giovedì 23 maggio 2013
On. Angela Napoli sulla strage di Capaci
"Nel ventunesimo anniversario
della strage di Capaci non si può dimenticare il sacrificio di Giovanni
Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre Agenti della scorta Vito
Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Sicuramente li ricorderanno in
molti, ma tra questi ci saranno anche coloro che quotidianamente ne calpestano
la memoria agendo nella illegalità. Penso, infatti, che ormai sia diventata
prassi servirsi delle parole "legalità" e "antimafia" quali
vesti sotto le quali tutto è azione all'insegna dell'illiceità, della
collusione e della corruzione.
domenica 19 maggio 2013
Angela Napoli, già parlamentare: “Le mie lotte alla ‘ndrangheta, la speranza che il Paese possa cambiare”
http://www.italiapost.info/48290-angela-napoli-gia-parlamentare-vi-racconto-le-mie-lotte-alla-ndrangheta-e-la-speranza-che-il-paese-possa-cambiare/

“E’ stato bellissimo quand’ho ricevuto la conferma del ministro dell’Interno Angelino Alfano” – mi dice. Ho scelto d’intervistarla proprio per questa storia molto particolare: lei, nata 57 anni fa e calabrese doc, deteneva la scorta perché minacciata dalla ‘ndrangheta dopo battaglie non solo di circostanza; ma quando, dopo l’ultima tornata elettorale, non riesce a essere rieletta, ecco che la scorta le viene automaticamente tolta.
“Ricevo minacce da sempre, e questo è ufficiale soprattutto da quando – durante l’inchiesta Purgatorio – furono trovate delle intercettazioni con la frase inequivocabile ‘stiamo vedendo come toglierla di mezzo’ ” – mi racconta.
Tre mesi dopo viene riconosciuto ad Angela Napoli, dunque, il diritto ad avere la scorta nonostante non sia più deputato. Lei, che dal PDL aveva poi migrato nelle file di Futuro e Libertà, per poi tornare nuovamente sui propri passi e finire l’ultima legislatura nel gruppo misto, ci spiega: “I Mancuso, clan di spicco della ‘ndrangheta vibonese, non m’hanno mai perdonato un’interrogazione parlamentare con la quale, di fatto, la sottoscritta riuscì ad accendere i riflettori su delle questioni che nessuno, fino a quel momento, aveva mai trattato”.
Fra l’altro non dev’essere bellissimo vivere con la scorta…- Non sei libero. Non vivi da persona libera. Ma io ne ho bisogno per la mia sicurezza.
La storia dei singoli parlamentari, o nel suo caso ex parlamentari, non viene mai raccontata. La sua, per esempio, è una storia edificante: combatte la ‘ndrangheta da sempre…
- Le mie battaglie partono da lontano. Sono stata consigliere comunale nel primo Comune sciolto per mafia in tutta la storia: Tauria Nova. E poi ho messo in luce, sempre quando facevo politica locale, Platì – paese sotterraneo passato poi agli onori della cronaca grazie anche al mio intervento. Prima dell’esperienza parlamentare, nella Commissione Nazionale Antimafia.
- Le mie battaglie partono da lontano. Sono stata consigliere comunale nel primo Comune sciolto per mafia in tutta la storia: Tauria Nova. E poi ho messo in luce, sempre quando facevo politica locale, Platì – paese sotterraneo passato poi agli onori della cronaca grazie anche al mio intervento. Prima dell’esperienza parlamentare, nella Commissione Nazionale Antimafia.

- Molto. Tutte le mie denunce finora sono state ascoltate, perché tutte fondate su fatti concreti. E, in più, sono punto di riferimento per tanti testimoni di giustizia.
Non dev’essere facile fare politica, quando si ha in testa di combattere la ‘ndrangheta…
- No. Nient’affatto. Sa direttore, in politica si parla spesso di legalità… ma la quantità di parole spese supera di gran lunga la qualità delle azioni svolte. No, non è facile far politica quando incontri anche nella tua stessa coalizione chi ti mette i bastoni tra le ruote. Non è facile quando ti dicono che… che le lotte contro la mafia non portano consenso, anzi lo fanno perdere, in termini elettorali.
- No. Nient’affatto. Sa direttore, in politica si parla spesso di legalità… ma la quantità di parole spese supera di gran lunga la qualità delle azioni svolte. No, non è facile far politica quando incontri anche nella tua stessa coalizione chi ti mette i bastoni tra le ruote. Non è facile quando ti dicono che… che le lotte contro la mafia non portano consenso, anzi lo fanno perdere, in termini elettorali.
E’ un fenomeno difficilissimo da sconfiggere, bisognerebbe stare tutti uniti anziché dividersi.
- E’ un fenomeno che dipende da due fattori: da un lato le condizioni economiche, che al sud continuano a essere disagiate, e che quindi permettono a queste persone di avere molto potere nei confronti di chi è disoccupato, in difficoltà; dall’altro lato è una questione culturale, una mentalità da sradicare il prima possibile.
- E’ un fenomeno che dipende da due fattori: da un lato le condizioni economiche, che al sud continuano a essere disagiate, e che quindi permettono a queste persone di avere molto potere nei confronti di chi è disoccupato, in difficoltà; dall’altro lato è una questione culturale, una mentalità da sradicare il prima possibile.
Analisi perfetta, direi, di un fenomeno che ormai ha conquistato anche il nord.
- La mafia è un’industria. La ‘ndrangheta è un’azienda con sede in Calabria, che poi fa riciclaggio nelle regioni dove gira il denaro. Ecco perché giunge in Lombardia, e a Milano.
- La mafia è un’industria. La ‘ndrangheta è un’azienda con sede in Calabria, che poi fa riciclaggio nelle regioni dove gira il denaro. Ecco perché giunge in Lombardia, e a Milano.

- Guai se venisse meno la speranza. Nulla cambia se lo sconforto prevale. La speranza mi viene ogni giorno rinfocolata dal vedere tanti cittadini onesti, e dal pensare che – in fondo – basterebbe poco affinché tutti divenissero come loro.
A parte alcuni casi oggettivamente impegnati, come lei, pensa che la politica possa fare di più?
- Assolutamente sì. La politica dovrebbe partire, innanzitutto, dal combattere il fenomeno mafioso senza nessuna divisione di parte. Tutti uniti, riusciremmo a fare delle cose gigantesche.
- Assolutamente sì. La politica dovrebbe partire, innanzitutto, dal combattere il fenomeno mafioso senza nessuna divisione di parte. Tutti uniti, riusciremmo a fare delle cose gigantesche.
Le piacciono le prime misure del governo Letta?
- Sono solo le prime, Direttore. Bisogna vedere se le speranze iniziali porteranno a dei risultati concreti. Capisco le difficoltà date dalla disomogeneità degli schieramenti, capisco il solito argomento della magistratura e Berlusconi, spero che Letta non faccia solo misure di facciata.
- Sono solo le prime, Direttore. Bisogna vedere se le speranze iniziali porteranno a dei risultati concreti. Capisco le difficoltà date dalla disomogeneità degli schieramenti, capisco il solito argomento della magistratura e Berlusconi, spero che Letta non faccia solo misure di facciata.
Che cosa dice ai nostri lettori più giovani?
venerdì 17 maggio 2013
Il vicepremier Angelino Alfano interviene di persona e riassegna la scorta blindata ad Angela Napoli

17 MAGGIO 2013
Oggi Angela Napoli era tornata da Roma a Lamezia con una certezza: che da Reggio Calabria avrebbero mandato l’avviso di far giungere una macchina blindata e continuare con la vigilanza.
Arrivata a Lamezia, però, Napoli ha trovato solo due uomini di scorta e una macchina non blindata sulla quale si è rifiutata di salire, d’accordo con il servizio scorte di Roma. In questa baraonda arriva una macchina blindata da Reggio a Lamezia, ma non la solita Bmw, già destinata ad altri.
A tagliare corto ci ha pensato nel primo pomeriggio il ministro dell’Interno e vicepremier Angelino Alfano che ha telefonato personalmente a Napoli, già vicepresidente della commissione parlamentare antimafia e da 10 anni in regime blindato a causa delle continue minacce, comunicandole che le sarà riassegnata la scorta di terzo livello (tutto come prima dunque: macchina blindata e due uomini di scorta). “Alfano – dice Angela Napoli– mi ha anche pregato di comunicare che si era subito attivato per ripristinare le cose e mi ha detto che d’ora in avanti per eventuali problemi ci sarà un filo diretto tra me e lui”.
r.galullo@ilsole24ore.com
LA NAPOLI ANNUNCIA: «MI È STATA RESTITUITA LA SCORTA»
http://www.corrieredellacalabria.it/stories/politica/14703_la_napoli_annuncia_mi__stata_restituita_la_scorta/
La Napoli annuncia: «Mi è stata restituita la scorta»
L'ex deputata ringrazia il ministro Alfano per il «suo personale interessamento». In mattinata la protesta ufficiale all'arrivo all'aeroporto di Lamezia Terme
LAMEZIA TERME «Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, mi ha appena telefonato per comunicare la direttiva assunta circa il mantenimento del servizio di sicurezza per la mia persona al "3° livello", così come precedentemente predisposto». È quanto afferma in una nota l'ex parlamentare Angela Napoli.
«Ringrazio pertanto il ministro Alfano (che mi ha anche autorizzata a diffondere la notizia) – prosegue la Napoli – per il suo personale interessamento nonché il Prefetto Alberto Pazzanese, Capo dell'Ucis (Ufficio centrale per la sicurezza della persona) per la tempestività del provvedimento a salvaguardia della mia sicurezza».
Questa mattina nell'aeroporto di Lamezia Terme si era registrata la protesta dell'ex parlamentare che, rientrando in Calabria da Roma (risiede a Taurianova), ha scoperto che le era stata concessa una scorta di livello inferiore rispetto a quella di cui aveva usufruito nella capitale.
L'ex parlamentare ed ex componente della Commissione antimafia, oltre che protagonista di denunce contro la criminalità, si è rifiutata di salire a bordo della vettura e ha telefonato al dipartimento del ministero dell'Interno che si occupa delle scorte per segnalare la circostanza, sostenendo di avere avuto assicurazioni sul mantenimento dello stesso livello di protezione.
«Si tratta di un fatto grave – ha detto Angela Napoli all'Ansa – perché da Roma avevano dato disposizioni alla Questura di Reggio Calabria perché mi fosse garantita la scorta di terzo livello, un'indicazione che in Calabria è stata disattesa. Non so se addebitare la responsabilità di quanto accaduto alla Questura di Reggio o al commissariato di Gioia Tauro. So solo che giunta qui non ho trovato ciò che mi era stato assicurato. Ho ricevuto comunicazione ufficiale dall'Uciis di Roma che il provvedimento di abbassamento della mia scorta non è stato approvato. Anzi, è stata data disposizione di mantenere la scorta di terzo livello».
«Ringrazio pertanto il ministro Alfano (che mi ha anche autorizzata a diffondere la notizia) – prosegue la Napoli – per il suo personale interessamento nonché il Prefetto Alberto Pazzanese, Capo dell'Ucis (Ufficio centrale per la sicurezza della persona) per la tempestività del provvedimento a salvaguardia della mia sicurezza».
Questa mattina nell'aeroporto di Lamezia Terme si era registrata la protesta dell'ex parlamentare che, rientrando in Calabria da Roma (risiede a Taurianova), ha scoperto che le era stata concessa una scorta di livello inferiore rispetto a quella di cui aveva usufruito nella capitale.
L'ex parlamentare ed ex componente della Commissione antimafia, oltre che protagonista di denunce contro la criminalità, si è rifiutata di salire a bordo della vettura e ha telefonato al dipartimento del ministero dell'Interno che si occupa delle scorte per segnalare la circostanza, sostenendo di avere avuto assicurazioni sul mantenimento dello stesso livello di protezione.
«Si tratta di un fatto grave – ha detto Angela Napoli all'Ansa – perché da Roma avevano dato disposizioni alla Questura di Reggio Calabria perché mi fosse garantita la scorta di terzo livello, un'indicazione che in Calabria è stata disattesa. Non so se addebitare la responsabilità di quanto accaduto alla Questura di Reggio o al commissariato di Gioia Tauro. So solo che giunta qui non ho trovato ciò che mi era stato assicurato. Ho ricevuto comunicazione ufficiale dall'Uciis di Roma che il provvedimento di abbassamento della mia scorta non è stato approvato. Anzi, è stata data disposizione di mantenere la scorta di terzo livello».
17/05/2013 13:15
mercoledì 15 maggio 2013
Angela Napoli, revocata la scorta: ha disturbato troppo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/15/revoca-della-scorta-ad-angela-napoli-ha-disturbato-troppo/594631/
Angela Napoli, revocata la scorta: ha disturbato troppo
In qualsiasi altro paese europeo, esclusa forse la sola Ungheria di Orban (non a caso un grande ammiratore del cavaliere italiano), la signora Angela Napoli sarebbe diventata una icona di quelle formazioni di destra che reclamano ordine, legalità, decoro.
Da noi no, perché la destra del conflitto di interessi ha sempre preferito i Mangano ai magistrati antimafia, in questo assai distante anche dal vecchio Msi, il primo partito di Angela Napoli, che aveva comunque una sua idea di stato e nazione, incompatibile con la centralità del sistema mafioso.
Da noi no, perché la destra del conflitto di interessi ha sempre preferito i Mangano ai magistrati antimafia, in questo assai distante anche dal vecchio Msi, il primo partito di Angela Napoli, che aveva comunque una sua idea di stato e nazione, incompatibile con la centralità del sistema mafioso.
Non a caso, nella sua attività parlamentare, l’onorevole Napoli ha caratterizzato la sua presenza nel segno del contrasto alla ‘ndrangheta, uno dei morbi che deturpa la sua Calabria.
Lo ha fatto anche quando il suo partito, Alleanza Nazionale, era ancora allegato con Forza Italia e lei, invece, continuava a votare in dissenso, a chiedere lo scioglimento dei comuni in odore di infiltrazioni mafiose, a presentare proposte, insieme al suo collega, Fabio Granata, per il sequestro dei beni dei corrotti e per la incandidabilità dei politici condannati o indagati per questo tipo di reati.
Lo ha fatto anche quando il suo partito, Alleanza Nazionale, era ancora allegato con Forza Italia e lei, invece, continuava a votare in dissenso, a chiedere lo scioglimento dei comuni in odore di infiltrazioni mafiose, a presentare proposte, insieme al suo collega, Fabio Granata, per il sequestro dei beni dei corrotti e per la incandidabilità dei politici condannati o indagati per questo tipo di reati.
Per queste ragioni veniva considerata una fissata”, come tutte le persone che continuano a pensare che sia un dovere contrastare le mafie e non contrattare con le mafie.
Per tutte queste ragioni Angela Napoli è stata ed è nel mirino dei tanti che ha “disturbato” , nel 2010 fu anche rivelato, da un pentito, un piano per la sua eliminazione.
Per tutte queste ragioni Angela Napoli è stata ed è nel mirino dei tanti che ha “disturbato” , nel 2010 fu anche rivelato, da un pentito, un piano per la sua eliminazione.
Nel marzo scorso non è stata rieletta e, con grande solerzia, le hanno subito revocato la scorta.
Abbiamo sempre avuto dubbi sul numero e l’assegnazione delle scorte e, dunque, ben venga una radicale revisione dei criteri, ma davvero Angela Napoli non rientra più tra gli obiettivi della ‘ndrangheta? Oppure non inizia proprio ora quel periodo di possibile oscuramento politico e mediatico tanto caro a chi ama muoversi nel buio, e non solo simbolicamente?
Abbiamo sempre avuto dubbi sul numero e l’assegnazione delle scorte e, dunque, ben venga una radicale revisione dei criteri, ma davvero Angela Napoli non rientra più tra gli obiettivi della ‘ndrangheta? Oppure non inizia proprio ora quel periodo di possibile oscuramento politico e mediatico tanto caro a chi ama muoversi nel buio, e non solo simbolicamente?
Forse, prima di levare la scorta ad Angela Napoli a Fabio Granata, sarebbe stato meglio levarla a qualcuno di quelli che marciano contro i tribunali e contro i palazzi di giustizia.
Loro non hanno bisogno di scorte, anzi forse ne avrebbero bisogno i cittadini e la Costituzione.
Loro non hanno bisogno di scorte, anzi forse ne avrebbero bisogno i cittadini e la Costituzione.
‘Ndrangheta, Picerno: "Scandalosa protezione non adeguata ad Angela Napoli"
‘Ndrangheta, Picerno: "Scandalosa protezione non adeguata ad Angela Napoli"
http://www.partitodemocratico.it/doc/254326/ndrangheta-picerno-scandalosa-protezione-non-adeguata-ad-angela-napoli.htm
di Pina Picierno, pubblicato il 15 maggio 2013 , IN
“La riduzione della scorta ad Angela Napoli, già membro della commissione Antimafia, è un vero e proprio scandalo” . Lo ha dichiarato la deputata democratica Pina Picierno (commissione Giustizia) che ha presentato una interrogazione al ministro dell’Interno, condivisa anche da Claudio Fava e Celeste Costantino di Sel e da diversi parlamentari del Movimento 5 Stelle, per chiedere “di ripristinare un’adeguata protezione a tutela dell’incolumità di una donna coraggiosa che ha combattuto per anni contro la ‘ndrangheta ”.
Picierno, che ricorda come anche “Servizio Pubblico” di Santoro abbia solidarizzato con Napoli, attraverso una petizione popolare contro la riduzione della scorta, ha dichiarato: "Napoli, ex parlamentare calabrese di Futuro e Libertà e ex membro della Commissione Antimafia, durante la scorsa legislatura beneficiava di una scorta armata per il suo impegno antimafia che l’ aveva sottoposta a numerose minacce dirette. A maggio le è stato comunicato che, a seguito di una circolare dell’ex ministro dell’Interno Cancellieri, non avrebbe più beneficiato della scorta. Si tratta di una eventualità inaccettabile. E’ sufficiente ricordare infatti che lo scorso gennaio, durante un’intercettazione nel carcere di Tolmezzo, il boss Pantaleone Mancuso pronunciò queste parole riportate dalla stampa: ‘Stiamo lavorando per toglierla di mezzo’, dette dopo un’interrogazione parlamentare in cui Napoli denunciava l’incauto trasferimento del boss dal un carcere friulano al più comodo ospedale di Vibo Valentia”. “Chiediamo dunque al Governo – conclude Picierno – di intervenire per ridare ad Angela Napoli il livello di protezione adeguato che le spetta."
Picierno, che ricorda come anche “Servizio Pubblico” di Santoro abbia solidarizzato con Napoli, attraverso una petizione popolare contro la riduzione della scorta, ha dichiarato: "Napoli, ex parlamentare calabrese di Futuro e Libertà e ex membro della Commissione Antimafia, durante la scorsa legislatura beneficiava di una scorta armata per il suo impegno antimafia che l’ aveva sottoposta a numerose minacce dirette. A maggio le è stato comunicato che, a seguito di una circolare dell’ex ministro dell’Interno Cancellieri, non avrebbe più beneficiato della scorta. Si tratta di una eventualità inaccettabile. E’ sufficiente ricordare infatti che lo scorso gennaio, durante un’intercettazione nel carcere di Tolmezzo, il boss Pantaleone Mancuso pronunciò queste parole riportate dalla stampa: ‘Stiamo lavorando per toglierla di mezzo’, dette dopo un’interrogazione parlamentare in cui Napoli denunciava l’incauto trasferimento del boss dal un carcere friulano al più comodo ospedale di Vibo Valentia”. “Chiediamo dunque al Governo – conclude Picierno – di intervenire per ridare ad Angela Napoli il livello di protezione adeguato che le spetta."
Parla Angela Napoli: “Favoriscono la mia morte” (intervista di Paolo De Chiara)
Parla Angela Napoli: “Favoriscono la mia morte”

“Con una macchina non blindata l’unica cosa che può succedere è la mia fine sicura”.
Queste sono le parole dell’On. Angela Napoli. L’ex componente della commissione parlamentare antimafia, impegnata da sempre contro la ‘ndrangheta. La maledetta mafia che opprime e uccide la sua terra. Una politica di razza, con una vita blindata. L’ultima minaccia di morte a gennaio scorso: “stiamo lavorando per toglierla di mezzo”.
Parole intercettate al boss di ‘ndrangheta Pantaleone Mancuso, nel carcere di Tolmezzo. Dopo un’interrogazione parlamentare presentata per chiedere spiegazioni sul provvedimento del Tribunale di Vibo Valentia che aveva disposto il trasferimento del boss in ospedale. “La Calabria, come tutte le regioni che si trovano invase e contaminate dalla piaga dell’illegalità, ha bisogno di testimoni coraggiosi capaci di denunciare e svelare i meccanismi che impediscono il giusto sviluppo. È giusto che persone come Angela Napoli, che hanno fatto della loro vita un principio di legalità e di amore verso la propria terra, ricevano dallo Stato l’adeguata protezione a tutela della propria vita”, scrivono associazioni e cittadini in una lettera inviata al Prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli.
Il prefetto che ha annunciato con una telefonata la revoca e che ha aggiunto: “se dovesse succedere qualcosa rivedremo la decisione”. Non ricandidata alle ultime elezioni politiche. Per Bocchino, la Napoli, “parla troppo di legalità”. Danneggia l’immagine, rompe gli equilibri. “In molti speravano che chiusa l’attività parlamentare mi sarei automaticamente chiusa in casa e avrei finito con le mie battaglie, le mie denunzie. La cosa non è avvenuta”. Ad Angela Napoli è stata tolta la scorta armata. L’esponente calabrese di ‘Risveglio Ideale’ rischia seriamente la vita, ma non si arrende: “Vado avanti”.
Angela Napoli, dopo la mancata candidatura alle politiche (per Bocchino, ex colonnello di Fini, lei parlava “troppo di legalità in Calabria”) le hanno revocato l’auto blindata, l’autista e un agente per la tutela. Come ha saputo di questo ‘strano’ provvedimento?
Ho ricevuto, prima, una telefonata di preavvertimento da parte del prefetto Piscitelli di Reggio Calabria e, il giorno dopo, ho ricevuto la lettera da parte della Prefettura. Naturalmente è un provvedimento che respingo. Si tratterebbe, intanto, di non avere la macchina blindata, dovrei mettere io stessa il conducente e, praticamente, lo Stato mi darebbe solo un uomo della polizia. Mettendo a rischio, automaticamente, la vita mia ma anche quella di due persone. Io non lo posso assolutamente permettere. Per cui ho indirizzato una lettera al Prefetto, mettendo tutti gli episodi, purtroppo, di minacce ai quali sono stata e continuo ad essere sottoposta. E ho chiesto la revoca del provvedimento. Quindi quello che accadrà non lo so.
Ci sono state risposte dopo la sua lettera?
No.
Cosa pensava mentre il prefetto Piscitelli le comunicava telefonicamente la decisione?
Intanto sono stata presa di sorpresa. È stata una comunicazione veramente inaspettata. A gennaio ho saputo dell’inchiesta ‘Purgatorio’ dove il boss Mancuso, praticamente, faceva capire di addebitarmi otto anni di carcere inflitti e un suo sodale diceva: ‘tranquillo, stiamo vedendo come farla fuori’. A metà gennaio aveva allertato, sia a Roma sia in Calabria, la scorta proprio in base a queste dichiarazioni. Trovo veramente strano che dopo tre mesi… L’unica ragione che mi sono fatta è che, probabilmente, in molti speravano che chiusa l’attività parlamentare mi sarei automaticamente chiusa in casa e avrei finito con le mie battaglie, le mie denunzie. La cosa non è avvenuta, perché sono ripartita, devo dire anche alla grande, con grande successo, con la mia associazione ‘Risveglio Ideale’ e questo, con molta probabilità, sta dando fastidio. L’unico modo per farmi tacere è proprio quello di farmi chiudere in casa. O, addirittura, andar via.
È vero che il prefetto di Reggio Calabria durante la telefonata le ha detto: “se dovesse succedere qualcosa rivedremo la decisione?”
Si, è verissimo. Che deve succedere? Con una macchina non blindata l’unica cosa che può succedere è la mia fine sicura. Nella lettera che ho scritto, chiedendo la revoca del provvedimento, ho specificato tante e tante cose. Ad iniziare dal fatto che la scorta non l’ho avuta perché ricoprivo incarichi istituzionali o perché componente della commissione antimafia, l’ho avuta perché soggetto ad alto rischio. Non mi sono mai servita della scorta per vacanze balneari o di altro genere. Sono dieci anni che non vado al mare.
Chi ha deciso?
Il provvedimento lo ha preso il prefetto di Reggio Calabria, stando a quello che c’è scritto nella lettera, dopo la riunione del coordinamento delle forze di polizia che si sarebbe svolta, come c’è scritto nella lettera, il 10 aprile scorso.
Quali sono le ragioni?
Non ci sono ragioni. Il coordinamento constata, fa la valutazione sul rischio della persona. Probabilmente, pur avendo conoscenza di tutto quello che ho sopra la testa, non reputano che sia soggetto a rischio.
Nel 2010 riceve una lettera “allarmante”, scritta dal pentito di ‘ndrangheta Gerardo D’Urzo. Le cosche della Piana di Gioia Tauro stavano organizzando un attentato contro di lei. Ora diventa tutto più difficile.
Sicuramente difficile e anche molto, molto rischioso. Diventa difficile muovermi, addirittura, nel mio stesso paese di residenza, Taurianova, il primo Comune in Italia ad essere sciolto per infiltrazione mafiosa, il consiglio comunale è stato sciolta per la seconda volta nel 2009 e nei mesi scorsi è stato sottoposto nuovamente ad una commissione di accesso. Con molta probabilità potrebbe arrivare il terzo scioglimento. Personaggi che ruotano nella mia città, che ho sempre combattuto, sono ben noti alle forze dell’ordine. Io stessa ho perfino fatto un’interrogazione per chiedere l’applicazione del 41bis a due fratelli ergastolani di Taurianova che avevano tentato l’evasione. Questi fratelli hanno un altro fratello che circola liberamente per Taurianova e un cognato, sempre di Taurianova, che è latitante dal 1992.
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130515-ndrangheta-fava-sel-rivedere-decisione-soppressione-scorta-angela-napoli
‘NDRANGHETA: FAVA (SEL), RIVEDERE DECISIONE SOPPRESSIONE SCORTA ANGELA NAPOLI
(AGENPARL) - Roma, 15 mag - "C'è chi mantiene una scorta per capriccio o per vanità, e chi la riceve perché rischia la vita. L'onorevole Angela Napoli, per il rigore delle sue battaglie civili e politiche, la pelle la rischia ogni giorno". Lo afferma il deputato di Sinistra Ecologia Libertà Claudio Fava. Credo che l'idea di toglierle la scorta, ventilata da ambienti del governo, vada rapidamente rivista e accantonata.
martedì 14 maggio 2013
La minacciano di morte e lo Stato le toglie la scorta. Il silenzio del centrodestra

La minacciano di morte e lo Stato le toglie la scorta. Il silenzio del centrodestra
Di Annamaria Mazzacuva | il 14 maggio 2013

È ancora incredula Angela Napoli (ex parlamentare da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata) sulla revoca della scorta, comunicatale qualche giorno addietro dal Prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, e che nei ultimi giorni sta facendo montare la protesta di politici (pochi) e associazioni (parecchie).
Un coro di attestati di solidarietà
Dal blog di Roberto Galullo che ha dato per primo la notizia, è stato un susseguirsi di comunicati e comunicazioni: dall’onorevole piddino Franco Laratta che parla di “un chiaro tentativo di isolarla”, al referente del Coordinamento Nazionale Antimafia, Luca Erbifori, che commenta : “Lo Stato non può apparire complice dell’antistato”. E poiAntonio Ingroia di Rivoluzione Civile, Mario Muzzì di Risveglio Ideale, Demetrio Costantino del CIDS, persino gli studenti di Azione Universitaria Trento. Senza tener conto delle due differenti interrogazioni parlamentari della grillina Dalila Nesci e della piddina Doris Lo Moro ( a cui si dovrebbe aggiungerne una terza preannunziata dal compagno di partito Nicodemo Oliverio); della petizione online avviata da Cinzia Curti, Presidente di Italica TV; della lettera inviata allo stesso prefetto da quattro associazioni, Federazione Regionale Antiracket, Movimento Agende Rosse Calabria, Associazione R-Evolution, Antimafia Duemila.
Napoli: Non me l’aspettavo
“Non me l’aspettavo nemmeno io” dice la Napoli, anche se “per la verità, il riconoscimento, da parte di cittadini e associazioni e pezzi della politica, delle mie battaglie c’è sempre stato”. “Don Luigi Ciotti mi ha chiamato proprio oggi”, sottolinea . Ex parlamentare, prima con An poi con Fli, la Napoli è sempre stata molto attiva nel contrasto al organizzazioni criminali, membro per tre volte della Commissione Parlamentare Antimafia, di cui una da Vice-Presidente.
Centrodestra Non Pervenuto
Unica eccezione nel coro di solidarietà, il centrodestra, N. P., non pervenuto,( ivi compreso il suo ex-partito Fli, che, commenta “perché c’è ancora Fli?”). “Non sono persona a loro gradimento, tutt’altro”, precisa. “Loro pensavano, con tutta probabilità, che interrotta l’attività parlamentare mi sarei chiusa in casa e non avrei fatto più alcuna altra attività, invece ho ripreso l’associazione Risveglio Ideale, con la quale sto lavorando anche più di prima, andando in giro anche fuori della Calabria, e questo darà fastidio”.
Le ultime minacce lo scorso gennaio
“Certo non potrò farlo più come prima”. Secondo la Prefettura, l’esposizione al pericolo che correrebbe la sua vita è diminuito di un livello, da 3 a 4, per cui, niente macchina blindata, niente autista, che dovrebbe procacciarsi da sé, e solo un uomo di scorta, e quindi “dovrei far salire un poliziotto sulla mia macchina personale mettendo in pericolo anche la sua vita, oltre che la mia?” Eppure giusto a gennaio di quest’anno si registra l’ultima promessa di morte: in un’intercettazione il presunto boss di Limbadi (VV), Pantaleone Mancuso, lamentandosi nel carcere di Tolmezzo (UD) del fatto che, a causa di una interrogazione parlamentare della Napoli, avrebbe fatto otto anni di carcere, si sente rispondere da un suo sodale: “Stiamo lavorando per toglierla di mezzo”.
“È una assurdità, che il 13 gennaio il Prefetto di Roma mi confermi il livello 3 di protezione, allertando gli uomini della scorta, e che, a distanza di due-tre mesi, il pericolo finisca”.
Intanto la Napoli non si arrende: “Ho chiesto la revoca per iscritto di questa disposizione. Vediamo cosa dice il Prefetto”. E “Speriamo”.
La Presidente di IN.CA.STRI Donatella Cristiano: “Si revochi la decisione di ridurre la scorta alla Napoli”
La Presidente Donatella Cristiano: “Si revochi la decisione di ridurre la scorta alla Napoli”
La Presidente Donatella Cristiano: “Si revochi la decisione di ridurre la scorta alla Napoli”
(Catanzaro, 14 maggio 2013) – “In un Paese davvero civile non avremmo certamente dovuto assistere ad una simile ingiustizia perpetrata nei confronti di una donna che da anni rischia la vita per aver combattuto l'anti-Stato.”.
Queste le parole della Presidente dell'organizzazione IN.CA.STRI Donatella Cristiano sulla decisione di revocare la scorta blindata all'On. Angela Napoli.
"Non voglio pensare che la decisione di revocare la scorta ad Angela Napoli, destinataria di gravi e numerose minacce mafiose, sia motivata da pura rappresaglia politica. Sappiamo bene che il nostro attuale Ministro dell'Interno abbia una particolare antipatia nei confronti di chi dedica la vita alla Giustizia: è notizia recente la sua partecipazione alla manifestazione contro i Pm.
Mi chiedo - aggiunge la Presidente Cristiano - come sia possibile che ad altri venga concesso ogni
tipo di tutela nel medesimo momento in cui Angela Napoli, la cui incolumità è oggettivamente a rischio, si veda limitata ogni sorta di protezione. E' necessario si revochi immediatamente la decisione.”
Catanzaro, 14 maggio 2013
Segreteria IN.CA.STRI – INterculturali CAmmini illuSTRI
www.incastri.org
incastri.org@virgilio.it
Scorta Angela Napoli. Fortissima preoccupazione del PD
http://www.areadem.info/adon.pl?act=doc&doc=16835
Franco Laratta: Scorta Angela Napoli. Fortissima preoccupazione del PD
14 Maggio 2013
Nicodemo Oliverio annuncia interrogazione urgente al Ministro degli Interni al fine di sapere le ragioni del drastico taglio della scorta all'ex deputata antimafia. Franco Laratta, ricordando stamane a Cosenza le tante battaglie parlamentari in comune (Legge Lazzati, Caso Reggio, le infiltrazioni mafiose in decine di comuni) ha parlato di "un chiaro tentativo di isolamento" di Angela Napoli che potrebbe avere conseguenze gravissime! E chiede un corale sostegno popolare.
Franco Laratta: “Il nostro congresso deve essere fatto presto e bene. Dobbiamo interpretare al meglio la forte richiesta di cambiamento”
Presenti: L'on Franco Laratta, il deputato Nicodemo Oliverio, Mimmo Bevacqua, Pasqualino Mancuso e Giovannino Russo.
Non era scontata la conclusione serena e positiva dell’Assemblea Nazionale del PD; anche per questo salutiamo positivamente l’elezione di Guglielmo Epifani, personalità che proviene dal mondo del lavoro, in una fase dentro la quale è il dramma occupazionale la prima emergenza del Paese.
Siamo consapevoli del ruolo che sono chiamati a svolgere il Pd ed Enrico Letta, con generosità e autorevolezza, per far fronte ad una fase storica che non ha precedenti, ricca di speranze ma anche di incognite.
Il PD ha netta la consapevolezza del momento eccezionale e delle difficoltà straordinarie che la nostra democrazia affronta, che è insieme crisi di rappresentanza ed esplosione della questione sociale che rischia derive pericolose con approdi emergenziali non controllabili, ed il suo destino è consegnato ad un duplice e pesantissimo compito: ricostruire se stesso e reincontrare il Paese ed i suoi bisogni, soprattutto nel Mezzogiorno ed in Calabria.
L’impresa, determinata da una sequenza di errori e contraddizioni che ne hanno minato credibilità e profilo politico, a cominciare dall’insoddisfacente esito elettorale e fino alla terribile immagine dei franchi tiratori per l’elezione del Capo dello Stato, è assai ardua, ma obbligata, e non consente percorsi di comodo ed aggiramenti nel nome di una conservazione senza senso e della ripetizione di rituali che appartengono ad un passato che non può ritornare.
La realtà ha spazzato via vecchi retaggi, sepolto luoghi comuni e reso sterile una pratica politica che, invece di aderire ai bisogni della gente, ha finito con il calpestarne vocazioni ed aspettative legittime; il nostro elettorato, anche quello di antica tradizione ed appartenenza, anche in Calabria, non ha esitato a rincorrere altri lidi ed è drammatico che siano soprattutto i giovani, i più giovani, ad avere abbandonato il nostro Partito.
Nessun tatticismo può più essere alimentato ed incoraggiato ed anche in Calabria occorre, con più lena che altrove, a causa di una condizione sociale, economica ed istituzionale che si aggrava di giorno in giorno, ricostituire prioritariamente, prima ancora degli organigrammi, una condizione di ascolto della società calabrese che possa rappresentare il terreno fertile e positivo, dove tutto il PD della Calabria si riproponga con determinazione e credibilità rinnovata.
Appare pertanto necessario, per fare presto e bene, unire la fase congressuale regionale a quella nazionale, già fissata per ottobre. Per consentire in questi mesi una vera e profonda analisi della sconfitta, insieme alla elaborazione di una risposta forte e concreta, che coinvolga iscritti, simpatizzanti ed elettori del pd.
La nuova segreteria nazionale saprà indicare la migliore soluzione che ci conduca al congresso di ottobre, mentre tutti noi dobbiamo sentirci impegnati al rilancio del nostro partito, che presto sarà chiamato ad importanti ruoli di responsabilità anche nella nostra regione.
Etichette:
Angela Napoli,
Laratta,
Legge Lazzati,
Oliverio,
PD,
revoca scorta
IVAN TRIPODI (PDCI): VERGOGNOSA DECISIONE DI TOGLIERE LA SCORTA E LA PROTEZIONE ARMATA AD ANGELA NAPOLI
La vergognosa decisione di togliere la scorta e la protezione armata a difesa dell’incolumità fisica della coraggiosa e battagliera on. Angela Napoli, rappresenta il primo funesto frutto avvelenato prodotto dall’indecente governo dell’inciucio Letta-Berlusconi-Alfano: un meschino accordo di potere che rappresenta una mega-truffa nei confronti degli elettori italiani e che il PD pagherà molto amaramente.
L’on. Angela Napoli, come tragicamente emerso da numerose inchieste della magistratura e da molteplici intercettazioni relative a dialoghi tra esponenti di primissimo piano delle cosche della ‘ndrangheta, sta drammaticamente correndo seri rischi per la sua vita. Rischi che lo Stato ben conosce e, nei fatti, sta avallando.
L’assurda decisione di isolare Angela Napoli si basa su false e bugiarde motivazioni formali che nulla hanno a che vedere con l’effettiva realtà dei fatti.
Diciamo la verità senza finzioni: l’on. Napoli paga un prezzo altissimo per la sua coerenza e dirittura morale che l’hanno vista e la vedono protagonista di una durissima battaglia per la legalità e contro la ‘ndrangheta. Una lotta che conduce, a viso aperto e senza guardare in faccia nessuno, nei confronti della gestione fallimentare che ha caratterizzato prima il Comune di Reggio Calabria e poi la Regione Calabria entrambe, guarda caso, guidate, in tempi diversi, da Giuseppe Scopelliti, l’inventore del “modello-Reggio”: il putrido sistema di potere che ha affossato in un mare di debiti e spazzatura la città di Reggio e che oggi è stato esportato alla Regione Calabria.
lunedì 13 maggio 2013
Deputata Nesci (M5S) difende l'antimafia Angela Napoli con interrogazione al premier Letta
Comunicato stampa

Nell’atto ispettivo, la deputata chiede «di sapere quali siano le ragioni per cui all’onorevole Angela Napoli è stato recentemente assegnato un livello di vigilanza corrispondente a 4, che non prevede l’auto blindata, l’agente di tutela e l’autista di servizio»,nonostante che, appena nel gennaio scorso, il presunto boss Pantaleone Mancuso,detenuto nel carcere di Tolmezzo (Udine), rivelò – come da captazione –l’esistenza di orditure per uccidere l’esponente politico, noto per le denunce e gli interventi istituzionali contro le organizzazioni del crimine, soprattutto calabresi».
Preoccupata per la sicurezza personale dell’onorevole Napoli, Nesci dice che, «al di là delle mere questioni di contenimento della spesa che possono aver spinto il Ministero dell’Interno a diminuire le misure di tutela fino a un punto francamente incomprensibile,bisogna riflettere sul messaggio, pericoloso, che adesso sta passando».
La parlamentare Cinque Stella incalza:«Lo Stato deve proteggere i nemici del crimine organizzato; a prescindere, intanto in Calabria, da valutazioni su economie e risparmi. Se per qualche ragione, al contrario, lo Stato si tira indietro, lascia capire che non è bene denunciare,lottare contro la ‘ndrangheta e per la giustizia, ma è meglio tacere, accettare la prepotenza e la sopraffazione dell’antistato».
Nesci sottolinea: «Di fatto, e di là da ogni norma richiamabile, due sono gli aspetti inquietanti della vicenda. In primo luogo, nella sostanza lo Stato si piega al potere dell’organizzazione criminale, in considerazione delle gravi e recenti minacce indirizzate all’onorevole Napoli. Secondo, e non meno importante, lo Stato non permette la prosecuzione dell’attività politica all’ex deputata, costretta a provvedere per sé alla propria sicurezza. Ciò non è affatto giusto e ha il sapore dell’ingratitudine».
Nesci conclude: «Mi auguro che il nuovo presidente del Consiglio e il nuovo ministro dell’Interno sappiano realmente essere nuovi, mantenendo alto il livello di attenzione e di vigilanza sulla Calabria e sulle figure, della società civile o della politica, che agiscono per la libertà, la dignità e la legalità di un popolo tutto».
AVV. SALVATORE IMPUSINO: Nota stampa sulla revoca della scorta all'On. Angela Napoli

"Non può essere in alcun modo accettata la decisione di ridurre il livello di vigilanza nei confronti dell'On. Napoli, che ha dedicatola sua intera attività politica a difesa della legalità e alla lotta alla criminalità organizzata.
Quella che la riguarda è una decisione senza alcun senso, che mortifica l'impegno della parlamentare calabrese e crea ulteriore sfiducia dei cittadini onesti, non solo calabresi, nelle Istituzioni.
L'eliminazione della scorta equivale ad "abbandono" e lo Stato non può lasciare da sole, mettendone a repentaglio la vita, persone come l'On. Napoli, parlamentare e donna di grande coraggio.
E' necessario che le forze politiche facciano quadrato e si stringano intorno all'Onorevole Napoli per ottenere la revisione di un provvedimento "scandaloso", che va in direzione opposta rispetto alla lotta al fenomeno mafioso".
Salvatore Impusino, Consigliere Comunale di Melicucco.
Melicucco (RC) 13 maggio 2013
ORFEO NOTARISTEFANO. Questa decisione va rivista. Togliere la scorta ad Angela Napoli e' una cosa pazzesca
gli Organi di Informazione
È assolutamente impensabile che la “paladina della Legalità” sia lasciata senza protezione.
L’incolumità dell’on. ANGELA NAPOLI, madre di tutte le battaglie atte ripristinare la Legalità in questa Terra martoriata dalla corruttela e dal malaffare, non può e non deve essere messa a repentaglio.
Anzi, dirò di più,è di soltanto 4 mesi fa la più recente minaccia, l’inquietante notizia che un boss della ‘ndrangheta “progettava” di eliminarla, in virtù di ciò la protezione doveva essere RAFFORZATA. Ma invece è stato fatto l’esatto opposto!
Intervenga il Prefetto di Reggio Calabria, intervenga il Ministro dell'Interno. Questa decisione va rivista. Togliere la scorta ad Angela Napoli e' una cosa pazzesca.
Orfeo Notaristefano
(giornalista scrittore)
La senatrice Lo Moro vicino alla Napoli: “Va tutelata”
La senatrice Lo Moro vicino alla Napoli: “Va tutelata”
http://www.vortexnewscalabria.com/joomla/politica/1406-la-senatrice-lo-moro-vicino-alla-napoli-va-tutelata
Scrivono al Prefetto di Reggio Calabria contro la revoca della scorta all'ONOREVOLE ANGELA NAPOLI Federazione Regionale Antiracket- Movimento Agende Rosse Calabria- Associazione R-Evolution- Antimafia Duemila
All’ attenzione del Prefetto di Reggio Calabria, Dottor Vittorio Piscitelli
Oggetto: scorta ad Angela Napoli
Egreg. Dott. Piscitelli,
Apprendiamo dagli organi di stampa della revoca della scorta all’ex onorevole Angela Napoli, già membro della Commissione Parlamentare Antimafia, pur non essendo assolutamente diminuito il livello di rischio delle minacce da lei ricevute e a suo tempo intercettate.
È di gennaio 2013 la notizia che nel carcere di Tolmezzo (Udine) fu intercettato Pantaleone Mancuso mentre diceva, riferendosi ad Angela Napoli: “Stiamo lavorando per toglierla di mezzo”.
Le parole di Mancuso vengono pronunciate subito dopo che l’allora On. Napoli presentò un’interrogazione parlamentare in merito al trasferimento in ospedale del presunto boss Mancuso.
Come cittadini e componenti della società civile ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra ferma opposizione a questa scelta che mette a serio rischio la vita della Napoli.
Pertanto ci rivolgiamo a Lei affinché possa rivedere la decisione prima che sia troppo tardi. Crediamo infatti che si debba intervenire prima che succeda qualcosa di irreparabile.
Apprendiamo inoltre dalla stampa che oggi verranno presentate due interrogazioni parlamentari da Dalila Nasci (Ms5) e dall’On. Doris Lo Moro indirizzate all’attenzione del Governo e del Ministro dell’Interno, a sostegno di Angela Napoli. Conosciamo però le lungaggini che tale procedure comportano e quindi, nell’esprimere la nostra preoccupazione, Le chiediamo di intervenire con urgenza al fine di ripristinare la scorta ad Angela Napoli.
La Calabria, come tutte le regioni che si trovano invase e contaminate dalla piaga dell’illegalità, ha bisogno di testimoni coraggiosi capaci di denunciare e svelare i meccanismi che impediscono il giusto sviluppo.
È giusto che persone come Angela Napoli, che hanno fatto della loro vita un principio di legalità e di amore verso la propria terra, ricevano dallo Stato l’adeguata protezione a tutela della propria vita.
Distinti saluti
Federazione Regionale Antiracket
Armando Caputo
Movimento Agende Rosse Calabria
Francesca Munno
Associazione R-Evolution
Emma Leone
Antimafia Duemila
Giorgio Bongiovanni
Iscriviti a:
Post (Atom)