutto per garantire la giustizia; sono sicuramente convinta che il costante attacco rivolto alla Magistratura Italiana, soprattutto quando la stessa cerca di contrastare le collusioni con le mafie, finisce col diventare una forma di garanzia e di impunità per le organizzazioni criminali.
P- La meritocrazia agli esami di abilitazione e ai concorsi pubblici sono un passo importante per combattere le mafie, come mai ogni governo evita di occuparsene?
A.N.- Non v’è dubbio che la meritocrazia sia indice di legalità e di giustizia e che la stessa sia dovuta nei confronti dei giovani. Il mancato ricorso alla meritocrazia è indice di illegalità e quindi humus fertile per le mafie.
P- Non prova un senso di  sconforto, voglia di mollare, quando vede manifestazioni contro  la mafia stracolme di gente, ma poi dal giorno dopo, la stessa gente, continua  a girarsi da l’ altra parte quando succede qualcosa, a chiedere e dare raccomandazioni,  a cercare scorciatoie, ad appoggiare la politica del malaffare, a chiedere amnistie e grazie per leader di partito che hanno commesso reati?
A. N.- Non nascondo che ciò che mi indigna maggiormente è constatare la presenza alle manifestazioni contro la mafia di personaggi indagati o inquisiti per reati mafiosi, che finiscono con l’ostentare quella forma di antimafia di facciata e parolaia che nasconde le nefandezze più assurde.
P- Cosa risponde a chi dice che è scorretto sciogliere i Comuni  per mafia, perché la mafia è in tutti i comuni ed andrebbero sciolti o tutti o nessuno.
A.N. - In questi ultimi mesi si è sviluppata una campagna contro lo scioglimento dei Comuni per infiltrazione mafiosa e, guarda caso, la stessa viene sponsorizzata proprio da quei personaggi che sono stati causa di tali provvedimenti. Naturalmente la considero una campagna demagogica e non condivisibile, che non fa altro che incrementare le infiltrazioni mafiose negli Enti locali. La norma sullo scioglimento dei Comuni è una legge dello Stato emanata per combattere le infiltrazioni mafiose, coloro che sono contrari a questa legge si pongono, a mio avviso, dalla parte dell’ anti Stato.
P- Le viene mai il dubbio, a me si, che alcuni magistrati calabresi potrebbero fare molto di più per colpire le varie collusioni che alle volte appaiono evidenti ? Per essere chiaro, le sembra che alle volte ci vadano “morbidi “ nel colpire certi poteri.
A.N.- Questa perplessità è anche la mia, peraltro più volte denunziata. Purtroppo, a ragion veduta, mi rendo conto che i Magistrati hanno bisogno di prove certe per intervenire, cosa non facile! Poi dobbiamo comprendere che le collusioni sono intrecci tra mafia, politica, imprenditoria, pezzi delle Istituzioni e massoneria deviata, e tali intrecci, quasi sempre, sono di difficile dissoluzione.
P- Il quadro che esce della Calabria è di una Regione abbandonata, dove prima Loiero e poi con Scopelliti è sempre più uscita dal contesto nazionale con emergenze in tutti i settori, cosa possono fare i cittadini, i politici,  per uscire da questa situazione?
A.N. - La Calabria è una Regione ricca di risorse umane e naturali che, purtroppo, vengono annientate dalla cattiva amministrazione. Questa Regione potrebbe rinascere se si ritornasse a far Politica con la “P maiuscola”, ossia se si ritornasse ad amministrare la cosa pubblica nell’interesse e a servizio della Comunità.
P- FLI era partito come baluardo dell’Etica, ma alla fine si è perso ed ha fallito, Italia dei Valori è finita travolta da scandali che diceva di combattere, come mai in Italia ogni progetto per promuovere etica sembra fallire mentre la sua nemesi riempie le piazze?
A. N.- Tutti i partiti politici pongono l’etica a base dei loro programmi elettorali, ma quando sono chiamati ad operare preferiscono il consenso piuttosto che la qualità, calpestando così ogni forma di etica.
P- Cosa si sente di dire ad una ragazza che magari ha studiato con profitto per anni, ha preso titoli su titoli e si ritrova costretta magari a lavare i piatti in un ristorante perché all’ abilitazione alla professione è stata sorpassata dai soliti noti o da quelli che hanno pagato e che vede gente senza titoli seduta in ufficio? Deve continuare a credere nella giustizia, nella politica e nell’ Italia?
A.N.- I giovani vanno incoraggiati ed assecondati nelle loro speranze e nelle loro aspirazioni, per cui il compito prioritario di noi adulti è quello di promuovere politiche che possano loro garantire un futuro certo.
P- Vuole dare un messaggio ai giovani , non solo della Calabria ?
A.N.- Prima di svolgere l’attività parlamentare sono stata insegnante e dirigente di Istituti scolastici superiori, per cui so che i giovani vanno seguiti ed incoraggiati. Il messaggio che indirizzo loro è di avere fiducia, di non pensare che nella vita tutto lo si possa ottenere senza sacrifici. Non sempre le strade da percorrere sono quelle che appaiono illuminate, a volte sono irte, ma la buona volontà, il rispetto della legalità e la fiducia in se stessi finiscono col far sempre conseguire gli obiettivi prefissati.
Ringrazio l’Onorevole Angela Napoli del tempo dedicatomi, per me è stato un onore intervistarla.
PIERCARLO RIZZA

lunedì 19 agosto 2013

Non lasciamo soli i testimoni di giustizia





Di  | il 19 agosto 2013 |
Fin da quando ho avuto l’onere di coordinare i lavori del comitato sui Testimoni di Giustizia interno alla Commissione Parlamentare Antimafia, mi sono resa conto della notevole importanza che questi coraggiosi uomini e donne ricoprono nella lotta al crimine organizzato.

Nonostante, però, la legge n.45/2001 abbia introdotto nel nostro ordinamento specifiche norme a favore dei Testimoni di Giustizia (TdG), permangono ad oggi molti punti di criticità e situazioni di emergenze, senza le cui soluzioni una parte consistente di TdG rischia di vedere sfociare il proprio disagio in situazioni di vera e propria alienazione.

Innanzitutto occorre, così come ho evidenziato nella relazione sui TdG, approvata all’unanimità dalla Commissione Parlamentare Antimafia il 19 febbraio 2008, un mutamento di mentalità, una diversa filosofia nell’approccio alla figura del Testimone che va visto non come “un peso” ma come una “risorsa”: un modello positivo che incarna una scelta di legalità in aree ad alta densità mafiosa. Le testimonianze vanno incentivate, ma ciò non può avvenire se chi ha rinunciato alla propria vita per lo Stato, viene dallo stesso Stato poi privato della dignità.

Leggere nei giorni scorsi l’intervista, rilasciata al giornalista Paolo De Chiara, dal TdG Gennaro Ciliberto, o apprendere che un altro TdG, Pietro Di Costa, sentendosi “tradito” dallo Stato, ha deciso di ritrattare le accuse, o leggere quanto scrive il TdG Nello Ruello, o ancora venire a conoscenza dei rischi e degli attentati subiti da alcuni imprenditori calabresi, da ultimo Giuseppe Spinelli, per aver trovato il coraggio di opporsi alla ‘ndrangheta, mi impone, anche se non più parlamentare bensì presidente dell’Associazione “Risveglio Ideale”, di rivolgere un nuovo appello ai Parlamentari tutti e agli Organismi preposti.

Lo Stato ha il dovere di recuperare con urgenza il terreno perso nei confronti di chi ha mostrato e continua a mostrare uno spirito civico esemplare, attraverso adeguati interventi, alcuni dei quali potrebbero essere assunti persino a legislazione invariata.

martedì 6 agosto 2013

Articolo 21 San Floro (CZ) Convegno Antimafia 06-08-2013






Convegno antimafia in occasione della 4 edizione della festa della libertà e della legalità tenutosi a San Floro (CZ). Interventi di Domenico Monteleone, Franco Cimino, Angela Napoli e Orfeo Notaristefano.