venerdì 1 febbraio 2008

Omicidio Molè: la rottura degli equilibri tra le cosche

L’omicidio di Rocco Molè, boss dell’omonima cosca, che con quella dei Piromalli , figurano tra le più potenti della ‘ndrangheta calabrese, è certamente preoccupante, perché lascia prevedere una rottura degli equilibri consolidati, esistenti tra le cosche della Piana di Gioia Tauro. L’allarme che questo omicidio sta creando, in termini di sicurezza, nell’intero territorio reggino, dovrà certamente trovare rassicurazione con la creazione di un’adeguata attività di prevenzione e controllo.
Ma non può rimanere priva di risposta la domanda che in questo momento si stanno ponendo tutti i cittadini: come può un boss della ‘ndrangheta, condannato ad un ergastolo e 12 anni di reclusione, star fuori dalle “patrie galere” e circolare tranquillo nella sua città, continuando, peraltro, ad esercitare il proprio ruolo di mafioso, con tutto quello che ne consegue?
Penso proprio che la responsabilità morale del legislatore dovrà portare urgentemente alla modifica di tutte le norme che regolano le pene e la loro espiazione per i reati mafiosi!

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia
Roma, 1 febbraio 2008

6 commenti:

mario congiusta ha detto...

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'ergastolo, chiamato comunemente "carcere a vita", è la massima pena prevista nell'ordinamento giuridico italiano. Deriva il suo nome dal tipo di istituto di reclusione nel quale si scontavano le condanne, classificate nel gergo burocratico carcerario con la espressiva locuzione "fine pena: mai".

DUE SONO LE SCELTE (anche per non creare confusione per gli studenti)
1) CAMBIARE LA VOCE SUI VOCABOLARI SOSTITUENDO E' CON ERA-
2)RIPRISTINARE LE NORME

ALLA POLITICA LA SCELTA

Anonimo ha detto...

Com'è possibile che un mafioso condannato all'ergastolo giri in città libero come un cittadino qualunque.

Anonimo ha detto...

Come è possibile che Agazio Loiero cammini ancora libero per le stanze del palazzo regionale come un cittadino comune?

Anonimo ha detto...

L'unico equilibrio che non si spezza è l'accordo tra maggioranza e opposizione per far sopravvivere questo ridicolo e penoso governo calabrese.Ma con quale faccia si candidano i nostri calabresi alle politiche nazionali?
On.Napoli, non abbandoni mai le battaglie dell'illegalità, lei solo può farlo in questo mondo di ladri!

Si candidi...IO e tanti altri la voteremo ad occhi chiusi.


Enzo

Unknown ha detto...

Carissimo Enzo, è proprio vero che l'unico equilibrio che non si spezza è quello tra maggioranza ed opposizione! Se i vertici regionali di Allenaza Nazionale non avessero osctacolato la raccolta di firme per lo scioglimento del Consiglio Regionale, oggi Loiero non sarebbe certamente stato ancora il Governatore della Calabria. Purtroppo, quanto dicevo, in tempi non sopsetti, sugli inquisiti in Consiglio regionale, oggi si è palesato con gli arresti di Domenico Crea e di Pasquale Tripodi. E' inutile far finta oggi di gridare sperando nelle dimissioni di Loiero, le ultime dichiarazioni di Minniti e la candidatura in Calabria, per il PD, di De Sena, dimostrano ch non c'è nulla in cui sperare.
Sono molto delusa, perchè quando un alto rappresentante dello Stato si pone a tutela di una precisa parte politica, assecondando l'idea che la legalità è solo a sinistra, non penso che la Calabria possa sperare in un futuro di cambiamento.
Angela Napoli

ernesto ha detto...

CARISSIMA,ONOREVOLE prima di aprire la bocca sugli organi di stampa e in televisione, essendo tutti esseri umani, avendo una dignità almeno credo nel mio caso,si documenti prima di infangare la memoria di un uomo e di una famiglia con quattro bimbe che hanno perso un padre,é che nessuno gli potrà più ridare. il sign. MOLE' ROCCO NON AVEVA NESSUNA CONDANNA NE DEFINITIVA E NE DA GIUDICARE,IN QUANTO L'UNICA SUA CONDANNA ERA DI ANNI 12 INFLITTAGLI NEL 1993 é SCONTATA INTERAMENTE.siccome lei é nelle possibilità per farlo si documenti prima di aprire la bocca!grazie