giovedì 30 luglio 2009

Alluvione 2006 di Vibo Valentia: i morti, i danni, la Magistratura e i finanziamenti di Loiero gestiti da Ottavio Bruni

All’indomani dell’alluvione del 3 luglio 2006 che ha colpito le frazioni Vibo Marina, Bivona e Longobardi (VV) siamo tutti stati costretti a piangere per i quattro morti, tra i quali un bimbo di soli 15 mesi, e per gli ingenti danni subìti da cittadini, imprese ed attività commerciali.
Immediatamente sono partite le indagini con l’unico tentativo di colpire chi non ha avuto il filo diretto con il buon Dio per comunicare tempestivamente la calamità naturale che si sarebbe abbattuta su quel territorio, piuttosto che indagare sulle responsabilità della situazione di grave dissesto idrogeologico che ha contribuito ad elargire morti e danni.
Fortunatamente il nuovo Procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo, con l’aiuto del pm Simona Cangiano e gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, sta davvero incidendo su quelle responsabilità, che, ancora una volta, svelano i connubi, i favoritismi, la mancanza di controllo e le bende agli occhi del mondo politico.
Immagino già di conoscere gli alibi: nessuna autorizzazione, autorizzazione “apparentemente” legittima, non sapevamo…., sono stati gli uffici…., ecc. Sono pressoché sicura che nessuno saprà dire chi ha dato disposizioni di annullare ogni attività di controllo, di monitoraggio del territorio, così come nessuno si attribuirà la responsabilità della mancata regimazione dei corsi d’acqua, nonostante gli adeguati finanziamenti elargiti a seguito di precedenti alluvioni.
Ancora una volta la Magistratura, anche a Vibo Valentia, è stata costretta ad intervenire per individuare e colpire le responsabilità della politica & company .
Nonostante questa ulteriore meritoria opera avviata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, c’è ancora chi ritiene inopinatamente di continuare nella “tradizione”, se è vero come è vero, che il Presidente della Regione Calabria, Commissario Delegato per gestire interventi e finanziamenti del post alluvione del 2006, ha affidato la gestione di un ingente quantitativo di relative somme al Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Vibo Valentia, il cui Presidente è Ottavio Bruni, del quale, senza voler infierire più di tanto, ricordo solo che è persona rinviata a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio.
Senza, infine, sottovalutare che l’intera provincia di Vibo Valentia è sede di potenti cosche criminali della ‘ ndrangheta, Mancuso, Bonavota, Lo Bianco, ecc., le quali non potranno non prestare attenzione, come sin qui hanno dimostrato le varie inchieste giudiziarie, anche ai finanziamenti in questione.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 30 luglio 2009

Criminalità organizzata e legge "Lazzati": l'intervista su La Discussione

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mercoledì 29 luglio 2009

Gian Antonio Stella: "Che senso ha se a tappare i buchi mettiamo chi li ha fatti? "

«Che senso ha nominare commissario alla sanità per tappare i buchi finanziari chi come Agazio Loiero questi buchi li ha fatti o come minimo non è riuscito a tapparli?». Può darsi che la domanda posta da Roberto Occhiuto non sia del tutto innocente e disinteressata se è vero, come ha scritto La Stampa, che il deputato dell’Udc potrebbe essere candidato alle prossime Regionali da una coalizione alla «trentina», cioè centrata su un accordo tra i democratici e i casiniani.Può anche darsi che non sia del tutto innocente e disinteressato l’appoggio dato a Occhiuto da una avversaria storica del governatore calabrese come la pidiellina Angela Napoli. La quale, davanti all’ipotesi che il «suo» governo, di destra, possa affidare il 10 settembre i pieni poteri in materia sanitaria al presidente regionale ha tuonato: «Il Governo e la maggioranza del Pdl, a questo punto, dovranno spiegare ai calabresi a che gioco stanno giocando con Loiero. Desta già grande perplessità la dilazione dei tempi con cui il Governo nazionale si appresterebbe a commissariare la sanità calabrese, per non parlare poi se tale incarico venisse affidato a chi in quattro anni non è riuscito ad invertire la tendenza in termini di disavanzo,mantenendo, peraltro, damolti mesi, anche la delega proprio nel settore della sanità senza riuscire a far approvare il Piano sanitario regionale». Tanto più che «dall’ultimo rapporto di Bankitalia emerge che in Calabria, tra il 2006 ed il 2008, la spesa sanitaria è cresciuta in media del 5,1%» e che «Loiero ha gestito in Calabria le ultime elezioni europee ed amministrative avvalendosi proprio del supporto di ampie fasce della sanità, dove alcuni manager, dallo stesso nominati in tale incarico, hanno fatto addirittura "riunioni elettorali" all’interno delle strutture sanitarie». Andiamo oltre: diamo per acquisito che entrambi calchino lamano per motivi strumentali e di bottega e ammettiamo perfino che Loiero non si meriti neppure tutte queste critiche. Ma, sgomberato dal terreno il caso specifico personale, il tema resta. E vale per la Calabria come per il Lazio o la Campania, la Sicilia o il Veneto, l’Abruzzo o il Molise. E vale per la sanità come per tanti altri settori: che senso ha nominare commissario chi ha fatto il buco o comunque non è riuscito a risanarlo? Sembra un interrogativo di puro buonsenso. Eppure, come ha raccontato Antonio Ricchio su Calabria Ora, l’emendamento presentato da Occhiuto alle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio («non possono essere nominati commissari per il ripiano dei debiti sanitari coloro che abbiano ricoperto cariche amministrative nel periodo in cui si è verificato il disavanzo») è stato bocciato non dal Pd, ma dal Pdl. Misteri...

martedì 28 luglio 2009

Necessario, urgente, indispensabile commissariare la Sanità in Calabria con persona diversa dal Presidente Loiero

Al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dell’Economia e delle Finanze

-Per sapere –Premesso che:

- il Consiglio dei Ministri, in data 24 luglio 2009,ha decretato il commissariamento del sistema sanitario in Campania ed in Molise;

- da diversi mesi si è in attesa del commissariamento del sistema sanitario in Calabria, così, come peraltro annunciato dallo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri, nello scorso mese di maggio 2009, durante una manifestazione elettorale;

- la richiesta di commissariamento della sanità in Calabria è stata sottoscritta da tutti i parlamentari del PDL, eletti in quella regione, ed inviata alcuni giorni fa al Presidente del Consiglio dei Ministri;

- l’interrogante da mesi continua a presentare atti ispettivi per denunziare la situazione della sanità in Calabria, che diventa sempre più pesante e grave;

- ad oggi ben due Advisor non sono riusciti a far definire la esatta quantificazione del disavanzo nel settore della sanità calabrese, che comunque si aggirerebbe attorno ad una voragine di 2,2 miliardi di euro, ai quali dovrebbe essere aggiunto un debito di 198 milioni accertato nel 2008, per sopravvenienze passive e insussistenze attive nel 2007;

- la relazione della Commissione ministeriale Serra - Riccio ha evidenziato che la Calabria ha investito in sanità una quota di PIL molto maggiore rispetto ad altre regioni (8,77% PIL Calabria – 4,66% PIL Lombardia);

- la Corte dei Conti regionale, già nel marzo del 2008,ha bocciato la sanità calabrese, sottolineando, tra l’altro, “la sovraesposizione di finanziamento a fronte di indici di attività e prestazioni sottomedia, che evidenziano l’esigenza di interventi intesi a restituire alla Regione un livello di prestazioni ospedaliere capace di corrispondere ad un più elevato indice di appropriatezza”;

- lo stesso Ministro del Lavoro e della salute, già nel settembre 2008, in Commissione bicamerale per gli Affari Regionali ha dichiarato che “…la situazione della Regione Calabria è molto preoccupante non solo per la dimensione del debito e del disavanzo, ma per il trend di spesa: dai 55 milioni del 2006 ai 127 del 2007…un dato che fa spaventare non poco”;

- lo stesso Sottosegretario di Stato alla salute, Francesca Martini, in un intervista alla “Padania” ha dichiarato che la Regione Calabria “vanta” una situazione “che grida vendetta”;

- nello scorso mese di giugno 2009 il Consiglio dei Ministri ha persino impugnato la legge della Regione Calabria 30 aprile 2009, n. 11, relativa al “Ripiano del disavanzo di esercizio per l’anno 2008 ed accordo con lo Stato per il rientro dei disavanzi del servizio sanitario regionale”;

- la Calabria compare in fondo a tutte le classifiche: i posti letto per anziani sono 267 ogni 100.000 abitanti, a fronte di una media nazionale di 1.270; si moltiplicano i “viaggi della speranza”; dai centri di cura pubblici regionali si scappa; dal gennaio 2007 ad oggi si contano una decina di casi costati la vita di pazienti, alcuni dei quali giovanissimi;

- in primavera si è già riversato l’ulteriore danno sugli incolpevoli cittadini calabresi,con la reintroduzione del ticket sui farmaci e sul Pronto Soccorso e l’aumento dell’Irap e la conferma dell’Irpef nelle misure massime consentite;

- a fronte di quanto sopra l’interrogante ritiene ingiustificata la proroga – diffida di ulteriori settanta giorni concessa alla sola Regione Calabria per l’adozione di un piano di rientro contenente misure di riorganizzazione e riqualificazione del servizio sanitario regionale, così come previsto al comma 3-bis dell’articolo 22 del Decreto- legge 1° luglio 2009, n. 78;

- tra l’altro l’interrogante ritiene di dover ricordare che l’attuale Governatore della Calabria, Agazio Loiero, detiene immotivatamente la delega del Dipartimento sanità regionale ed è corresponsabile, quale eletto da oltre 4 anni della pesante situazione del settore, evidenziata, solo in minima parte, nella puntata di Report del 26 aprile 2009, andata in onda su RAI Tre;

- non solo ma, ad avviso dell’interrogante, nessun piano di rientro potrà essere definito in modo efficiente senza una preventiva approvazione del piano sanitario regionale,fino ad oggi non avvenuta;

- ancora, così come si evince, sempre dalla relazione della Commissione ministeriale Serra - Riccio, desta perplessità la mancanza dei requisiti previsti dalla legge posseduti da alcuni direttori generali, direttori sanitari e direttori amministrativi delle ASP calabresi;

- basterebbe verificare, attraverso un’adeguata indagine ispettiva cosa sta accadendo e quanto è accaduto nell’ASP di Cosenza sotto la Direzione di Franco Petramala: vicenda dell’Istituto di Papa Giovanni XXIII° di Serra d’Aiello, situazione del settore della diagnostica di laboratorio nella provincia, nomine di primari sanitari in periodo elettorale e senza alcuna necessità, stabilizzazione di precari che si sono addirittura firmati le personali delibere, ecc…:

- quali i motivi che a tutt’oggi non hanno portato al commissariamento del Dipartimento della sanità in Calabria;

- se non ritengano, altresì, indispensabile che la nomina del Commissario ricada su persona diversa dall’attuale Presidente della Giunta regionale calabrese;

- quale la motivazione che ha portato il Governo nazionale a dare alla sola Regione Calabria ulteriori settanta giorni per predisporre il Piano di rientro dei debiti pregressi nel settore della sanità regionale.

On. Angela NAPOLI

Roma, 28 luglio 2009

La vicinanza e l'incoraggiamento a Vera Scalfaro, Sindaco di Sersale (CZ)

Il nuovo episodio intimidatorio nei confronti del Sindaco del Comune di Sersale, Vera Scalfaro, è davvero preoccupante perché rivolto nei confronti di un primo cittadino che sta amministrando la cosa pubblica all’insegna della legalità e della trasparenza e nell’interesse della collettività. Nel condannare l’ulteriore vile atto criminoso, voglio manifestare sincera solidarietà al Sindaco, Vera Scalfaro, ed incoraggiarla a proseguire nella sua meritoria opera di saggia amministratrice della comunità sersalese.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 28 luglio 2009

lunedì 27 luglio 2009

Accertare la veridicità dello stato di salute di Samuele Lo Vato

Al Ministro della Giustizia:

Per sapere – Premesso che:

- l’operazione “Omnia”, coordinata dalla DDA di Catanzaro nel 2007, ha stroncato la cosca della ‘ndrangheta Forastefano, divenuta egemone sul territorio di Cassano allo Jonio (CS);

- nella stessa operazione sono stati arrestati anche uomini affiliati alla cosca Forastefano;

- dalla citata operazione “Omnia” è emerso che la cosca Forastefano, con i suoi associati, è capace di diversificare le proprie attività illecite per reinvestire e riciclare il denaro in alberghi di lusso, attività commerciali e società varie e di inserirsi nei gangli essenziali dell’economia, ma anche in quelli politici;

- nell’ operazione sono state eseguite 53 ordinanze di custodie cautelari; tra le persone colpite figurava anche Samuele Lo Vato, di 32 anni;

- nei giorni scorsi il Tribunale di Castrovillari ha rigettato la richiesta della DDA di Catanzaro, relativa alla proposta di ripristino del regime del 41 bis per Samuele Lo Vato, ritenuto dagli inquirenti uno dei più pericolosi uomini della cosca Forastefano;

- le motivazioni addotte sarebbero legate allo “stato depressivo non curabile” del Lo Vato, assegnandolo addirittura ai domiciliari:
- di quali elementi disponga nell'ambito delle sue competenze, sulla vicenda ricordata in premessa;
- se non ritenga di dover assumere ogni iniziativa, anche normativa, di competenza, perché sia assicurato che per gli esponenti della criminalità organizzata dei quali è stata accertata la pericolosità siano fortemente ridotte le possibilità di fruire di misure alternative alla detenzione.
On. Angela NAPOLI

Roma, 27 luglio 2009

venerdì 24 luglio 2009

Gioia Tauro:nuova terna commissariale in grado di eliminare le "notevoli incrostazioni" all'interno del Comune

La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri dell’Interno e della Giustizia:

Per sapere – Premesso che:

- la Città di Gioia Tauro è un Comune di oltre 18.000 mila abitanti della provincia di Reggio Calabria; il suo Consiglio comunale è stato sciolto per ben due volte a causa di infiltrazioni mafiose;

- le cosche mafiose Piromalli e Molè hanno da sempre influito sulle varie attività economiche e sull’attività amministrativa della Città e dell’intera Piana di Gioia Tauro;

- in quel territorio, è nato nel 1994 il Porto di Gioia Tauro che oggi rappresenta il più grande terminal per il transhipment del Mediterraneo ed il principale scalo commerciale marittimo dell’area metropolitana di Reggio Calabria;

- nel mese di maggio 2009 è stato avviato il procedimento per la costruzione di un rigassificatore a Gioia Tauro;

- l’interpellante ritiene che anche dall’attuale Governo nazionale ci sia stata una sottovalutazione delle necessità della Piana di Gioia Tauro, sia in termini di adeguamenti degli organici delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, sia a livello di programmazione economica;

- la pesante situazione coinvolge l’intera Piana di Gioia Tauro, che oggi vede ben cinque Comuni del territorio sciolti per infiltrazione mafiosa ed altri sottoposti ad adeguati controlli;

- ad avviso dell’interpellante, questa situazione richiederebbe maggiore attenzione da parte del Governo nazionale sia in termini d’interventi sia sulle scelte delle persone nominate a gestire questo territorio incancrenito da una pressante e pericolosa mano mafiosa;

- il 24 aprile del 2008, per la seconda volta, è stato sciolto il Consiglio comunale della Città di Gioia Tauro, essendo state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata;

- nel mese di ottobre 2008 è stato arrestato l’ex Sindaco del Comune di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa; oggi rinviato a giudizio insieme ad altre 14 persone tra le quali alcuni boss delle cosche Piromalli e Molè, considerate tra le più influenti della ‘ndrangheta;

- così come riportato nel citato decreto di scioglimento: “ La Piana di Gioia Tauro, rappresenta una delle principali aree di radicamento e sviluppo della ‘ndrangheta, costituendo, per l’esistenza del porto, motivo di attrazione per le ndrine insediate sul territorio in ragione delle ingenti risorse finanziarie statali e comunitarie investite nel traffico portuale e nel relativo indotto”;

- della prima terna commissariale, nominata a gestire il Comune di Gioia Tauro, dopo il secondo scioglimento per infiltrazione mafiosa, fino al 21 luglio 2009 era rimasto in carica solo il Viceprefetto Domenico Rocco Galati; gli altri due componenti erano il prefetto Mario Fasano, deceduto il 12 gennaio 2009 ed il dott. Gerardo Bisogno, dimessosi per gravi motivi di salute nel mese di febbraio 2009;

- nel mese di marzo 2009 la terna commissariale è stata ricomposta con la nomina del Prefetto Oreste Iovino e Marizio Alicandro in aggiunta al viceprefetto Domenico Galati;

- la stampa regionale calabrese nell’ultimo periodo aveva iniziato a riportare notizie relative a pesanti situazioni interne al Comune di Gioia Tauro;

- martedì 21 luglio 2009 il viceprefetto Domenico Rocco Galati ha presentato le dimissioni dall’incarico di commissario straordinario del Comune di Gioia Tauro, motivandole con ragioni strettamente personali, ma sembrerebbero dettate dalla ricezione di un avviso di garanzia;

- oggi, 24 luglio 2009, notizie di stampa riportano delle dimissioni anche degli altri due componenti la Commissione straordinaria, il Prefetto Oreste Iovino e il Dirigente Maurizio Alicandro;

- da indiscrezioni della stampa sembrerebbe che le citate dimissioni siano legate ad “insormontabili difficoltà sulla condizione del Comune di Gioia Tauro che scaturirebbero dalla presenza di notevoli incrostazioni nella pubblica amministrazione” e dalle “numerose resistenze interne al palazzo riscontrate nella loro azione di pulizia e di trasparenza della macchina amministrativa”;

- le dimissioni, indubbiamente allarmanti per il nuovo vuoto che si è venuto a creare nella gestione della vita amministrativa della Città di Gioia Tauro, appaiono preoccupanti allorché valutate anche alla luce degli interessi che la criminalità organizzata potrebbe evidenziare su tutto quanto ruota attorno all’area del Porto e di quel territorio:

- se non ritengano di dover provvedere con la massima urgenza alla nomina di una nuova terna Commissariale costituita da persone in grado di eliminare le “notevoli incrostazioni” presenti all’interno del Comune di Gioia Tauro;

- se non ritengano, altresì, di far avviare un’adeguata commissione d’accesso per individuare eventuali responsabilità di funzionari e dirigenti interni al Comune;

- se non ritengano, ancora, di verificare se sono in corso indagini, da parte della Magistratura, per accertare se tra gli ostacoli riscontrati dai Commissari straordinari vi siano anche interventi della criminalità organizzata.

On. Angela NAPOLI

Roma, 24 luglio 2009

mercoledì 22 luglio 2009

Sequestro "Café de Paris": approfondire l'attività di riciclaggio della 'ndrangheta

Il sequestro odierno de “Il Cafè de Paris” e quello del ristorante “Alla Rampa”, avvenuto nell’ottobre del 2008, ed i controlli che in queste ore si stanno effettuando in altri ristoranti del centro confermano come l’attività di riciclaggio della ‘ndrangheta le abbia consentito di acquisire locali noti, alberghi, negozi e mettere quindi radici anche nella Città di Roma. Ritengo che ormai le Istituzioni preposte non possono più esimersi dall’approfondire il preoccupante livello di inserimento e di penetrazione delle cosche della ‘ndrangheta nelle regioni non tradizionali. Senza tralasciare la necessità di indagare su tutti coloro che sono garanti della “pulitura” di denaro sporco.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 22 luglio 2009

martedì 21 luglio 2009

Operazione "Trovador": congratulazioni ai Procuratori Pignatone e Gratteri, al Questore Casabona e al Dott. Cortese

Formulo sincere congratulazioni al Procuratore della DDA di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, al suo vice, Nicola Gratteri, al Questore, Carmelo Casabona, al Dirigente della Squadra Mobile, Renato Cortese, ed ai suoi uomini, per l’attività investigativa che ha portato all’odierna importante operazione, denominata “Trovador”, contro trafficanti di droga.
Anche questa operazione, che ha anche confermato la bontà e la validità della collaborazione con le Forze investigative di altri Paesi, dimostra quale sia la potenzialità della ‘ndrangheta rispetto alle altre organizzazioni criminali, anche di quelle oltre confine. Gli ingenti quantitativi di droga controllati, continuano a dare proprio alla ‘ndrangheta la possibilità di acquisire una imperante capacità economica che le consente ormai di spadroneggiare e riciclare ogni dove, penetrando pericolosamente nell’economia legale.
Bene, quindi, l’attività di contrasto che oggi è riuscita ad intercettare e garantire alla giustizia uomini organici ad importanti cosche del territorio jonico reggino.


On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 21 luglio 2009

lunedì 20 luglio 2009

L'incredibile situazione del depuratore di Lamezia - Pizzo e la solidarietà a Pino Nano e RAI3 Calabria

Da TGR Calabria del 18 luglio 2009

Ci risiamo, da quattro anni, puntualmente ad ogni inizio di stagione estiva, si apre in Calabria la questione “mare” ed altrettanto puntualmente il Governatore della Regione scarica le responsabilità dello scempio sui governanti periferici, sull’informazione e su chi osa denunziare il tutto.
Tutti ricorderanno le scuse per lo stato del mare e delle coste, chieste da Loiero all’inizio della sua legislatura, garantendo che le cose sarebbero cambiate. Fino ad oggi, purtroppo, quelle garanzie non sono state rispettate, nonostante il cambio dell’assessore al ramo e nonostante la proroga del commissariamento regionale all’ambiente. E non può essere sicuramente giustificabile il “cullarsi” sulla presenza di punti delle coste calabresi dove le acque risultano splendide.
Né serve continuare a scaricare le colpe su incivili comportamenti o su giustificate immagini televisive, senza rendere conto del perché in Calabria, nonostante l’ingente quantitativo di fondi disponibili, non sia stato varato un adeguato sistema di depurazione. Occorrerebbe dimostrare quale sia stata fino ad oggi la funzione delle Ato, se non quella di affidamento di incarichi a questo o quel “personaggio” di comodo.
Ed anche l’ultimo assessore regionale all’ambiente, Silvio Greco, nel denunziare che “l’ecosistema in Calabria è vicino al tracollo”, si copre di alibi scaricando le responsabilità. Sono sicura che l’assessore Greco, considerato anche il ruolo assunto di recente, non abbia grosse responsabilità, ma se non erro fu proprio Greco il tecnico di cui si servì Loiero, nel luglio del 2008, per essere aiutato a rispondere alle accuse che gli venivano mosse sullo stato del mare e delle coste calabresi. Ed anche allora Greco, così come oggi, ebbe a parlare della necessità di un’adeguata programmazione per risolvere il problema. Ma è impensabile parlare di programmazione ad ogni inizio di stagione estiva e poi non predisporla né tantomeno attuarla.
Come sempre la politica in Calabria, anche in questo settore, continua a delegare gli interventi alla Magistratura, vedi inchiesta “Poseidone”, vedi i recenti sequestri di depuratori mal funzionanti nel cosentino.
Il risultato è che i cittadini calabresi ed i turisti anche per l’estate corrente dovranno fare i conti con questo stato del mare e delle coste, allarmante anche per Goletta Verde, e, addirittura, senza mai essere posti a conoscenza di dove siano finiti gli ingenti finanziamenti che da 12 anni a questa parte sono giunti in Calabria grazie al commissariamento ambientale, saranno costretti ad apprendere che l’Ato di Cosenza ha bisogno, ancora, di altri 129 milioni per rendere il mare più pulito.
E dopo tutto questo come non dare la solidarietà al dottor Pino Nano ed a RAI3 regionale per i gratuiti attacchi mossi dal Presidente Loiero per il solo fatto che sono stati riportati servizi televisivi che fotografano solamente la verità.

On. Angela NAPOLI

Taurianova, 20 luglio 2009

Sottoscrivo l'emendamento Occhiuto sul commissariamento della Sanità in Calabria

Sottoscrivo l’emendamento n. 22.37 al decreto anticrisi, presentato dall’on. Roberto Occhiuto (UDC) alla Camera dei Deputati, e relativo ai criteri di nomina del commissario governativo per il ripiano dei debiti sanitari.
Di fatto ho da sempre chiesto al Governo nazionale, attraverso gli atti ispettivi, unitamente all’indispensabile commissariamento della sanità calabrese, che tale incarico non venisse attribuito al Governatore della Regione, corresponsabile dell’enorme disavanzo evidenziato in tale settore.
Il Governo nazionale e la maggioranza del PDL, a questo punto, dovranno spiegare ai calabresi “a che gioco stanno giocando” con Loiero.
Desta già grande perplessità la dilazione dei tempi con cui il Governo nazionale si appresterebbe a commissariare la sanità calabrese, per non parlare poi se tale incarico venisse affidato a chi in quattro anni non è riuscito ad invertire la tendenza in termini di disavanzo, mantenendo, peraltro, da molti mesi, anche la delega proprio nel settore della sanità e senza riuscire a far approvare il Piano Sanitario Regionale, senza il quale appare impossibile predisporre un qualsiasi piano di rientro del disavanzo.
Se è pur vero che l’enorme disavanzo della sanità calabrese, peraltro a tutt’oggi non esattamente quantificato, è addebitabile, in parte, anche alle precedenti Giunte Regionali, è altrettanto vero che nessuna controtendenza è stata manifestata dall’attuale Giunta, tanto che dall’ultimo rapporto di Bankitalia emerge che in Calabria, tra il 2006 ed il 2008, la spesa sanitaria è cresciuta in media del 5,1% con un aumento del 2,2% nell’ultimo anno.
Non penso nemmeno che siano frasi avventate quelle del ministro Sacconi allorquando afferma che “c’è una situazione di pericolosa esplosione incontrollata della spesa sanitaria, che coincide con situazioni di inefficienza e di carenza dei servizi ai cittadini”.
Appare davvero assurdo affidare incarichi a chi ha la corresponsabilità di avere calato la Calabria in una situazione così grave e pesante a danno dei cittadini.
Senza, peraltro, sottacere sul fatto che pur in presenza di una tale situazione, il Governatore Loiero ha gestito in Calabria le ultime elezioni europee ed amministrative avvalendosi proprio del supporto di ampie fasce della sanità, dove alcuni manager, dallo stesso nominati in tale incarico, hanno fatto addirittura “riunioni elettorali” all’interno delle strutture sanitarie.
Tale complessa situazione dovrebbe portare il Governo nazionale, non solo a commissariare la sanità calabrese con persona diversa dall’attuale Governatore, ma a commissariare anche le ASP di questa Regione.

On. Angela Napoli (PDL)

Roma, 20 luglio 2009

sabato 18 luglio 2009

Mi inchino alla memoria di Paolo Borsellino e dei suoi cinque uomini di scorta!

Domani ricorre il diciassettesimo anniversario della morte di Paolo Borsellino e voglio ricordarlo. Lo voglio ricordare come uomo che ha avuto un alto senso del dovere e dello Stato e che ha captato ciò che ha sempre aiutato gli uomini mafiosi: le loro collusioni con “pezzi” importanti delle Istituzioni.
Molti dei commenti che appaiono in queste ore sui vari blog, relativi alla strage di via D’Amelio, offendono, a mio avviso, la memoria di Paolo Borsellino: quella che è stata la sua ideologia politica può farmi sicuramente piacere, ma non è la catalogazione politica di appartenenza che ci aiuta davvero a rendere sacra la sua memoria. Quanti sono gli uomini di destra che hanno rinnegato la moralità, la legalità e la giustizia! Un uomo come Paolo Borsellino va ricordato per la sua vita, per il suo sacrificio, per il suo insegnamento, per quanto ha saputo lasciare in eredità a ciascuno di noi!
Accanto a Paolo Borsellino sento il dovere di non dimenticare i cinque uomini della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Sono personalmente convinta che buona parte della verità sulla strage di via D’Amelio sta scritta nelle pagine di quell’agenda rossa e che difficilmente potrà essere scoperta.
So bene cosa significa venire a conoscenza di determinate collusioni e cercare di infrangerle. So cosa potrebbe provare, se fosse ancora in vita, Paolo Borsellino nel vedersi isolato da coloro che invece avrebbero dovuto e potuto proteggerlo. So cosa si prova a dover affrontare i giorni della propria vita tirando fuori tutto il coraggio che si ha in corpo. So cosa si prova cercando “di amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”.
Proprio per questo voglio dire grazie a Paolo Borsellino: il suo insegnamento mi ha aiutata a camminare sulla strada “profumata della libertà” ed a riconoscere “il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
Mi inchino alla memoria di Paolo Borsellino e dei suoi cinque uomini di scorta!

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Taurianova, 17 luglio 2009

mercoledì 15 luglio 2009

L'attenzione del Vice Presidente della Commissione Antimafia sui processi di mafia

Mi augurerei che l’attenzione posta dal Vice Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, on. Fabio Granata, sulla sentenza di primo grado, emessa ieri ad Arezzo nei confronti dell’Agente della Polizia di Stato, Luigi Spaccarotella, venisse posta anche sui processi di mafia, come ad esempio gli ultimi svoltisi in Calabria, “Arca” e “Odissea”, che hanno purtroppo visto addirittura l’assoluzione dei capi boss di note cosche della ‘ndrangheta calabrese.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 15 luglio 2009

La vicinanza a Pasquale Aveta per il vile attentato subito

Nell’esprimere sincera solidarietà a Pasquale Aveta ed alla sua famiglia per il vile attentato subito, sento di fare appello ai cittadini taurianovesi affinché denunzino ed isolino tutti coloro che stanno tentando di far ripiombare la comunità nell’oscurantismo degli anni ’90.
Non v’è dubbio, infatti, che in questo momento qualcuno intenderebbe mettere in atto una strategia della tensione che mini la sicurezza dei cittadini. Questo qualcuno deve essere isolato, assicurato alla giustizia e sottratto ad una comunità, quella taurianovese, che richiede il ripristino della democrazia della legalità e della sicurezza.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 15 luglio 2009

martedì 14 luglio 2009

La sincera ed affettuosa solidarietà a Nadia Bax

E’ davvero preoccupante l’ondata di minacce che sta investendo Nadia Bax, consigliere comunale del PDL di Vibo Valentia.
Qualsiasi tipo di minaccia è ingiustificabile, più che mai quelle attuate contro la Bax, persona sicuramente integerrima e che ha sempre svolto la sua attività politica all’insegna della correttezza e dell’onestà. Nell’esprimere a Nadia ed a tutta la sua famiglia sincera ed affettuosa solidarietà, voglio augurare che al più presto gli inquirenti facciano luce ed assicurino alla giustizia i responsabili di questi vili atti che minano non solo alla serenità della famiglia di Nadia Bax, ma anche a quella dell’intera comunità vibonese.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 14 luglio 2009

Improcrastinabile trasferire dalla Procura di Crotone Patrizia Comito, moglie dell'imprenditore Raffaele Vrenna

Al Ministro della Giustizia :

Per sapere – Premesso che:

- con atto ispettivo n. 4-01174 del 29 settembre 2008, l’interrogante, nel denunziare i risvolti giudiziari che hanno portato alla condanna in primo grado dell’imprenditore Raffele Vrenna di Crotone ( per il quale è in corso il Processo d’appello a Catanzaro), ha posto una richiesta specifica sulla di lui moglie Comito Patrizia, impiegata presso la Procura della Repubblica di Crotone;

- la richiesta è stata ribadita dall’interrogante con atto ispettivo n. 4-02861 del 23 aprile 2009, a tutt’oggi privo di risposta;

- l’imprenditore Vrenna, al momento della condanna di primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, era comproprietario con il fratello Giovanni della Società “Sovreco S.p.A.”, con partecipazione diretta al capitale sociale di ben 6 società miste sparse in tutta la Calabria e con qualche legame anche in Campania, tutto nel settore di gestione dei rifiuti;

- dopo la condanna in primo grado riportata nel processo “Puma”, Raffele Vrenna ha ceduto tutte le quote di partecipazione nelle varie società ai suoi familiari , tra i quali la moglie Comito Patrizia;

- i familiari avrebbero creato una nuova Società che solo nei giorni scorsi e dopo svariati ricorsi sarebbe riuscita ad ottenere dal Consiglio di Stato la certificazione antimafia;

- in questi ultimi giorni sono state pubblicate sul “Quotidiano della Calabria” le deposizioni di tre collaboratori di giustizia, nelle quali vengono rivolte pesanti accuse a Raffaele Vrenna;

- Il collaboratore Luigi Bonaventura tra le varie risposte al PM, afferma: “…..lui (Raffaele Vrenna) diceva che aveva persone nei palazzi potenti, amici nei palazzi potenti e vantava questo….poi da altre voci si parlava del suo….del suo modo di trarre informazioni tramite la moglie che si occupava in reparti del Tribunale….” Ed ancora:”……si diceva chiaramente che la moglie era un componente con la quale Raffaele Vrenna riusciva a mediare con qualcuno per avere le dovute informazioni, questa era una cosa abbastanza assodata…..”;

- La moglie, Comito Patrizia, ha svolto per molti anni il ruolo di segretaria dell’ex Procuratore Capo di Crotone, Franco Tricoli, il quale nell’agosto 2008, subito dopo la richiesta di collocamento in pensione ha assunto l’incarico di presidente del “trust” che il gruppo Vrenna ha inteso realizzare per sottrarsi alle conseguenze insite nella condanna a quattro anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa di Raffaele Vrenna;

- A tutt’oggi la signora Comito Patrizia continua a ricoprire incarichi importanti presso la Procura della Repubblica di Crotone, attendendo alle misure di prevenzione e al protocollo informatico:

- Se non ritenga di dover assumere con la massima urgenza l’iniziativa di competenza per avviare la procedura di trasferimento dalla Procura di Crotone, per incompatibilità ambientale, della signora Comito Patrizia, moglie di Raffaele Vrenna ed azionista delle società delle quali il marito era proprietario prima della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.

On. Angela NAPOLI

Roma, 14 luglio 2009

giovedì 9 luglio 2009

Il degrado dell'Abbazia Florense di S.Giovanni in Fiore

Sono sotto gli occhi di tutti l’incuria e le responsabilità che hanno portato al palese danneggiamento dell’Abbazia Florense, patrimonio artistico di San Giovanni in Fiore e dell’intera Calabria. Il recente sequestro preventivo dell’ala est e sud dell’Abbazia non è altro che la conseguenza del lungo silenzio e dei mancati interventi che hanno preceduto la verifica dei lavori, iniziati nell’agosto 2007, sospesi nel settembre dello stesso anno e mai ripresi.
I vari contenziosi apertisi sul caso e gli atteggiamenti pilateschi dei responsabili, ad iniziare da quello del Comune di San Giovanni in Fiore, committente dei lavori di restauro, nonché le varie bugie elargite anche televisivamente, hanno portato solo al mantenimento dell’ingabbiatura dell’Abbazia Florense e al depauperamento della stessa.
Ritengo che non sia più derogabile la necessità di individuare le vere responsabilità di coloro che hanno portato a tale situazione di degrado un bene culturale di così notevole importanza per la nostra Calabria e vengano conseguentemente assunti gli adeguati interventi nei confronti di chi ha contribuito a segnare questa ulteriore pagina negativa per la Regione.

On. Angela NAPOLI

Roma, 9 luglio 2009

mercoledì 8 luglio 2009

Il necessario scioglimento del Consiglio comunale di Fondi (LT)

Al Ministro dell’Interno:

Per sapere – Premesso che:

- il 6 luglio 2009, è stata condotta dalla DIA di Roma e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, con l’esecuzione di diciassette ordinanze di custodia cautelare, un’ importante operazione frutto di un inchiesta relativa alla Città di Fondi;

- dall’inchiesta è emerso che la ‘ndrangheta calabrese è diventata padrona nell’agro potentino: dalla la gestione del mercato ortofrutticolo di Fondi al controllo di importanti lavori pubblici nella provincia di Latina;

- dall’inchiesta sono emerse responsabilità anche di amministratori locali, funzionari comunali e persino del capo della Polizia Municipale;

- gli uomini della ‘ndrangheta coinvolti nell’operazione appartengono alla nota cosca Tripodo di Sambatello di Reggio Calabria;

- il Comune di Fondi da tempo era stato sottoposto alla Commissione d’accesso le cui risultanze sono state oggetto di interventi nella Commissione Parlamentare Antimafia, ma anche di interrogazioni parlamentari e l’interrogante trova davvero inaccettabile la dilatazione dei tempi che a tutt’oggi non ha portato allo scioglimento del locale Consiglio Comunale:

- se non ritenga necessario ed urgente, alla luce delle risultanze della Commissione d’accesso e l’operazione del 6 luglio 2009 proporre lo scioglimento del Consiglio Comunale di Fondi per infiltrazione mafiosa.

On. Angela NAPOLI

Roma, 8 luglio 2009

venerdì 3 luglio 2009

Il resoconto della seduta della Commissione Giustizia del 2 luglio 2009











Disposizioni concernenti il divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione. C. 825 Angela Napoli, C. 783 Rossa e C. 972 Oliverio.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 giugno 2009.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che chiederà alla Presidenza della Camera di assegnare alla Commissione Giustizia le proposte di legge C. 954 Misiti, recante modifiche alla legge 31 maggio 1965, n. 575, in materia di divieto di svolgimento di propaganda elettorale nei confronti delle persone appartenenti ad associazioni mafiose e sottoposte alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, e C. 1767 Occhiuto e Tassone, recante modifiche alla legge 31 maggio 1965, n. 575, in materia di divieto di svolgimento di propaganda elettorale nei confronti delle persone appartenenti ad associazioni mafiose e sottoposte alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Rileva infatti che tali proposte di legge, attualmente assegnate alla Commissione Affari costituzionali, presentano sostanzialmente il medesimo contenuto dei provvedimenti in esame presso la Commissione Giustizia, ai quali è pertanto opportuno che siano abbinate.

Angela NAPOLI (PdL), relatore, concorda con il presidente Bongiorno sull'opportunità di abbinare ed esaminare presso questa Commissione le proposte di legge C. 954 Misiti e C. 1767 Occhiuto e Tassone.
Dopo avere fatto presente di avere ricevuto una lettera di minaccia da parte del pregiudicato da lei citato nel suo intervento della precedente seduta, e di avere conseguentemente sporto denuncia penale presso i competenti organi, dichiara di avere appena appreso dalle agenzie di stampa che quel pregiudicato è stato arrestato.

Giulia BONGIORNO, presidente, dopo aver espresso solidarietà all'onorevole Angela Napoli, ribadisce di condividere la sua proposta di legge e ne sollecita la rapida approvazione.

Doris LO MORO (PD) osserva come la notizia testé data dall'onorevole Angela Napoli sia indicativa nel contesto ambientale sul quale i provvedimenti in esame sono destinati ad incidere. Se è vero che tali provvedimenti hanno una portata generale sul territorio nazionale, tuttavia non può negarsi che l'intreccio tra affari, mafia e politica sia un fenomeno particolarmente sentito nel Mezzogiorno. Sottolinea quindi come i provvedimenti in esame si inseriscano perfettamente nel contesto della sua città, Lamezia Terme, dove l'amministrazione comunale è stata per ben due volte destinataria di un provvedimento di scioglimento per infiltrazione mafiosa. Rileva, peraltro, come tali provvedimenti di scioglimento non siano sufficienti, intervenendo a posteriori e colpendo indistintamente i politici compromessi e quelli non compromessi. D'altra parte, l'inefficacia di questi provvedimenti è dimostrata dal fatto che spesso le stesse amministrazioni comunali vengono colpite reiteratamente da più provvedimenti di scioglimento. Per prevenire le infiltrazioni mafiose, infatti, occorre intervenire in maniera più selettiva e sin dal momento delle campagne elettorali: per impedire anzitutto che la formazione del patto fra malavita organizzata e politica alteri i risultati elettorali. Osserva con soddisfazione come i provvedimenti in esame stiano raccogliendo un ampio consenso, ma ritiene necessario precisarne la portata applicativa, anche per evitare che taluni ingiustificati timori ne possano ostacolare la rapida approvazione. Precisa, quindi, che la disciplina in esame riguarda esclusivamente i sorvegliati speciali: soggetti assolutamente riconoscibili, destinatari di provvedimenti, resi all'esito di procedimenti nei quali il diritto di difesa viene ampiamente garantito, che li hanno privati dell'elettorato attivo e passivo. Si vuole quindi impedire che tali soggetti possano condizionare la libertà altrui di esprimere un voto consapevole. Rileva, inoltre, come a fronte della riconoscibilità di tali soggetti, i politici non possano essere ritenuti non responsabili: i politici hanno l'obbligo di sapere con chi hanno a che fare ed evitare di intrattenere simili rapporti. Sempre in relazione ai politici, rileva che spesso si registra una celata perplessità sul provvedimento dettata dal timore che possa essere strumentalizzato il divieto di avvalersi per la campagna elettorale di soggetti sottoposti a misure di prevenzione. In particolare, vi sarebbe il rischio di imputazioni nei confronti di candidati per il solo fatto, ad esempio, che dei loro volantini elettorali siano trovati presso le abitazioni di persone sottoposte a misure di prevenzione. Sottolinea quanto tale timore sia infondato, rilevando che il reato sussisterebbe solamente nel caso in cui sia provato che il candidato abbia utilizzato persona sottoposta a misura di prevenzione per fare propaganda elettorale, la quale costituisce un comportamento organizzato e finalizzato all'acquisizione del consenso. Tale comportamento non si può certamente desumere dalla mera circostanza che dei volantini elettorali siano trovati presso soggetti sottoposti a misure di prevenzione. Per tale ragione ritiene che non debba sussistere alcuna remora nel sostenere i provvedimenti in esame. Conclusivamente, ritiene che la proposta di legge dell'onorevole Angela Napoli e le altre ad essa abbinate siano pienamente convincenti ed attengano ad una tematica che deve essere affrontata indipendentemente dagli schieramenti politici.
Per questi motivi preferisce anziché presentare una autonoma proposta di legge, come inizialmente aveva intenzione di fare, o di sottoscrivere la proposta di legge in materia presentata da deputati del suo gruppo, apporre la propria firma alla proposta di legge C. 825 presentata dall'onorevole Angela Napoli, appartenente non solamente ad un gruppo diverso dal proprio ma addirittura ad un gruppo di maggioranza.

Angela NAPOLI (PdL), relatore, ringrazia l'onorevole Lo Moro per il suo intervento, che coglie in pieno il significato della proposta di legge, e per la sottoscrizione di quest'ultima. Rileva quindi come il gesto di condivisione e solidarietà della collega Lo Moro rappresenti il migliore esempio di come la lotta alla criminalità organizzata sia una responsabilità di tutte le persone oneste e civili, e si ponga al di là degli schieramenti politici.

Giulia BONGIORNO, presidente, dopo avere espresso apprezzamento per la scelta dell'onorevole Lo Moro di sottoscrivere la proposta di legge n. 825 Angela Napoli, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

mercoledì 1 luglio 2009

L'apprezzamento per l'operato della Commissione Straordinaria di Taurianova (RC)

Le recenti critiche, diffuse tramite i mass-media e mosse alla Commissione straordinaria che da poco meno di due mesi guida il Comune di Taurianova, appaiono quanto mai spropositate e fuori luogo.
Innanzi tutto è bene evidenziare che è stata sempre buona norma, dal punto di vista politico, non esprimere giudizi sugli amministratori locali subito dopo il loro insediamento e senza aver concesso un adeguato “periodo di assestamento” che, per una terna commissariale, diventa ancor più di vitale importanza dal momento in cui i componenti, giungendo da altre realtà, hanno la necessità di approfondire le proprie conoscenze di un territorio mai visto né amministrato in precedenza. Nel caso specifico, inoltre, bisogna dare atto che i Commissari, a Taurianova, per avviare l’azione di bonifica in base al preciso mandato affidato Loro dal Consiglio dei Ministri, sono stati costretti a partire da un livello primordiale (si veda, per esempio, la necessità di regolamentare persino l’accesso agli uffici comunali da parte dell’utenza). Ma al di là dei semplici aspetti organizzativi, all’osservatore politico accorto e scevro da qualsivoglia pregiudizio, non può sfuggire la chiara azione di discontinuità posta in essere, fin dai primi giorni, rispetto al passato anche nella sostanza e ad un livello di incisività tale che, certamente, non è piaciuto alla vile mano anonima la quale, nottetempo, ha distrutto la macchina del responsabile dell’ufficio tecnico, arch. G. Cardona.
Entrando nello specifico, inoltre, appare davvero ingeneroso attaccare la gestione commissariale sul tema della nettezza urbana sia perché il problema dei cassonetti stracolmi di spazzatura, unitamente ai cumuli di immondizie, si trascina ormai da diversi anni e sia perché, solo dopo l’insediamento della Commissione straordinaria, in diverse zone del paese, i vecchi ed obsoleti cassonetti sono stati prontamente sostituiti. Ed ancora altrettanto ingenerosi appaiono i gratuiti attacchi relativi a problematiche, ereditate dalle precedenti gestioni, di non rapida e facile risoluzione (a meno che non si ritenga di poter risolvere il problema delle innumerevoli buche con il semplice acquisto di conglomerato bituminoso e, magari, usarlo in una giornata di pioggia, oppure sistemare in tutta fretta la tribuna, mai dichiarata agibile, di una struttura la cui proprietà potrebbe in qualsiasi momento essere rivendicata dal Gerocomio Ventre).
Pertanto, gli scriventi, non condividendo né il metodo né il merito delle aspre critiche mosse, intendono prendere le distanze dal comunicato diffuso da “I moderati per il sud – Taurianova democratica" ed esprimere, di contro, alla Commissione straordinaria la propria stima ed il proprio apprezzamento per l’opera di bonifica e di risanamento fin qui posta in essere.
Alle forze politiche, che unitamente a tutte le altre Istituzioni presenti sul territorio dovrebbero fattivamente e disinteressatamente collaborare con la Commissione straordinaria, infine, intendono rivolgere un chiaro e forte appello affinché abbiano il coraggio di effettuare una seria, anche se dolorosa, pulizia al proprio interno la quale dovrà procedere di pari passo con l’azione di bonifica avviata dai Commissari in modo tale che, alla scadenza del periodo stabilito, la città possa essere pronta, sia dal punto di vista amministrativo che da quello politico, ad affrontare con serenità e serietà la tornata elettorale e, soprattutto, a non stravolgere e/o distruggere nel breve volgere di qualche mese quanto fino ad allora sarà stato prodotto.

Aldo Spanò
on. Angela Napoli
Ex Presidente del Circolo
Deputato del PdL
di Alleanza Nazionale