«Che senso ha nominare commissario alla sanità per tappare i buchi finanziari chi come Agazio Loiero questi buchi li ha fatti o come minimo non è riuscito a tapparli?». Può darsi che la domanda posta da Roberto Occhiuto non sia del tutto innocente e disinteressata se è vero, come ha scritto La Stampa, che il deputato dell’Udc potrebbe essere candidato alle prossime Regionali da una coalizione alla «trentina», cioè centrata su un accordo tra i democratici e i casiniani.Può anche darsi che non sia del tutto innocente e disinteressato l’appoggio dato a Occhiuto da una avversaria storica del governatore calabrese come la pidiellina Angela Napoli. La quale, davanti all’ipotesi che il «suo» governo, di destra, possa affidare il 10 settembre i pieni poteri in materia sanitaria al presidente regionale ha tuonato: «Il Governo e la maggioranza del Pdl, a questo punto, dovranno spiegare ai calabresi a che gioco stanno giocando con Loiero. Desta già grande perplessità la dilazione dei tempi con cui il Governo nazionale si appresterebbe a commissariare la sanità calabrese, per non parlare poi se tale incarico venisse affidato a chi in quattro anni non è riuscito ad invertire la tendenza in termini di disavanzo,mantenendo, peraltro, damolti mesi, anche la delega proprio nel settore della sanità senza riuscire a far approvare il Piano sanitario regionale». Tanto più che «dall’ultimo rapporto di Bankitalia emerge che in Calabria, tra il 2006 ed il 2008, la spesa sanitaria è cresciuta in media del 5,1%» e che «Loiero ha gestito in Calabria le ultime elezioni europee ed amministrative avvalendosi proprio del supporto di ampie fasce della sanità, dove alcuni manager, dallo stesso nominati in tale incarico, hanno fatto addirittura "riunioni elettorali" all’interno delle strutture sanitarie». Andiamo oltre: diamo per acquisito che entrambi calchino lamano per motivi strumentali e di bottega e ammettiamo perfino che Loiero non si meriti neppure tutte queste critiche. Ma, sgomberato dal terreno il caso specifico personale, il tema resta. E vale per la Calabria come per il Lazio o la Campania, la Sicilia o il Veneto, l’Abruzzo o il Molise. E vale per la sanità come per tanti altri settori: che senso ha nominare commissario chi ha fatto il buco o comunque non è riuscito a risanarlo? Sembra un interrogativo di puro buonsenso. Eppure, come ha raccontato Antonio Ricchio su Calabria Ora, l’emendamento presentato da Occhiuto alle commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio («non possono essere nominati commissari per il ripiano dei debiti sanitari coloro che abbiano ricoperto cariche amministrative nel periodo in cui si è verificato il disavanzo») è stato bocciato non dal Pd, ma dal Pdl. Misteri...
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