Dal TGR Calabria del 23 settembre 2008
24 settembre 2008
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Ai Ministri del Lavoro , Salute e Politiche Sociali, dell’Interno e della Giustizia
– Per sapere – Premesso che:
- L’Istituto di Assistenza socio-sanitaria Papa Giovanni XXIII° di Serra d’Aiello (CS), nel quale trovano ospitalità circa 360 degenti bisognosi di cure particolari, ha costituito un importante punto di riferimento per l’intera Calabria e di sostegno per numerose persone disagiate;
- l’Istituto era gestito da una Fondazione di proprietà della Curia Arcivescovile di Cosenza;
- nel mese di luglio del 2007 è stato arrestato il sacerdote Alfredo Luberto, Presidente dell’Istituto Papa Giovanni XXIII° con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, false fatturazioni, appropriazione indebita, abbandono di persone incapaci;
- l’indagine che ha portato all’arresto del sacerdote, svolta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Paola, ha svelato l’occultamento di ricavi per 13 milioni di euro, il mancato versamento di contributi previdenziali per 15 milioni ed una cessione di crediti per tre milioni e mezzo di euro ed un corrispettivo di 500 mila euro;
- dagli accertamenti è emerso che i fondi destinati alle esigenze della casa di cura venivano costantemente distratti ed utilizzati per gli scopi personali degli amministratori; mentre i malati vivevano in condizioni disumane il sacerdote Luberto trascorreva le sue giornate in un superattico dotato di tutti i confort;
- la crisi dell’Istituto Papa Giovanni durava da anni e si è aggravato con il passare del tempo ed i dipendenti, oggi circa 600 , ma hanno anche raggiunto punte di ben 1700 unità, da mesi percepiscono solo il 40% dello stipendio;
- dopo l’arresto dell’ex presidente, la Guardia di Finanza ha sequestrato l’Istituto in questione;
- da allora sono apparsi vani i tentativi per un accordo tra Regione Calabria, Azienda Sanitaria e Curia Arcivescovile di Cosenza, utile a migliorare la situazione dell’Istituto;
- gli stessi dipendenti non hanno alcuna risposta sul loro futuro posto di lavoro;
- dal luglio 2008 il Tribunale di Paola ha nominato dei commissari giudiziari per gestire l’Istituto;
- il nuovo assessore regionale alla sanità della Calabria ha respinto il protocollo che il precedente assessore regionale del ramo aveva stipulato per giungere alla costituzione di una nuova Società, con la partecipazione della Regione, che avrebbe dovuto gestire la fase iniziale del processo di ristrutturazione e di riorganizzazione;
- da cronache giornalistiche sembra che sull’Istituto Giovanni XXIII° siano stati aperti altri filoni d’indagine che farebbero trasparire un “reticolo istituzionale” creato per bloccare alcune denunzie circostanziate sui maltrattamenti inflitti ai pazienti dell’ Istituto in questione, nonché per trasferire ad alcuni privati la gestione della convenzione sanitaria con la Regione;
- in tutto questo contesto emerge la misteriosa scomparsa di una delibera di Giunta regionale, registrata con numero e data, ma mai pubblicata, che autorizzerebbe la gestione dell’Istituto a terzi;
- oggi la Regione Calabria, nonostante gli accordi, le promesse ed i progetti, si è chiamata fuori, e si limita a pagare le rette per garantire la quotidianità, peggiorando la già grave situazione dei degenti e dei seicento dipendenti:
- quali urgenti iniziative intendano assumere per le parti di competenza, considerata l’assoluta insensibilità della Regione Calabria , al fine di sanare la drammaticità della situazione dell’Istituto Papa Giovanni XXIII° di Serra d’Aiello e per evitarne la relativa chiusura;
- quali urgenti iniziative intendano assumere al fine di tutelare i diritti di tutti i dipendenti di quella struttura.
On. Angela NAPOLI
Roma 23 settembre 2008
– Per sapere – Premesso che:
- L’Istituto di Assistenza socio-sanitaria Papa Giovanni XXIII° di Serra d’Aiello (CS), nel quale trovano ospitalità circa 360 degenti bisognosi di cure particolari, ha costituito un importante punto di riferimento per l’intera Calabria e di sostegno per numerose persone disagiate;
- l’Istituto era gestito da una Fondazione di proprietà della Curia Arcivescovile di Cosenza;
- nel mese di luglio del 2007 è stato arrestato il sacerdote Alfredo Luberto, Presidente dell’Istituto Papa Giovanni XXIII° con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, false fatturazioni, appropriazione indebita, abbandono di persone incapaci;
- l’indagine che ha portato all’arresto del sacerdote, svolta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Paola, ha svelato l’occultamento di ricavi per 13 milioni di euro, il mancato versamento di contributi previdenziali per 15 milioni ed una cessione di crediti per tre milioni e mezzo di euro ed un corrispettivo di 500 mila euro;
- dagli accertamenti è emerso che i fondi destinati alle esigenze della casa di cura venivano costantemente distratti ed utilizzati per gli scopi personali degli amministratori; mentre i malati vivevano in condizioni disumane il sacerdote Luberto trascorreva le sue giornate in un superattico dotato di tutti i confort;
- la crisi dell’Istituto Papa Giovanni durava da anni e si è aggravato con il passare del tempo ed i dipendenti, oggi circa 600 , ma hanno anche raggiunto punte di ben 1700 unità, da mesi percepiscono solo il 40% dello stipendio;
- dopo l’arresto dell’ex presidente, la Guardia di Finanza ha sequestrato l’Istituto in questione;
- da allora sono apparsi vani i tentativi per un accordo tra Regione Calabria, Azienda Sanitaria e Curia Arcivescovile di Cosenza, utile a migliorare la situazione dell’Istituto;
- gli stessi dipendenti non hanno alcuna risposta sul loro futuro posto di lavoro;
- dal luglio 2008 il Tribunale di Paola ha nominato dei commissari giudiziari per gestire l’Istituto;
- il nuovo assessore regionale alla sanità della Calabria ha respinto il protocollo che il precedente assessore regionale del ramo aveva stipulato per giungere alla costituzione di una nuova Società, con la partecipazione della Regione, che avrebbe dovuto gestire la fase iniziale del processo di ristrutturazione e di riorganizzazione;
- da cronache giornalistiche sembra che sull’Istituto Giovanni XXIII° siano stati aperti altri filoni d’indagine che farebbero trasparire un “reticolo istituzionale” creato per bloccare alcune denunzie circostanziate sui maltrattamenti inflitti ai pazienti dell’ Istituto in questione, nonché per trasferire ad alcuni privati la gestione della convenzione sanitaria con la Regione;
- in tutto questo contesto emerge la misteriosa scomparsa di una delibera di Giunta regionale, registrata con numero e data, ma mai pubblicata, che autorizzerebbe la gestione dell’Istituto a terzi;
- oggi la Regione Calabria, nonostante gli accordi, le promesse ed i progetti, si è chiamata fuori, e si limita a pagare le rette per garantire la quotidianità, peggiorando la già grave situazione dei degenti e dei seicento dipendenti:
- quali urgenti iniziative intendano assumere per le parti di competenza, considerata l’assoluta insensibilità della Regione Calabria , al fine di sanare la drammaticità della situazione dell’Istituto Papa Giovanni XXIII° di Serra d’Aiello e per evitarne la relativa chiusura;
- quali urgenti iniziative intendano assumere al fine di tutelare i diritti di tutti i dipendenti di quella struttura.
On. Angela NAPOLI
Roma 23 settembre 2008
1 commento:
Carissima On.le, mi complimento con Lei perchè sempre in prima linea a difendere i deboli e bisognosi e contro il malcostume della martoriata terra di Calabria.
Pino Ferrante
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