martedì 11 novembre 2008

La Gazzetta del Sud: l'insediamento della Commissione Antimafia

Si insedia la nuova commissione parlamentare che in questa legislatura avrà un campo d'inchiesta più ampio

Antimafia, Angela Napoli propone un testo unico


Teresa Munari

ROMA
È convocata per oggi pomeriggio alle 15 a Palazzo San Macuto la prima seduta della Commissione Parlamentare Antimafia della sedicesima legislatura con all'ordine del giorno l'elezione del presidente, dei due vice e dei due segretari.
Sul presidente sembrano escluse le sorprese: il candidato della maggioranza è Beppe Pisanu. Per i due vice presidenti invece si parla di due siciliani : Fabio Granata (An) e Giuseppe Lumia (Pd). Per i segretari invece in quota Lega spicca Carolina Lussana, vice presidente della Commissione Giustizia e moglie del deputato calabrese Pino Galati, mentre per l'opposizione fra Pd, Udc e Idv potrebbe spuntarla il partito di Di Pietro con il senatore calabrese Luigi Li Gotti.
Come è ormai consuetudine all'inizio di ogni legislatura, viene istituita con legge ad hoc una Commissione d'inchiesta sulla mafia e la criminalità organizzata, ma questa volta la denominazione stessa è cambiata allo scopo di allargare l'attività d'inchiesta, propria della commissione, alle associazioni criminali, anche straniere, presenti e operanti sul territorio nazionale. Il comma 3 dell'art. 1 amplia infatti i poteri dell'organismo bicamerale, anche alle associazioni criminali comunque denominate, alle mafie straniere e alle organizzazioni di natura transazionale, mentre l'attività viene allargata a tutti i raggruppamenti criminali con le caratteristiche di cui all'art. 416 bis del codice penale che siano comunque pericolose per i cittadini.
Per quanto riguarda i compiti della Commissione sono ribaditi gli ambiti di attività assegnati all'organismo bicamerale nella scorsa legislatura, dando tuttavia maggior rilievo all'attività di indagine in ambito internazionale e rafforzando l'attività conoscitiva nei confronti dei processi di internazionalizzazione delle organizzazioni criminali. Firmatari Angela Napoli (An) e Giuseppe Lumia ( Pd) la loro proposta ha ottenuto l'unanimità anche sulla possibilità di incrementare «l'attività d'indagine del rapporto mafia e politica, e in particolare nel processo di selezione e formazione delle candidature nelle assemblee elettive».
«In sostanza – precisa il sen. Lumia raggiunto al telefono da "Gazzetta del Sud" – così come prescrive il testo la Commissione potrà utilizzare fino in fondo il suo potere di inchiesta e dovrà dunque essere più forte nell'indirizzo legislativo. La nostra legge ha infatti rafforzato questa possibilità. Adesso si tratta di lavorare su due binari approfondendo per un verso il rapporto mafie-economia e per un altro mafie e politica. Particolare attenzione sarà infatti destinata ai risvolti economico-finanziari e ai profili economico-sociali dei fenomeni mafiosi».
Secondo l'on. Angela Napoli, «alla luce dell'evidente radicamento della 'ndrangheta a livello nazionale ed internazionale, il lavoro della nuova Commissione non potrà non assumere come documento di base proprio la relazione sulla 'ndrangheta approvata nella scorsa legislatura. Così come bisognerà approfondire la presenza della camorra, fenomeno in piena escalation, ma soprattutto sarà bene che la Commissione si impegni per arrivare a definire un testo unico sulla normativa antimafia, in modo da imprimere maggiore incisività alla legislazione vigente, ancora troppo frastagliata e con norme spesso scollegate fra loro che ritardano i criteri investigativi».
«Mi riferisco – spiega ancora la Napoli – alla necessità di mettere in sinergia, appunto con un testo unico, le norme sulla confisca dei beni, quelle sul riciclaggio, le altre relative al 41 bis, al patteggiamento allargato, le leggi sugli appalti e sullo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose. Ma la Commissione potrà arrivare solo fino ad un certo punto: sarà nostro compito portare a termine uno studio recuperando appieno il ruolo propositivo, ma l'ultima parola toccherà comunque al Parlamento».

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