lunedì 13 ottobre 2008

Gli arresti e il particolare momento della Piana di Gioia Tauro

Sento grandi apprensione e preoccupazione per questo particolare momento vissuto nella Piana di Gioia Tauro. Gli omicidi e gli arresti dei mesi scorsi, gli arresti di questa mattina, i contenuti delle relazioni antimafia e le diverse indagini evidenziano la pervasivita e la potenzialità delle cosche della ‘ndrangheta di quel territorio. È ormai palese la capacità degli uomini della ‘ndrangheta di penetrare nelle Istituzioni, ancora non tutte pronte e capaci a fare da scudo a tale penetrazione.
Ritengo che oggi nessuno debba più fingere di non conoscere e nascondersi dietro i “fantomatici” protocolli per la legalità. Il legislatore deve urgentemente rivisitare sia la legge sullo scioglimento degli Enti locali per infiltrazione mafiosa, non idonea ad infrangere le collusioni tra funzionari e mafiosi, sia l’attuale normativa sulle certificazioni antimafia, ormai pesantemente aggirata dagli stessi mafiosi.
Pur recependo la capacità estensiva che la cosca Piromalli ha acquisito a livello internazionale per la gestione delle sue illecite attività, credo non vada assolutamente sottovalutata la potenzialità che questa cosca, insieme a quella delle altre cosche della Piana di Gioia Tauro, esercita su tutto il territorio tirrenico reggino, forse per troppo tempo lasciato pressoché immune da adeguate indagini in merito.

On. Angela NAPOLI

Ginevra, 13 ottobre 2008

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissima On.le Napoli sono pinamente d'accordo con la rivisitazione della absole legislazione antimafia sullo scioglimento degli EE LL.
Credo che siaa anche necessario ripristinare i CORECO su base provinciale presieduti da ex Magistrati per accertare e verificare la legittimità degli atti posti dai burocrati e dagli Organi politici, modificando anche la legge Bassanini visti i deludenti risultati della burocrazia molto permeabile ed asservita non più al potere politico ma a quallo mafioso.
G. FerraNTE suo ammiratore siciliano.

Anonimo ha detto...

Non si capisce xè arrestano sempre i politici mentre i funzionari pubblici non sono nemmeno indagati. Eppure, gli atti nella pubblica amministrazione sono formati dai dipendenti ed ai politici spetta l'indirizzo che deve essere disatteso qualora illegittimo. Queste cose hanno troppo il sapore della lotta politica. Non dico partitica. Solo che un potere politico-mafioso, grazie a certa magistratura, ne elimina un altro x sostituirlo.
Il discorso è ripetibile benissimo x lo scioglimento. Se c'è infiltrazione i suoi effetti realizzano atti illegittimi formati dai deipendenti, ma questi sono sempre gli stessi ed i politici cambiano.
Siamo proprio fuori strada. I governi finora hanno solo cercato la propaganda e mai le soluzioni x un problema gravissimo.
On.le mi dispiace ma credo che anche Lei non condivida le mie sentite e sperimentate conclusioni. La prego di riflettere.

Angela Napoli ha detto...

Carissimo Anonimo,
se lei leggesse attentamente il mio comunicato, comprenderebbe che ben condivido le Sue osservazioni ed aggiungo che non capisco proprio come in questa vicenda dei Comuni della fascia tirrenica reggina non sia stato intaccato alcun funzionario di quegli Enti, pur essendo a conoscenza che alcuni di loro sono fortemente collusi e sono i principali responsabili di alcuni errori commessi dagli amministratori. Con questo non voglio assolutamente escludere alcuna responsabilità dei politici, compresa quella di coloro che fanno antimafia di facciata, ma che poi sono prontissimi a tutelare qualsiasi colluso.
on. Angela Napoli

Anonimo ha detto...

Grazie On.le. Avevo letto il comunicato (come sempre) ma tenevo a sottolineare certi aspetti. Sono contento che Lei abbia risposto e che lo abbia fatto in quei termini. Mi auguro che anche Lei sottolei, sempre più quegli aspetti, altrimenti avremo sempre vittorie di Pirro.

Anonimo ha detto...

L'On. Fortugno trova ancora una volta incastrata la storia sua e della sua "Famiglia" con quella degli intrighi politico-mafiosi calabresi. E' apprezzabile solo che abbia levato dall'imbarazzo i media e gli inquirenti che non avevano avuto il coraggio (ma tanto ce ne vuole x nominare gli intoccabili?) di dire che il "Fabio" era suo fratello!!! Intanto, non si capisce con quale faccia si complimenta x l'operazione ma parla di "leggerezza" riguardo (ma quanto) al fratellino. Ed il PD, che l'aveva elevata a bandiera della legalità e di lotta alla mafia, che dice? Farà un'altra fiaccolata? E le istituzioni? I Prefetti, i Sindaci e Confindustria (compresi quelli che risultano pagare regolarmente la mala x il Garden di Pizzo) faranno un altro protocollo della legalità ed andranno in prima pagina (oggi nella pagina di Vibo)! E il Governo vuol decidersi a fare seriamente? E i nostri parlamentari del PDL vogliono imporglielo?

Anonimo ha detto...

Il SOLE 24 Ore nel recente articolo del 14 cm ha riportato chiaramente i fatti ed il telefono intercettato e da dove si scambiavano notize molto riservate.Dobbiamo dire W il PD e colpevole Berlusconi?
Così sarà contento Travaglio & C.
che fanno i mimi delle tre scimmie