venerdì 4 dicembre 2009

L'articolo de "L'Opinione delle Libertà" sul Pdl

Per Berlusconi “nessuna competizione”, la finiana Napoli parla di “segnali”

Nel Pdl scoppia la pace

di Ruggiero Capone
“Nessuna competizione con nessuno”, così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha risposto a chi insisteva nel chiedere se vi fosse una qualche competizione tra lui e Gianfranco Fini. La storia del fuorionda farebbe parte secondo alcuni delle tenzioni preregionali. E non è un mistero che Fini abbia più volte chiesto che alle presidenze regionali fossero candidate persone di specchiata onestà e grande autorevolezza istituzionale. Qualche indiscrezione parla di elogi fatti dal presidente della Camera per la scelta del magistrato antimafia Stefano D’Ambruoso come candidato del Pdl in Puglia e, sempre secondo addetti ai lavori, del rammarico dello Fini sul fatto che in Campania non vi fosse un candidato altrettanto autorevole. Queste considerazioni dimostrerebbero che Fini non ha alcuna voglia d’abbandonare il Cavaliere. “La sinistra di salotto è un anno che tende trappole a Silvio - pensa Gianfranco Rotondi (ministro per l’Attuazione del programma) -. Prima lo ha fatto divorziare da Veronica ed ora ci prova con Fini; ma servono nervi saldi perché abbiamo la responsabilità di guidare il Paese”. Ed intanto qualcuno fa notare come molti ex An stiano sottolineando che “il partito di Fini non può pesare meno della Lega a livello regionale”. I soliti pettegoli di palazzo accrediterebbero la teoria che, se il Carroccio ha spuntato la candidatura alle presidenze di Veneto e Piemonte, l’area degli ex An dovrebbe puntare alle presidenze di Campania, Lazio e Calabria. Ipotesi che scontenterebbe tutti gli ex Forza Italia di Roma e dintorni. Fini potrebbe mediare così: “Nel Lazio candidiamo Renata Polverini, segretaria dell’Ugl e persona vicina ad An, in Calabria ci mettiamo Scopelliti ed in Campania troviamo un magistrato, o persona d’alto profilo, giammai implicabile in alcun tipo d’affare giudiziario ed equidistante da An come da Fi”. Anche Il ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, sposta di fatto il dibattito politico sulle candidature regionali e, parlando di Fini, fa l’esempio a lui più vicino: “quando Bossi e Berlusconi s’incontrano trovano sempre l’accordo”. Come per dire “anche quando Berlusconi incontra Fini trova sempre l’accordo”.
Importante sarebbe oggi per An ottenere nelle candidature regionali uno spazio pari a quello ottenuto dalla Lega? Per raggiungere questo scopo necessita che Nicola Cosentino faccia un passo indietro in Campania, in cambio nessuno voterebbe contro di lui alcuna autorizzazione. “Sono le direttive del Pdl? - dice Angela Napoli (deputata finiana del Pdl) - Ancora un volta è un gruppo dove la libertà dei componenti viene vincolata. Non è affatto un ritorno della disciplina di partito. Disciplina di partito è sottoporre un gruppo ad una linea unica su argomenti governativi. Ma, quando si votano scelte che riguardano la persona, come nel caso di Cosentino, dovrebbe prevalere la libertà di coscienza. La libertà ed il rispetto del senso d’indignazione, che non è pari in ogniuno di noi”. Ma Certe cose Fini le avrebbe dette per chiedere maggior “rigore” nelle scelte regionali? “Certe esternazioni non escludo vengano dette per dire all’amico politico che sarebbero opportune differenti condotte di governo - ribatte Angela Napoli -. Poi, per quanto riguarda le candidature regionali, in Calabria non è ancora stato confermato Scopelliti, altre candidature potrebbero rientrare nell’ambito di una valutazione per le regioni meridionali, Lazio compreso. Non credo questo discorso possa ora adebitarsi al fuorionda, credo nessuno voglia scegliere i candidati a dispetto - sottolinea la deputata -. Certo in Campania un passo indietro sarebbe decoroso. Ma certe scelte dipendono dalla dignità di ciascun politico. In Campania dovrebbero seguire l’esempio pugliese, dove la candidatura di D’Ambruoso cheta non poco tutti i veleni giudiziari. Una candidatura similare in Campania potrebbe mettere a tacere le discordanze a seguito del caso Cosentino. Con D’Ambruoso si punta su persone che hanno una certa storia, al di sopra di ogni sospetto - chiosa la Napoli - vorremmo si seguisse lo stesso metodo ovunque”.

1 commento:

celta ha detto...

Mi sembrano condivisibili i criteri di scelta prospettati;al riguardo chiedo all'onorevole quale metodo e quale nome andrebbe bene per cominciare a togliere la Calabria fuori dalla palude?