
Da tempo vado ribadendo che la Calabria potrà uscire dalla gabbia del malcostume e della corruzione solo se si punterà, non a parole, sulla questione morale ed etica.
Nel settembre del 2007, allorquando insieme alle donne ed agli uomini della mia componente calabrese “Risveglio ideale”, presentai a Lamezia Terme il “Manifesto dei valori”, alcuni ambienti, anche interni ad Alleanza Nazionale, criticarono l’iniziativa accusandomi di inutile protagonismo e di eccessivo richiamo moralistico. Mi rendo conto che forse allora sono apparsa una “pecora nera”, oggi, però, ritengo che nessuno possa non concordare con la necessità di porre la questione morale e la cultura etica al centro di ogni azione contro le degenerazioni cronicizzate della corruzione politica e dei silenzi conniventi, e contro ogni forma di clientelismo e malaffare frutto di un utilizzo distorto e particolare del potere.
Quanto emerge in Calabria, in Campania, in Abruzzo ed in altre Regioni è la palese dimostrazione di come in Italia non sia mai finita la stagione di “mani pulite” e di come nelle Regioni del Sud permanga il sistema clientelare ed assistenzialistico, certamente non indicativo di responsabilità di reato, ma che fino ad oggi è valso solo per abbattere l’affermazione di quella necessaria meritocrazia, quale unico metro ed unico metodo di selezione.
On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Nel settembre del 2007, allorquando insieme alle donne ed agli uomini della mia componente calabrese “Risveglio ideale”, presentai a Lamezia Terme il “Manifesto dei valori”, alcuni ambienti, anche interni ad Alleanza Nazionale, criticarono l’iniziativa accusandomi di inutile protagonismo e di eccessivo richiamo moralistico. Mi rendo conto che forse allora sono apparsa una “pecora nera”, oggi, però, ritengo che nessuno possa non concordare con la necessità di porre la questione morale e la cultura etica al centro di ogni azione contro le degenerazioni cronicizzate della corruzione politica e dei silenzi conniventi, e contro ogni forma di clientelismo e malaffare frutto di un utilizzo distorto e particolare del potere.
Quanto emerge in Calabria, in Campania, in Abruzzo ed in altre Regioni è la palese dimostrazione di come in Italia non sia mai finita la stagione di “mani pulite” e di come nelle Regioni del Sud permanga il sistema clientelare ed assistenzialistico, certamente non indicativo di responsabilità di reato, ma che fino ad oggi è valso solo per abbattere l’affermazione di quella necessaria meritocrazia, quale unico metro ed unico metodo di selezione.
On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Roma, 18 dicembre 2008