martedì 28 aprile 2009

L'interpellanza su Report e la sanità in Calabria

La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Ministro dell’Interno, il Ministro della Giustizia, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, per sapere – premesso che:

- già con atto n. 2-00201 del 4 novembre 2008 l’interpellante ha denunziato la pesante e grave situazione, anche sotto l’aspetto finanziario, in cui versa l’intero settore della sanità in Calabria;
nella puntata di Report del 26 aprile 2009, andata in onda su Rai Tre, la citata situazione è apparsa agli italiani in tutta la sua pienezza, aggravata, peraltro, dai contenuti e dai comportamenti di alcuni degli intervistati, ad iniziare da quello del Governatore della Calabria, Agazio Loiero;
- il Presidente della Regione Calabria, il quale, peraltro, detiene da mesi la delega al settore della salute, anche nell’inutile tentativo di predisporre un impossibile piano di rientro dal pesante buco finanziario, la cui cifra reale rimane estremamente esosa ma non definita, alla domanda del cronista ha dichiarato, tra l’altro, di non sapere neppure quanti sono i Presidi Ospedalieri calabresi che risultano a “norma”, ha continuato a ribadire che lui “deve fare politica” e di fronte ad immagini di Strutture Sanitarie vuote o eccessivamente colme di personale, si è vantato di avere avviato la programmazione per la costruzione di quattro nuove Strutture;
- il nuovo Direttore Generale dell’A.S.L. di Locri, a suo tempo commissariata per infiltrazione mafiosa, e stranamente non inserita dalla Giunta Regionale nell’A.S.P. di Reggio Calabria, oggi commissariata per infiltrazione mafiosa, si è rifiutato di mostrare le delibere dei vari acquisti al cronista, il quale aspirava a verificare se il commissariamento aveva portato alla trasparenza della gestione amministrativa;
- tra l’altro, proprio nei primi giorni del corrente mese di aprile 2009, un’ispezione dei Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria e dei militari della Compagnia di Locri, ha portato al sequestro dell’impianto di depurazione della struttura sanitaria di quella città ed al ritrovamento di rifiuti, anche pericolosi, nella “sottocentrale termica” e in altri locali;
- è stato intervistato, sempre dal cronista di Report l’ultimo Direttore della Fondazione “Campanella” di Catanzaro, struttura per la ricerca oncologica, il quale, pur se arrivato da poco, dopo un alternarsi di dirigenti toccati da vicende giudiziarie, non è riuscito a spiegare che tipo di ricerca viene praticata in quella struttura, che pure ha ricevuto e continua a ricevere ingenti finanziamenti regionali;
- le immagini ed i racconti della trasmissione televisiva Report, sicuramente noti a tutti i calabresi, non possono non essere apparsi agli altri cittadini italiani, con la loro drammaticità tutta legata ad una Regione, per la quale tardano ad intervenire i dovuti provvedimenti governativi;
- da mesi si attende il commissariamento del settore sanità della Calabria, considerato il notevole disavanzo 2001 - 2007, difficilmente definito, che non ha registrato inversioni di rotta durante gli anni della Giunta Loiero;
- nonostante il Presidente Loiero continui ad assicurare il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, sulla riorganizzazione della sanità calabrese e sul riassetto della relativa situazione finanziaria, rimangono al loro posto i manager di alcune Aziende Sanitarie Provinciali, già nominati pur in mancanza dei titoli prescritti, ma i cui comportamenti amministrativi tendono ad appesantire il già grave debito finanziario;
- secondo la notizia riportata su “Il Domani della Calabria” di lunedì 27 aprile 2009, il dottor Franco Petramala, direttore dell’A.S.P. di Cosenza, da alcune settimane anche alla guida dell’Azienda Ospedaliera della stessa città, dove è stato registrato un buco di ben 140 milioni di euro, sarebbe “l’emissario di Loiero per le Provinciali” e starebbe preparando una lista per le prossime elezioni provinciali, in appoggio al candidato del PD, nella quale uno dei punti di forza sarebbe proprio lo stesso mondo sanitario;
- non solo, ma, secondo una lettera del Direttore Generale dell’Assessorato alla Sanità calabrese, indirizzata a tutti i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere della regione, a seguito dell’attività di accertamento del debito del Servizio Sanitario Regionale, si sarebbe rilevato che le risultanze del Conto Economico degli anni 2001 – 2006, esistente sulla banca dati sistema informativo del Ministero della Salute sono notevolmente differenti dai dati risultanti dal Conto Economico allegato ai bilanci di esercizio approvati con deliberazioni delle Aziende sanitarie ed Ospedaliere dei vari anni;
- Nella relazione del febbraio 2009, il Procuratore della Corte dei Conti di Catanzaro, partendo dalla relazione della Commissione di indagine nominata dal ministero della Salute sulla qualità del servizio sanitario regionale calabrese, ha evidenziato l’emersione di molteplici ipotesi di danno erariale e correlate responsabilità amministrative, tanto da far già intervenire la Magistratura contabile;
- La settimana scorsa il Presidente Loiero ha presentato al Consiglio la delibera, approvata dalla Giunta Regionale, con le linee guida del piano di rientro del deficit sanitario, e nella quale vengono enunciati dati devastanti e preoccupanti, che evidenziano come la spesa sanitaria in Calabria, permanga fuori controllo;
- Alla voragine di 2,2 miliardi di euro del debito storico 2001 - 2007, è stato aggiunto, nella delibera della Giunta Regionale calabrese, un debito di 198 milioni accertato nel 2008, per sopravvenienze passive e insussistenze attive nel 2007;
- Il piano di rientro presentato dalla Giunta regionale, punta decisamente su un incremento della pressione fiscale, ma lascia al proprio posto dirigenti e funzionari delle ASP, in parte responsabili della citata voragine finanziaria, oggi addirittura proni a gestire la prossima competizione elettorale in favore del Presidente Loiero e della sua coalizione politica, nel mentre la Calabria e l’intera Italia sono costrette ad assistere ad immagini e racconti trasmesse dalla trasmissione televisiva Report:
- Se non si ritenga indispensabile ed urgente commissariare l’intero Dipartimento della Sanità in Calabria;
- Se non si ritenga necessario ed urgente monitorare se ed in quali Procure della Calabria siano state avviate inchieste relative alla gestione della sanità;
- Quali le risultanze di eventuali inchieste giudiziarie avviate nei territori dove la sanità calabrese risulta o è stata commissariata per infiltrazione mafiosa;
- Quali e quanti dei dirigenti o funzionari del settore sanità calabrese, già condannati dalla Corte dei Conti, siano tuttora in servizio.

On. Angela Napoli
Roma, 28 aprile 2009

giovedì 23 aprile 2009

Giunta Regionale Loiero: i fondi comunitari 2007 - 2013 alibi per nominare un ennesimo Dirigente esterno

Il Ministro Sacconi non perde occasione per richiamare il pessimo stato di salute della sanità in Calabria, in attesa, da mesi, di un piano di rientro per coprire un buco finanziario che non riesce ad essere quantificato, e la Giunta Regionale delibera l’approvazione di una nuova unità operativa, la cui gestione viene affidata ad un dirigente che arriva dalla Sardegna. L’alibi è “perfetto”: occorre velocizzare la spesa del POR 2007-2013, per cui si rende necessario promuovere la nuova unità organizzativa “Società dell’informazione” e così la Regione Calabria può affidare un nuovo incarico ad un esterno.
Non appartengo certamente a coloro abituati a disconoscere le professionalità di chi non appartiene alla mia area politica, ma non posso non considerare “alibi” i POR 2007-2013 al fine di affidare incarichi, considerato che dei fondi POR 2000-2006 non è dato sapere la loro utilizzazione. Cosa riconosciuta anche da appartenenti allo stesso Partito del Governatore Loiero!
Inviterei i cittadini calabresi a prendere visione della Struttura ordinamentale dei livelli dirigenziali della nostra Regione per verificare quanti incarichi sono stati affidati ad esterni e come per questa Giunta le norme nazionali possono tranquillamente essere aggirate, pur di poter compensare professionalità esterne “perdenti posto politico”.

On. Angela NAPOLI

Roma, 23 aprile 2009

L'incompatibilità ambientale della moglie dell'imprenditore Raffaele Vrenna

Al Ministro della Giustizia
– Per sapere – Premesso che:

- con atto ispettivo n. 4-01174 del 29 settembre 2008, l’interrogante, nel denunziare i risvolti giudiziari che hanno portato alla condanna in primo grado dell’imprenditore Raffaele Vrenna di Crotone, ha posto una richiesta specifica sulla di lui moglie Comito Patrizia, impiegata presso la Procura della Repubblica di Crotone;

- l’imprenditore Vrenna, al momento della condanna, era comproprietario con il fratello Giovanni della Società “Sovreco SpA”, con partecipazione diretta al capitale sociale di ben 6 società miste sparse in tutta la Calabria e con qualche legame anche in Campania, tutto nel settore di gestione dei rifiuti;

- dopo la condanna in primo grado , riportata dal Vrenna nel processo “Puma”, sono state cedute tutte le sue quote di partecipazione nella Società “Sovreco”, “Salvaguardia Ambientale”, “Mida” e Football Club Crotone”;

- i beneficiari, delle citate cessioni risultano i suoi familiari, tra i quali la moglie Comito Patrizia, che avrebbero creato una nuova società che a tutt’oggi non ha ottenuto il rilascio della certificazione Antimafia;

- la signora Comito Patrizia continua però a ricoprire incarichi importanti presso la Procura della Repubblica di Crotone, attendendo alle misure di prevenzione e al protocollo informatico:

- se non ritenga urgentemente di avviare la procedura di trasferimento dalla Procura di Crotone, per incompatibilità ambientale, della signora Comito Patrizia, moglie di Raffaele Vrenna ed azionista delle società delle quali il marito era proprietario prima della condanna.

On. Angela NAPOLI

Roma, 23 aprile 2009

mercoledì 22 aprile 2009

Assunzioni sospette nella Sanità Cosentina: intervenga la Magistratura!

Il settore della Sanità in Calabria continua a far emergere disastrose situazioni che non possono più passare inosservate da parte della Magistratura. Nei mesi scorsi in provincia di Cosenza è stato smascherato buon numero d’infermieri che avevano ottenuto diplomi e specializzazioni falsi per svolgere la loro attività. Sempre nei mesi scorsi è rimbalzata sulle cronache nazionali la situazione dell’Istituto Papa Giovanni XXIII, i cui 300 pazienti, in cura per specifiche malattie, sono stati trasferiti in varie Cliniche o Presidi Ospedalieri, senza che siano stati né resi chiari i criteri adottati nella ripartizione dei degenti stessi né un’adeguata valutazione della professionalità e del numero di operatori sanitari chiamati a curare questi sopraggiunti malati.
Corre insistentemente voce che in qualche Clinica della provincia di Cosenza, dopo l’arrivo dei nuovi pazienti provenienti dal Papa Giovanni, si starebbero effettuando assunzioni di personale socio-sanitario dotato di Titolo Professionale sulla cui validità la Magistratura dovrebbe avviare gli opportuni accertamenti.
Il tutto in un periodo elettorale che vede coinvolto l’intero territorio della provincia di Cosenza e, quel che più conta, sulla pelle dei poveri ammalati.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 22 aprile 2009

lunedì 20 aprile 2009

L'APPELLO URGENTE PER SALVARE DELARA DARABI

FRA TRE GIORNI SE NON RIUSCIAMO A FERMARE LE MANI CRIMINALI DEL REGIME DEI MULLAH NON CI SARA' TRA DI NOI LA GIOVANISSIMA PITTRICE DELARA DARABI:
CLICCA QUI PER SCRIVERE UNA E-MAIL AL MINISTRO FRATTINI




La lettera a Karimi Davood
Presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia
Gentile Presidente,
sento vivo il dovere morale di unirmi all'appello per salvare la vita della Giovanissima Pittrice Iraniana DELARA DARABI. Appare ormai improcrastinabile l'intervento del nostro Ministro per gli Affari Esteri, on. Frattini, per bloccare quei criminali che stanno abbattendo le vite di persone innocenti, quale appunto quella di Delara DARABI. Occorre far presto, occorre unirsi, perchè non è più accettabile che si possa continuare ad assistere impassibili a questi crimini, che attentano vittime innocenti.
La mia incondizionata solidarietà
on. Angela Napoli

Operazione "Artemisia": impressionante il numero di donne coinvolte

Appare davvero impressionante il numero di donne della ‘ndrangheta coinvolte nell’operazione “Artemisia”, condotta questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Palmi (R.C.) su indagini guidate dai Procuratori, Roberto Di Palma e Michele Prestipino, della DDA di Reggio Calabria.
Non può che provocare allarme il fatto che queste donne coinvolte nell’operazione abbiano assunto un ruolo di primo piano nell’ambito delle organizzazioni criminali, laddove, invece, proprio l’elemento femminile avrebbe dovuto svolgere ruoli rappacificatori. Purtroppo questi coinvolgimenti richiamano tutti alla necessità di attenzionare la nuova capacità riorganizzativa della ‘ndrangheta che vede sempre più coinvolti donne e giovani.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Taurianova, 20 aprile 2009

martedì 14 aprile 2009

I Lavori dell'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (APM)

Si sono svolti in Cairo i lavori della I Commissione permanente per la cooperazione politica e la sicurezza dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (APM) sul tema "Lotta alla criminalità organizzata", inclusi il traffico illecito di sostanze stupefacenti, armi da fuoco ed esseri umani.
L’incarico di relatrice è stato affidato dall’APM all’on. Angela Napoli (PDL), delegata dal Parlamento Italiano. La relatrice dopo aver elencato le principali organizzazioni criminali esistenti nei Paesi del Mediterraneo ‘ndrangheta calabrese, cosa nostra siciliana, camorra campana, sacra corona pugliese, criminalità organizzata albanese e maghrebina, ha parlato delle principali attività di queste che spaziano dal traffico dalle sostanze stupefacenti e delle armi a quello dei materiali radioattivi e nucleari, dall’immigrazione clandestina allo sfruttamento di esseri umani, dal contrabbando di prodotti contraffatti al riciclaggio. I gruppi criminali delle diverse nazionalità, sfruttando i punti deboli dello spazio giuridico internazionale, cooperano attivamente e talvolta sinergicamente, mettendo a fattor comune peculiari capacità operative e corruttive per il raggiungimento dei propri scopi illeciti. Di fronte alla pervasività e alla crescita delle organizzazioni criminali, che si incontrano e si relazionano nel modo più compiuto sul piano dell’illecito, occorrono risposte adeguate facilitando il consolidamento della coesistenza e della cooperazione. Oltre agli accordi bilaterali e multilaterali tra i vari Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per combattere il traffico della droga, attività maggiormente redditizia per ogni tipo di mafia, occorre individuare e contrastare le nuove “rotte”, considerato che i gruppi criminali hanno individuato le nuove strade per garantire l’approvvigionamento dei ricchi mercati europei. L’on. Napoli ha fatto riferimento alla copiosa e valida normativa antimafia italiana, invitando gli altri Paesi del Mediterraneo a valutarla come riferimento. Ha poi puntualizzato che la lotta ala crimine è un elemento importante per il raggiungimento della pace sociale ed ha quindi invitato tutti i Parlamenti membri dell’APM ad organizzare Seminari/Conferenze/Riunioni nazionali e regionali sulla criminalità organizzata al fine di studiare le nuove modalità attraverso le quali vengono avanzate le varie attività illecite, così come le misure ed i meccanismi di contrasto esistenti all’interno dei singoli Paesi ed a livello internazionale. Ha, poi, invitato a cercare di coordinare le varie legislazioni nazionali, partendo dall’individuazione di definizioni comuni da porre alla base degli interventi normativi e ad enucleare poche precise fattispecie incriminabili in ogni Paese, con l’esplicita previsione che di tali reati possano rispondere anche le persone giuridiche. Ha, infine, fatto appello alla necessità di apprestare meccanismi di cooperazione giudiziaria anche in relazione al trasferimento dei giudizi, all’estradizione, al sequestro ed alla confisca di beni provenienti da reato o profitto di questi.
Della delegazione italiana, insieme all’on. Angela Napoli, ha fatto parte anche l’on. Doris Lo Moro (PD).

On. Angela Napoli

Cairo, 03 aprile 2009

mercoledì 8 aprile 2009

Il sincero cordoglio dell'Unione Interparlamentare per le Vittime del terremoto

Il Presidente dell’Unione Interparlamentare (UIP), Ben Gurirab, ha voluto incontrare nella giornata di ieri la delegazione italiana, guidata dall’on. Angela Napoli e composta dai sen. Barbara Contini e Mauro Del Vecchio e dagli on. Luca Volontè, Antonio Razzi ed Osvaldo Napoli, che sta partecipando ai lavori della Conferenza in Addis Abeba. Durante l’incontro il Presidente Ben Gurirab ha espresso condoglianze e solidarietà al Governo, al Popolo Italiano ed ai familiari delle vittime, per la grave tragedia che ha colpito la nostra Nazione. Numerose sono state le delegazioni degli altri Paesi che si sono recate dalla rappresentanza italiana per esprimere sincero cordoglio. L’assemblea dell’Unione Interparlamentare ha osservato un minuto di silenzio per onorare i numerosi morti di questa devastazione sismica e l’on. Angela Napoli ha ringraziato tutti i Paesi per la sentita solidarietà ed il cordoglio espressi.

On. Angela Napoli

Addis Abeba, 08 aprile 2009