mercoledì 21 novembre 2007

"Risveglio Ideale" e la reazione scomposta del Sindaco di Rende

La complessa e parimenti equivoca situazione che interessa il Comune di Rende richiede una sobrietà istituzionale di caratura certamente diversa da quella imposta dagli attuali attori.
L’oggetto dell’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Angela Napoli è di una preoccupante serietà: stabilire se l’azione amministrativa della massima istituzione rendese sia stata trasparente e devota alle regole.
Le esternazioni di alcuni protagonisti, prime donne e semplici comparse, hanno alimentato impressioni tutt’altro che rassicuranti: anziché entrare nel merito, gli stessi hanno ritenuto opportuno offendere la dignità politica ed istituzionale di una donna che si è sempre spesa e continua a farlo, senza se e senza ma, a favore della buona amministrazione della cosa pubblica. A favore di quelle elementari regole di democrazia e di legalità che alcuni disconoscono e che sono a fondamento di quella rivoluzione delle coscienze che tanti auspicano ma che pochi praticano.
Accertare eventuali commistioni tra politica ed affari è un dovere delle Istituzioni all’uopo preposte.
La funzione di un parlamentare è anche questa: verificare con i mezzi di cui dispone che le Istituzioni imprimano la propria condotta ai principi della corretta amministrazione.
Probabilmente a Rende le cose sono andate in modo diverso, non si spiega altrimenti la sequela di invettive e di banalità di dubbio decoro con le quale il primo cittadino ha inteso confutare l’iniziativa di Angela Napoli: un’interrogazione parlamentare che offende il consiglio comunale prodotta da chi è servile al potere. E’ questo in sintesi il giudizio indubbiamente miope ed assolutamente mediocre di Bernaudo.
In primis l’onorevole Napoli non è stata nominata (probabilmente il sindaco è avvezzo alla visione dei reality show) ma è stata eletta: termini assai diversi per forma e contenuto sul significato dei quali è veramente superfluo soffermarsi.
Spesso anche l’ovvio però necessita di supporti didascalici. Ma voglio sperare in un lapsus linguae di un primo cittadino facilmente suscettibile.
In secondo luogo è quanto mai azzardato affermare che l’On. Angela Napoli sia servile ai potenti di turno: la sua storia personale e le recenti cronache quotidiane dimostrano l’esatto contrario. Se così fosse, sarebbe libera di percorrere il territorio dello stato senza alcuna tutela.
Quanto allo scarso contatto con la gente sarebbe bastevole che il Sindaco desse uno sguardo all’attività politica ed istituzionale della Napoli per comprendere la stoltezza del suo dire. O che chiedesse conto, anche tra i suoi sodali, dello spirito super partes di assoluta abnegazione che la stessa dispensa da ben quattro legislature.
Si evitino le eresie e le valutazioni soverchianti di retorica: i rendesi, popolo laborioso ed ossequioso delle regole, dovrebbero ritenersi offesi non dall’interrogazione della Napoli ma se a seguito della stessa scoprissero che i loro rappresentanti abbiano amministrato considerando i propri interessi e non quelli della comunità.
Sarebbe stato più opportuno considerare l’interrogazione per quella essa intende essere nel caso in specie: uno strumento democratico teso ad accertare eventuali irregolarità. Nient’altro che il pane quotidiano di chi ha a cuore gli interessi generali. Nell’esprimere all’ Onorevole Angela Napoli la solidarietà politica e umana di tutta la componente invito il Sindaco Bernaudo a rivedere alcuni sue valutazioni certamente poco consone al ruolo ricoperto.


Mileto, 20.11.2007

Il portavoce regionale
Dott. Giancarlo Catanea

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quando un politico si distingue dalla massa, diviene bersaglio facile per tutti coloro che operano nel malaffare e nella corruzione territoriale.
Siamo umani e possiamo anche sbagliare, ma la nostra Calabria vive in un sistema dove gli onesti sono i colpevoli.
Chi sa di essere marcio attacca per non essere attaccato.
On.Napoli continui a fare quello che invece gli altri nostri politici non possono fare perchè legati a certi poteri. Non si lasci intimidire da chi, prima o poi, dovrà trovarsi di fronte alla giustizia,per "giustificare" il proprio operato politico.
Brava.

Erminia Locapo