DA TGR RAI CALABRIA DEL 31 OTTOBRE 2007
Ai Ministri dell’Interno, della Salute e della Giustizia
Per sapere;
premesso che:
- nei giorni scorsi è stato prorogato il Commissariamento dell’ASL n. 9 di Locri (R.C.), sciolto nel maggio 2006, per infiltrazione mafiosa;
- la relazione d’accesso che ha portato al citato commissariamento, ancora segretata, era stata tempo fa riportata, in parte, sulla stampa regionale e dalla stessa emergevano fatti molto gravi, oggi ancora al vaglio della Magistratura;
- nel mese di luglio dello scorso anno, l’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, attesa la natura delle singole Aziende sanitarie e del loro possibile condizionamento da parte delle organizzazioni criminali, ha disposto un indagine conoscitiva su alcune realtà regionali a maggiore influenza mafiosa, ad iniziare dall’ASL di Vibo Valentia , al fine di verificare l’eventuale esistenza di pericoli di condizionamento nella gestione degli appalti per opere, nonché per l’acquisizione di beni e servizi, nelle procedure di assunzione di personale e nel conferimento degli incarichi di qualsivoglia natura;
- l’Azienda Sanitaria di Vibo Valentia era già rimbalzata alle cronache nazionali per l’inchiesta Ricatto, avviata dalla locale Procura della Repubblica, che ha riportato alla luce una storia di tangenti, apparati para-massonici, concessioni, abusi,ricatti e colletti bianchi;
- l’indagine predisposta dall’Alto Commissario per la prevenzione è stata delegata alla Guardia di Finanza;
- nel febbraio del corrente anno Il quotidiano della Calabria ha succintamente riportato il contenuto del rapporto relativo all’ASL di Vibo Valentia, dal quale emergerebbero dati allarmanti;
- si fa riferimento alla borghesia mafiosa composta da tecnici, esponenti della burocrazia, professionisti, imprenditori e politici che o sono strumentali o interagiscono con la mafia in una forma di scambio permanente fondato sulla difesa di sempre nuovi interessi comuni;
- sempre nel rapporto emerge la capacità di infiltrazione della ‘ndrangheta nella collettività ed il suo farsi istituzione, il suo esondare dall’accaparramento di risorse, senza provvedere ai servizi correlati, fino alle nomine di primari e di direttori generali su cui il crimine organizzato influirebbe in modo determinante, ottenendo sempre nuovi e ulteriori vantaggi;
- l’interrogante, quale componente della commissione parlamentare antimafia ha avuto la possibilità di leggere l’intera relazione dell’Alto Commissario, acquisita agli atti della stessa, che confermano i dati allarmanti riferiti dal citato quotidiano calabrese, e ripresi anche da Il sole 24 Ore dell’8 marzo 2007;
- dalla stessa relazione emerge uno scenario di infiltrazione mafiosa non solo nel P.O. della stessa città di Vibo Valentia, ma anche in quelli di Tropea e Nicotera;
- il P.O. di Vibo Valentia è rimbalzato alla cronaca anche il 26 gennaio 2007, a causa della morte della giovane sedicenne, Federica Monteleone, avvenuta durante una banale operazione di appendicite, e per la quale a tutt’oggi non sono note le vere cause, né le responsabilità che pure andavano accertate anche da un inchiesta interna;
- quali siano i motivi che ad oltre un anno di distanza dal rapporto dell’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, non abbiano portato alla nomina di una commissione d’accesso presso la ASL n. 8 di Vibo Valentia;
se non ritenga necessario ed urgente far avviare tutte le procedure necessarie allo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’Azienda Sanitaria n. 8 di Vibo Valentia.
Per sapere;
premesso che:
- nei giorni scorsi è stato prorogato il Commissariamento dell’ASL n. 9 di Locri (R.C.), sciolto nel maggio 2006, per infiltrazione mafiosa;
- la relazione d’accesso che ha portato al citato commissariamento, ancora segretata, era stata tempo fa riportata, in parte, sulla stampa regionale e dalla stessa emergevano fatti molto gravi, oggi ancora al vaglio della Magistratura;
- nel mese di luglio dello scorso anno, l’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, attesa la natura delle singole Aziende sanitarie e del loro possibile condizionamento da parte delle organizzazioni criminali, ha disposto un indagine conoscitiva su alcune realtà regionali a maggiore influenza mafiosa, ad iniziare dall’ASL di Vibo Valentia , al fine di verificare l’eventuale esistenza di pericoli di condizionamento nella gestione degli appalti per opere, nonché per l’acquisizione di beni e servizi, nelle procedure di assunzione di personale e nel conferimento degli incarichi di qualsivoglia natura;
- l’Azienda Sanitaria di Vibo Valentia era già rimbalzata alle cronache nazionali per l’inchiesta Ricatto, avviata dalla locale Procura della Repubblica, che ha riportato alla luce una storia di tangenti, apparati para-massonici, concessioni, abusi,ricatti e colletti bianchi;
- l’indagine predisposta dall’Alto Commissario per la prevenzione è stata delegata alla Guardia di Finanza;
- nel febbraio del corrente anno Il quotidiano della Calabria ha succintamente riportato il contenuto del rapporto relativo all’ASL di Vibo Valentia, dal quale emergerebbero dati allarmanti;
- si fa riferimento alla borghesia mafiosa composta da tecnici, esponenti della burocrazia, professionisti, imprenditori e politici che o sono strumentali o interagiscono con la mafia in una forma di scambio permanente fondato sulla difesa di sempre nuovi interessi comuni;
- sempre nel rapporto emerge la capacità di infiltrazione della ‘ndrangheta nella collettività ed il suo farsi istituzione, il suo esondare dall’accaparramento di risorse, senza provvedere ai servizi correlati, fino alle nomine di primari e di direttori generali su cui il crimine organizzato influirebbe in modo determinante, ottenendo sempre nuovi e ulteriori vantaggi;
- l’interrogante, quale componente della commissione parlamentare antimafia ha avuto la possibilità di leggere l’intera relazione dell’Alto Commissario, acquisita agli atti della stessa, che confermano i dati allarmanti riferiti dal citato quotidiano calabrese, e ripresi anche da Il sole 24 Ore dell’8 marzo 2007;
- dalla stessa relazione emerge uno scenario di infiltrazione mafiosa non solo nel P.O. della stessa città di Vibo Valentia, ma anche in quelli di Tropea e Nicotera;
- il P.O. di Vibo Valentia è rimbalzato alla cronaca anche il 26 gennaio 2007, a causa della morte della giovane sedicenne, Federica Monteleone, avvenuta durante una banale operazione di appendicite, e per la quale a tutt’oggi non sono note le vere cause, né le responsabilità che pure andavano accertate anche da un inchiesta interna;
- quali siano i motivi che ad oltre un anno di distanza dal rapporto dell’Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, non abbiano portato alla nomina di una commissione d’accesso presso la ASL n. 8 di Vibo Valentia;
se non ritenga necessario ed urgente far avviare tutte le procedure necessarie allo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’Azienda Sanitaria n. 8 di Vibo Valentia.
On. Angela Napoli
12 commenti:
On.Napoli lei fa i fatti e non le parole, ecco perchè non la vogliono vicino.
Carissima Angela ON. Napoli,
la sanità calabrese da anni costringe la maggior parte dei cittadini a rivolgersi a strutture del nord per problemi seri, nello stesso altri non avendo le sufficienti risorse economiche sono costrette a passare l'inferno presso le nostre stutture ospedaliere.
Eppure, ormai lo sanno tutti che al nord per la maggiore i primari sono uomini del sud, eppure lo sanno tutti, anche lo stato delle inefficenze saniotarie calabresi e in particolare Vibonese, dove dopo la mpovera morte di Federica nessuno ancora ci ha dato la verità, quella verità che ancora una volta ci viene nascosta per nascondere uomini vicino alle loggie massoniche.
la struttura Vibonese oggi si presenta presso i vari reparti con personale strano, cioè con delle persone che prima svogevano ruoli diversi da noi si dice" ma l'infermiere non era quello che prima in quel paese faceva il contadino è che è entrato perchè compare o cugino di quel politico??" è questa la verità, tutti lo sanno compreso lo STATO ististuzinale che per quanto mi riguarda dopo il caso De Magistris non mi appartiene e che rappresenta il vero male di noi italiani.
Grazie Angela ON. Napoli per quello che ha il coragggio di denuniciare, perchè Lei non appartiene a quel pezzo di Istituzione di non diritto è ci da speranza non solo a noi calabresi di continuare a credere che almeno alcuni pezzi di questo stato possano darci fiducia e credo nel potere statale.
Saluti
Attilio Fiorillo
La malasanità equivale alla malapolitica.
I governi della nostra regione si sono sempre preoccupati di dividersi le poltrone ospedaliere, di dividersi i poteri direzionale,senza mai preoccuparsi della sanità come diritto del povero cittadino. Sprechi, sporcizia,disorganizzazione,disordine e quant'altro sono i nostri ospedali e mai nessun direttore di reparto o qualsiasi altra figura istituzionale del settore sanitario ha mai concretizzato una denuncia con dei fatti. La politica corrotta ed ammalata ha creato gli ospedali inefficenti ed oggi che scappa l'ennesimo caso di malsanità, i nostri governatori non hanno avuto la decenza di rimanere in silenzio rilasciando dichiarazioni vergognose.Perchè non rammentano le liti per la spartizione delle ASL e la corruzione per gli appalti interni per le forniture mediche?
On.Napoli la sanità si salva in Calabria se cambia la politica del malaffare in un settore dove la vita del cittadino è sempre appesa ad un filo.
Riconosciamo in lei l'unico politico che ha sempre denunciato il malaffare nella sanità calabrese. La prego continui per tutti noi.Grazie.
La sanità in Calabria è la vera ricchezza dei nostri politici.Hanno sempre pensato ai loro guadagni è mai al bisogno del cittadino.CON la sanità si muore e PER la sanità pure.
Buongiorno dott.ssa Napoli,le chiedo scusa per questo mio fuori topic,ma volevo segnalarLe unitamente ai Suoi affezionati lettori questo articolo che ho letto dal quotidiano on line XIX circa l'inchiesta " Why Not " che penso si lasci a pochi commenti se non di una grande rabbia nell'animo,le auguro una buona domenica e buon lavoro
http://www.ilsecoloxix.it/italia_e_mondo/view.php?DIR=/italia_e_mondo/documenti/2007/11/03/&CODE=ee6145fa-89df-11dc-afc2-0003badbebe4
Why not, spunta la P2
Nel dossier anche i nomi di Rutelli, Pisanu e Alemannodai nostri inviati
Marco Menduni
Ferruccio Sansa
Mi chiedo ogni santo giorno, come mai non si interessa nessuno dell'operato dell'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia sotto la guida di Gaetano Bruni?
Concorsi fantasma, se non erro qualche assessore ucciso, consiglieri indagati.....
Le strade Provinciali sono una porcheria, la Provincia fa tagliare l'erba ai bordi delle strade, la quale non viene raccolta (concausa di roghi), come neanche la spazzatura che incivili turisti e residenti buttano dal finestrino delle proprie auto, per finire ai bordi della strada, poi quando piove nei torrenti e nel mare, il quale la restituisce all'uomo lungo le nostre spiagge!!
Un calabrese che ama la Calabria
Angela Napoli ha detto...
Caro anonimo,
purtroppo Lei ha perfettamente ragione nell'evidenziare l'intoccabilità della amministrazione provinciale di Vibo Valentia. Immagino sappia benissimo delle mie denunzie relative al cancro che regna in quell'amministrazione, guidata dal super protetto Bruni,e che giacciono presso la DDA di Catanzaro, presso la Procura della Repubblica di Vibo, presso la Prefettura della città e presso le aule parlamentari. Massoneria deviata e 'ndrangheta fanno da padroni a Vibo Valentia ed in queste guazza tranquillamente ed impunemente quasi tutto il locale mondo politico! Io sono seduta sulla riva del fiume ad attendere la giustizia che prima o poi dovrà arrivare anche per Vibo!
on. Angela Napoli
5 novembre 2007 12.11
Tutti gli uomini di Saladino
Dal blog di Maurizio_Bolognetti (253) - Venerdì, 26 Ottobre 2007 - 10:41am da Decreto di Perquisizione Why Not
Non pare dubbio che ambienti - ai “confini” con i servizi di sicurezza - stiano gestendo informazioni e fatti con una certa “disinvoltura”.
Non sono state inserite nel decreto di perquisizione le conversazioni in cui compaiono parlamentari.
Dal materiale sequestrato durante la perquisizione a SALADINO (in particolare biglietti da visita e “schedature” aventi ad oggetto persone da assumere con l’indicazione dei “referenti”) è emerso che egli controlla, in modo rigido, le assunzioni dei lavoratori in tutto il reticolo di società comunque, a vario titolo, riconducibili alla CDO, e di certo in tutte quelle a lui riferibili. Ciò che emerge in modo chiaro ed inconfutabile è che le assunzioni dei lavoratori – la gran parte delle volte controprestazione illecita - debbono passare attraverso le indicazioni dei politici, ne abbiamo di quasi tutti gli schieramenti (da ADAMO a LOIERO, da BOVA a SARRA, da DIMA a PIRILLO, e così via), di personaggi che ricoprono ruoli di rilevanza istituzionale: dalla magistratura alle forze dell’ordine in particolare, per non dimenticare prefetture e sindacato.
Vi è un’ulteriore conferma che le cd. “scatole cinesi” servono, oltre che per accaparrare denaro pubblico e far lucrare agli imprenditori e politici che operano in violazione dela legge, anche asseverare – attraverso il posto di lavoro o l’inserimento nelle compagini societarie – pezzi rilevanti delle istituzioni e del “mondo” delle professioni, in tal modo rendendo sempre più impervio il percorso di affermazione della legalità e dello Stato di diritto.
Considerato, pertanto, che le perquisizioni risultano necessarie anche perché si devono ulteriormente riscontrare i collegamenti tra società, ditte, imprenditori, professionisti, funzionari e dipendenti della pubblica amministrazione, amministratori pubblici e personaggi che ricoprono o hanno ricoperto incarichi istituzionali, che risultano coinvolti nelle indagini preliminari (come emerge dal compendio intercettivo sinora acquisito, dagli accertamenti bancari, dalla documentazione in atti, nonché da dichiarazioni di persone informate sui fatti il cui contenuto è di assoluta valenza indiziaria) ed acquisire documentazione che potrebbe essere occultata tenuto conto del vincolo occulto che lega una parte dei soggetti coinvolti.
Considerato che vi è fondato motivo di ritenere che nei luoghi di seguito indicati si trovino cose e documenti utili ai fini dell’accertamento dei reati oggetto di indagine, ed in particolare: palmari, telefoni cellulari, computers, materiale informatico, rubriche, documentazione varia, conti correnti, documentazione bancaria, atti e documenti riservati o anche di tipo “informale” attinenti rapporti con gli indagati e le persone a vario titolo coinvolte, schedature e/o elenchi di persone.
Tenuto conto che l’acquisizione del materiale così come indicato è indispensabile al fine dell’individuazione di ulteriori elementi di prova, anche al fine di consentire l’esatta ricostruzione delle dinamiche investigative, ed in particolare delle relazioni intercorrenti tra i soggetti coinvolti.
Carissima Onorevole,
siamo in molti ad aspettare lungo la riva del fiume...in attesa della giustizia terrena che prima o poi dovrà arrivare anche per Bruni e compagni!
Ma l'attesa è troppo lunga, i danni al territorio, alle persone oneste sono ormai devastanti.
L'intero territorio è piombato nel medioevo, la rassegnazione e la paura sono ormai entrate nel DNA di chi ogni giorno è costretto a vivere nel "Feudo Vibonese".
Chi scrive si può considerare un "fortunato", ma non per questo insensibile.
Purtroppo all'orizzonte politico non si intravede nessuno, ripeto nessuno in grado di ristabilire il vero senso della politica: servire il popolo intero alla stessa maniera.
Cara On. Napoli
pur essendo elettore del centrosinistra, nelle ultime due tornate per l'elezione del Presidente della Provincia di Vibo Valentia ricordo di aver preferito andare al mare piuttosto che votare per Bruni. Anche se non ero, né sono, nei gangli della politica, mi bastava vedere il personaggio per dissuadermi del tutto dal votarlo Anche a me ha stupito la rielezione con percentuali plebiscitarie di un presidente che governava il vibonese già da 5 anni senza avergli fatto fare un solo passo in avanti, come risulta da pressoché tutte le classifiche nazionali basate sui vari indicatori di qualità della vita. Non so a che posto risulteremo quest'anno, ma so che ai Vibonesi poco importa, e che alle prossime politiche premieranno Bruni mandandolo in Parlamento, e confermando al potere locale qualche suo delfino. E tutto in assenza di qualsivoglia voce critica, sia nella maggioranza che all'opposizione. Se qualcosa va male, come adesso per il caso della povera Eva, noi vibonesi ce la prendiamo con la politica e con lo Stato, ma guai a mettere in discussione i signori locali, come se non fossero uomini a servizio della collettività ma podestà che stanno lì per diritto divino. Ma, in fondo, forse ogni comunità ha la sorte che si merita...
Gent.Onorevole
sono Tino Scutellà zio di Flavio,ho sentito alla radio il suo intervento c/o la Commissione Sanità, dove lamenta il marcio che opprime la Sanità Calabrese e non posso, nostro malgrado, dopo la tragedia che ha colpito la nostra famiglia che non essere totalmente d'accordo con quanto da Lei detto in Commissione Sanità.Ma tutto questo è notorio a tutti i cittadini calabresi onesti e non, ma in definitiva Voi politici che siete stati eletti per rappresentarci cosa fate?
siamo stufi di essere curati(si fa per dire) da personale medico a mio parere incapace..e i fatti di questi giorni mi danno ragione.
E' perfettamente inutile costruire nuovi Ospedali se poi il personale medico e paramedico è sempre lo stesso.
Mi auguro che Lei possa,dare, nei limiti del possibile un taglio a tutto questo marciume che ci opprime inesorabilmente.
Cordialmente Tino Scutellà
Carissimo Signor Scutellà,
sono contenta che Lei abbia seguito il mio intervento in Commissione Affari Sociali della Camera; mi creda quanto ho detto al ministro Turco, la quale si è anche commossa,lo sentivo veramente. Ed è anche bene che Lei sappia che la Commissione parlamentare sui casi di malasanità è venuta in Calabria su mia esplicita richiesta scritta. Lei ha ragione, noi politici facciamo ben poco, anche perchè non ci rendiamo conto dei drammi che colpiscono le famiglie. Ma mi creda, personalmente, per quanto poco possa apparire le battaglie sul versante della sanità le sto conducendo da parecchi anni, anche perchè credo nel diritto alla vita e queste le reputo battaglie morali.Certo, i risultati di tante battaglie, purtroppo ancora non si intravedono, ma sono convinta che i drammi come quello del giovane Flavio, non possono non scuotere le coscienza di tutti coloro che hanno responsabilità. Vi sono sinceramente vicina.
on. Angela Napoli
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