mercoledì 23 dicembre 2009

Non abbassare la guardia sul Porto di Gioia Tauro

Chi riteneva che le cosche della Piana di Gioia Tauro avessero distolto la loro attenzione dal Porto, è stato sicuramente smentito dall’importante operazione odierna, denominata “Maestro”.
L’efficace attività investigativa dei ROS, dell’Agenzia delle Dogane, dell’AISI e della DDA di Reggio Calabria ha individuato come le cosche Molè e le altre ‘ndrine della Piana, dopo aver gestito i traffici illeciti transnazionali attraverso il Porto di Gioia Tauro, sono riuscite ad avviare attività di riciclaggio nel Lazio, dove ormai sono diventate padrone di larga fetta di importanti e lussuose strutture alberghiere e commerciali.
Il contemporaneo sequestro dei beni, per un ammontare di circa 50 milioni di euro, è un’essenziale attività di prevenzione che “attacca” i patrimoni illeciti dei quali si sono dotate le cosche della ‘ndrangheta.
Nel dare atto alla DDA di Reggio Calabria, guidata dal Procuratore Pignatone, del rilevante impegno profuso negli ultimi mesi per aggredire i patrimoni illeciti, mi auguro che vengano accelerati i tempi per giungere alla confisca degli stessi patrimoni, in modo da intaccare definitivamente l’impero economico delle cosche-
Auguro, altresì, che non venga abbassata la guardia sul Porto di Gioia Tauro, che ha visto, fin dalla sua nascita, crescere sempre più l’attenzione della ‘ndrangheta.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Taurianova, 22 dicembre 2009

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