BUFERA SULL’APPALTO DI POIATICA
"L’indagine su Ciampà era nota"
L'onorevole antimafia Angela Napoli si chiede come sia stato possibile appaltare i lavori della discarica alla ditta nonostante la negazione della certificazione antimafia da parte della Prefettura di Crotone. Il caso finisce in Parlamento
Reggio Emilia, 24 ottobre 2008 -
"Le indagini che hanno portato all’operazione fatta dalla Procura di Crotone, denominata 'Black Mountain', sono iniziate nel 1999". Cioè tre anni prima che la ditta Ciampà Paolo srl di Crotone, coinvolta nella stessa inchiesta sui rifiuti tossici, vincesse regolarmente il 4 novembre 2002 l’appalto di Agac Spa da 1,9 milioni di euro per l’ampliamento della discarica di Poiatica di Carpineti.
Lo ricorda in una interpellanza presentata la deputata Angela Napoli (An). Lo confermano relazioni della Commissione Bicamerale sui rifiuti del 15 luglio 2003, appena pochi mesi dopo l’esito della gara d’appalto per la discarica reggiana. In tutti questi documenti si citano le indagini in corso sulla Ciampà. Nella seduta della Commissione d’inchiesta bicamerale della quale faceva parte anche il senatore della montagna Fausto Giovanelli si parla dell’audizione del 9 luglio 2003 dove “sono stati forniti dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Crotone notizie inerenti reati contro l’ambiente, trattati dalla sezione di polizia giudiziaria 'Nisa' e coprono un arco di tempo che va dal 1998 al 2002”.
Si prosegue: “Una prima indagine, tuttora in corso, si riferisce all’irregolare utilizzo di un materiale denominato 'conglomerato idraulico catalizzato' prodotto dalla società Pertusola Sud di Crotone, che avrebbe consentito alle ditte Craton Scavi Costruzioni Generali SpA e Ciampà Paolo srl l’approvvigionamento del predetto materiale da utilizzare come sottofondo per opere pubbliche”. Ed ancora. “Dai dati acquisiti risultano smaltiti in cantieri di proprietà 'Ciampà Paolo srl' altri kg 83.387.125. Smaltimento che ha comportato rilevanti utili e notevoli danni alle ditte concorrenti”.
L’on. Napoli, più volte membro della Commissione antimafia, interpella i ministri dell’ Interno, Ambiente e Giustizia e lancia gravi accuse sul comportamento del gruppo Ciampà sul territorio calabrese: "Negli anni scorsi alcuni appalti concessi al gruppo 'Ciampà' hanno portato all’accesso antimafia al Comune e alla Provincia di Crotone", scrive. Poi ricorda come "Le indagini che hanno portato all’operazione fatta dalla Procura di Crotone, denominata 'Black Mountain', sono iniziate nel 1999 e appare davvero inconcepibile che le relative risultanze siano emerse dopo così lungo tempo".
Poi la Napoli ricorda come il caso fu già denunciato nel 2003 e chiede “Quanti e quali Enti, nonostante la negazione della certificazione antimafia da parte della Prefettura di Crotone, hanno continuato ad affidare incarichi a qualche ditta del gruppo Ciampà".
di Matteo Incerti
Lo ricorda in una interpellanza presentata la deputata Angela Napoli (An). Lo confermano relazioni della Commissione Bicamerale sui rifiuti del 15 luglio 2003, appena pochi mesi dopo l’esito della gara d’appalto per la discarica reggiana. In tutti questi documenti si citano le indagini in corso sulla Ciampà. Nella seduta della Commissione d’inchiesta bicamerale della quale faceva parte anche il senatore della montagna Fausto Giovanelli si parla dell’audizione del 9 luglio 2003 dove “sono stati forniti dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Crotone notizie inerenti reati contro l’ambiente, trattati dalla sezione di polizia giudiziaria 'Nisa' e coprono un arco di tempo che va dal 1998 al 2002”.
Si prosegue: “Una prima indagine, tuttora in corso, si riferisce all’irregolare utilizzo di un materiale denominato 'conglomerato idraulico catalizzato' prodotto dalla società Pertusola Sud di Crotone, che avrebbe consentito alle ditte Craton Scavi Costruzioni Generali SpA e Ciampà Paolo srl l’approvvigionamento del predetto materiale da utilizzare come sottofondo per opere pubbliche”. Ed ancora. “Dai dati acquisiti risultano smaltiti in cantieri di proprietà 'Ciampà Paolo srl' altri kg 83.387.125. Smaltimento che ha comportato rilevanti utili e notevoli danni alle ditte concorrenti”.
L’on. Napoli, più volte membro della Commissione antimafia, interpella i ministri dell’ Interno, Ambiente e Giustizia e lancia gravi accuse sul comportamento del gruppo Ciampà sul territorio calabrese: "Negli anni scorsi alcuni appalti concessi al gruppo 'Ciampà' hanno portato all’accesso antimafia al Comune e alla Provincia di Crotone", scrive. Poi ricorda come "Le indagini che hanno portato all’operazione fatta dalla Procura di Crotone, denominata 'Black Mountain', sono iniziate nel 1999 e appare davvero inconcepibile che le relative risultanze siano emerse dopo così lungo tempo".
Poi la Napoli ricorda come il caso fu già denunciato nel 2003 e chiede “Quanti e quali Enti, nonostante la negazione della certificazione antimafia da parte della Prefettura di Crotone, hanno continuato ad affidare incarichi a qualche ditta del gruppo Ciampà".
di Matteo Incerti
1 commento:
I politici di Reggio Emilia sapevano tutto da tempo ed hanno tutti taciuto finchè la storia è finita sui giornali. Penso che anche a Reggio Emilia qualcuno abbia smaltito veleni tramite i Ciampà ed in cambio abbia loro pattuito l'appalto milionario, per un lavoro che a quanto pare hanno poi dato da eseguire in sub-appalto a dittarelle locali.
Le posso dire con certezza che da quando la discarica è stata aperta sono triplicati certi casi di tumore e di certo le malformazioni congenite neonatali (vedi studio ISS di Comba e Musumeci 2003) quindi penso che nonostante le certificazioni ambientali e le valutazioni di Arpa, la discarica di Poiatica sia stata una furbata per seppellire anche i veleni che dal 1995 in poi, a Reggio hanno rappresentato un problema.
Se c'entrano le cooperative?Tocca ai magistrati capire perchè le cooperative che smaltiscono rifiuti industriali non presentano sul web una dichiarazione dettagliata dei traffici che hanno su tutto il territorio nazionale e di tutto il business del recupero che esiste tramite il ciclo del cemento ed affini...
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