giovedì 15 novembre 2007

... e la VECCHIA logica del NUOVO PD

FONTE: AGENZIA ANSA 14 NOVEMBRE 2007

COMUNI: RENDE; GRUPPO PD, SORPRENDENTE INTERESSAMENTO ON.NAPOLI

(ANSA) - RENDE (COSENZA), 14 NOV -

'' E' sorprendente la circostanza che il deputato Angela Napoli si interessi dello sviluppo urbanistico di Rende addirittura con una interrogazione parlamentare e una richiesta di intervento alla Commissione antimafia. E' sorprendente soprattutto perche' Angela Napoli non ha mai messo piede a Rende e non ne conosce ne' la storia, ne' lo sviluppo''. Lo sostiene, in una nota, il gruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Rende. ''E' molto probabile allora - aggiunge il gruppo del Pd - che i suoi interessati suggeritori siano annidati tra quegli esponenti della destra cosentina che sono stati responsabili del saccheggio edilizio della vicina citta' di Cosenza. Ma se il deputato Angela Napoli e' davvero convinta di quello che scrive, dovrebbe avere il buon gusto di fare i nomi e i cognomi dei 17 (!) consiglieri comunali che sarebbero anche costruttori a Rende. Cosi' come di quei dirigenti comunali che avrebbero interessi nel settore delle costruzioni''.''Il Comune di Rende inoltre - prosegue la nota del Pd - non e' a conoscenza di nessuna indagine portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria''. Secondo il gruppo del Pd, ''la sortita di Angela Napoli conferma ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che un gruppo di potere riconducibile al centrodestra cosentino sta cercando maldestramente e in tutti i modi di mettere le mani su Rende per gestirne in prima persona lo sviluppo economico ed edilizio. Invitiamo Angela Napoli a fare visita a Rende. Potra' toccare con mano la regolarita' del suo sviluppo e le sue immense potenzialita' future''. (ANSA).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Bisogna fare nomi e cognomi...."
La vergogna non ha nome perchè gli amministratori calabresi che razzolano nel malaffare li conoscono tutti e tra loro sono uniti nel difendersi.Il nuovo partito democratico dovrebbe rimanere in silenzio di fronte ad alcune interrogazioni perchè gli scheletri dei loro armadi potrebbero all'improvviso venire fuori ed allora i "costruttori" interessati dovrebbero cominciare a costruire nuovi cimiteri per fare di queste ossa una degna sepoltura.

Anonimo ha detto...

Il Pd nasce tra speranze e imbrogli -
Scritto da Raffaele Nigro

Vero, verissimo. Il Pd è la Dc degli anni Duemila. Lo avevano preconizzato, nei giorni scorsi, alcuni tra i maggiori politologi. Una previsione che sembrava ingenerosa e comunque inficiata da pregiudizi sulla effettiva capacità degli esponenti dei Ds e della Margherita di dare vita a una formazione politica nuova. Il Pd, questa la sentenza che appariva ingiusta anche perché pronunciata prima di avere accumulato prove o indizi che l’avvalorassero, non è il nuovo che avanza ma il vecchio che resiste. Una condanna che era stata giudicata eccessivamente severa e che adesso, invece, si rivela appropriata e, forse, anche clemente. Non sappiamo cosa sia accaduto in altre regioni ma qui, in Calabria, il Pd è nato all’insegna del più bieco trasformismo. Tra gli uomini guida del Partito democratico ci sono vecchi tromboni della cosiddetta prima repubblica e avidi arrampicatori sociali della seconda. Nomi e cognomi notissimi. Sono gli stessi che figurano nelle liste elettorali degli ultimi trent’anni e nell’elenco dei questuanti di incarichi e prebende.Pretendere che inaugurino l’era del risanamento della Calabria non è soltanto impossibile ma soprattutto sciocco. Chi ha utilizzato la politica per trarne vantaggi personali e per entrare a far parte del club dei potenti non può essere candidato all’oscar del buon governo. A segnare negativamente la nascita del Pd hanno contribuito anche i brogli che ieri hanno caratterizzato le votazioni nei seggi rudimentalmente allestiti in città e nei comuni della provincia. Si è ripetuto il penoso spettacolo che caratterizzava le assemblee congressuali della Dc e degli altri partiti di governo della prima repubblica. C’era sempre chi infilava nell’urna una manciata di schede, chi alterava i verbali e chi votava per conto terzi. Ma il Pd non è tutto da buttare via. Ci sono esponenti, gruppi, giovani e donne non contaminati dai vecchi vizi della malapolitica. Volti puliti che vorrebbero battersi per una Calabria migliore. Temiano però che siano irrimediabilmente destinati alla sconfitta.