Di fronte alla polemica avanzata nei miei confronti dall’assessore regionale, Mario Maiolo, rimango sempre più convinta della mia proposta circa la nomina di un Commissario ad acta per la realizzazione degli obiettivi di risanamento finanziario dal disavanzo nel settore sanitario calabrese, in persona diversa dall’attuale Governatore Loiero.
Non comprendo come mai la polemica sia stata avviata dall’assessore Maiolo, peraltro in tale carica non dall’inizio dell’attuale legislatura regionale, se pur la mia richiesta nasce da una critica che sento di fare a chi guida da ben tre anni le sorti della Calabria.
A differenza del Presidente Loiero, il quale anche oggi si fa rappresentare sul mio intervento da persone diverse, l’assessore Maiolo disconosce i contenuti di quei documenti, di quelle inchieste giudiziarie e di quei dati che mi impongono, a tutela dei cittadini calabresi, di fare una richiesta, a mio avviso lecita, ma che stranamente viene ritenuta “stupefacente”.
Certo se l’assessore Maiolo, non da portavoce del Presidente Loiero, avesse acquisito conoscenza “dei fatti e delle procedure”, avrebbe certamente fatto riferimento non solo al Governo regionale del 2001-2005 ma avrebbe preso atto del trend degli ultimi anni, che lo scorso 23 settembre 2008 in Commissione bicamerale per gli Affari Regionali ha portato il Ministro del Lavoro e della Salute a definire “ preoccupante la situazione della Regione Calabria”.
Peccato che forse all’assessore Maiolo sia anche sfuggito il contenuto dell’intervista, pubblicata su “ Il Quotidiano” di lunedì 3 novembre 2008, del consigliere regionale del PD Franco Pacenza. Così come sarà sfuggito all’assessore Maiolo il fatto che la richiesta analoga alla mia sia stata fatta anche dai Repubblicani calabresi. Così come non avrà avuto modo di leggere né la relazione fatta dalla Commissione ministeriale depositata nel maggio del 2008, né la relazione della Commissione Parlamentare per i casi di malasanità, relativamente alla Calabria.
E’ proprio vero: solo in Calabria è possibile registrare uno sfascio di questa portata e solo in Calabria, probabilmente anche a causa di una “fatiscente” opposizione e di un ingiustificabile trasversalismo, ognuno può arrogarsi il compito di fare da portavoce al Governatore, senza prima aver fatto un minimo di “autocritica” .
On. Angela NAPOLI
Roma, 4 novembre 2008
Non comprendo come mai la polemica sia stata avviata dall’assessore Maiolo, peraltro in tale carica non dall’inizio dell’attuale legislatura regionale, se pur la mia richiesta nasce da una critica che sento di fare a chi guida da ben tre anni le sorti della Calabria.
A differenza del Presidente Loiero, il quale anche oggi si fa rappresentare sul mio intervento da persone diverse, l’assessore Maiolo disconosce i contenuti di quei documenti, di quelle inchieste giudiziarie e di quei dati che mi impongono, a tutela dei cittadini calabresi, di fare una richiesta, a mio avviso lecita, ma che stranamente viene ritenuta “stupefacente”.
Certo se l’assessore Maiolo, non da portavoce del Presidente Loiero, avesse acquisito conoscenza “dei fatti e delle procedure”, avrebbe certamente fatto riferimento non solo al Governo regionale del 2001-2005 ma avrebbe preso atto del trend degli ultimi anni, che lo scorso 23 settembre 2008 in Commissione bicamerale per gli Affari Regionali ha portato il Ministro del Lavoro e della Salute a definire “ preoccupante la situazione della Regione Calabria”.
Peccato che forse all’assessore Maiolo sia anche sfuggito il contenuto dell’intervista, pubblicata su “ Il Quotidiano” di lunedì 3 novembre 2008, del consigliere regionale del PD Franco Pacenza. Così come sarà sfuggito all’assessore Maiolo il fatto che la richiesta analoga alla mia sia stata fatta anche dai Repubblicani calabresi. Così come non avrà avuto modo di leggere né la relazione fatta dalla Commissione ministeriale depositata nel maggio del 2008, né la relazione della Commissione Parlamentare per i casi di malasanità, relativamente alla Calabria.
E’ proprio vero: solo in Calabria è possibile registrare uno sfascio di questa portata e solo in Calabria, probabilmente anche a causa di una “fatiscente” opposizione e di un ingiustificabile trasversalismo, ognuno può arrogarsi il compito di fare da portavoce al Governatore, senza prima aver fatto un minimo di “autocritica” .
On. Angela NAPOLI
Roma, 4 novembre 2008
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