mercoledì 20 febbraio 2013

PROSSIMI AL VOTO, CHE FARE?

Siamo a pochissimi giorni dal voto e mi ritrovo confusa, così come, sicuramente, lo sono molti altri elettori Italiani. A differenza loro, però, come parlamentare uscente mi sento responsabile per non essere riuscita a contribuire a dar credito più di tanto alla Politica. Alla luce delle folle che alimentano le piazze di Grillo e alla luce degli scandali quotidiani che coinvolgono questo o quel Partito, questo o quel candidato, mi domando se ne è valsa la pena non lasciarmi corrompere, essere stata eccessivamente sospettosa e dubbiosa, aver combattuto la illegalità, il malaffare, le collusioni e la corruzione! Ho sì l'orgoglio di aver sempre mantenuto "la schiena dritta" come numerosissimi cittadini Italiani ed aver dato fiducia a molti di loro, ma adesso?


In Calabria nel mentre siamo costretti a vivere tra "rifiuti" sparsi per le strade delle nostre città, vengono offerti agli elettori Partiti che svolgono la loro campagna elettorale a suon di "perchè è stato sciolto questo consiglio comunale e non quello", a palese dimostrazione che nessuno, destra-centro-sinistra, intende aprire gli occhi ed accettare le responsabilità dell'amministratore aderente alla propria coalizione politica. Abbiamo persino qualche candidata che osa annunciare che rivolgerà la sua prima interrogazione parlamentare per chiedere il motivo dello scioglimento per infiltrazione mafiosa di un consiglio comunale piuttosto che l'altro appartenente a coalizione politica avversa;e pensare che chi è chiamato a darle il voto sta vivendo sotto la cappa delle emergenze occupazione, salute, ambiente, ecc.

Che dire, quindi, se non invitare a meditare bene sulle scelte elettorali: il voto è l'unica "arma" legale in mano ai cittadini.

mercoledì 13 febbraio 2013

L'OPERAZIONE "ADA" TOCCA ANCHE A MELITO PORTO SALVO LA POLITICA DEL PD




L’operazione “Ada”, eseguita nella giornata di ieri dal Comando Provinciale dei Carabinieri, coordinato dalla DDA di Reggio Calabria, ha inciso profondamente sulla ndrina Iamonte di Melito Porto Salvo ed ha, altresì, evidenziato la sua pervasività all’interno della locale Amministrazione civica, con l’arresto del Sindaco, Gesualdo Costantino, e l’inquisizione del precedente Sindaco Giuseppe Iaria.

Fin dal 29 ottobre 2008, con interrogazione parlamentare avevo richiamato l’attenzione del Ministro dell’Interno del tempo (Roberto Maroni) proprio sul Comune di Melito Porto Salvo, dove, nonostante fosse già stato sciolto per infiltrazione mafiosa per ben due volte, continuavano a registrarsi gravi inadempienze ed illegittimità e si riscontravano all’interno sempre le stesse presenze.

L’interrogazione in questione non ebbe mai alcun riscontro, per cui alla luce di quanto emerge dall’operazione “Ada” devo ritenere che il tutto abbia avuto una chiara copertura politica.

Dalla stessa operazione “Ada” emergerebbe, altresì, secondo le dichiarazioni rese dal Procuratore Nicola Gratteri, l’interessamento della ‘ndrina Iamonte sulla centrale a carbone di Saline Jonica; non a caso nelle mie interrogazioni su tale centrale avevo denunziato alcune perplessità circa interessi che graviterebbero sulla stessa.

Non posso che concludere evidenziando, ancora una volta, la necessità che la politica, indipendentemente dal suo colore, ritorni ad allontanare i propri interessi e faccia “pulizia” al proprio interno ancor prima dell’intervento della Magistratura.

On. Angela NAPOLI

Presidente Associazione “Risveglio Ideale”



Roma, 13 febbraio 2013



domenica 10 febbraio 2013

VIA SCOPELLITI DA COMMISSARIO PER L'EMERGENZA SANITA' IN CALABRIA



 

Penso che quanto stia accadendo nella sanità calabrese non possa più rimanere impunito né non fare accendere i riflettori della giustizia penale e amministrativa.

I cittadini calabresi si ritrovano con l’annosa cappa di un piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario la cui attuazione, frammentaria e critica, non solo non sta arrecando alcun beneficio economico, ma continua a minare il diritto alla salute e alla cura di tutti.

A fronte di ciò, in Calabria, da anni siamo costretti a registrare la presenza di Aziende Sanitarie Provinciali commissariate per infiltrazione mafiosa ed altre sottoposte a controlli, senza mai conseguire la totale disincrostazione degli intrecci interni politico - mafiosi- massonici.

Risultano in aumento i debiti delle Aziende Sanitarie nei confronti dei loro creditori ed emergono strani accordi tra le stesse aziende ed i loro creditori sui quali, nonostante le varie denunzie, la Magistratura inquirente tace.

Tutto a discapito dei cittadini gravati anche dalla cappa della malasanità.

Oggi, a fronte di ciò e dopo le altalenanti vicissitudini sulla dirigenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, legate all’insana politica dell’attuale Giunta Regionale calabrese, siamo costretti a registrare, in piena campagna elettorale, nomine di dirigenti del settore sanitario provinciale reggino che hanno tutto il “sapore” di “voto di scambio”.

Tra l’altro proprio nei giorni scorsi la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio del presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, del Vice presidente, Antonella Stasi e dell’assessore al Personale, Domenico Tallini, tutti coinvolti nell’inchiesta sulla nomina di Alessandra Sarlo, moglie del giudice Vincenzo Giglio imputato nell’inchiesta “Infinito” della DDA di Milano, a dirigente generale del Dipartimento Controlli, compresi i controlli dei conti sulla sanità calabrese.

Mi domando come il Governo Nazionale possa continuare a mantenere il Presidente della Giunta Regionale calabrese, peraltro anche coordinatore regionale del PDL, nel suo incarico di commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dei disavanzi del settore calabrese, manifestando così assoluto disinteresse verso la salute dei cittadini di quella Regione. 

On. Angela NAPOLI

Roma, 6 febbraio 2013

EMERGENZA RIFIUTI CALABRIA E TAURIANOVA



 

Dal 12 settembre 1997, quindi da circa 15 anni, la Calabria vive lo stato di emergenza per la gestione dei rifiuti solidi urbani ed un miliardo di euro è il caro prezzo di un fallimento che si protrae inutilmente da così lungo tempo. Questo fiume di denaro ed i vari decreti di proroga commissariale per la Calabria hanno finito solo col foraggiare affari e potere del mondo politico e di quello della 'ndrangheta senza realizzare nessuno degli obiettivi necessari ad uscire dallo stato emergenziale.

Non ci sono discariche appropriate alla necessità calabrese, pressoché inesistente risulta la raccolta differenziata, per nulla adeguato è il piano regionale dei rifiuti, manca un piano operativo.

Per verificare i risultati negativi e fallimentari del lungo periodo di gestione commissariale e delle varie giunte regionali basta aver attraversato le vie di molte città e paesi calabresi negli ultimi mesi. Ed a nulla servono ancora oggi le proteste di alcuni Sindaci, i quali vengono rassicurati solo per poter garantire i servizi di raccolta dei rifiuti per alcuni giorni, per poi essere costretti a ripiombare sotto le proteste dei cittadini chiamati a pagare i tributi per servizi loro non resi.

L'emergenza, come dicevo, è riscontrabile in diverse città calabresi, ma quella che sta vivendo da mesi TAURIANOVA è ormai diventata davvero insostenibile. Le strade di questa città sono trasformate da mesi in vere e proprie discariche a cielo aperto, con grave e pericoloso nocumento per la salute pubblica, sulla quale tacciono sia l'Azienda Sanitaria Provinciale, interessata solo a fare nomine dirigenziali che hanno il sapore di "voto di scambio", ed il Sindaco del Comune, peraltro, sottoposto nuovamente ad una Commissione d'accesso per infiltrazione mafiosa.

Quando la Magistratura calabrese avvierà una definitiva inchiesta sulle società che operano nel settore della raccolta dei rifiuti? Quando si aprirà un'inchiesta utile a verificare come siano stati spesi i milioni di euro elargiti per la gestione dell'emergenza rifiuti in Calabria?

                                on. Angela NAPOLI

                Presidente Associazione "Risveglio Ideale"

Taurianova, 10 febbraio 2013