giovedì 8 gennaio 2009

Le "agghiaccianti" responsabilità sulla morte di Federica Monteleone

Il direttore di Calabria Ora, nell’articolo di fondo del suo giornale del 6 gennaio 2009, ha definito “agghiacciante” quanto sta emergendo sulla morte della giovane Federica Monteleone, deceduta il 26 gennaio 2007. Ritengo non si possa trovare aggettivo più qualificante nello scoprire le tante verità che per troppo tempo sono state artatamente celate sulla tragica scomparsa della sedicenne Federica.
Troppe e per troppo tempo sono state negate le verità, incredibili le responsabilità di coloro che hanno ritenuto di poterle disperdere dietro la morte di una giovane innocente.
Gli atti ispettivi che normalmente indirizzo al Governo nazionale possono apparire, a volte, con contenuti eccessivi forse anche rigorosi, ma sono abituata a chiedere interventi che possano far emergere verità e giustizia. E’ proprio quanto ho ritenuto di fare con l’interrogazione parlamentare presentata il 2 agosto 2007, con la quale ho denunziato l’assurdo mancato sequestro da parte dell’autorità giudiziaria della sala operatoria nell’immediatezza dell’accaduto; ho segnalato sia che in quella sala sarebbero stati eseguiti lavori dopo il tragico intervento operatorio quanto l’anomala presentazione della denunzia, da parte dell’A.S. n. 8 di Vibo Valentia, soltanto a distanza di ben 24 ore.
Così come, a partire dal novembre del 2007, avendo avuto l’opportunità di leggere la relazione sull’A.S. di Vibo Valentia, stilata dall’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella Pubblica Amministrazione, vado chiedendo il commissariamento dell’intera A.S. per infiltrazione mafiosa. Il ché non mi desta meraviglia più di tanto nell’apprendere che da un nuovo troncone delle indagini emergerebbe che per cambiare il quadro elettrico della sala operatoria, fu chiesto l’aiuto della ‘ndrangheta.

Trovo, però, decisamente inaccettabile la disinvolta complicità
con la quale sarebbero state coperte le responsabilità di questa tragedia , così come trovo davvero assurdo che coloro che si sono macchiati di tale crimine continuino a rimanere al proprio posto.
Oggi, forse, è possibile evidenziare che le mie annose denunzie, tendenti ad infrangere quella coltre di potere trasversale perverso esistente nell’intero territorio vibonese, non erano per nulla peregrine.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 08 gennaio 2009

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