martedì 11 agosto 2009

La malasanità in Calabria continua a mietere giovani vittime innocenti

A Cetraro è morta una bambina di soli otto anni dopo un ricovero di 24 ore in ospedale, a Cosenza continua a mancare la corrente elettrica da diversi giorni nell’ambulatorio di urologia del presidio sanitario e nel mentre il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, continua indomito a mantenere la delega regionale alla sanità, il Sottosegretario di Stato, Ferruccio Fazio, guerreggia con il ministro Sacconi per non commissariare, a differenza di altre regioni d’Italia, il settore della salute calabrese.
Non so con quale animo ci si possa associare al dolore dei familiari di questa nuova giovanissima vittima, dopo aver fatto patti con Roma e con la Conferenza Stato – Regioni solamente per poter continuare a gestire la sanità calabrese fino alla prossima competizione elettorale regionale.
Non so se si può continuare ad avere l’animo tranquillo di fronte alle numerosi morti impunite per malasanità in Calabria ed assistere inermi agli sprechi ed alle inefficienze di un settore che fa acqua da tutte le parti, mantenendo, peraltro, a dirigere personaggi “addomesticati”, come Petramala.
Non so se si può continuare a fare sonni tranquilli aggravando il già pesante bilancio regionale con l’assunzione di mutui per la costruzione di quattro nuovi presidi ospedalieri, sapendo di dover mettere al loro interno quello stesso personale sanitario, assunto, per lo più, con le tessere di partito in tasca, e privo di qualsiasi forma di controllo sulla relativa professionalità.
Ma davvero qualcuno in Calabria o anche a Roma, può immaginare che la popolazione debba continuare a vivere con tali soprusi? Fino a quando?

On. Angela Napoli

Taurianova, 11 agosto 2009

5 commenti:

picci ha detto...

si ma ancora più cruda la realta di dover far finta di nulla, a praia a mare è stato chiuso il reparto pediatria dov la preparazione dei tre pediatri è di gran lunga superiore a quella di cetraro, io ho partorito due figli a cetraro (nulla da rimproverare al rep. ginecologico) ma ho sempre evitato le visite pediatriche una volta uscita dall'ospedale.
Quindi prima di inquisire personale medico incompetente, cercherei chi prende tali decisioni su aperture e chiusure di reparti sanitari senza valutare i pro e i contro, i controlli sanitari che valutano la capacità di continuare a svolgere la professione, non esiste, bisogna aspettare che accada una disgrazia per alzare un polverone e poi..... nessun risultato, resta tutto immutato, ci siamo dimenticati dell'altra bimba 12enne di belvedere morta circa un'anno fa sempre in ospedale a cetraro.
allora vogliamo far spazio a personale competente o per voi politici è tutta pubblicita.

Unknown ha detto...

Salve!
forse non lo sapete ma la cultura dell'ospedale di Cetraro è quella di un ambiente a gestione familiare. Si conoscono tutti. Tutti sono legati l'un l'altro da vincoli di parentela o "comparaggio". Andare contro uno significa avere tutti contro. La struttura è fatiscente. Nessuna regola rispettata. Gruppi elettrogeni che erogano corrente necessaria per una bancarella di una sagra di paese e che spesso vanno in tilt. A tutt'oggi (40 C° all’ombra) i condizionatori dei reparti sono spenti...non per economizzare e tamponare gli sprechi, bensì per evitare che i NAS possano constatare l'inadeguatezza dei generatori di corrente elettrica. Anche se, non so perchè, l'arrivo dei NAS è sempre preannunciato il giorno prima! Le porte dei reparti nn sono fornite di maniglie antipanico e non sono ignifughe poichè in legno. Nessun estintore. A mensa si va in divisa. Si fuma liberamente nei reparti. Molte figure professionali nn sono in sede ma reperibili(eh si, perchè a cetraro manca il radiologo di notte e nei festivi, così come l'anestesista, gli infermieri di sala operatoria, i ferristi e gli ausiliari di sala, il radiologo e il suo tecnico, il tecnico e il medico di laboratorio, etc). quindi bisogna attendere tutte queste persone per una tac, per una anestesia d'urgenza, per un prelievo urgente, etc! mancha una linea telefonica esterna per cui le telefonate devono passare attraverso il centralino per chiamare i reperibili (peccato che tra i centralinisti vi sono un non vedente, un alcolizzato che fatica a rispondere e formulare il numero giusto e un altro che a stento parla in italiano). manca un centro trasfusionale e una banca del sangue. chiudere un ospedale e riciclare chi ci lavora, la stessa cultura e lo stesso sistema governato da un politico non serve a nulla! esca fuori la politica dalla sanità! venga censurato un modo di fare "medico" o "infermieristico" oramai surclassato e reietto. Il guaio è che siamo in calabria...anzi siamo a Cetraro..e se mi chiedo perchè nn funziona l'aria condizionata perchè ci sono dei vecchietti in reparto che muoiono di caldo..perchè nn vanno a casa le persone incapaci, perchè non si cambia modo di fare...bhe...vengo guardato male..dicono che il mio è un atto “antiaziendale” e che rischio il posto perché sono precario...e magari se quel giorno ho rotto troppo le scatole al sistema, quando esco per tornare a casa do un'occhiata alla macchina per vedere se è stato aggiunto qualche "sgarro" in più. Mi spiace dirlo ma sono senza speranza...cercare di creare una crepa in un sistema del genere è praticamente impossibile. L’unica salvezza potrebbe essere la sanità gestita dalla sanità.

Cordiali saluti un precario calabrese (senza tessera di partito)

tino scutellà ha detto...

Io proporrei di chiudere in Calabria tutti i presidi ospedalieri e istituire un ponte aereo con gli ospedali del nord per il soccorso e il ricovero dei cittadini Calabresi,ci costerebbe molto meno, sia in termini di vite umane che in termini economici.Ricordo lo sguardo dell'On. Napoli quando è venuta da mio fratello Alfonso (papà dello sfortunato Flavio Scutellà)nell'immediatezza del triste evento,nel momento che mio fratello le faceva notare che se Flavio si chiamava Loiero oppure Berlusconi oppure Napoli forse ci sarebbe stata una maggiore tempestività a fare quello che normalmente un MEDICO dovrebbe fare nei confronti di un qualunque paziente,be ho avuto la certezza che è esattamente cosi,se ti succede qualcosa e non sei in grado di citare personaggi di un certo peso politico o altro( ed è quello che mi spaventa di più) non hai il diritto ad una giusta assistenza.Ma non sarebbe il caso di istituire dei controlli sugli operatori di tale strutture.Fatti e non parole.

Anonimo ha detto...

Gentile onorevole, io una ricetta per guarire la sanità calabrese no cè l'ho. Ne mi sembra utile fare commenti per aumentare il mare delle segnalazioni di inefficienza.
Posso però indicare una dispendiosa ed ingiusta pratica invalsa nelle strutture psichiatriche di reggio calabria.
Al'interno dell 11 strutture di Reggio, ove sono ospitati circa 240 disabili al costo di oltre 100,00 procapite al giorno, operano importanti figure professionali, dirigente Psichiatra in ogni struttura, infermieri, educatori, operatori di riabilitazione ed altre figure di più basso livello. Ebbene sembrerebbe che oltre il 50% delle persone assistite non dovrebbe stare in quelle strutture, perchè ultrasessantacinquenni, oppure pazienti autonomi e riabilitati per i quali basterebbe un assistenza meno intensiva e molto meno costosa. Inoltre i casi difficili non vengono accolti nelle strutture che sono divenuti veri e propri stipendifici ove gravitano interessi rilevantissimi. praticamente case di riposo che contano come strutture ad altissime prestazioni.

Anonimo ha detto...

io che in calabria vengo solo per le ferie , inizio ad avere molti timori ho due figli e dopo essere stata a cetraro mi chiedo ,perchè al nord le regole vengono rispettate e al sud no , mi chiedo perchè i vostri cittadini le persone che vi hanno votato devono aver paura di andare in ospedale e devono emigrare al nord per avre le cure necessarie , mi chiedo perchè la domenica i dottori da voi non sono reperibili mentre da noi lo sono , mi chiedo perchè li si parla di un altra italia . non si può non è possibile , tutti noi abbiamo gli stessi diritti , il diritto di essere curati sempre anche se in ospedale si arriva di domenica mattina e per lo più se si e bambini .