La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri dell’Interno e della Giustizia:
Per sapere – Premesso che:
- la Città di Gioia Tauro è un Comune di oltre 18.000 mila abitanti della provincia di Reggio Calabria; il suo Consiglio comunale è stato sciolto per ben due volte a causa di infiltrazioni mafiose;
- le cosche mafiose Piromalli e Molè hanno da sempre influito sulle varie attività economiche e sull’attività amministrativa della Città e dell’intera Piana di Gioia Tauro;
- in quel territorio, è nato nel 1994 il Porto di Gioia Tauro che oggi rappresenta il più grande terminal per il transhipment del Mediterraneo ed il principale scalo commerciale marittimo dell’area metropolitana di Reggio Calabria;
- nel mese di maggio 2009 è stato avviato il procedimento per la costruzione di un rigassificatore a Gioia Tauro;
- l’interpellante ritiene che anche dall’attuale Governo nazionale ci sia stata una sottovalutazione delle necessità della Piana di Gioia Tauro, sia in termini di adeguamenti degli organici delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, sia a livello di programmazione economica;
- la pesante situazione coinvolge l’intera Piana di Gioia Tauro, che oggi vede ben cinque Comuni del territorio sciolti per infiltrazione mafiosa ed altri sottoposti ad adeguati controlli;
- ad avviso dell’interpellante, questa situazione richiederebbe maggiore attenzione da parte del Governo nazionale sia in termini d’interventi sia sulle scelte delle persone nominate a gestire questo territorio incancrenito da una pressante e pericolosa mano mafiosa;
- il 24 aprile del 2008, per la seconda volta, è stato sciolto il Consiglio comunale della Città di Gioia Tauro, essendo state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata;
- nel mese di ottobre 2008 è stato arrestato l’ex Sindaco del Comune di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa; oggi rinviato a giudizio insieme ad altre 14 persone tra le quali alcuni boss delle cosche Piromalli e Molè, considerate tra le più influenti della ‘ndrangheta;
- così come riportato nel citato decreto di scioglimento: “ La Piana di Gioia Tauro, rappresenta una delle principali aree di radicamento e sviluppo della ‘ndrangheta, costituendo, per l’esistenza del porto, motivo di attrazione per le ndrine insediate sul territorio in ragione delle ingenti risorse finanziarie statali e comunitarie investite nel traffico portuale e nel relativo indotto”;
- della prima terna commissariale, nominata a gestire il Comune di Gioia Tauro, dopo il secondo scioglimento per infiltrazione mafiosa, fino al 21 luglio 2009 era rimasto in carica solo il Viceprefetto Domenico Rocco Galati; gli altri due componenti erano il prefetto Mario Fasano, deceduto il 12 gennaio 2009 ed il dott. Gerardo Bisogno, dimessosi per gravi motivi di salute nel mese di febbraio 2009;
- nel mese di marzo 2009 la terna commissariale è stata ricomposta con la nomina del Prefetto Oreste Iovino e Marizio Alicandro in aggiunta al viceprefetto Domenico Galati;
- la stampa regionale calabrese nell’ultimo periodo aveva iniziato a riportare notizie relative a pesanti situazioni interne al Comune di Gioia Tauro;
- martedì 21 luglio 2009 il viceprefetto Domenico Rocco Galati ha presentato le dimissioni dall’incarico di commissario straordinario del Comune di Gioia Tauro, motivandole con ragioni strettamente personali, ma sembrerebbero dettate dalla ricezione di un avviso di garanzia;
- oggi, 24 luglio 2009, notizie di stampa riportano delle dimissioni anche degli altri due componenti la Commissione straordinaria, il Prefetto Oreste Iovino e il Dirigente Maurizio Alicandro;
- da indiscrezioni della stampa sembrerebbe che le citate dimissioni siano legate ad “insormontabili difficoltà sulla condizione del Comune di Gioia Tauro che scaturirebbero dalla presenza di notevoli incrostazioni nella pubblica amministrazione” e dalle “numerose resistenze interne al palazzo riscontrate nella loro azione di pulizia e di trasparenza della macchina amministrativa”;
- le dimissioni, indubbiamente allarmanti per il nuovo vuoto che si è venuto a creare nella gestione della vita amministrativa della Città di Gioia Tauro, appaiono preoccupanti allorché valutate anche alla luce degli interessi che la criminalità organizzata potrebbe evidenziare su tutto quanto ruota attorno all’area del Porto e di quel territorio:
- se non ritengano di dover provvedere con la massima urgenza alla nomina di una nuova terna Commissariale costituita da persone in grado di eliminare le “notevoli incrostazioni” presenti all’interno del Comune di Gioia Tauro;
- se non ritengano, altresì, di far avviare un’adeguata commissione d’accesso per individuare eventuali responsabilità di funzionari e dirigenti interni al Comune;
- se non ritengano, ancora, di verificare se sono in corso indagini, da parte della Magistratura, per accertare se tra gli ostacoli riscontrati dai Commissari straordinari vi siano anche interventi della criminalità organizzata.
On. Angela NAPOLI
Roma, 24 luglio 2009
2 commenti:
Intanto a Vibo x decidere sui sequestri delle ville che hanno prodotto i danni dell'alluvione del 3 luglio è stato chiamato il dott. Sirgiovanni.
Nella sezione civile è coidagato nel processo che riguarda il Giudice Pasquin, perciò è stato trasferito altrove, salvo ritornare a Vibo nella sezione Penale.
Complimenti al Ministero della Giustizia, al Governo ed al PdL: partito delle libertà ... di fare ogni scempio ambientale con la garanzia dell'impunità.
Vorrei che qualcuno indagasse sul tribunale di Palmi , giudici , avvocati e procuratori , la maggior parte dei quali sono massoni e\o collusi . La Guardia di Finanza , altrove solerte , a Gioia Tauro non indaga su prestanome e flussi di denaro inspiegabili. Gioia Tauro è , di fatto , al di fuori e spero non al di sopra del codice civile e penale dello stato italiano . Fate qualcosa per le poche disperate persone perbene abbandonate , lasciate sole ad aggirarsi in una sorta di zona franca dove tutto è permesso sotto gli occhi di tutti
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