Il caso De Magistris ha distolto i calabresi dagli ultimi eventi che si ripercuotono in maniera sempre più grave su Giunta e Consiglio regionali calabresi!
“Non sono indagato nell’inchiesta Why Not. Smentisco con fermezza quanto oggi scrive il Corriere della Sera…….trascinandomi in quel massacro mediatico generalizzato che sta sconvolgendo la mia regione e non aiuta la ricerca della verità sulle rapine consumate ai suoi danni”. Questa la dichiarazione rilasciata dal Governatore della Calabria, Agazio Loiero, nel pomeriggio di mercoledì 24 ottobre 2007, attraverso il suo portavoce.
Dopo qualche ora da questa dichiarazione, le battute di Agenzia diramavano la notizia della richiesta di rinvio a giudizio dello stesso Presidente Loiero, avviata dal Procuratore De Magistris. Le ipotesi di reato sono “associazione per delinquere e turbativa d’asta” nell’aggiudicazione di appalti, relativi alla fornitura di apparecchiature elettromedicali, alla società “Ital Tbs” di Trieste.
Ferme restando tutte le garanzie di non colpevolezza che sono dovute a qualsiasi cittadino, mi domando se il Presidente Loiero può mai chiamarsi fuori dalle “rapine consumate ai danni della Regione Calabria” , pur se la notizia a livello mediatico regionale non è stata data in modo da accrescere quel “massacro”, definito tale dallo stesso Governatore per il caso De Magistris.
Ho atteso pazientemente la notizia delle dimissioni di Loiero da Presidente della Giunta regionale, ritenendolo, povera me, leale verso gli impegni assunti. Oggi, venerdì 26 ottobre 2007, due giorni dopo la notizia, ho ripreso la lettura delle cronache giornalistiche che riportavano la notizia dell’avviso di garanzia ricevuto l’1 dicembre 2006 e che trascrivo integralmente: “Non accetterò di rimanere presidente se continuerà a pendere su di me un’accusa che reputo gravissima”.
Cari cittadini calabresi sappiate che l’ipotesi di essere accusati di associazione per delinquere e turbativa d’asta, per il Governatore Loiero, sono accuse di poco conto!
“Non sono indagato nell’inchiesta Why Not. Smentisco con fermezza quanto oggi scrive il Corriere della Sera…….trascinandomi in quel massacro mediatico generalizzato che sta sconvolgendo la mia regione e non aiuta la ricerca della verità sulle rapine consumate ai suoi danni”. Questa la dichiarazione rilasciata dal Governatore della Calabria, Agazio Loiero, nel pomeriggio di mercoledì 24 ottobre 2007, attraverso il suo portavoce.
Dopo qualche ora da questa dichiarazione, le battute di Agenzia diramavano la notizia della richiesta di rinvio a giudizio dello stesso Presidente Loiero, avviata dal Procuratore De Magistris. Le ipotesi di reato sono “associazione per delinquere e turbativa d’asta” nell’aggiudicazione di appalti, relativi alla fornitura di apparecchiature elettromedicali, alla società “Ital Tbs” di Trieste.
Ferme restando tutte le garanzie di non colpevolezza che sono dovute a qualsiasi cittadino, mi domando se il Presidente Loiero può mai chiamarsi fuori dalle “rapine consumate ai danni della Regione Calabria” , pur se la notizia a livello mediatico regionale non è stata data in modo da accrescere quel “massacro”, definito tale dallo stesso Governatore per il caso De Magistris.
Ho atteso pazientemente la notizia delle dimissioni di Loiero da Presidente della Giunta regionale, ritenendolo, povera me, leale verso gli impegni assunti. Oggi, venerdì 26 ottobre 2007, due giorni dopo la notizia, ho ripreso la lettura delle cronache giornalistiche che riportavano la notizia dell’avviso di garanzia ricevuto l’1 dicembre 2006 e che trascrivo integralmente: “Non accetterò di rimanere presidente se continuerà a pendere su di me un’accusa che reputo gravissima”.
Cari cittadini calabresi sappiate che l’ipotesi di essere accusati di associazione per delinquere e turbativa d’asta, per il Governatore Loiero, sono accuse di poco conto!
On. Angela Napoli
Taurianova, 26 ottobre 2007
Taurianova, 26 ottobre 2007
9 commenti:
SPRECO DEI FONDI EUROPEI IN CALABRIA
(Riceviamo e pubblichiamo) Al Presidente del Parlamento Europeo e suoi Membri, Al Presidente del Consiglio Europeo e suoi Membri, Al Presidente della Commissione Europea e suoi Membri, Mi rivolgo a Voi perché le Istituzioni Italiane non ascoltano i propri cittadini e perché ANCHE A VOI forse VIENE NASCOSTA LA VERITA’. Il mio è un APPELLO per chiedere che vengano IMMEDIATAMENTE REVOCATI i Finanziamenti Europei previsti per la Calabria (regione Obiettivo 1), LA MIA TERRA, durante il prossimo settennio 2007-2013. Come i fatti dimostrano, i Fondi stanziati durante il settennio precedente 2000-2006 (12 Miliardi di Euro) sono andati ad alimentare il CANCRO che attanaglia la MIA TERRA. Questo cancro, fatto di Politica, Mafia e Massoneria, si è rinforzato e ha predisposto la rete per deviare anche i prossimi 12 Miliardi di Euro previsti per la MIA REGIONE. Come ben noto, ma purtroppo sottovalutato e taciuto, i fondi già stanziati, hanno avuto l'effetto contrario a quello per il quale erano previsti. Non solo non permettono lo sviluppo, in cui ogni Calabrese onesto tanto spera, ma lo allontanano rendendo la popolazione della mia regione SCHIAVA DI LOBBY DI POTERE rafforzatesi tramite tali fondi. Ne sono la prova il fatto che: · costantemente i fondi vengono veicolati verso le solite aziende, il più delle quali nate e morte con il solo scopo di attingere a tale mole di denaro. · ad amministrare tali aziende ci sono personaggi ben noti, molti dei quali già indagati per corruzione o truffa. · per poter usufruire di tali fondi bisogna “oleare” meccanismi oramai CONSOLIDATI IN PATTI tra politica, malavita e istituzioni deviate. · non si è mai avuto un vero sviluppo: la gente continua ad essere RICATTATA con la promessa di un posto di lavoro che, in base ai fondi già stanziati, dovrebbe essere SCONTATO. Un posto di lavoro in questa terra VA PAGATO, e ciò non nobilita l'uomo, ma lo rende definitivamente SCHIAVO. · chi cerca di indagare per fare luce e punire i corrotti, viene sistematicamente MESSO A TACERE E ALLA GOGNA dal Governo Centrale. CHIEDO, non da cittadino italiano – perché ormai non può più esistere il sentimento di appartenenza ad una Nazione il cui Stato è allo stesso tempo Anti-Stato (minando perfino i DIRITTI INALIENABILI dei suoi cittadini) – ma da CITTADINO EUROPEO, Vi CHIEDO vivamente di non permettere che questi Fondi vadano in mano a chi finora ha INCANCRENITO la MIA REGIONE e ORA PROGRAMMA SISTEMATICAMENTE DI SOFFOCARLA. Se veramente avete a cuore il nostro sviluppo e la nostra dignità, NON STANZIATELI! Francesco Maria Colacino Rende (CS) – ITALIA
Concordo con Francesco Maria Colacino.
Bisogna evitare che i fondi europei arrivino in Calabria.
Finiranno, come sempre, nelle tasche della ndrangheta, dei politici corrotti, dei massoni e dei soliti noti imprenditori complici, senza creare sviluppo e posti di lavoro.
Mettiamo che il pubblico ministero catanzarese Luigi De Magistris sia pazzo. Mettiamo che si sia inventato tutto. Mettiamo che le sue indagini sui forzisti Giancarlo Pittelli e Giuseppe Chiaravalloti, sul ds Nicola Adamo e la sua signora Enza Bruna Bossio, su Nicola Buccico di An, sul governatore di centrosinistra Agazio Loiero, sull'Asl di Locri già denunciata dal compianto Francesco Fortugno prima di morire ammazzato, sul sottosegretario ds Filippo Bubbico, sul segretario Udc Lorenzo Cesa, sul presidente del Consiglio Romano Prodi e su alcuni uomini del suo staff, sui presunti faccendieri Salatino (Compagnia delle Opere) e Bisignani (ex-P2) che telefonavano spesso e volentieri al ministro della Giustizia Clemente Mastella, siano frutto della sua fantasia malata.
Mettiamo che tutti i suddetti indagati siano puri e lindi come gigli di campo. Facciamo finta che la Calabria sia il regno di Saturno, una regione bene amministrata, dotata di una classe dirigente immacolata, e che i 32 consiglieri regionali indagati o condannati su 50 siano tutti vittime della malagiustizia. Ecco, facciamo finta e poniamoci una domanda: quando un privato cittadino finisce sotto inchiesta, si fa tutta la trafila e attende pazientemente la fine delle indagini, la decisione del gip sull'archiviazione o sul rinvio a giudizio e, nel secondo caso, il verdetto del Tribunale, e poi della Corte d'appello e infine della Cassazione. I suddetti signori, invece, vogliono la scorciatoia?
Se il Csm accoglierà la richiesta del ministro Mastella, amico e compare telefonico di alcuni di loro, essi vedranno trasferire il loro pm ad altra sede e la loro inchiesta a un altro magistrato, possibilmente più malleabile. Piacerebbe a tutti potersi scegliere il pubblico ministero preferito, ma un comune cittadino non può. Lorsignori invece sì. Dopo mesi trascorsi a discutere di "casta", di "antipolitica", di "lotta ai privilegi" e di "V day", la classe politica si dà un gran daffare per procurare nuovi proseliti a Beppe Grillo, non bastando il milione dell'8 settembre. Da un lato tuonano contro il "qualunquismo" di chi dice che sono tutti uguali, dall'altro compiono ogni sforzo per dar loro ragione. Berlusconi tentava di cacciare i giudici che lo processavano? Mastella tenta di cacciare il magistrato che indaga su Prodi e sulle telefonate di Mastella. "Casta" ormai è un termine, oltrechè abusato, riduttivo.
E' l'eterna Italia del marchese del Grillo: "Io so' io e voi nun siete un c...o".
Agazio Loiero: Mi aspettavo un proscioglimento, non è andata così, pazienza«Non sono sorpreso e neanche spaventato. Avevo chiesto al pm di chiudere le indagini nel più breve tempo possibile perchè in Calabria non solo occorre essere, ma bisogna anche apparire onesti». E' questo il primo commento del Governatore Agazio Loiero alla richiesta di rinvio a giudizio che il sostituto procuratore Luigi De Magistris ha avanzato nei suoi confronti.
Il Presidente della Regione Calabria ha poi confermato la sua fiducia nella giustizia e si è detto lontano "anni luce" dall'ipotesi di reato contestategli. Loiero ha quindi concluso dicendo: «Mi aspettavo un proscioglimento, non è andata così, pazienza». Per il governatore della Calabria le accuse sono di associazione per delinquere e turbativa d'asta negli appalti della sanità calabrese.
CHE PERSONA PERBENE LOIERO DICE CHE PENSAVA DI ESSERE PROSCIOLTO E CONCLUDE CON "PAZIENZA".
Ma quale pazienza e pazienza, la pazienza vera è quella che abbiamo avuta noi calabresi fino ad oggi.
VERGOGNATI LOIERO!!!!!!!!!
Buongiorno dott.ssa Napoli nell'augurarle una buona domenica unitamente ai lettori del Suo Blog,volevo segnalarle questa notizia che ho letto dal sito del corriere delle sera on line
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_28/forleo_scorta_guastella.shtml
Stiamo arrivando a questi livelli,il baraccone Italia cade sempre più giù,semplicemente vegognoso
Onorevole Napoli, lei ha partecipato a un convegno sulla stampa in cui era presente anche De Magistris. Perché non gli ha ricordato la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il giornale "Il Dibattito", l'avvocato Ugo Colonna e lei personalmente?
Gentile Mildareveno,
fermo restando che ho conosciuto personalmente il Procuratore De Magistris proprio nell'occasione del convegno da Lei richiamato e che la conoscenza si è limitata ad una stretta di mano all'inizio e alla fine dell'incontro, non vedo perchè avrei dovuto ricordare a De Magistris il "caso Reggio". Infatti, è stato corretta la mia iscrizione nel registro degli indagati,pur non avendo responsabilità alcuna se non quella di aver espicitato una mia attività parlamentare; l'errore grave lo ha prodotto il Gip Baudi (oggi tutore di Loiero nella qualità di sottosegretario regionale alla legalità), poichè ha inserito le intercettazioni telefoniche,che riguardavano scambi notizie relative ad una mia interrogazione parlamentare,senza la dovuta autorizzazione della Camera dei Deputati,nell'ordinanza di custodia cautelare di uno dei cinque arrestati per quel caso.
Come vede, quando non si ha nulla da temere e si sa di avere la coscienza tranquilla, si lasciano andare avanti senza interferenze tutte le inchieste, anche se fatte dal Procuratore De Magistris.
on. Angela Napoli
è necessario che continui nella tua battaglia per dar voce a politici onesti e alle migliaia di persone oneste che vivono in calabria.
siamo con te
La ringrazio della risposta. Prima mi sono dimenticato di firmarmi: mi chiamo Alberto Licheri. Essendo il convegno sulla libertà di stampa, fare qualche domanda a De Magistris sulla chiusura del giornale "Il Dibattito" e l'arresto di Ugo Colonna con la bizzarra imputazione di "minacce a corpo giudiziario" penso sarebbe stato interessante.
Comunque lei ha ragione quando dice che le inchieste devono andare avanti.
Cordiali saluti
Alberto
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